Sabato, 21 Gennaio 2012 18:57

"Centenario di Mastro Bruno, dov'è l'amministrazione Rosi?"

Scritto da Redazione
Letto 1838 volte

mini mastro_bruno-cimiteroRiceviamo e pubblichiamo:

Chissà cosa avrebbe scritto! Ma forse neppure nella sua facondia avrebbe trovato le parole giuste per descrivere l’immobilismo o meglio l’assenza dell’amministrazione comunale. E si, perché, forse, neppure mastro Bruno Pelaggi sarebbe riuscito a descrivere “cu nu suniettu” lo stato comatoso in cui versa l’attuale maggioranza. Il buio cosmico dal quale sembrano essere avvolti gli inquilini di palazzo Tucci, trova ulteriore conferma nell’assenza di qualunque iniziativa tesa a celebrare il centenario del più grande poeta serrese. Non fosse stato per l’associazione culturale il “Brigante” l’evento sarebbe passato nel più assoluto silenzio. Certo, l’inerzia dell’amministrazione non sorprende nessuno, tanto più che a certificarne l’immobilismo è stato lo stesso sindaco che, nel cercare di dare una motivazione plausibile per mascherare il vero motivo della revoca della delega all’assessore Bruno Zaffino, ha parlano “di necessità di rilancio dell’azione amministrativa”. Un’azione che con tutta evidenza morde il freno in ogni ambito. Non fa eccezione il settore culturale, un settore, come peraltro tutti gli altri, in cui gli impegni assunti in campagna elettorale vengono quotidianamente disattesi. Ci saremmo aspettati, infatti, che in vista del centenario della morte di Mastro Bruno Pelaggi, l’amministrazione comunale si sarebbe attivata per celebrare degnamente l’evento. Ci saremmo aspettati che, sfruttando al meglio la famosa “sinergia comune-regione”, tanto professata in campagna elettorale, quanto disattesa nella quotidianità, cogliendo l’occasione del centenario pelaggiano, l’amministrazione avesse presentato un apposito progetto, all’assessorato regionale al ramo, per valorizzare e promuovere il patrimonio letterario locale. Sicuramente, non ci aspettavamo, maggiore serietà e rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale, da parte di una compagine amministrativa che ha fatto delle promesse da marinaio una delle caratteristiche distintive. Per quanto riguarda la cultura, infatti, il programma sottoposto agli elettori dall’attuale maggioranza, a pagina sette, evidenziava la necessità di valorizzare “argomenti e problematiche specifiche del territorio e del patrimonio culturale locale”. Un patrimonio, oggi, mortificato dall’ignavia di chi avrebbe il dovere di tutelarlo e valorizzarlo. Un patrimonio al quale appartiene a pieno titolo mastro Bruno che, con i suoi versi, ha cantato il disagio, quanto mai attuale, di una terra in cui, ancora oggi, “cu pota si la scappa a novajorca”. Una “novajorca” che si trova in tutti in quei luoghi in cui tanti serresi, oggi come ieri, sono costretti ad emigrare per cercare un’opportunità. Una situazione che non dovrebbe lasciare indifferente la politica; o meglio una politica meno parolaia ed inconcludente come quella che, nel proprio programma elettorale definiva “cultura e turismo un binomio essenziale”. Un binomio che, con tutta evidenza, ha fatto la stessa fine di un altro binomio, quello comune –regione. Peccato che a non scappare a “novajorca” siano quanti dovrebbero andarci, “currijati cuomu cani/ cu frischi, cu lignati, cu bastuni, cu pitrati cu gruossi mazzacani”'. 

Mirko Tassone (consigliere comunale del gruppo "Al lavoro per il Cambiamento")

Articoli correlati (da tag)

  • Pellegrino contro i «sedicenti» consiglieri Pd di Vibo: «Hanno fatto da stampella a Costa» Pellegrino contro i «sedicenti» consiglieri Pd di Vibo: «Hanno fatto da stampella a Costa»

    Riceviamo e pubblichiamo:

    I consiglieri comunali sedicenti Pd della città di Vibo Valentia, dopo aver celebrato ieri mattina il Festival del pretesto e dell'ipocrisia, prima ancora di scendere dalle scale di via Argentaria hanno incassato l'ennesima figura barbina.

    Mentre in effetti Russo e compagni affastellavano argomenti e ricercavano giustificazioni per definire un inciucio politicamente inqualificabile, il consigliere Stefano Luciano li scavalcava a sinistra sul tema che di più mette a nudo le incoerenze e le timidezze del gruppo: la sfiducia a Costa.

    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

    Peraltro il segretario di Federazione, diversamente da quanto ritenuto dalla banda degli onesti, mi risulta abbia già avviato la procedura presso la commissione di garanzia per la violazione dell'art. 4 del codice etico per come conclamata e dagli stessi ieri pubblicamente certificata.

    Pino Pellegrino

    Dirigente del Partito democratico

    Commissario del Parco naturale regionale delle Serre

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco Vibo, rapina ad un distributore: fermato Giuseppe Lo Bianco

    mini Carabinieri-sorianelloVIBO VALENTIA - Sarebbe uno degli autori di una rapina ai danni di un distributore di carburanti che avrebbe fruttato nel complesso 15mila euro. Con questa accusa, i carabinieri hanno fermato nella giornata di ieri Giuseppe Lo Bianco, classe '72, pluripregiudicato appartenente all'ominimo clan operante nella città capoluogo. Il fatto risale intorno alle 18 di ieri, quando due persone con il volto coperto e armate di pistola, hanno fatto irruzione in un distributore situato nella centralissima viale Affaccio, intimando il titolare facendosi consegnare la somma in contanti che ammontava a 15mila euro. Subito dopo i malviventi si sarebbero dati alla fuga a bordo di un'autovettura, guidata da un altro complice. Scattato l'allarme, i carabinieri nel giro di pochi minuti sono riusciti a rintracciare la macchina in località Ottocanalli. Alla guida c'era lo stesso Lo Bianco che è stato immediatamente bloccato. Dalla perquisizione eseguita all'interno dell'autovettura, inoltre, i militari hanno rinvenuto un passamontagna nascosto sotto i sedili che sarebbe lo stesso utilizzato dai malviventi per compiere la rapina. Il 42enne, posto in stato di fermo e tradotto in carcere, è già noto alle forze in quanto rimasto coinvolto nell'operazione “Cash”, scattata nel luglio del 2011. Nei suoi confronti, infine, viene contestata anche un'altra rapina, messa a segno ad ottobre in un supermercato di Vibo.


     

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)