mini pittelliSERRA SAN BRUNO – Dopo le affermazioni del commissario del Parco Naturale Regionale delle Serre, Salvatore Carchidi, del Pdl, che ha stigmatizzato l’operato politico dell’on. Giancarlo Pittelli (foto) approdato dal partito berlusconiano al gruppo misto, che ha criticato la recente politica restrittiva economica del governo, si levano gli scudi in favore dell'ex deputato e i “pittelliani” serresi, che in una nota difusa alla stampa attaccano duramente Salvatore Carchidi, prendono le difese del parlamentare. «Eravamo convinti - si legge nel documento - che alcune figure che rappresentano le istituzioni, prevalentemente salvaguardati dal ruolo che dovrebbero espletare, fossero immuni dal caldo torrido che in queste settimane sta attanagliando la nostra comunità, purtroppo ci siamo sbagliati. Gli effetti delle alte temperature hanno condizionato i neuroni a tal punto da determinare il pensare e senza alcun controllo di analisi e di reale concretezza,  di esprimere considerazioni che non hanno alcun riscontro reale e ancor di più fuori da un contesto politico- storico che non ha precedenti».

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mini foto_sindaco_e_volontariRiceviamo e pubblichiamo: 

ARENA - «Che dire: l’inaccettabile condizione di degrado e di totale abbandono del cimitero comunale finora è stata sotto gli occhi di tutti. Noi, come amministrazione comunale ma soprattutto, in qualità di cittadini di Arena, non potevamo più permettere che un luogo verso cui va portato concretamente rispetto per la sua  solenne sacralità potesse continuare ad essere preda di erbacce e rifiuti vari. Credo, dunque, che quanto avvenuto quest’oggi (ieri mattina, ndr) rappresenti uno schiaffo all’indifferenza, al menefreghismo e, soprattutto, all’incuria».

Pensieri e parole del giovane vicesindaco di Arena, Adriano Ienco, a margine di un’iniziativa che non ha precedenti nel piccolo e grazioso centro dell’entroterra vibonese. Ma cosa è avvenuto ieri mattina? E’ presto detto. Una ventina di volontari guidati dallo stesso Adriano Ienco, coadiuvati dal dipendente comunale Domenico Carnovale e supportati da un paio di Lavoratori socialmente utili, per oltre cinque ore, sfidando il caldo e il primo sole primaverile, hanno proceduto alla pulizia ed al riassetto ambientale del cimitero comunale.

Gli intrepidi volontari, dunque, armati di decespugliatori, rastrelli, pale e sacchi di plastica si sono dati appuntamento alle 7:00 del mattino per terminare i “lavori” nel primo pomeriggio, dando, così, al Cimitero comunale di Arena nuova luce e decoro.

«In queste prime settimane di amministrazione - ha sottolineato Ienco - molte sono state le lagnanze e le segnalazioni di cittadini stanchi di vedere il luogo dove riposano i propri cari ridotto ad una discarica. Perciò, convinti che il degrado, i rifiuti, la sporcizia e le erbacce che a lungo hanno ornato il nostro cimitero rappresentassero una inaccettabile offesa per gli arenesi viventi e per quelli defunti, come Comune abbiamo deciso di intervenire tempestivamente, coinvolgendo amici e cittadini che hanno risposto positivamente al nostro invito. Perciò, ci tengo a ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare con grande entusiasmo per dare lustro e decoro al nostro cimitero», ha infine sottolineato il giovane vicesindaco.  

«Si tratta di piccoli ma grandi, grandissimi gesti che inorgogliscono chi è stato investito dell’onere e dell’onore di rappresentare questa comunità», ha aggiunto, in nome e per conto dell’intera amministrazione comunale, il primo cittadino Antonino Schinella. «Questa iniziativa, cui ne seguiranno tante altre - ha proseguito il sindaco di Arena - ha un duplice scopo: da un lato punta a ripulire le nostre aree e, dall’altro, mira alla socializzazione e alla sensibilizzazione per il rispetto dell’ambiente e degli spazi comuni».

Socializzazione, sensibilizzazione e decoro urbano, insomma. Un mix di intenti che sarà perseguito con nuove e simili iniziative che l’amministrazione comunale di Arena sta già predisponendo, consapevole che la partecipazione in tal senso sia destinata ad aumentare sensibilmente.

