mini alessandro_bozzoHa deciso di porre fine alla sua esistenza con un colpo di pistola. È morto così Alessandro Bozzo, 40enne giornalista calabrese e redattore del quotidiano regionale ‘Calabria Ora’. Un suicidio, quello di Bozzo, che ha scosso tutto il giornalismo calabrese ma, in particolar modo, gli amici di sempre. ‘Non andava più d’accordo con la vita’, questo il commento dei colleghi che, per anni, hanno lavorato fianco a fianco con Alessandro, i quali hanno parlato di un giovane ‘intelligente, informatissimo’. Uno dei migliori giornalisti calabresi, insomma. Bozzo viveva a Marano Marchesato, in provincia di Cosenza. Lascia una moglie ed una figlia piccola. Prima di suicidarsi nella sua abitazione, Alessandro ha scritto una lettera ai colleghi di Calabria Ora, scrivendo che ‘non c’era una ragione precisa per quella scelta: non ce la faceva più a vivere.
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mini pasquale_primo_pianoNel dicembre di tre anni fa Serra scoprì l’orrore che fu costretto a subire Pasquale Andreacchi. Per due mesi interi, in paese erano circolate le ipotesi più disparate e inverosimili sulla sorte toccata a quel ragazzone timido che stava sempre appresso ai suoi cavalli. C’era chi addirittura sosteneva che si trattasse di una fuga volontaria, di un amore adolescenziale. Poi la mattina del 9 dicembre ogni ipotesi perse improvvisamente consistenza: gli operai del comune si accorsero che in un cassonetto, su una salita, in via Corrado Alvaro, qualcuno aveva lasciato un teschio umano, con un foro in fronte. Un colpo di pistola. Accanto al cranio un femore, spezzato, ma molto lungo. Per i genitori di Pasquale, già provati da due mesi d’angoscia e di ricerche vane, fu un colpo durissimo. Ma la speranza di trovare il loro primogenito vivo rimase forte. Continuarono a cercare, a lottare da soli. La loro fiducia si rivelò ben presto una dolorosissima illusione. Il 27 dicembre, nel primo pomeriggio, un cacciatore si accorse che in mezzo alla boscaglia, tra i castagni, c’erano delle ossa umane.

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Sabato, 30 Giugno 2012 10:08

Un centravanti made in Italy

 

mini balotelli-gol-italia-germania-euro-2012Eccolo finalmente. Il discolo è tornato, come il figliol prodigo. Balotelli mostra al mondo cosa vuol dire essere Balotelli. Dal colpo di testa a quello di collo, dall’esultanza da Hulk che non fa paura a nessuno, se non ai tedeschi, fino al tenero abbraccio alla madre. In 90 minuti l’antologia di un italiano di colore. Di un centravanti scontroso per vocazione,  con la corteccia dura del fuorilegge ed il midollo tenero come quello di ogni ventenne. A Varsavia in campo c’era anche lui, e si è fatto sentire. C’era il ribelle che per una volta tanto riesce a domarsi. A sfogare tutta la rabbia e la carica che ha in corpo nella maniera più bella. In quello che sa fare meglio di qualsiasi altra cosa.

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