Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Dopo gli acquazzoni di questi ultimi giorni, il tempo nel comprensorio delle Serre non subirà sostanziali variazioni, anche se sul bacino del mediterraneo, si è venuto a creare un leggero campo di alta pressione, che ha riportato cieli sereni al centro-nord. Dunque, il nostro territorio risentirà ancora dell’influenza della perturbazione nord atlantica che si è abbassata durante la settimana scorsa, portando le temperature su valori quasi autunnali. Questo trend che si è andato a configurare, continuerà a manifestarsi per almeno altri due giorni, nei quali si avrà una discreta probabilità di temporali che si potranno concentrare nelle ore più “calde” della giornata, ovvero nel momento in cui l’insolazione avrà generato un flusso di calore, tale da generare i consueti cumuli, che in talune occasioni riescono a scaricare ingenti quantità di pioggia in porzioni di territorio molto ristretto.
A tal proposito è curioso vedere alcuni dati pluviometrici relativi al 15 luglio scorso che riportano soli 16,4 mm di pioggia caduta a Serra San Bruno; 24.6 mm a “Croceferrata – Cassari”; 35mm nel territorio di Pizzoni e, addirittura, 51 mm ad Arena.
Le temperature rimarranno sempre su valori inferiori rispetto alla media del periodo, in particolare le massime che in condizioni di copertura nuvolosa non supereranno i 20°C. Per avere un deciso cambiamento si dovrà aspettare la giornata di domenica, con temperature che si porteranno finalmente su valori estivi. La giornata più calda sarà quella di lunedì 21, con temperature che potranno raggiungere i 28-29°C. Ma non cantate vittoria, questo caldo durerà veramente poco, infatti, come si evince dagli spaghi, già da martedì 22 le temperature subiranno un crollo portandosi nuovamente su valori autunnali.
Le precipitazioni si potranno concentrare nella giornata di oggi (17 luglio) e domani (18), con dei brevi temporali nelle ore pomeridiane della giornata.
"Spaghi" 17 luglio - Serra San Bruno (clicca sull'immagine per ingrandire):
A quattro mesi di distanza dal crollo della frana di Via Santa Maria, sulla Strada Provinciale 58 ad Arena, sono finalmente partiti i lavori di ripristino della carreggiata. Lo smottamento si era verificato lo scorso 2 febbraio a causa del cedimento di un muro di contenimento adiacente alla collina in cui è ubicato il Castello Normanno-Svevo.
Il cedimento aveva provocato disagi protrattisi fino ad oggi. In particolar modo, nei primi giorni conseguenti al crollo, era stata necessaria la chiusura totale del tratto stradale interessato dalla frana, con conseguente interruzione della circolazione veicolare sulla strada provinciale che collega Arena a Serra San Bruno, nonchè verso la scuola elementare di località Berrina che gli studenti non avevano potuto frequentare per diversi giorni. Inoltre, vista la precarietà del luogo, il rischio smottamento si è protratto in tutti questi mesi anche per la chiesetta titolata alla Madonna Addolorata, ubicata a stretto ridosso della collina. Eppure sul versante, già nei primi giorni successivi al cedimento, il personale della Provincia di Vibo Valentia e della sezione regionale della Protezione Civile, aveva effettuato dei meticolosi sopralluoghi ai quali erano poi seguiti alcuni interventi di tamponamento della frana, tanto che il transito veicolare era stato parzialmente ripristinato, seppur con la carreggiata visibilmente ridimensionata.
Proprio in seguito agli stessi sopralluoghi, per scongiurare ulteriori smottamenti, ai piedi della collina interessata dalla frana, era stato collocato un argine a protezione della strada formato da grossi blocchi in cemento. Un provvedimento che avrebbe dovuto avere un carattere prettamente provvisorio, ma rimasto di fatto l’unico effettuato sulla frana di Via Santa Maria per circa 120 giorni e che non aveva mancato di destare le ire degli abitanti del luogo. Da ieri, finalmente, come già detto, l’avvio dei lavori per il tanto atteso riadeguamento del tratto stradale e per porre così definitivamente freno ad ulteriori crolli.
I soggetti preposti all’intervento hanno reso nota la tabella di marcia con cui si provvederà a ripristinare il crollo: inizialmente verrà prelevato il materiale di risulta e solo in seguito saranno rimosse le barriere di protezione, per poi rimettere definitivamente in sicurezza il tratto stradale e la stessa collina interessata dalla frana. Per informare i cittadini in merito all’intervento, il sindaco Antonino Schinella ha deciso di diffondere un manifesto informativo, affisso per le vie del paese, attraverso il quale i cittadini sono invitati ad utilizzare pazienza e prudenza per i lavori e per la circolazione veicolare dei mezzi pesanti impiegati nelle operazioni di rimozione della frana.
Dal 2 febbraio, domenica contraddistinta dalle forti raffiche di vento e dalle ingenti piogge che hanno per ore tenuto in ostaggio la Calabria, i cittadini di Arena residenti nella popolosa frazione di ‘Cerasara’, si erano visti isolati per via di una frana che inaspettatamente aveva sbarrato l’unica via possibile di collegamento fra le loro abitazioni ed il resto del centro urbano.