Appuntamento alla prossima settimana, dunque, con un’altra “mattinata ecologica”.  

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Mercoledì, 23 Maggio 2012 12:24

Sabato a Sorianello la Giornata dello Sport

mini giornata_sport-2012Sabato 26 Maggio dalle ore 15:30 presso il campo sportivo di Sorianello in località Savini, si svolgerà la Giornata dello Sport. Occasione unica ed ideale per avvicinare grandi e piccini all'attività sportiva e allo spirito di crescere e migliorarsi nel rispetto reciproco. Questo è il significato e allo stesso tempo l'obbiettivo della Giornata dello sport a Sorianello, riscoprire la genuinità dello spirito sportivo di gruppo ed individuale, educare i giovani al sano principio della competitività nello sport e dell'agonismo, sempre nel pieno rispetto di compagni e avversari.

A darne notizia è il consigliere Bruno Ciconte: “La manifestazione - ha affermato Ciconte - vuole promuovere la crescita della cultura sportiva tra i giovani attraverso una competizione sportiva-educativa, fondata sul rispetto dei principi del fair play, dello spirito formativo, dalla disciplina e dall’amicizia”. L'iniziativa è organizzata dall'amministrazione Comunale di Sorianello, dalla Polisportiva Sorianese ASD e dal Coni (Comitato Provinciale Vibo Valentia).

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Domenica, 01 Aprile 2012 14:07

'Che fine ha fatto l'ospedale del futuro?'

mini manifesto_mirko_1_aprile_2012Di seguito il testo del manifesto affisso stanotte per le vie di Serra San Bruno:

Egr. sig. Sindaco

ci rivolgiamo di nuovo a Lei  per chiederLe chiarezza in merito alla precaria situazione in cui versa l’ospedale cittadino e per conoscere la posizione che la Sua maggioranza intende assumere al fine di difendere e rilanciare l'unico baluardo sanitario del nostro territorio. E’ chiaro a tutti che l’ospedale “San Bruno" e', ormai, avviato sulla strada di una progressiva chiusura, senza che alcun rappresentante politico del territorio abbia preso alcuna iniziativa. A sentire le promesse fatte da Lei e dalla Sua maggioranza in campagna elettorale, Serra San Bruno avrebbe dovuto avere un nosocomio d'avanguardia. A distanza di quasi un anno  vorremmo sapere che fine abbia fatto “L’ospedale del futuro”

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Lunedì, 12 Marzo 2012 10:04

Gli eroi del manto (stradale)

mini serra san brunoFormat. Peripezie di un gruppo di camionisti che consegnano beni di prima necessità nelle zone più impervie del pianeta. Il titolo del programma televisivo stesso li classifica come eroi, sono coloro che affrontano gli ostacoli rappresentati dalla conformazione territoriale di alcuni paesi del globo non ancora raggiunti dal progresso tecnologico e viario, sono coloro che accettano di portare a termine le consegne che nessuno al mondo dotato di buon senso accetterebbe di fare. Eroi appunto, gente che abbandona la propria famiglia senza pensare che il ritorno tra gli affetti familiari non è affatto scontato. Situazioni reali, che vengono documentate da chi guarda queste persone con rispetto e ammirazione. Lo stesso rispetto e ammirazione di cui dovrebbero godere i cittadini serresi che giorno dopo giorno si districano con i loro mezzi di trasporto tra segnali di pericolo generico, buche profondissime senza segnaletica alcuna e rami caduti dagli alberi a causa della straordinaria nevicata del mese scorso. Il centro storico, laddove non è presente la pavimentazione in pietra, la zona denominata “Prisa”, “lu Schicciu”, via Aldo Moro e altre vie centrali del paese che non citiamo per mancanza di spazio nel monitor (che non reggerebbe in una sola pagina l'elenco completo delle zone disastrate senza mettere dito allo scroll, …e stiamo parlando di un 19 pollici), sono solo la punta dell'iceberg, manco fosse Serra San Bruno un teatro di guerra in cui le forze del bene e del male (ai livelli delle sfide tra He-Man e Skeletor con esplosioni e lampi che squarciano il cielo) si danno battaglia. “La priorità della nostra amministrazione sarà migliorare le condizioni del manto stradale cittadino entro i primi 30 giorni”, chiosavano coloro che sarebbero diventati amministratori, illustrando il programma elettorale. Quelle parole risuonano ancora nelle menti dei cittadini quando, alla mattina, escono di casa e vanno ad accompagnare i figli a scuola o mentre si recano sul posto di lavoro. Codesti soggetti non possono esimersi, ad ogni contraccolpo subito dalla loro automobile, dal trasformarsi in nuovi oracoli e accostare a quelle parole una profezia riguardante chi quelle parole le ha pronunciate. Noi, logicamente ci discostiamo da chi, suo malgrado, abbandona momentaneamente il suo “io” e si ritrova istintivamente a presagire eventi nefasti nei confronti di qualsiasi altra persona... “Li jestimi su di canigghia, cu li manda si li pigghia...” tuonava un vecchio detto vernacolare. E questa è più o meno la filastrocca che ogni giorno, appena sveglio, probabilmente ripete all'infinito chi è consapevole di aver fatto delle promesse che sa di non poter mantenere, per incompetenza o impossibilità... Chi ha comprato la Ferrari sapendo di saper guidare null'altro che una 126. Ai serresi, quindi, non resta che fare appello alla sensibilità (leggasi superstizione) di chi è stato delegato a risolvere i problemi del contesto cittadino e sperare che anche per sbaglio gli occhi, o le gomme di qualcuno di loro, vadano su quelle buche proprio mentre il pensiero va alla filastrocca. In un attimo sarebbe “profezia”, salvo poi accorgersi che tra i destinatari figurerebbe anche chi ha appena profetizzato. “Cavolo, sono io colui che potrebbe mettere fine a tutto questo... come è stato possibile?”. Uno scatto d'orgoglio e come per magia si potrebbe iniziare a fare e non solo a proclamare. Ma forse è troppo, pensare di risolvere tutti i problemi così. Diamine, siamo in Calabria si... ma non crediamo alla superstizione! No...., i serresi, purtroppo, ormai non possono puntare neanche su quella...

