chiosco arenaARENA - Dopo le intimidazioni subite, che hanno costretto Nazzareno Papallo a chiudere il suo chiosco nel comune di Arena, il sindaco del piccolo centro del vibonese, Antonio Schinella, ha dichiarato che presto ci sarebbe stata, con l'aiuto dell'amministrazione, la riapertura dell'attività.

La cerimonia di riapertura del chiosco, caduto sotto le mire della 'ndrangheta, è stata dunque ufficialmente annunciata dal primo cittadino e si terrà venerdì prossimo, alle ore 19.30, in piazza Generale Pagano ad Arena. La manifestazione, voluta dall'amministrazione comunale, rappresenta un segno evidente da parte di tutta la cittadinanza, che ha deciso di chiudere la porta in faccia a chi vuole affermare il proprio potere adottando atteggiamenti criminali all'interno della comunità.

Nel denunciare le intimidazioni subite da Papallo, il primo cittadino di Arena aveva dichiarato nei giorni scorsi: «Diciamo no alla criminalità, ma per farlo servono messaggi concreti». E il primo messaggio concreto era arrivato dalle fila del consiglio comunale, quando Sandro Pagano ha dichiarato di essere «costantemente in contatto con “Sos Impresa”, un’associazione nata a Palermo nel 1991 su iniziativa di un gruppo di commercianti, per difendere la libera iniziativa imprenditoriale, per opporsi al racket e resistere alla criminalità organizzata». Il secondo messaggio concreto arriverà di fatto venerdì, come giusto epilogo ad una questione adir poco annosa, con la riapertura dell'attività che era stata costretta a chiudere battenti.

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mini silverserra1Silver City – Futsal Serra   4 – 3
 
Quintetto iniziale Futsal Serra: Carrera, Albano, Domenico Zaffino, Ciconte, Franzè
 
A disposizione: Costa, De Caria, De Raffele, Vincenzo Zaffino. All.: Gerardo Pisani
 
Il Futsal Serra incappa nel secondo ko stagionale, dopo quello di Sorbo San Basile e – da oggi fino a sabato prossimo – potrebbe vedersi raggiungere in vetta alla classifica dal Five Falerna, che attualmente dista sei lunghezze. Oggi pomeriggio, però, i gialloblu saranno impegnati in trasferta contro la Futsal Catanzaro ed un eventuale successo li avvicinerebbe, appunto, al Futsal Serra.
 
Ieri contro la Silver City i ragazzi di mister Pisani non sono riusciti nell’intento di portare a casa i tre punti che avrebbero consentito loro di chiudere la pratica promozione. Problemi di formazione per il tecnico biancoverde, costretto a fare a meno di Lucio Zaffino, De Padova e Nardo. A questi si aggiungono anche Franzè e De Caria, con il primo che ha ripreso soltanto venerdì gli allenamenti, a causa di un attacco influenzale, mentre De Caria non era al top sempre per via di un infortunio.
 
Uomini contati, quindi, per Pisani che si affida a Carrera tra i pali, capitan Albano centrale di difesa, Domenico Zaffino e Ciconte i due laterali con lo stesso Franzè pivot.
 
Nonostante l’emergenza, il Futsal Serra nel primo tempo gioca una buona partita, riuscendo nell’intento di chiudere gli spazi agli avversari e di ripartire in contropiede. La prima mezz’ora si conclude con gli ospiti meritatamente in avanti per 3 a 0, grazie alla marcatura iniziale di Ciconte, dopo due minuti dal fischio d’inizio, al raddoppio di Domenico Zaffino e al tris siglato sempre da Ciconte.
 
Al rientro dagli spogliatoi, però, la squadra cambia radicalmente volto e pensa perlopiù a difendere il vantaggio acquisito nella prima frazione. Scelta questa che, se si aggiunge anche la mancanza di cambi a disposizione per Pisani che, praticamente, è stato costretto a far giocare Albano, Ciconte e Domenico Zaffino per tutto l’arco della partita, ha consentito alla Silver City di ribaltare il risultato con quattro marcature, tre delle quali purtroppo sono arrivate su situazioni di palla inattiva.
 
