ambulanza1234A causare la morte di Caterina Umbrello, l’89enne residente a Simbario, entrata in coma mentre veniva trasportata presso l'ospedale "San Bruno", sarebbe stata la caduta in autoambulanza. A riferirlo è stato il medico legale di parte, dottor Cardamone, il quale, consultatosi con i familiari della vittima, avrebbe sostenuto che il sopravvenuto «evento della morte è riconducibile al trasporto in ambulanza». Secondo quanto riferito dal medico legale di seguito all’esame fatto sul corpo, la donna, oltre ad avere avuto escoriazioni alla testa, presentava punti di sutura anche agli arti. Di seguito ai suddetti esami, i familiari di Caterina Umbrello hanno chiesto alla magistratura di fare chiarezza sulle eventuali responsabilità che, in merito alla sopraggiunta morte, sarebbero attribuibili al personale medico che il 12 novembre scorso ha prestato servizio all’anziana donna.

Caterina Umbrello, deceduta lo scorso 28 novembre intorno alle ore 10 all'ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, sedici giorni prima, il 12 novembre, di seguito ad un malore era stata trasportata in autoambulanza dalla propria abitazione verso il nosocomio di Serra San Bruno. Giunti in ospedale i figli avrebbero notato che l'anziana presentava, appunto, delle medicazioni alla testa e agli arti. Alla richiesta di chiarimenti, i sanitari intervenuti avrebbero sostenuto che le lesioni riportate erano conseguenti ad una manovra brusca del conducente dell’ambulanza durante il trasporto in ospedale. Per conoscere la dinamica dell'accaduto erano intervenuti anche i carabinieri della locale compagnia.

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CATANZARO - Caterina Umbrello, 89enne, la signora di Simbario entrata in coma mentre veniva trasportata verso l'ospedale "San Bruno" a causa di una caduta a bordo di un’autoambulanza, è deceduta questa mattina intorno alle ore 10 all'ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.

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mini ambulanzaUna manovra brusca l'avrebbe fatta cadere dal lettino dell’autoambulanza fino a farle perdere conoscenza. Un caso singolare quello che avrebbe subìto un’anziana donna di Simbario che, stando a quanto sostenuto dai familiari, durante il trasporto in ambulanza avrebbe subito delle lesioni. Adesso, spetterà alla magistratura cercare di fare luce sull'accaduto, accertare eventuali responsabilità e soprattutto chiarire la dinamica dei fatti.

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Martedì, 06 Maggio 2014 14:34

Soriano "festeggia" Filippo

mini filippo_ceravoloSORIANO CALABRO - Non una semplice domenica. Non una giornata come ogni altra. Il 4 maggio, per la comunità sorianese, è una data particolare: quella del compleanno di Filippo Ceravolo, il giovane rimasto vittima in un agguato nell'ottobre del 2012 sulla strada che collega Pizzoni a Soriano. Un ragazzo dal sorriso che tutti stentano a dimenticare.
 
Domenica scorsa, in occasione del suo ventunesimo compleanno, i familiari hanno organizzato una giornata in sua memoria. C'erano proprio tutti nella chiesa di San Martino Vescovo. C'erano i familiari, le autorità, i genitori del serrese Pasquale Andreacchi - barbaramente ucciso da mano ancora ignota -, il mondo della scuola, ma soprattutto tanta, tanta gente comune. Mancava, però, lui. Filippo. Il festeggiato. Che però, rimarrà vivo nel cuore di quanti lo conoscevano.
 
Nonostante il dolore e nonostante la battaglia che papà Martino e mamma Anna stanno portando avanti da quasi due anni, nel giorno più importante per Filippo - quello del suo compleanno - i familiari hanno organizzato una ''festa'' con tutti gli onori. Il dolore, però, è troppo forte. Perchè perdere un figlio ed avere la forza di andare avanti non è da tutti. Martino ed Anna, però, lo stanno facendo. Così come lo stanno facendo le sorelle, Giusy e Maria Teresa.
 
Non ha intenzione di perdonare chi ha ucciso Filippo il papà Martino: «I responsabili - ha detto - devono pagare per quello che hanno fatto. Non abbiamo paura di nessuno. Io li sfido apertamente e affiancherò le forze dell'ordine nell'attività che porteranno avanti».
 
La manifestazione è iniziata con una messa in suffragio celebrata dal parroco di Soriano, don Pino Sergio, e da don Gaetano Currà, il rappresentanza del vescovo, mons. Luigi Renzo. «La morte di un giovane come Filippo - ha detto don Gaetano - deve essere un punto di riferimento per innalzare la nostra voglia di libertà, di dignità e di riscatto. E in questa direzione anche la Chiesa deve fare la sua parte».
 