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mini Elezioni-amministrative-2012_01Si avvicina la primavera e con essa le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che interesseranno 1024 comuni dello stivale di cui 87 calabresi, 14 dei quali nella provincia di Vibo. Tante le novità che caratterizzeranno questa tornata elettorale: le leggi in materia di contenimento della spesa degli enti locali obbligano ad una riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli assessori comunali rispetto all'ultima volta. Per i comuni fino a 10.000 abitanti sarà applicata un'ulteriore riduzione che vedrà nei comuni fino a 1.000 abitanti, l'abolizione della figura dell'Assessore comunale attribuendo così le competenze di Giunta al Sindaco. Il Vicesindaco sarà, dunque, nominato fra i Consiglieri.  Non si terranno invece le Elezioni Provinciali per le 9 province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi. Queste saranno commissariate secondo quanto previsto dal decreto "Salva Italia".

A meno di un mese dalla presentazione ufficiale delle liste che parteciperanno alla competizione elettorale, iniziano a circolare le prime indiscrezioni che, come è facile prevedere, ci accompagneranno fino a Pasqua. 

In quel di Brognaturo la situazione appare, sempre secondo le voci che circolano, oramai  abbastanza definita. Scontata la presenza della lista civica vincitrice dell'ultima tornata che però, sempre secondo indiscrezioni, pare non confermerà al comando il sindaco uscente ma punterà tutto su un volto nuovo della politica, pescato comunque sempre dal serbatoio storico del sindaco Tassone. Immancabile anche la presenza dell'eterno secondo Bruno Papa che, per la terza volta, capeggerà una squadra con apparentemente ben pochi cambiamenti rispetto alle ultime elezioni. A differenza di 5 anni or sono sarà presente una terza compagine che, nel segno del rinnovamento, proverà a sconvolgere gli equilibri politici del paese. Pare sia Mimmo Salerno il leader di questa squadra di volti nuovi pronti a battersi contro la stasi politica che da sempre caratterizza il piccolo borgo montano. Una cosa è certa, in un paese che conta circa 500 votanti, con tre compagini agguerrite, pronte a sfidarsi senza esclusione di colpi, nulla è scontato.

