Giovedì, 31 Marzo 2016 14:38

Sequestro della rete fognaria di Vibo: anche metalli pesanti in uno degli scarichi

Scritto da Redazione
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Sono stati resi noti nel corso di un'apposita conferenza stampa tenutasi stamane presso i locali della Procura della Repubblica di Vibo - alla presenza, tra gli altri, del procuratore capo, Mario Spagnuolo - i dettagli dell'operazione portata a termine dagli uomini della Compagnia della Guardia di finanza, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e dalla Sezione di P.G. - Tutela Ambiente e Territorio della Procura - che, in esecuzione di un provvedimento a firma del procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo e del sostituto, Filomena Aliberti, hanno eseguito il sequestro preventivo d’urgenza della rete fognaria di Vibo Valentia ovest e di parte della rete di Vibo centro. 

Il sequestro scaturisce all’esito di una prima fase di indagini disposte dalla Procura vibonese a seguito dell’apertura, nel mese di gennaio, di una voragine in pieno centro cittadino, determinata dal cedimento di un cunicolo che sarebbe stato utilizzato in modo incontrollato come canale di scolo. Gli accertamenti, nel corso dei quali sono state effettuate anche numerose analisi chimiche da parte dell'Arpacal, avrebbero evidenziato una situazione di grave criticità della rete fognaria del capoluogo, caratterizzata da significative quantità di reflui fognari che non sarebbero arrivate alle piattaforme depurative ma che, al contrario, sversavano direttamente in corsi d’acqua (da dove raggiungono le acque costiere) e sul suolo. 

Le numerose analisi chimiche disposte dalla Procura avrebbero, inoltre, evidenziato il superamento dei limiti di concentrazione di escherichia coli e la presenza, significativa e fuori parametro, di metalli pesanti, tra cui il mercurio ed il ferro. Nel provvedimento vengono, pertanto, contestati una serie di reati ambientali, che vanno dallo scarico di reflui fognari non depurati in corsi d’acqua naturali e/o direttamente sul suolo, alla violazione dolosa delle disposizioni di legge in materia di tutela delle acque, del suolo, del sottosuolo, al danneggiamento ed al getto pericoloso di cose. 

«Quel che occorre sottolineare – si legge in una nota della Procura - è che il fenomeno di grave deterioramento del sistema fognario, interagisce con movimenti franosi e con l’intrinseca debolezza di un territorio il cui assetto idrogeologico appare piuttosto compromesso, per come già emerso in precedenti indagini, che hanno portato, peraltro al sequestro della strada di collegamento tra la provinciale per Triparni e Viale della Pace, nella zona sita in località Cancello Rosso (operazione “red Gate”) ed al sequestro della Tangenziale Est di Vibo Valentia». 

Sempre nell’ambito dell’indagine, su disposizioni della Procura, la Compagnia della Guardia di finanza sta procedendo all’ acquisizione, presso il Comune di Vibo, di documenti e notizie finalizzate alla verifica delle modalità di impiego dei fondi da tempo stanziati dalla Regione Calabria per interventi di adeguamento e manutenzione della rete fognaria del capoluogo. Nel disporre il sequestro, la Procura ha riconosciuto la facoltà d’uso delle strutture sottoposte a vincolo ed ha nominato il sindaco pro tempore di Vibo, Elio Costa, quale amministratore giudiziario del sistema, con l’incarico di attivarsi per realizzare le “prescrizioni” dettagliatamente riportate nel decreto di sequestro, finalizzate a porre fine alle criticità nel funzionamento della rete fognaria. 

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