Al termine della messa, i presenti - a causa delle avverse condizioni meteorologiche - si sono diretti verso il palazzo municipale, dove ci sono stati tutta una serie di interventi. Lia Staropoli, membro dell'esecutivo nazionale del movimento ''Ammazzateci tutti'', ha spiegato i motivi della propria presenza a questo appuntamento: «Abbiamo voluto rispondere a questo grido di aiuto della famiglia Ceravolo - ha detto la Staropoli -. Siamo qui per esortare la comunità e la società civile ad affiancare le forze dell'ordine in questo duro lavoro, affinchè gli assassini di Filippo siano consegnati alla giustizia».
 
Maria Antonietta Napoli, in rappresentanza della famiglia Andreacchi, ha ricordato la storia di Pasquale, ucciso barbaramente alla tenerà età di 18 anni.
 
Anche l'onorevole Angela Napoli, presidente dell'associazione ''Risveglio Ideale'', non ha voluto mancare a questo appuntamento e, per dimostrare tutta la propria vicinanza ai familiari di Filippo, ha consegnato una targa in suo ricordo: «Che il suo sangue sparso produca fiori d'impegno. Alla famiglia Ceravolo, in ricordo di Filippo». 
 
I parenti e gli amici, poi, si sono diretti verso il cimitero di Soriano, per un momento di riflessione e di preghiera. 
 
 
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mini buon_compleanno_filippoQuella di domenica, per Soriano, non sarà una giornata come le altre. Filippo Ceravolo, infatti - il giovane rimasto vittima per errore in un agguato il 25 ottobre 2012 sulla strada che collega Pizzoni a Soriano - avrebbe festeggiato il suo ventunesimo compleanno. E, per l'occasione, i familiari hanno organizzato una giornata interamente dedicata a Filippo. Alle 18 e 30, don Pino Sergio celebrerà una Santa Messa nella chiesa Matrice, dopodiché ci sarà una grande manifestazione in piazza. Al termine, amici e parenti si recheranno presso il cimitero di Soriano per un momento di preghiera e riflessione. 
 
Filippo è una delle tante vittime innocenti di una Calabria martoriata da un male che, in questi anni, ha causato soltanto la morte giovani vite. Era un ragazzo che non aveva nulla a che fare con gli affari della criminalità organizzata o, peggio ancora, con la sanguinosa faida che sta interessando il cerchio attorno a Gerocarne, Soriano e Sorianello. Probabilmente i sicari non lo volevano uccidere. L’obiettivo, infatti, non era Filippo ma chi viaggiava assieme a lui. In poche ore, però, il giovane si spegne all’ospedale ‘Jazzolino’ di Vibo, dietro il dolore straziante dei familiari. 
 
Oltre alle autorità civili e militari, alla manifestazione organizzata in suo ricordo saranno presenti anche il chitarrista Paolo Giovannetti, l'attrice Ami Condovini ed il maestro Daniele Corbi. Prenderanno parte all'iniziativa anche Lia Staropoli, componente dell'esecutivo nazionale del movimento antimafia ''Ammazzateci Tutti'', gli alunni delle scuole di Soriano, i genitori di Pasquale Andreacchi - il diciottenne di Serra San Bruno ucciso brutalmente ed i cui resti furono rinvenuti in un cassonetto dei rifiuti nel dicembre del 2010 - ed il testimone di giustizia, Rocco Mangiardi. 
 
 
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mini papa_libera_viboRiceviamo e pubblichiamo
 
Nutrita la delegazione di Libera-Vibo che ha partecipato alla XIX giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata. Giornata che si è tenuta a Latina, dove oltre 100mila persone provenienti da tutta Italia hanno ascoltato il lungo elenco di nomi, circa 900, che Libera ricorda ogni anno. Con una delegazione vibonese e delle scuole di Tropea, Libera Vibo ha voluto rinnovare ancora una volta l'impegno contro le mafie.
 
Nel pomeriggio di venerdì si è tenuta la veglia di preghiera con la presenza del Santo Padre, Papa Francesco. Ed anche qui la delegazione vibonese era presente con mons. Giuseppe Fiorillo, coordinatore provinciale di Libera Vibo, ed alcuni familiari di vittime, tra cui la famiglia Ceravolo di Soriano, Barbara Vinci di Serra San Bruno e la famiglia Luzza, con Matteo Luzza in rappresentanza anche di Libera Memoria Calabria.
 