Decisamente più incerta la questione spadolese che vede confermata la scadenza naturale della legislatura con conseguente chiamata alle urne per i cittadini, ma il cui sindaco è stato eletto soltanto nel 2010 al turno di ballottaggio, ribaltando il risultato delle elezioni del 2007. Anche qui pare saranno tre le compagini che si daranno battaglia. Dovrebbe essere riconfermato, a capo di una delle liste, Giuseppe Barbara, attuale sindaco anche se, negli ultimi tempi si registra il serpeggiare di qualche malumore. Sicura, pare, appaia anche la presenza di Michela Tassone, vincitrice dell'elezioni del 2007, ma che, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe alle prese con una diaspora interna al proprio gruppo dalla quale potrebbe nascere una terza lista.

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mini TASSONE_RoccoLo scioglimento del Consiglio comunale di Nardodipace è stato disposto dal Presidente della Repubblica il 19 dicembre scorso, mentre l'11 gennaio è arrivata la pubblicazione del decreto presidenziale sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo la decisione del Consiglio dei ministri, c'è stato l'immediato insediamento della commissione straordinaria (composta dai viceprefetti Leonardo Guerrieri e Carmelo Musolino e dal dirigente Gino Rotella) che guiderà il comune per i prossimi 18 mesi - prorogabili per ulteriori 6 mesi - fino a quando non si andrà a nuove elezioni e si ristabilirà l'agibilità democratica nell'amministrazione comunale del paese montano. Ad accompagnare il decreto del presidente Napolitano c'è ovviamente la relazione che il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha prodotto di fronte al Consiglio dei ministri, che in larga parte dovrebbe rifarsi alle relazioni stilate dalla prefettura di Vibo Valentia. Nella relazione della titolare del Viminale, che è ovviamente alla base dello scioglimento del Consiglio comunale di Nardodipace, vengono messe in evidenza le risultanze investigative della maxioperazione "Crimine", che nel luglio 2010 ha portato in carcere per associazione mafiosa, tra gli altri, anche «il padre e il cugino del vicesindaco pro tempore» Romolo Tassone, successivamente «assessore e responsabile del servizio finanziario». Rocco Tassone (foto), padre del vicesindaco, viene indicato come il «capo indiscusso della locale criminalità», mentre per Damiano Tassone, cugino del vicesindaco, sono stati chiesti 12 anni di reclusione.
Il prefetto di Vibo, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica «integrato dal Procuratore di Vibo e dal Procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro», aveva già redatto una relazione il 29 settembre scorso, evidenziando «concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti degli amministratori con la criminalità mafiosa». La stessa «figura del sindaco – si legge ancora nella relazione – si è caratterizzata per lo scarso rispetto delle regole e la volontà di mantenere consolidati rapporti con le cosche». Funzionale a tale «stato di cose», secondo il ministro, si sarebbe rivelato «il mancato rispetto del principio di separazione tra l'attività di indirizzo politico e quella gestionale, atteso che la responsabilità di due dei servizi più rilevanti dell'ente, è stata riservata al sindaco ed all'assessore, già vicesindaco, che ha rivestito tale incarico fino al maggio 2011 e solo a seguito dei rilievi del Prefetto sull'anomala composizione della giunta, in palese violazione» di un decreto del 2000 «è stato revocato dalla carica assessorile, pur conservando la carica di consigliere». Viene rilevato, inoltre, che ci sarebbe stato «contesto generale di illegalità» nel personale del Comune e nell'affidamento degli appalti, con condizionamenti «evidenti» nella stabilizzazione degli Lsu «in numero sproporzionato», nelle assunzioni degli operai forestali, nella gestione «dei lotti boschivi» affidati a ditte «collegate a esponenti della criminalità», nel contratto di gestione dell'asilo nido stipulato con «coniugi e parenti degli amministratori, nonché figli di esponenti della cosca locale», nell'approvvigionamento di prodotti della mensa scolastica «illegittimamente affidato in via diretta» a un operatore del settore «collegato alla cosca locale». Proprio la stabilizzazione dei lavoratori socialemnte utili viene definita dal ministro nella sua relazione «indiscriminata, assistenzialistica e clientelare» e tra l'altro avrebbe causato un aggravio della «condizione di deficitarietà dell'ente». Dalle risultanze del lavoro ispettivo della commissione d'accesso agli atti è stato inoltre evidenziato che alcuni Lsu che sarebbero «legati da assidui rapporti di frequentazione con esponenti della criminalità organizzata, hanno avuto incarichi di diretta collaborazione all'interno dell'ufficio di staff del sindaco», mentre «la scarsa attitudine al rispetto delle regole, funzionale al mantenimento di consolidati rapporti con le cosche, è testimoniata dalla determinazione del primo cittadino di gestire direttamente la gara per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico locale eludendo le previsioni del protocollo d'intesa, stipulato da tutti i Comuni della provincia, con il quale è stata istituita la stazione unica appaltante, in modo da estromettere la ditta che, fino al 2009, aveva svolto il servizio e favorire quella che risulterà aggiudicataria della gara. A carico del socio di maggioranza di quest'ultima società – si legge nella relazione – risultano precedenti tra i quali quello di associazione a delinquere».
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mini manifestazione_pro_ospedaleGli ospedali di montagna calabresi, com'è noto, sono stati riconvertiti per effetto del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, e ad oggi sono stati ridimensionati dai decreti licenziati dal commissario ad acta Scopelliti. Intanto, in attesa della conclusione della fase di riconversione, prevista per il 31 marzo 2012, questi ospedali (Serra San Bruno, Acri, Soveria Mannelli e San Giovanni in Fiore) sono stati ridotti a solo 20 posti letto di medicina, il che sta provocando tantissimi disagi per le popolazioni montane che si sono viste chiudere nel giro di pochi mesi molti reparti. Diversi sono stati anche i movimenti di protesta, culminati con la manifestazione svoltasi il 2 dicembre di fronte alla sede del Consiglio regionale su iniziativa del Co.mo.cal., sodalizio che riunisce i comitati civici dei quattro paesi sede di ospedali di montagna. Molto attivi, anche in quella occasione, sono stati i sindaci del Reventino, che di recente si sono recati a Roma ad incontrare Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori e i disavanzi in campo sanitario, al quale hanno posto la questione degli ospedali di montagna calabresi e, in particolare, del nosocomio di Soveria. A Serra San Bruno invece la politica, a cominciare dal sindaco Bruno Rosi, dorme e non fa nulla - fatta eccezione per qualche intervento osannatorio e trionfalistico sulla stampa - mentre gli unici ad alzare la voce per chiedere che venga rispettato il diritto alla salute dei serresi sono stati, finora, gli attivisti del Comitato civico Pro-Serre, che pare stiano preparando una nuova clamorosa protesta per le prossime settimane. 