Sabato prossimo, il Futsal Serra osserverà il turno di riposo, dopodiché ci sarà la pausa per le festività pasquali. Il campionato, dunque – per i biancoverdi – riprenderà sabato 26 aprile, quando il Futsal Serra affronterà in casa la Polisportiva Capo Vaticano.
 
 
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mini prefettura_viboFABRIZIA - Giuseppe Iennarella e Laura Mamone sono testimoni chiave del processo ‘Business Cars’che, nel novembre del 2011, ha messo alla sbarra diversi soggetti tra Catanzaro, Lamezia, Ardore, Soriano, San Costantino Calabro e Serra San Bruno. Le accuse sollevate nei loro confronti andavano dall’usura aggravata, all’abusiva intermediazione finanziaria, passando per l’estorsione. Da oggi, però, Giuseppe  Iennarella ha deciso di avviare lo sciopero della fame e della sete.

 

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mini IMG109_1Abbiamo dovuto smuovere un po' le acque, pubblicare articoli, contattare sindaco ed assessori, che in verità hanno dimostrato interesse per la questione mettendosi immediatamente in contatto con la Co.Ge.I.S., ma ce l'abbiamo fatta: la struttura polisportiva di via San Brunone ha già riaperto i battenti da qualche giorno. Pare che il problema fosse semplicemente il fatto che il custode sia andato in ferie per il mese di Agosto ed alla società cosentina non sia venuto in mente di nominare un sostituto ma di chiudere direttamente baracca e burattini fino a Settembre. Per risolvere una questione banale quanto ridicola, che ha suscitato sdegno e meraviglia in chiunque ne sia venuto a conoscenza e che avrebbe costituito un grave disservizio alla cittadinanza, è bastato semplicemente incaricare uno dei dipendenti, in genere addetto alla manutenzione della piscina, ad aprire a chiudere il cancello.

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mini monti-mario-fiscoMario Monti, euforico dopo la promozione di Bruxelles, continua imperterrito a sforbiciare enti e strutture a destra e manca. Lo ‘spending review’ assomiglia più ad un irreversibile de profundis che ad un “pacchetto di razionalizzazione della spesa pubblica”, cosi come i tecnici al governo, supportati da PD, PDL e TERZO POLO, vorrebbero farci credere. Il decreto, che ha il sapore dell’estrema unzione per un paese ormai al collasso, oggi sarà al vaglio del Consiglio dei Ministri.

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mini movimento_forconiIn questi giorni non si parla d’altro: il movimento dei forconi paralizza la Sicilia. E, come se ciò non bastasse, la protesta dei “camionisti” si sta estendendo anche nelle altre regioni. Loro, i forconi, hanno sin da subito precisato di essere un movimento "apartitico"  per poi aggiungere che "chiunque si dovesse presentare alle nostre manifestazioni con bandiere di partito verrà preso a calci". All’apparenza sembrerebbe un movimento composto da cittadini, stanchi di una crisi economica che colpisce sempre i ceti più deboli del nostro Paese (mentre chi ci governa se ne sta li seduto a percepire fior fior di quattrini). Solo all’apparenza, appunto. Alla guida del movimento, infatti, c’è un certo Mariano Ferro, ex MpA (il partito guidato da Raffaele Lombardo). Nel corso del corteo tenutosi nei giorni scorsi a Catania, poi, era presente anche il leader etneo di Forza Nuova (formazione di estrema destra), Gaetano Bonanno. Ma come, i partiti non dovevano rimanere fuori dalla protesta? Per quale motivo è stata fatta un’ eccezione nei confronti di Forza Nuova? Siamo sicuri che si tratta di semplici ed umili lavoratori o dietro il “Movimento dei Forconi” c’è l’ombra della criminalità organizzata siciliana? Non è facile a dirsi. Intanto,  però, i commercianti dell' isola hanno già denunciato una serie di intimidazioni da parte dei protestanti per costringerli a chiudere. "Sono organizzati in squadre e girano in motorino. Appena vedono un negozio aperto, chiamano gli altri e arrivano in dieci a chiederti di chiudere. Ma sempre gentilmente, eh", ha spiegato un esercente di Lentini. "Come posso rischiare? – si chiede un altro commerciante siciliano – Un incendio al negozio distruggerebbe in pochi minuti il sacrificio di anni". Ecco chi c’è dietro il movimento dei Forconi: la borghesia, i colletti bianchi dell’isola, con un pizzico di Cosa Nostra. Loro sono i veri artefici della protesta. 