A nove giorni di distanza, nel pomeriggio di ieri, sono stati finalmente completati i lavori per liberare definitivamente la strada dai detriti. La frana si era originata in seguito all’ondata di maltempo che aveva irrimediabilmente finito per interessare un costone di contenimento, causando quindi un crollo che aveva invaso proprio la carreggiata del tratto stradale che conduce fino, appunto, alla frazione di 'Cerasara'. Con l'intervento di ieri, almeno in quella parte del territorio cittadino, sembra si sia finalmente tornati alla normalità, tanto che sul tratto di strada interessato dalla frana - previa ordinanza comunale - si è dato nuovamente il via libera al traffico in modo da permettere ai cittadini, ed in particolar modo agli studenti, di tornare a percorrerla senza mettere a rischio la propria incolumità.
Altra sorte invece per la frana verificatisi sulla Strada Provinciale (foto) dove si è provveduto semplicemente a posizionare dei blocchi di cemento per arginare il crollo che aveva interessato un promontorio su cui, tra l’altro, sono collocati sia i ruderi del Castello normanno, sia una chiesa medievale, entrambi appartenenti al patrimonio storico-culturale della cittadina. La stessa chiesa nei giorni precedenti era stata completamente svuotata di tutti gli oggetti contenuti all’interno dagli uomini dei vigili del fuoco, giunti al piccolo edificio sacro grazie all’ausilio di alcune motopale. Contestualmente le forze dell’ordine avevano deciso lo sgombero immediato di due nuclei familiari, residenti in strutture in stretta adiacenza del crollo, per evitare il serio pericolo che le abitazioni fossero coinvolte da ulteriori smottamenti.
Foto Valerio Colaci
Mercoledì scorso, le poche ore di tregua concesse dalla pioggia caduta incessantemente in questi ultimi giorni, hanno permesso di portare a termine al meglio le operazioni di demolizione della palazzina ubicata in Via Roma a San Nicola da Crissa. Lo stabile – dichiarato pericolante e disabitato ormai da diversi decenni, sito proprio nel cuore del centro urbano del piccolo comune dell’entroterra Vibonese - aveva registrato ingenti danni nella giornata di domenica, quando - in particolar modo la parte più alta della struttura - era stata sensibilmente erosa dalle forti raffiche di vento e dalle ingenti piogge precipitate in quelle ore.
Dopo alcuni piccoli imprevisti, connessi soprattutto alla posizione dell’immobile, si è finalmente giunti alla tanto attesa demolizione definitiva di gran parte della struttura. La stessa era ubicata in stretta adiacenza ad altre abitazioni del centro cittadino, una delle quali è stata immediatamente sgomberata nei minuti del crollo. I piani superiori dell’edificio sono stati abbattuti quasi “chirurgicamente”, in maniera quindi da non ledere le abitazioni limitrofe, mentre il piano terra è stato preservato dalle operazioni di demolizione proprio perché nello stato attuale – a parere dei tecnici – non rappresenterebbe un pericolo per l’incolumità pubblica.
L’intervento ha chiaramente reso necessario il prolungamento dello stop al traffico che ha interessato tutta Via Roma proprio dal pomeriggio di domenica scorsa, anche se già in queste ore - appena la strada sarà sgomberata definitivamente dai detriti originatisi dal crollo - le autorità competenti potranno finalmente ripristinare la viabilità stradale in quello che è da considerare uno dei tratti di maggiore importanza, in particolare, per la transitabilità dei veicoli diretti dal comprensorio montano delle Serre fino al capoluogo Vibo Valentia o allo sbocco autostradale dell’A3 ubicato all’altezza del ‘Bivio Angitola’.
La forte ondata di maltempo, che ancora oggi insiste sulla Calabria, non ha chiaramente risparmiato il territorio Vibonese, provocando danni ingenti causati da svariati crolli e frane. In particolare a San Nicola da Crissa, poco dopo le 10.30 di ieri mattina, in Via Roma – l’arteria principale della piccola cittadina delle Serre - si è registrato il crollo parziale di un vecchio edificio in muratura, determinato chiaramente dalle forti piogge e dalle incessanti raffiche di vento. L’immobile, una palazzina di due piani disabitata, appartenente ad un imprenditore del luogo, verteva già da tempo in condizioni precarie, tanto che alla fine degli anni ’90 sia l’amministrazione Comunale, che quella Provinciale avevano sollecitato lo stesso proprietario ad apportare adeguamenti strutturali all’edificio, in modo da tutelare l’incolumità pubblica. Per fortuna però il crollo verificatosi ieri mattina pare non abbia causato danni a persone o cose, nonostante il punto fosse un tratto di passaggio cruciale per il traffico cittadino e per il collegamento verso l'autostrada A3. In seguito alla segnalazione di alcuni ragazzi, allarmati dal rumore provocato dal cedimento della struttura, sono intervenuti sul posto i Carabinieri della locale stazione - guidati dal maresciallo Massimiliano Cervo - unitamente a quelli della stazione di Serra San Bruno ed ai Vigili del Fuoco di Vibo Valentia che hanno constatato il collassamento della copertura di travi in legno e tegole all'interno della costruzione stessa. L’area è stata posta in sicurezza e l’edificio risulta, tutt’ora, circondato da transenne. Le forze dell’ordine, oltre ad aver prontamente ripristinato la circolazione stradale, hanno ordinato l’immediata demolizione della struttura. Operazione che potrebbe però causare non pochi problemi vista la stretta adiacenza con altre abitazioni, una delle quali ospita una famiglia che è stata sgomberata proprio per il pericolo che possano registrarsi ulteriori cedimenti.
