SERRA SAN BRUNO - Tutte le strade portano a Roma. Così recita un antico proverbio, ma altrettanto non possiamo dire per le vie di comunicazione che portano all'entroterra vibonese ed in particolare alla cittadina della Certosa. La rete viaria è ridotta ad un colabrodo e numerosi sono i punti che mettono in serio pericolo l'incolumità degli automobilisti che, pur cambiando tragitto, non mancano di esporsi al disagio di percorrere strade governate dall'incuria. Frane, buche e qualsivoglia pericolo la fanno da padrone e di fatto isolano l'entroterra vibonese, già dimenticato dalle fallimentari politiche amministrative di venti anni di provincia. S'inserisce in questa ottica la petizione - una vera e propria denuncia - che imprenditori, commercianti e proprietari di attività varie, hanno scritto al neo Prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno e per conoscenza alla Procura della Repubblica vibonese, per denunciare quanto gli automobilisti che hanno come destinazione Serra San Bruno e i paesi del circondario, e chi da essi di sposta, sono costretti a subire.
Una situazione tale da rendere un viaggio una vera e propria angoscia, con la speranza di giungere incolumi alla propria metà. Gli imprenditori Pasquale Colonnese, Fiorindo Franco e Fernando Staltari, si sono resi promotori di una petizione, che nei prossimi giorni verrà recapitata alla Prefettura, che ha visto la partecipazione di quasi tutti i rappresentanti delle attività imprenditoriali e commerciali della zona. "Noi sottoscritti imprenditori, commercianti e operatori turistici del Comune di Serra San Bruno - si legge nella petizione - ci rivolgiamo a Sua Eccellenza il Prefetto della provincia di Vibo Valentia per segnalare la grave ed insostenibilesituazione di dissesto della rete viaria provinciale ed in particolare delle due vie di collegamento che uniscono Serra San Bruno ed i paesi limitrofi alla rete autostradale (Serra – Soriano – Vibo Valentia e Serra – San Nicola – Bivio Angitola).La cittadina di Serra San Bruno, geograficamente, si trova al centro della catena appenninica che attraversa la Calabria ed a pari distanza dalle coste ionica e tirrenica. "Le uniche via di collegamento - fanno sapere gli imprenditori - alla rete autostradale ed ai capoluoghi di provincia e regione sono le strade exs.s.182 s.s.110. Ormai da un qualche anno - proseguono - le strade citate hanno subito un depauperamento causato dall’usura e dagli agenti esogeni che non è stato seguito dai necessari, anzi indispensabili, interventi di manutenzione del manto stradale. Assai difficoltosa riesce, infatti, la canalizzazione delle acque, che contribuisce al ristagno di rigagnoli idrici la cui conseguenza è la formazione di buche che, in alcuni casi, hanno trasformato le strade in mulattiere, come potrà notare visionando la documentazione fotografica allegata alla presente".In numerosi tratti di entrambe le vie "sono presenti restringimenti di carreggiata (non segnalati) conseguenza di frane, la cui presenza costituisce pericolo per la circolazione, in special modo nelle situazioni in cui due veicoli percorrono la via incrociando le rispettive direzioni". Negli ultimi tempi sono ormai diventate di "ordinaria amministrazione le pratiche relative alle richieste di risarcimento presentate dai cittadini agli enti competenti che, di volta in volta, hanno subito un danno alla propria autovettura. Le garantiamo, sig. Prefetto, che la percorrenza dei due tratti di strada per un conducente dotato della normale diligenza ed attenzione alla guida, risulta assai difficoltosa e pericolosa, in special modo in alcuni punti particolarmente interessati dalla presenza di buche, voragini, restringimenti e dislivelli del manto stradale.richieste di risarcimento sono state presentate agli uffici competenti". La cosa più grave che "riscontriamo è l’inerzia del Commissario straordinario della provincia". Percorrendo le vie d’accesso a Serra San Bruno, "cittadina che Le consigliamo di visitare, Lei potrà notare l’assenza delle previste segnalazioni di pericolo, fatta eccezione per qualche segnale cementato sull’asfalto, messo lì tanto per far notare che qualche incaricato è passato sul luogo. E’ superfluo ricordare a S. E. che il c.d.s. recita che la segnaletica di pericolo va posta a metri 2.40 di altezza verticalmente e sul lato destro della carreggiata, ma noisiamo ormai rassegnati a veder fatte le cose “alla buona”. I primi a risentire dell’evidente disagio, come potrà immaginare, sono i cittadini dei Comuni dell’interlandserrese che, per raggiungere i principali centri urbani della Calabria (per ragioni personali, per motivi di salute o per ragioni commerciali) sono obbligati a percorrere circa quaranta chilometri di strada completamente dissestata, rischiando quotidianamente la propria incolumità ed il buono stato di conservazione degli autoveicoli". La mancanza di una via d’accesso sicura ed agevole da percorrere, inoltre, "rende assai difficoltoso, se non addirittura impossibile, ai potenziali turisti ed avventori, l’agevole accesso a tutto il comprensorio delle serre con un’inevitabile ripercussione sulle condizioni di vita sociali ed economiche di tutta la popolazione".
Serra San Bruno è il fiore all’occhiello della "nostra provincia, un luogo ricco di storia, cultura, arte e natura e non ultima spiritualità. Il nostro paese è stato visitato da Sua Santità Giovanni Paolo II, e da Sua Santità Benedetto XVI. Noi cittadini orgogliosamente serresi non permetteremo a nessuno di isolare il nostro territorio, già segnato pesantemente dalla crisi economica e dall’incapacità e inettitudine di chi dovrebbe salvaguardare i nostri interessi". Gli imprenditori si rivolgono quindi al Prefetto "affinché non deluda le nostre aspettative di tutela e ci dia un segnale di positività stimolando un’azione amministrativa volta al ripristino delle condizioni di viabilità e sicurezza che, in altri luoghi, costituiscono la normalità. Cogliamo l’occasione per invitarLa a visitare la nostra cittadina, per godere delle bellezze naturali ed architettoniche del luogo ed anche per verificare personalmente, percorrendo le vie di accesso ala zona, quanto fondata sia la nostra pretesa di assistenza". La comunicazione, sottoscritta da commercianti, artigiani, imprenditori e cittadini, "viene trasmessa per conoscenza alla Procura della Repubblica, affinchè possano essere valutate responsabilità di carattere penale. Qualora S.E. volesse riscontrare la presente comunicazione, potrà contattare uno dei promotori dell’iniziativa di comunicazione, nella persona deisignori:
Pasquale Colonnese
Fiorindo Franco
Fernando Staltari
(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')