Venerdì, 05 Aprile 2013 16:55

Rimborsi folli alla Regione: dalla lap dance alle immaginette sacre

Scritto da Salvatore Albanese
Letto 2486 volte

mini foto_consiglio_regionale_7La bufera che ha investito Palazzo Campanella e che ha attivato i controlli degli uomini della Guardia di Finanza sui rimborsi folli alla Regione Calabria, non vuole arrestarsi. Grazie alla notizia lanciata mercoledì scorso dal QuotidianodellaCalabria era emerso che 10 Consiglieri regionali (8 appartenenti al centro-destra e 2 al centro-sinistra), di cui ancora i nomi rimangono occulti, dal 2010 al 2012, avrebbero utilizzato i soldi derivanti da fondi pubblici per chiedere ed ottenere il rimborso per ingenti spese “poco giustificabili” di numerosi Gratta & Vinci, detersivi e detergenti per la casa, per il pagamento della tassa della spazzatura della propria abitazione privata, viaggi all’estero, cene faraoniche, sanitari per il bagno, tablet e per altri dispositivi tecnologici.

Per cui, a questo punto, per i 10 Consiglieri indagati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, oltre al peculato si potrebbe ipotizzare anche e soprattutto il reato di truffa.

IL SACRO E IL PROFANO – Fra gli ultimi particolari emersi, secondo quanto riportato ancora dal Quotidiano, fra le spese rimborsate ai 10 Consiglieri in questione, sarebbero finite anche ingenti somme di denaro sborsate per l’acquisto di biglietti per assistere a sensuali spettacoli di lap dance, il famoso ballo attorno al “palo” a sfondo erotico. Mentre altri, piuttosto, avrebbero presentato ed ottenuto il rimborso di centinaia di immaginette sacre e di icone di santini per la modica cifra di 1.200 euro.

I viaggi, LE TERME E IL VINO - Nell’inchiesta coordinata dal capo facente funzioni Ottavio Sferlazza e dal sostituto Matteo Centini, in particolar modo in riferimento ai viaggi, emerge che molte delle “gite fuori porta” saldate con soldi pubblici, sarebbero state effettuate non solo dai singoli Consiglieri, ma addirittura in molti casi si sarebbe trattato di viaggi di gruppo, come nel caso dell’affitto di un intero pullman per una trasferta collettiva alle terme di Chianciano per la cifra di 3.700 euro. Spiccano anche diversi viaggi verso Montepulciano, la “terra del vino”, una tra le mete preferite dei Consiglieri calabresi. In quest’ultimo caso in molte delle fatture presentate sarebbe rientrato anche l’acquisto di intere casse di vini pregiati dal costo di 780 euro. Tra le fatture risultano anche viaggi oltreoceano, con direzione Los Angeles, o verso mete turistiche europee come Montecarlo e svariati paesi dell’est.

MATERIALE ELETTRONICO E ARREDO BAGNO - Curiosamente fra le spese rimborsate illegittimamente (in quanto non riferibili all’attività politico-amministrativa) la Guardia di Finanza ha riscontrato anche delle fatture e degli scontrini fiscali che riportavano fra le voci di acquisti effettuati in una ferramenta, “materiale elettronico” e pezzi di “arredo bagno”, ossia sanitari e mobilia per l’arredamento della toilette.

GRATTA & VINCI, CAFFE’ E LE ALTRE SPESE PAZZE – Tra i rimborsi ottenuti risulta anche il caso di uno scontrino fiscale riguardante la consumazione di un singolo caffè al bar (0,70 euro) e di numerosi Gratta & Vinci (presentanti ovviamente dopo aver ben controllato che non fossero vincenti), oltre che multe per divieto di sosta e per limiti di velocità, pernottamenti in hotel, conti di cene al ristorante, l’acquisto ed il noleggio di auto di lusso, di Iphon, Ipad, ricariche telefoniche di gestori diversi, le bollette della Tarsu (l’imposta sui rifiuti domestici), detersivi per la casa, affitti di locali e abitazioni, il tagliando ed il cambio olio per l’autovettura e persino le tasse da versare all’Agenzia delle Entrate. Tutte spese affrontante quindi per finalità non istituzionali e coperte con soldi pubblici riconosciuti ai gruppi consiliari.