Anche ad Arena quella di ieri è stata una mattinata di paura. Erano passate da poco le 8.00, quando alcuni cittadini hanno udito un sinistro boato causato da un’ingente frana che ha destato non pochi problemi. La grande quantità di pioggia caduta in questi ultimi giorni ha infatti causato un pericoloso smottamento, provocato dal cedimento di un muro di epoca fascista sito in prossimità di una delle vie d’accesso al paese che - come abbiamo raccontato ieri - ha messo a rischio l’incolumità di alcune persone, residenti in un abitazione ai piedi della collina interessata dalla frana. Le due famiglie sono state sgomberate. Analogo rischio per l’antica chiesetta di epoca medievale intitolata alla Madonna Addolorata, posta sulla stessa collina, proprio sulla quale - alcuni mesi fa - erano state effettuate corpose operazioni di disboscamento. Sul posto sono intervenuti gli uomini delle stazioni dei Carabinieri di Serra e di Arena, oltreché i tecnici della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, arrivati - anche quest’ultimi – dal distaccamento di Serra San Bruno. Proprio i Vigili del Fuoco sono riusciti, con l’ausilio di alcune motopale, ad aggirare i detriti della frana e raggiungere la chiesetta per poi svuotarla di tutti gli oggetti custoditi al suo interno. Sempre ad Arena si sono verificati altri smottamenti che hanno interessato vie interne all’area urbane ed alcuni costoni che fiancheggiano la strada provinciale. L’allarme – anche per la giornata di oggi – resta alto.
Due frane si sono verificate anche a Drapia. Gli smottamenti hanno provocato danni sulla carreggiata e causato il blocco al traffico su un tratto della strada provinciale che collega il copoluogo Vibo Valentia con Tropea. I due cedimenti si sono registrati ad una distanza di circa 5 chilometri l'uno dall'altro. In particolare, nei pressi del bivio di Drapia si è originata una voragine a causa proprio del crollo del manto stradale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e i tecnici della Provincia.
La forte ondata di maltempo che ha interessato la Calabria, per tutto il corso del weekend, ha provocato gravi “ferite” anche a tutto il territorio delle Serre. Il comune che, per il momento, pare abbia registrato i problemi maggiori è quello di Arena, dove la pioggia caduta incessantemente da oltre due giorni, ha provocato questa mattina lo smottamento di una frana. Il preoccupante cedimento pare sia stato determinato dal crollo di un muro di contenimento posto ad argine della montagna, proprio nei primi metri del centro abitato dell’entroterra Vibonese. Il crollo – secondo quanto ci è stato riferito – ha causato l’interruzione della circolazione stradale sia in uscita che in entrata dal territorio comunale, proprio perché la frana è andata ad interessare una delle strade di accesso al paese. I detriti si sono quindi riversati sulla carreggiata, anche se – fortunatamente - al momento della frana, non vi erano veicoli o pedoni in percorrenza del tratto stradale. Di conseguenza non dovrebbero essersi registrati danni a persone. L’aspetto potenzialmente più drammatico è che lo smottamento rischia di interessare la Chiesa medievale della Madonna Addolorata e diverse altre abitazioni del centro abitato. Ecco di seguito le foto che ci sono state inviate da una nostra lettrice.
SERRA SAN BRUNO – Una tettoia verosimilmente in alluminio, che si trova sulla parte dell’edificio ospedaliero che ospita la Radiologia, stava per crollare a causa del peso della neve che le abbondanti precipitazioni di queste ultime ore hanno ammassato sulla sua superficie, ormai irrimediabilmente inclinata. Sul posto il sindaco Bruno Rosi, in prima linea durante l’emergenza neve, che ha coordinato le operazioni di messa in sicurezza della tettoia e dell’area sottostante effettuate dagli operai comunali. "Non c’è nessun dirigente che possa coordinare i lavori per evitare il crollo della tettoia, lavori che – ha ribadito il primo cittadino – stiamo eseguendo noi volontariamente con operai e mezzi comunali". Il sindaco ha espresso rammarico nel constatare come nessun dirigente dell’Asp sarebbe stato presente durante l’emergenza neve e come il nosocomio cittadino sia stato abbandonato ad un destino ancora da scrivere ma del quale ormai stanno scorrendo i titoli di coda. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco di Serra San Bruno intervenuti per evitare il crollo della tettoia.
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