Martedì, 26 Aprile 2016 17:40

"Lybra", pene più severe in Appello per il clan Tripodi di Vibo Marina

Scritto da Redazione
Letto 2304 volte

Mano pesante dei giudici della Corte d'Appello di Catanzaro che, nel processo scaturito dall'operazione "Lybra" contro il clan Tripodi di Vibo Marina, hanno comminato pene maggiori rispetto a quelle che erano state inflitte in primo grado a presunti esponenti e gregari della cosca. 

A sette ammontano, complessivamente, le condanne. 

Annullata l'assoluzione di Francesco Lo Bianco, il quale è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, così come pene più pesanti sono state inflitte anche a Sante Mario Tripodi, condannato a 6 anni e 8 mesi di reclusione (4 anni e 8 mesi in primo grado) e Antonio Mario Tripodi (7 anni e sei mesi contro i 7 inflitti in primo grado). Confermate, invece, le altre quattro condanne: Nicola Tripodi (8 anni), Salvatore Vita (9 anni), Gregorio De Luca (2 anni e 8 mesi) e Massimo Murano (3 anni). 

L'operazione “Lybra”, scattata nel maggio del 2013 e coordinata dal pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, aveva consentito di fare luce sulle attività illecite del clan, capace di infiltrarsi anche nell'edilizia e nel campo del lavori pubblici nella costa vibonese.

Articoli correlati (da tag)

  • 'Il coraggio di dire no alla 'ndrangheta', a Pizzo l'incontro con Rocco Mangiardi 'Il coraggio di dire no alla 'ndrangheta', a Pizzo l'incontro con Rocco Mangiardi

    Il coordinamento provinciale Libera Vibo Valentia, in collaborazione con il circolo del cinema Lanterna Magica e la cooperativa Kairos, presentano l’ iniziativa “Il coraggio di dire NO alla ndrangheta”. 

  • Vibo, operazione contro il clan Tripodi: diversi sequestri in tutta Italia Vibo, operazione contro il clan Tripodi: diversi sequestri in tutta Italia

    mini guardia_di_finanzaDalle prime luci dell'alba, i militari dei Comandi provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Vibo Valentia, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, stanno eseguendo in diverse regioni d'Italia un provvedimento di applicazione di misure di prevenzione ai sensi della normativa antimafia, emesso dal Tribunale di Vibo Valentia nei confronti della cosca Tripodi, operante nel territorio di Portosalvo di Vibo Valentia.

    L'attività, denominata "Libra Money", costituisce il prosieguo dell'indagine "Libra", portata a termine nel maggio dello scorso anno e che aveva visto, in quella occasione, l'esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip della Procura della Repubblica di Catanzaro, nonché la contestuale esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di beni dellla DDA di Catanzaro per complessivi 40 milioni di euro. Il provvedimento odierno, eseguito in Calabria, Lazio, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, aggredisce patrimoni riconducibili al clan per complessivi 45 milioni di euro, tra cui 25 aziende, 42 tra terreni e fabbricati e 16 autoveicoli . Per dieci soggetti è stata inoltre richiesta l'applicazione di misure di prevenzione personali degli appalti pubblici. 

     

  • On the news, puntata speciale "O Bonitas" On the news, puntata speciale "O Bonitas"

    o bonitas radioSabato, dalle ore 10.00, sulle frequenze di Radio Serra 98, On the news è speciale "O Bonitas". In occasione del V centenario della canonizzazione di San Bruno, sarà riproposto (riveduto e aggiornato), il lavoro di Michele Vinci, con il quale attraverso canzoni e immagini, è possibile ripercorrere un itinerario nella spiritualità bruniana.

    Ospiti in studio, Michele Vinci, Bruno Tripodi, Raffaele Timpano e Bruno Candeloro.
    Segui il programma anche in streaming all'indirizzo: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/

     

  • Condanne confermate nel processo d’Appello contro il clan Sia-Procopio-Tripodi Condanne confermate nel processo d’Appello contro il clan Sia-Procopio-Tripodi

     

    toga tribunaleLa corte d’Appello ha confermato ieri le condanne a danno di ben nove dei dieci imputati coinvolti nel processo contro il clan Sia-Procopio-Tripodi, operante nel Soveratese ed in altri comuni dello basso Jonio Catanzarese. L’operazione "Show down" - coordinata dai procuratori Vincenzo Lombardo e Giuseppe Borrelli e condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, nonché dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro - era stata avviata in seguito ad un presunto caso di “Lupara bianca” legato alla scomparsa di Giuseppe Todaro, avvenuta il 22 dicembre del 2009. Successivamente gli inquirenti si resero autori di un blitz portato a termine attraverso due diverse tranche: la prima scattata all’alba del 15 dicembre 2011 con l’esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone; l’altra effettuata tre anni dopo, il 10 maggio scorso, con la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre. L’inchiesta ha fatto luce sulla “faida” interna sorta tra i due schieramenti - originariamente alleati - dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalle cosche Vallelunga e Novella da un lato e da quella dei Gallace dall’altro. Contrasti intestini che hanno portato ad una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi a cavallo tra il 2009 ed il 2011.

    Le accuse contestate, a vario titolo, riguardano i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere.

    Rispetto alla sentenza di primo grado, emessa il 22 aprile del 2013, i giudici della Corte d’appello di Catanzaro - presieduta da Anna Maria Saullo, con consiglieri Maria Teresa Carè e Vincenzo Galati - hanno ridotto la sola condanna inflitta a Francesco Vitale - per il quale è stata esclusa l’aggravante mafiosa - riducendola da 1 anno di reclusione e 300 euro di multa, fino a 8 mesi e 200 euro. Per tutti gli altri imputati invece sono state confermate le sentenze di primo grado, compresa quella a danno di Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, ex brigadiere dei carabinieri in servizio presso il reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché - secondo gli inquirenti - avrebbe fornito ai componenti dell’associazione mafiosa informazioni sulle indagini svolte dai colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi.

    Le altre condanne risultano invece tutte convalidate rispetto a quanto proposto in primo grado:
    Patrick Vitale a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni;
    Giuseppe Santo Procopio a 6 anni e 8 mesi;
    Vincenzo Bertucci a 5 anni e 8 mesi;
    Angelo Procopio a 4 anni e 8 mesi;
    Pannia Salvatore a 4 anni e 935 euro;
    Bruno Procopio a 3 anni e 4 mesi;
    Vincenzo Todaro a 1 anno e 4 mesi;
    Vincenzo Ranieri a 6 mesi 20 giorni e 1000 euro.

     

  • Vibo, processo contro il clan Tripodi: la Provincia si costituisce parte civile Vibo, processo contro il clan Tripodi: la Provincia si costituisce parte civile
    mini toga_tribunaleC’è anche la Provincia di Vibo Valentia tra gli enti che - durante l’udienza di ieri mattina del processo in abbreviato, tenutasi davanti al gup distrettuale - si sono costituiti parte civile contro i presunti esponenti del clan Tripodi. Tra gli altri, a presentare costituzione, sono stati anche la “Alilacco Sos Impresa”, il Comune ed il Nucleo industriale di Vibo. 
     
    Il processo vede imputati - con l'accusa di associazione mafiosa e di altri reati - Gregorio De Luca, Massimo Murano, Francesco Lo Bianco, Antonio Mario Tripodi, Nicola Tripodi, Sante Mario Tripodi e Salvatore Vita. A rappresentare gli enti locali del Vibonese sono i legali Rosario Rocchetto, Antonietta Bianco e Antonio De Nuccio.
     

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)