Papa Francesco, incontrando i familiari delle vittime innocenti e Libera nel suo insieme, guidata da don Luigi Ciotti, ha voluto richiamare i mafiosi al pentimento ed alla conversione: «in ginocchio ve lo chiedo, convertitevi, smettetela di fare il male». Papa Francesco con questo suo gesto, ha voluto manifestare vicinanza e affetto a tutte le famiglie colpite dalla barbarie mafiosa con la perdita di un proprio caro, innocente, caduto per mano criminale.
 
Mons. Giuseppe Fiorillo, che è stato chiamato a presenziare sull'altare, insieme a tanti altri sacerdoti della rete di Libera, alla veglia con il Santo Padre, ha voluto testimoniare con la sua presenza, l'impegno continuo e costante che Libera rivolge alla memoria delle vittime ed ai proprio familiari. In questi anni il coordinamento provinciale di Libera Vibo ha in diverse occasioni ricordato le vittime innocenti, con incontri nelle scuole, testimonianze dirette dei familiari.
Il 15 marzo nella sala della provincia sono state ricordate le vittime, con un lavoro importante che le scuole superiori della città hanno fatto. Libera Vibo continuerà a ricordare tutte le vittime innocenti e continuerà nel suo impegno di sensibilizzazione verso le nostre comunità sui temi del contrasto alle mafie ed a ogni forma di illegalità
 
Libera Vibo

 

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mini pasquale_2La storia è ormai nota a tutti, la preoccupazione è che, piuttosto, se ne possa perdere la memoria. Pasquale  Andreacchi - giovane trucidato barbaramente alla tenera età di 18 anni - scompare la sera dell'11 ottobre 2009. Dopo essersi ritirato dal maneggio, l’attività di famiglia, in compagnia del padre Salvatore, attorno alle 19 di sera, riesce nuovamente da casa per non farne però più ritorno. Finché, mentre per settimane e settimane vanno avanti le operazioni di ricerca, anche e soprattutto da parte dei familiari e di qualche amico, il 9 dicembre si concretizza un’amara scoperta: in una via alla periferia di Serra San Bruno, alcuni operatori comunali scoprono sul fondo di un cassonetto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, un cranio con un foro provocato da un colpo di pistola ed un femore spezzato piuttosto lungo.
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mini mediciNon c’è la disponibilità di un posto letto. Non c’è quasi mai la disponibilità dell’autoambulanza per soccorrere il paziente o trasferirlo in un altro ospedale. Non c’è neanche un adeguato livello di professionalità, in grado di dare indicazioni appropriate sullo stato di salute di chi si rivolge al presidio, vista la precarietà in cui oggi lo stesso personale sanitario è costretto a lavorare. Non c’è una diagnostica accurata. C’è solo la morte. Questa volta è toccato a una donna serrese di 55 anni, madre di due figli, che purtroppo - dalle prime ore dell’alba di ieri - non c’è più.

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mini ospedale_serra

 

SERRA SAN BRUNO - Avrebbe avvertito dei forti dolori addominali e, una volta giunta al Pronto Soccorso, i medici gli hanno inizialmente somministrato una flebo e, dopo una serie di accertamenti, è stata rimandata a casa. Alle prime luci dell'alba, però, è deceduta. Vittima di un presunto caso di malasanità è una donna di 55 anni, S.R., di Serra. I familiari, ieri sera, hanno lanciato l'allarme chiamando il 118, ma l'ambulanza in dotazione all'ospedale 'San Bruno', in quel momento non era disponibile, perchè impegnata in un'altra emergenza. 

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mini liberaSi terrà venerdì prossimo, alle ore 10, presso la sala del consiglio provinciale, l’ incontro organizzato da Libera con due comunità di ragazzi provenienti da Borgosatollo e Castenedolo, comuni della provincia di Brescia. Oltre alle autorità cittadine, saranno presenti anche i testimoni di giustizia Rocco Mangiardi,Tiberio Bentivoglio, Gaetano Saffioti, Nello Ruello e altri familiari di vittime innocenti della criminalità. L'incontro con questi ragazzi, accompagnati da due sacerdoti e da alcuni animatori,  verterà sui temi del contrasto alle mafie, della resistenza di questi coraggiosi imprenditori e dell'impegno dei familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata. Aprirà i lavori la relazione ed il saluto del coordinatore provinciale mons.Giuseppe Fiorillo. 
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