Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
Ci risiamo. A distanza di anni dall’inizio della battaglia che Il Comitato Lametino Acqua Pubblica sta portando avanti per la ripubblicizzazione della Lamezia Multiservizi SPA, anni nei quali fra le più importanti delle molte nostre lotte vi è stata la delibera di iniziativa popolare, sostenuta da oltre 700 firme, sul diritto all’acqua e sulla revisione dello statuto comunale per la definizione del Servizio Idrico Integrato come servizio pubblico privo di rilevanza economica e per la convocazione di un consiglio comunale aperto per la relativa discussione, dobbiamo registrare e denunciare pubblicamente l’assoluta indisponibilità dell’Amministrazione Speranza, non solo a mettere in pratica le azioni necessarie e concrete conseguenti (leggi modifiche statutarie comunali) ma anche solamente quella di concedere un incontro pubblico con i rappresentanti il Comitato Lametino.
Lo stesso Comitato ha più volte chiesto all’amministrazione e più direttamente alla persona del Sindaco un incontro ufficiale affinché potesse essere chiarita e dibattuta la pubblicizzazione del settore idrico e di tutti servizi di interesse comune gestiti dalla Lamezia Multiservizi.
Prima un laconico “non è possibile nell’immediato” ad una pur formale richiesta telefonica di udienza con la segretaria di gabinetto del Sindaco, poi il silenzio ad una richiesta formalmente inoltrata all’Ufficio Protocollo (vedi richiesta prot. n°85764 del 20/12/2012).
Risulta allora chiaro che NON E’ VOLONTA’ di questa Amministrazione e del Sindaco, suo più alto rappresentante, in nessun modo di dare seguito concreto a quelle che sono state le intenzioni solo pubblicamente dichiarate (ed in più occasioni) dagli stessi soggetti di sposare in pieno il risultato fortemente politico del referendum, di diventare un comune di riferimento dimostrando che, la dove esiste una volontà politica, è possibile segnare una svolta democratica e di giustizia sociale pur nelle difficoltà quotidiane che la gestione della “cosa” pubblica comporta!
Insomma, le prove saranno indiziarie ma portano tutte verso un'unica direzione… cedere le quote della Lamezia Multiservizi SPA ad un socio privato, con buona pace dei cittadini di Lamezia!
SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA!
Comitato Lametino ACQUA PUBBLICA
Riciclavano autovetture di alta gamma rubate clonando targhe e documenti per poi rivenderle a prezzi concorrenziali. Dieci persone, residenti nel Vibonese e nel Catanzarese, sono state denunciate dalla Polstrada di Vibo con varie accuse, tra cui ricettazione. Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate nel Vibonese nove auto rubate e 800 mila euro. In pratica l'organizzazione clonava numero di targa, telaio, certificato di proprietà e carta di circolazione delle vetture rubate per consentirne la nuova commercializzazione. I provvedimenti sono stati firmati dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, su richiesta del sostituto procuratore, Santi Cutroneo.
Il Comitato civico Pro-Serre indice ufficialmente lo sciopero generale che si terrà il 24 marzo a Serra San Bruno per protestare contro il forte ridimensionamento del locale ospedale, ridotto a soli 20 posti letto di medicina dopo i tagli del piano di rientro dei disavanzi dal settore sanitario. Il Comitato annuncia ufficialmente che allo sciopero hanno aderito i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Slai-Cobas, che già da oggi avvieranno le attività per arrivare alla mobilitazione di tutti gli iscritti al fianco del Comitato.
SIMBARIO - Il capogruppo di minoranza Ovidio Romano presenta una richiesta di convocazione per un Consiglio Comunale Straordinario per la trattazione de i seguenti argomenti:
A motivazione della richiesta il consigliere Romano si rifà ”allo stato di grave inefficienza che caratterizza da tempo la gestione delle attività istituzionali da parte dell’amministrazione in carica e alla situazione di notevole disagio in cui versa la comunità Simbariana a causa delle continue disfunzioni che precludono ad ogni possibile soluzione di problemi ormai cronici. In una condizione di totale degrado, nonostante la quale il primo cittadino rifiuta ogni forma di confronto e discussione, diventa necessario avvalersi degli strumenti democratici per costringere un’amministrazione del tutto inadeguata ad assumersi pubblicamente le responsabilità per le gravi inadempienze subite dall’intera comunità. La latitanza del Sindaco e la scarsezza di capacità in chi lo sostituisce stanno facendo scivolare il paese in una grave deterioramento senza via d’uscita. Le coscienze devono svegliarsi ed il Consiglio Comunale sarà un efficace veicolo per far conoscere ai Simbariani le reali condizioni in cui un Sindaco senza idee ha portato il Paese. Si spera che il Consiglio possa essere convocato in un orario tale da permettere una massiccia partecipazione dei cittadini vista l’enorme importanza degli argomenti da trattare, senza il ricorso da parte di chi amministra ai soliti trucchetti da quattro soldi, tipo la scelta di un orario strano ( le nove del mattino), per ridurre al minimo la presenza di Simbariani e quindi i danni collaterali per chi certamente avrà ben poco da dire”.
Significativo il fatto che oltre ai quattro consiglieri di minoranza, firmi la richiesta di convocazione anche il capogruppo di maggioranza, ed attuale Presidente della Comunità Montana, Bruno Tassone.
Simbario, 06/03/2012
Cinque anni a Rocco Pesce, boss dell'omonima cosca, per la lettera che dal carcere di Opera - dove sta scontando l'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa - aveva inviato al sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi (foto), lamentando il comportamento dell'amministrazione comunale nei confronti della sua famiglia. Lo ha deciso il gup di Reggio Calabria Adriana Trapani. Per quella missiva il boss rosarnese era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Domenico Santoro su richiesta del procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino e del sostituto Rosario Ferracane, poichè accusato di minacce nei confronti di un corpo politico o amministrativo per impedirne o per turbarne l'attivita' aggravate da modalita' mafiose. Rocco Pesce si era dipinto come un perseguitato dalla giustizia e dai media, non disdegnando però di imprimere un tono chiaramente minatorio alla lettera.
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