mini prostituzioneLa prostituzione adolescenziale spontanea, un fenomeno in preoccupante ascesa anche nei nostri territori. Una “scelta di vita” inquieta. Figlia del bisogno, del malessere o di disturbi comportamentali trascurati. Un dramma crudo che si modella lentamente e cresce, tra l’indifferenza ed il silenzio generale. Storie che tutti guardano, pesano e giudicano, ma senza agire. Senza trovare il coraggio di denunciare. Una ferita aperta che, sulle vittime, a lungo termine, causerà danni irrimediabili.  
 
La prostituzione adolescenziale sembra stia prendendo purtroppo piede anche nella “tranquilla” Serra San Bruno, così come in altri centri del comprensorio, perché una volta scomparsi i valori morali - nella piena decadenza culturale - non è affatto difficile ritrovarsi a vivere in città socialmente morte.
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mini cani_avvelenati
Riceviamo e pubblichiamo
 
"Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare agli abitanti di via A. Gramsci, dove io dimoro da circa 30 anni, per aver preso a cuore il problema dei cani randagi. Infatti tra le giornate di giovedì e mercoledì hanno pensato bene di avvelenare ben 5 cani, senza alcun valido motivo. Una via, la mia, fatta di gente educata e rispettosa e di lavoratori nati (vagabondi di ogni razza). Ieri mattina, quando sono uscito per andare a lavorare, i cani erano vivi e vegeti; dopo tre ore erano in agonia, tra dolori atroci. Io mi vergogno di vivere in un paese come il nostro, dove non funziona niente, dove tutto è lecito e dove l'ente comunale sembra un teatrino di marionette. A Serra qualche persona che ha a cuore la sorte di questi poveri animali indefesi c'è, ma c'è pure l'omertà di chi sa e non parla. Purtroppo le persone che hanno coraggio di lottare per il vero sono poche, la maggiorparte pensano solo a fare una vita serena pensando che a loro le cose spiacevoli non accadranno mai. Se esiste una giustizia su questa o in un altra vita spero dia una giusta ricompensa a questi "bastardi". Gettano il veleno incuranti del fatto che qualche bambino potrebbe essere al posto dei cani. Mi vergogno di essere Serrese''.
 
 
Salvatore Zaffino
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mini minoranza_serraRiceviamo e pubblichiamo: Siamo costernati, delusi, amareggiati. Il ciclone che si sta abbattendo sulla nostra comunità rischia di lasciare ferite profonde, cicatrici che segneranno per sempre il volto di una cittadina, fin qui, conosciuta per San Bruno, i certosini, il patrimonio storico-naturalistico e per l’operosità dei suoi abitanti. Non era mai accaduto, nella ultra millenaria storia di Serra, che si paventasse la possibilità di un accesso agli atti amministrativi da parte di una commissione antimafia. Non è mai accaduto, a nessuna latitudine, che la compagine che governa, grazie al determinante apporto elettorale di un consigliere interessato da vicende giudiziarie, si defilasse in maniera così clamorosa. L’intera cittadinanza si sarebbe aspettata una dichiarazione di chiarezza da parte del sindaco, della giunta, dell’intera maggioranza.

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mini municipio_serraRiceviamo e pubblichiamo:

COMUNICATO - Comune di Serra San Bruno. Condanniamo con estrema fermezza, il vile danneggiamento, perpetrato nella nottata di ieri , alle transenne poste , presso la Sorgente della Scorciatina, il cui solo scopo era di avvisare la popolazione della non potabilità dell'Acqua.Tali atti, intimidatori e violenti,nei confronti dell'Amministrazione Comunale e quindi dell'intera popolazione, saranno perseguiti, tramite le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria. L'Amministrazione Comunale,si sappia ed in maniera definitiva non si piegherà,innanzi alla violenza, di quei pochi, che non avendo il coraggio di palesarsi, cercano con questi atti intimidatori, di far scivolare la nostra cittadina, in un clima di scontro fisico, escludendo gli stessi, con le loro intenzioni e con il loro modo di fare, ogni approccio di tipo DEMOCRATICO al CONVIVERE CIVILE.
Il Delegato alla comunicazione (Cesare Staropoli)

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mini quotidiano_29_marzo_2011_1SERRA SAN BRUNO – Assume contorni sempre più controversi il caso Zaffino scoppiato in seno all’amministrazione comunale serrese targata Pdl. La cronistoria dei fatti è chiara: Bruno Zaffino, imprenditore alla prima esperienza in politica, viene cercato e candidato dal Pdl serrese in una lista ufficiale del partito; il Pdl vince le elezioni; Bruno Zaffino – iscritto al partito – ha un boom di consensi (oltre 200) e viene nominato assessore dal sindaco Bruno Rosi; il 29 novembre in Consiglio comunale i vertici dell’amministrazione affermano che la giunta Rosi è il meglio che il partito vincente possa esprimere; il 22 dicembre, all’improvviso, Zaffino viene estromesso dalla giunta con una motivazione banale, la necessità di rilanciare l’attività amministrativa. Si torna in Consiglio giovedì 1 marzo, e la bomba scoppia: il sindaco comunica l’avvicendamento in giunta, tutti nella maggioranza sperano che sia finita lì e invece Zaffino prende la parola