1 MILIONE DI SPESE NON DOCUMENTATE – In particolar modo gli uomini della Finanza avrebbero riscontrato fra i “rimborsi folli” spese non documentate per l’ammontare di circa un milione di euro. Si tratterebbe di spese non giustificate da alcuna “pezza d’appoggio”, da nessuna fattura o scontrino. Pertanto, circa un milione di euro sarebbe stato prelevato e rimborsato per spese sprovviste di specifica giustificazione e per la copertura d’acquisto di beni e servizi di cui non esiste alcun rendiconto dettagliato.

GLI INDAGATI E LE ACCUSE – Da quanto trapelato i soggetti interessati dalle indagini, sono tutti capogruppo o ex capogruppo, transitati nel periodo dal 2010 al 2012 o attualmente Consiglieri nella massima assise regionale. Alcuni di loro potrebbero essere dei neoparlamentari eletti alla recente tornata elettorale.

I magistrati hanno deciso di procedere per gradi nell’ambito dell’inchiesta, partendo chiaramente dall’accusa principale per poi sviluppare ulteriori ipotesi di reato. Resta comunque fuori da ogni dubbio l’imputazione per peculato, imputabile al pubblico ufficiale che gestisce in maniera diretta denaro e lo distrae o sottrae per finalità diverse da quelle cui è destinato. Tale responsabilità chiama in causa chiaramente anche e soprattutto i direttori amministrativi (che sottoscrivono la validità dei bilanci) e i capogruppo regionali in seno al Consiglio (assegnano le somme ai Consiglieri che fanno richiesta di rimborso o di contributo per le spese che dovrebbero rientrare nell’attività politico-istituzionale). Gli inquirenti potrebbero comunque sentire nei prossimi giorni, oltre che i capogruppo, anche i tesorieri che potrebbero essere accusati di concorso in peculato, visto che è davvero difficile che il pm possa ritenere che chi ha acconsentito al rimborso di un Gratta & Vinci o di uno spettacolo osé, possa averlo fatto in buona fede. Resta aperta, altrettanto chiaramente, l’accusa di truffa per i politici che hanno direttamente tratto vantaggio economico dai rimborsi. 

Articoli correlati (da tag)

  • Vibo, bancarotta fraudolenta: i dettagli dell'inchiesta 'Bad company' Vibo, bancarotta fraudolenta: i dettagli dell'inchiesta 'Bad company'

    Sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi alle 12, presso i locali della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, alla presenza del procuratore capo, Mario Spagnuolo, i dettagli dell'operazione portata a termine stamane dagli agenti del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza di Vibo, i quali hanno tratto in arresto sei persone accusate, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta e documentale.

  • Strada del mare, sequestro da 5 milioni a imprenditori, funzionari ed ex dirigenti della Provincia Strada del mare, sequestro da 5 milioni a imprenditori, funzionari ed ex dirigenti della Provincia

    VIBO VALENTIA - Gli uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia stanno dando esecuzione in queste ore ad un provvedimento di sequestro di beni nell'ambito dell'indagine avviata da tempo dalla Procura della Repubblica di Vibo in merito ai lavori di quella che è stata denominata come "la strada del mare", ovvero l'arteria provinciale (ex statale 522) che si snoda lungo il litorale tirrenico e che avrebbe dovuto collegare Pizzo a Rosarno. 

  • Distratti beni per circa 400mila euro: denunciati tre imprenditori del Vibonese Distratti beni per circa 400mila euro: denunciati tre imprenditori del Vibonese

    Gli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Vibo Valentia hanno scoperto e denunciato alla locale Procura della Repubblica un rilevante caso di bancarotta fraudolenta, del quale si sono resi responsabili tre imprenditori del Vibonese, operanti nel settore commerciale, i quali hanno fraudolentemente distratto all'attivo fallimentare beni e disponibilità finanziarie per circa 400mila euro, sottraendoli dunque ai creditori. 

  • Vibo, frodava i distributori occultando il carburante nelle autobotti: denunciato Vibo, frodava i distributori occultando il carburante nelle autobotti: denunciato

    All’apparenza era una semplice autobotte per il trasporto di prodotti petroliferi.

  • Roma, sequestrati beni per oltre 800mila euro al clan Gallace Roma, sequestrati beni per oltre 800mila euro al clan Gallace

    Nella giornata odierna, i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno sottoponendo a sequestro un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato di oltre 800mila euro, nei confronti di soggetti appartenenti o contigui al clan Gallace, consorteria mafiosa operante nei comuni di Anzio e Nettuno, riconducibile al “locale” di Guardavalle, in provincia di Catanzaro.

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)