Sabato, 31 Luglio 2021 14:48

Regio (Per Serra Insieme) ribatte al vicesindaco: «Il dissesto si poteva evitare»

Scritto da Redazione
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Si fa rovente il dibattito politico a Serra dopo che, al termine della seduta di Consiglio comunale svoltasi giovedì scorso, è stato dato il via libera al dissesto finanziario con un disavanzo da 8,8 milioni.

Alle dichiarazioni del vicesindaco Rosanna Federico (leggi qui) hanno fatto seguito quelle del consigliere di opposizione “Per Serra Insieme” Vito Michele Regio, secondo cui «purtroppo ancora una volta assistiamo al maldestro tentativo, da parte degli amministratori coraggiosi che hanno dichiarato il fallimento del Comune di Serra San Bruno, di rappresentare una realtà artata. Dall'alto delle loro competenze, affermano che la dichiarazione di dissesto non comporterà alcuna conseguenza sui cittadini, cosa assolutamente falsa, dettata dalla loro convinzione che i serresi siano miopi e poco informati. Ci accusano di voler dare lezioni di contabilità; ebbene sì - prosegue Regio -, magari non personalmente, ma tramite i tecnici che supportano la minoranza, siamo in grado di farlo. Persone preparate che hanno gestito Comuni per molti lustri e che ricoprono anche ruoli di revisore dei conti in altri enti, tutti concordi, dati alla mano, nel ritenere evitabile, anzi da evitare, la dichiarazione di dissesto, contenuta in meno di quattro pagine, dalle quali si evince a primo colpo che, a fronte del debito, sono state attivate procedure esecutive nei confronti del Comune per soli 300mila euro, che avrebbero trovato copertura con le ultime risorse stanziate dallo Stato (648mila euro)». 

A questo, secondo Regio, «va ad aggiungersi lo stralcio di 2 milioni di euro di crediti vantati dall'ente dichiarati insussistenti/inesistenti (come confermato da qualcuno a specifica richiesta dell'onorevole Tassone) fatta con una delibera di giunta. Differenza tra concetti che spero sia stata studiata dagli interessati. In questo anno trascorso - aggiunge Regio - nulla si è fatto per proseguire sul piano delle alienazioni degli immobili che verrà ora gestito dai "commissari". Come mai questi competenti amministratori - si chiede il consigliere di opposizione - non hanno riprogrammato le aste vista la mancanza di offerte? Quanti lotti boschivi, in un anno di amministrazione, sono stati venduti per cercare di portare soldi nelle casse del Comune? Zero! Relativamente alle riduzioni della spesa corrente, come mai il Comune non ha, ad esempio, provveduto a eliminare i costi di locazione che sostiene, vista la titolarità di molti immobili? Alla luce dell'elaborazione del Piano di equilibrio, come mai non hanno provveduto a una ristrutturazione del debito, mediante definizioni "transattive" con i creditori?».

Regio conclude affermando che «abbiamo assistito a un anno di proclami dove di concreto c'è solo una cosa: i componenti della giunta hanno percepito regolarmente i loro emolumenti. La possibilità di evitare il dissesto c'era, ma come al solito è più facile gettare la colpa sugli altri anziché tirarsi su le maniche e lavorare».

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