Di seguito la nota diffusa dai sindaci di Soveria Mannelli, Decollatura, Conflenti e Tiriolo: "Su istanza del sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi, supportato dalla rete dei 24 sindaci di Bianchi, Carlopoli, Cicala, Colosimi, Conflenti, Decollatura, Falerna, Gimigliano, Gizzeria, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Motta Santa Lucia, Nocera Terinese, Panettieri, Pedivigliano, Platania, Taverna, Tiriolo, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Scigliano, Sorbo San Basile, la delegazione formata dai sindaci di Soveria Mannelli, di Decollatura, Anna maria Cardamone, di Conflenti, Giovanni Paola e di Tiriolo, Giuseppe Lucente, con i consiglieri regionali Domenico Talarico e Giuseppe Giordano, è stata ricevuta dal Presidente della Commissione di Inchiesta sugli errori e disavanzi in campo sanitario regionale, on.le Leoluca Orlando, presso l'ufficio di Presidenza a Palazzo San Mucato, sede di alcune commissioni della Camera dei Deputati a Roma, alla presenza di alcuni esponenti della deputazione calabrese che compongono la Commissione. I sindaci, nel profondo rispetto delle competenze della Regione Calabria e segnatamente del Commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario, così come di quelle in capo alla medesima Commissione, hanno sollevato un problema di coerenza del procedimento di attuazione del piano di rientro adottato con delibera commissariale nr.18 del 22/10/2010, rispetto alle indicazioni fornite dalla stessa Commissione, nel documento approvato il 14/07/2011, con il quale si indirizzava il Commissario, fermo l'obiettivo del rientro dal disavanzo, verso la tutela del diritto alla salute costituzionalmente garantito, unitamente ai LEA, soprattutto per le aree disagiate interne e di zona montana e pre montana. Tra le diverse istanze, che muovono tutte nell'alveo dello stesso piano di rientro, sono state formulate quelle di verificare quale debba essere il modello di spedalità più consono a quello di montagna, se il GENERALE, il DISTRETTUALE o il CAPT; se vi sia una effettiva necessità di un così drastico ridimensionamento del Presidio di Soveria Mannelli a fronte della tenuta dei conti e del bilancio positivo registrato invece con la struttura a pieno regime di operatività; se vi sia coerenza ed opportunità nelle scelte effettuate rispetto ad una struttura che è stata recentemente destinataria di importanti e costosi interventi di adeguamento strutturale che hanno interessato interi reparti e le sale operatorie; se vi sia o meno una oggettiva ed intrinseca criticità nella scelta commissariale di aver proceduto alla riconversione ed alla chiusura di reparti, funzioni e servizi, senza farla precedere dal propedeutico ed imprescindibile adeguamento della rete territoriale e dell'emergenza; se, in una interlocuzione con il Tavolo Massicci, possa essere definito se il rientro dal disavanzo della Regione Calabria possa essere ragionevolmente conseguito senza comprimere eccessivamente un'offerta sanitaria di qualità nel rispetto dei LEA da garantire alle zone interne, svantaggiate montane, e quindi salvaguardando l'Ospedale Civile di montagna di Soveria Mannelli. In accoglimento delle istanze si è convenuto di attivare ufficialmente l'Ufficio di Presidenza con il plenum dei componenti della Commissione per predisporre un documento che richiami il Commissario ad acta sulle questioni sollevate, sollecitando finanche il ripristino della funzionalità ospedaliera del Presidio di Soveria Mannelli, al fine di verificarne, in un arco di tempo da definirsi, l'efficenza sia sul piano dell'offerta sanitaria che su quello della tenuta dei conti, nella prospettiva più complessiva del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. Non ha molto senso assumere, infatti, che la chiusura dell'importante Presidio sarebbe stata decisa dagli stessi cittadini che si sarebbero rivolti altrove per essere curati, quando in realtà l'ospedale é stato privato da qualche anno della sua piena operatività, costringendo gli utenti a dirigersi verso altri presidi ben più lontani accollandosi i relativi rischi".

