Lunedì, 14 Marzo 2016 18:02

Sanità, Censore interroga il ministro della Salute: 'Scura sulla stessa linea di chi l'ha preceduto'

Scritto da Redazione
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«L’inequivocabile grido di allarme e di profonda preoccupazione non può e non deve restare inascoltato. È ovvio e chiaro a tutti che il risanamento della sanità calabrese debba seguire la linea del rigore, ma è altrettanto ovvio e chiaro a tutti che non può essere trascurata la necessità di perseguire l’obiettivo dell’equità e della qualità, ossia il bisogno dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, cosa che non sta affatto avvenendo con la gestione dal commissario ad acta per la realizzazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario Massimo Scura».

È questo l’incipit dell’interrogazione che il deputato del Pd, Bruno Censore (primo firmatario) ha indirizzato di concerto con altri parlamentari, al ministro della Salute.

«Rammento che con Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2015, al Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro è stato assegnato l’incarico prioritario di adottare ed attuare i Programmi operativi e gli interventi necessari a garantire, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità. Il nuovo percorso intrapreso dal nuovo Commissario, è evidente, sta andando in direzione contraria, come dimostra peraltro la nuova riorganizzazione della rete ospedaliera, della rete dell’emergenza urgenza e delle reti tempo-dipendenti, attuata con Decreto Commissariale n.30/2016. Già in passato, i tagli lineari ai servizi sanitari che sono stati prodotti seguendo la logica errata disegnata nel Piano di rientro hanno lacerato un sistema che, invece, andava potenziato: continuare sulla stessa linea - prosegue il parlamentare del PD - significa cassare ulteriormente il diritto alla salute in Calabria, penalizzare ulteriormente quelle province che si caratterizzano per una forte ed evidente sperequazione dell'offerta sanitaria e in tal senso è emblematico il caso della provincia di Vibo Valentia, realtà già ampiamente penalizzata, con standard di posti letto di gran lunga inferiori rispetto alla media di 3,7 per mille abitanti. Inoltre - prosegue Bruno Censore nella sua interrogazione - è evidente che oltre ad un problema di merito ve ne sia uno di metodo. Su scelte di rilevanza sociale, serve una maggiore interlocuzione istituzionale: manca, infatti, l’approccio concertativo da cui, evidentemente, scaturisce l’attuale situazione di gravissima conflittualità istituzionale che gli atti della struttura commissariale stanno producendo».

Da qui, dunque, l’appello al ministro della Salute «per sapere quali misure intendano assumere per porre rimedio ad una evidente spoliazione dei servizi soprattutto in quelle province maggiormente penalizzate dalla forte ed evidente sperequazione dell’offerta sanitaria e per porre rimedio alla gravissima conflittualità istituzionale che gli atti della struttura commissariale stanno producendo in Calabria».    

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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