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mini consiglio comunale serraErano baci di plastica quelli che il sindaco Rosi aveva lanciato alla maggioranza durante il consiglio comunale di Novembre. Aveva parlato di progetti pronti e squadra unita. Ci risvegliamo a Marzo e i progetti ancora non ci sono, probabilmente neanche la squadra. L’ultimo consiglio comunale ha scoperto gli altarini fra verità supposte e sguardi pidiellini spenti, delusi, incollati al pavimento come zerbini. Va di scena il quinto atto dell’era Rosi.
Primo punto all’ordine del giorno il caso Zaffino: 224 voti nel maggio scorso, palla al piede oggi. A tagliare la catena ci prova proprio il Sindaco che si arrampica nel tentativo di far credere che l’attuale crisi amministrativa sia causata dalla presenza di Zaffino. Se viene rimosso il paese si salverà, magari diventerà ricco: “le motivazioni sono puramente politico-amministrative”. Qualcosa non torna. Lo ribadisce la minoranza soprattutto il consigliere Mirko Tassone che ribatte: “il sindaco ha un dovere di chiarezza nei confronti della cittadinanza, che senso ha mandar via un solo assessore per rilanciare i piani della giunta?”. Arrivano altri inviti alla verità. Prima Raffele poi Lo Iacono. Intorno tutto tace. Anche i migliori oratori per una volta tanto non fiatano. Il capogruppo PdL Salerno, rimane in sordina, indifferente come un astemio all’Oktoberfest.  Il sindaco Rosi, che ha sempre l’aria di quello che non poteva farci niente, non si smentisce. È come un processo fisiologico : “Gli assessori si nominano e si revocano!”. Come dire purtroppo d’autunno cadono le foglie. Sono cose che capitano.
La colpa di tutto viene riversata sull’ormai ex assessore come se fosse l’unico incapace nel dare un contributo all’azione amministrativa. Pochi minuti prima proprio Zaffino, leggero come una libellula, aveva testualmente tuonato: “Pregherei il Sindaco di dire quali sono le vere motivazioni della sua decisione. Deve avere il coraggio di sviscerare tutta la verità. Io ho presentato un esposto in Procura e in Prefettura, perché bisogna dire la verità. E la verità la sai tu, la so io e la sa tutta la maggioranza consiliare. Coraggio. Io sono qui!”. La nebbia inghiotte la maggioranza. Time out. Lo Iacono chiede 5 minuti per azioni concordate con il resto della minoranza. La ricreazione scade. Si torna in aula. Manca solo Zaffino, volatilizzato come Dracula all’alba. Poco dopo si volatilizza anche la minoranza che, lo annuncia Rosanna Federico, si autosospende fino ad un incontro chiarificatore con il prefetto. Anche i cittadini abbandonano l’aula. Ad assistere alla seduta rimangono in 4. Perfetti per un 3sette. Almeno per questo, se non per amministrare, l’esperienza non manca.
Serra profuma di commissario prefettizio. Siamo ai titoli di coda di quel maldestro viaggio su un filo troppo sottile.

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Sabato, 10 Dicembre 2011 17:10

E' morta "mamma coraggio"

mini angela_casella’ morta Angela Casella. La “madre coraggio” si è spenta a Pavia, dopo una lunga malattia. Angela (anche se all'anagrafe era Angelina) Montagna Casella se ne è andata ieri sera, all'eta' di 65 anni, nella sua casa di via Vigentina a Pavia. Accanto a lei, fino all'ultimo, il marito Luigi ed i figli Carlo e Cesare. 
Nell’estate del 1989 si incatenò nelle piazze dei paesi dell’Aspromonte per risvegliare l’opinione pubblica sulla piaga dei sequestri di persona e sollecitare così la liberazione di suo figlio Cesare, vittima di un rapimento di ‘ndrangheta.

Figlio del titolare di una concessionaria di auto, Cesare Casella venne rapito a Pavia il 18 gennaio 1988, quando era appena diciottenne. Il suo fu uno tra i sequestri di persona più lunghi, infatti fu ostaggio dei suoi rapitori per 734 giorni.

Questo lungo calvario spingerà Angela a manifestare pubblicamente la sua disperazione di madre. La sua determinazione, che porterà i mass-media a coniare per lei il soprannome di Mamma Coraggio, crea uno rumoroso squarcio nel velo di silenzio e di omertà della Calabria di fine anni ‘80. La sua battaglia porterà lo Stato a incrementare il numero di militari in Aspromonte rendendo capillari le ricerche di sequestrati e latitanti.

Cesare fu liberato solo il 30 gennaio 1990, due anni dopo il rapimento. Proprio Angela, con la sua lotta estenuante, ebbe il merito di risvegliare l’opinione pubblica e sensibilizzare la coscienza dei calabresi. La liberazione di Cesare Casella segnò, di fatto, la fine della famigerata “industria” dei sequestri calabrese.

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