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traversa 2La conclusione ufficiale dello psicodramma andrà in scena domani, con la formalizzazione della lettera di dimissioni che è già pronta sulla scrivania del segretario generale del comune di Catanzaro. Domattina verrà protocollata: da quel momento Michele Traversa avrà 20 giorni per ripensarci, ma è lui stesso a chiarire che non tornerà indietro, e dicono sia un uomo di parola. Pare che nel giorno più lungo della sua carriera politica, cioè ieri, abbia ceduto anche emotivamente di fronte al suo fallimento, come lo ha definito lui stesso. Dicono addirittura di averlo visto in lacrime, sofferente e depresso nel chiedere scusa alla sua città. Ma non se la sentiva, l'ex presidentissimo. Non poteva essere lui "a licenziare padri di famiglia e a chiudere le scuole", e dunque ha scelto.

Ha scelto tra se stesso e i catanzaresi, il sindaco-deputato. Ha scelto le vellutate poltrone di Montecitorio, perchè pare che lo scranno di primo inquilino di palazzo dei Nobili attualmente sia postazione molto meno comoda. L'analisi politica va fatta, senza faziosità, poichè lo spessore e l'onestà del personaggio lo richiedono. E dunque: il comune sta per sforare il Patto di Stabilità per 12 milioni di euro; c'è una voragine nelle casse dell'ente; le società partecipate sono al collasso e molti lavoratori rischiano il licenziamento; l'edilizia scolastica è in una situazione gravissima, con tanti edifici attualmente frequentati che sono ad alto rischio e che quindi dovranno essere chiusi; la gestione dei rifiuti è in tilt e la discarica di Alli è una polveriera pronta ad esplodere. Tutto vero, e tutto già noto da mesi, soprattutto. Traversa non poteva non sapere: prima delle elezioni, durante la campagna elettorale, nei suoi primi 6 mesi di mandato. Ed anche i catanzaresi sapevano, e proprio perchè sapevano avevano scelto, in massa, di affidarsi nelle mani di quell'amatissimo ex presidente della Provincia, che era diventato un simbolo del buon governo anche per gli avversari. Un politico vecchio stampo, una persona di grande esperienza, un ex fascista diventato col tempo sempre più "istituzionale", un uomo che, in democrazia, sa comandare e sa far funzionare le cose: per questo Traversa aveva stravinto contro l'ottimo ma imberbe Scalzo, a cui gli apparati regionali del Pd - sempre fautori di dinamiche politiche medievali - hanno dato spazio solo perchè c'era la certezza di perdere. Doveva essere un messia, l'uomo della provvidenza per la città capoluogo di regione, per questo l'avevano votato tutti. E invece.

Ammette il fallimento, il sindaco-deputato, e getta la spugna. Chiede scusa, e fa bene, perchè ha tradito i suoi elettori. E' onesto nel farlo, ma le difficoltà della città sono solo delle concause. Il motivo principale è uno, e riguarda molto poco l'interesse generale e molto di più quello di un singolo, lui. Basta domandarsi, con la stessa onestà che si riconosce, a ragione, a Traversa, perchè tutto ciò sia successo ora. Perchè il sindaco getta la spugna proprio adesso? La risposta è una sola, e sta nella decisione della giunta per le elezioni di Montecitorio di obbligarlo a scegliere tra il Comune e la Camera. Inutile nascondersi. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'incompatibilità tra le due cariche, Traversa aveva preso tempo, ma adesso una recentissima lettera del presidente della Camera lo ha obbligato a scegliere, e lui ha scelto. Non ha scelto quando ha scoperto il buco nelle finanze comunali, non ha scelto quando ha saputo delle difficoltà che avrebbe avuto nell'amministrare, ha scelto quando è stato obbligato. E, oltre a scaricare una città intera in nome di una sua convenienza personale, ha provocato un terremoto anche nel suo partito.

Si è subito dimesso, infatti, da coordinatore provinciale del Pdl, ma molti, troppi nel partito catanzarese hanno preso le sue dimissioni come un ceffone politico che sarà difficile smaltire. Sì, è anche probabile, come dice Traversa, che Catanzaro resterà in mano al centrodestra, ma con che animo e con che fiducia torneranno alle urne i cittadini, a distanza di un anno dall'avvento del messia, sapendo di essere stati traditi anche dal più popolare e amato punto di riferimento politico di Catanzaro? E infine Traversa, che ha fatto cose meravigliose come il parco della Biodiversità, non prova alcun imbarazzo nel chiudere la carriera politica abbandonando la sua barca in cattive acque per salpare verso lidi ben protetti da privilegi vitalizi? 

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mini franco-violaVIBO VALENTIA – Ultimo impegno dell’anno per la Vibonese del duo Ferrante – Viola che domani pomeriggio, al “Bisceglia” di Aversa, affronterà i ragazzi del presidente Spazzaferri. Quella contro i campani è un’ occasione da non perdere per Corapi e compagni, sempre più determinati a chiudere in bellezza il girone di andata dove, fino ad oggi, i rossoblu hanno ottenuto cinque vittorie, sei pareggi e otto sconfitte. Il tecnico della Vibonese, Franco Viola (foto), è categorico nel commentare l’impegno di domani:  «Dobbiamo e vogliamo chiudere il girone di andata con un risultato positivo». Il componente dello staff tecnico rossoblu, nel presentare la sfida in territorio campano, parte dal rendimento interno tenuto dagli avversari e arriva alle ultime sfortunate prove della Vibonese: «L’Aversa Normanna – Viola – è una squadra che fra le mura amiche ha una marcia in più. Non a caso ha conquistato ben 20 punti, perdendo una sola volta. Questi numeri testimoniano pertanto il grado di difficoltà della sfida di domani. Allo stesso tempo noi veniamo da tre uscite esterne negative, nelle quali abbiamo raccolto meno di quanto meritato, per cui da parte nostra c’è una gran voglia di far bene e di non commettere gli errori del recente passato». Non è da escludere, inoltre, che anche ad Aversa saranno tanto i giovani schierati dal duo Ferrante - Viola. Contro l’Isola Liri, infatti, i tecnici della Vibonese hanno utilizzato, fin dal primo minuto, ben 5 ragazzi del ’91 e due del ’90. «E’ da inizio anno che schieriamo tanti giovani – conclude Viola – e siamo contenti per il modo in cui stanno giocando e per come stanno crescendo. Ne mandiamo in campo diversi e tutti godono di grande attenzione e considerazione. Siamo fra le squadre che impiegano più under e d’altra parte queste sono state, fin dall’inizio, le indicazioni della società, che per mantenersi a lungo in questa categoria ha bisogno di puntare fortemente sulla linea verde».  Lo staff medico diretto dal dottore Cino Bilotta, intanto, ha recuperato il centrocampista Giuseppe Benincasa che questo pomeriggio è regolarmente partito per la Campania. Non convocati, invece, il capitano Caridi, infortunato, e l’esterno Amendola, che non ha smaltito i postumi dell’influenza. Questa la lista dei convocati  per il match di domani
Portieri: De Filippis, Saraò.
Difensori: Cosentino, D’Agostino, Di Berardino, Oliva, Salvatori
Centrocampisti: Benincasa, Borghetto, Corapi, Cosenza, Mazzetto, Mercuri, Petrucci, Vitale
Attaccanti: Caraccio, De Francesco, Doukara, Puntoriere, Saturno

 

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