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Martedì, 03 Gennaio 2012 14:29

Bomba a Caulonia. Colpita una cooperativa

mini goelIl Gruppo Cooperativo GOEL, che da anni prova a combattere lo strapotere economico della 'ndrangheta, è stato vittima di un atto intimidatorio. Un ordigno esplosivo è stato lasciato, nella giornata di ieri, davanti all'entrata di un locale che la Cooperativa GOEL aveva preso in affitto con l'intento, quasi riuscito, di realizzarvi un ristorante multi-etnico che iniziasse al lavoro gli ospiti dei progetti di accoglienza. L'esplosione ha gravemente danneggiato l'immobile come spiega il presidente del gruppo cooperativo, Vincenzo Vinarello: "La bomba ha fatto saltare i pavimenti e divelto tutte le porte. È stata fatta esplodere immediatamente davanti l'ingresso principale, probabilmente nella notte del primo dell'anno.  È un atto di stampo chiaramente mafioso, uno dei tanti che hanno colpito la Locride e la Calabria negli ultimi giorni". Subito sono intervenuti sul posto i carabinieri che hanno già avviato le indagini, affidando le analisi alla Scientifica. La cooperativa GOEL, che già in passato era stata fatta oggetto di altri atti intimidatori, nel corso della sua storia, ha portato e porta avanti ancora oggi vari progetti d'accoglienza. Il presidente Lionello ci tiene a puntualizzare che la cooperativa continuerà "le attività di accoglienza degli immigrati per sottrarli al controllo della malavita" ma chiede che "il governo dia un chiaro segnale di rafforzamento della lotta alla 'ndrangheta".

Nella giornata di ieri sul grave episodio si è epresso anche il sindaco di Cauolnia, Ilario Ammendolia, che ha dichiarato: 

"I valori di solidarietà, generosità, accoglienza e uguaglianza tagliano l'erba sotto i piedi alla criminalità che per vivere ha bisogno di contrapposizioni, di odio, di divisioni. La presenza tra noi di tanti ragazze e ragazzi africani, curdi, palestinesi, pakistani e' un seme gettato in favore di una società che poggia su valori alternativi a quelli voluti e praticati dalla mafia. Un seme che germogliando getterà le basi a una società diversa e senza violenza. Ovviamente, saranno le autorità inquirenti a individuare gli esecutori materiali e i mandanti di tale gesto criminale. A noi tocca il compito di valutare la natura criminale di una azione che rappresenta un attacco politico a quanto noi abbiamo realizzato in questi anni. Noi non faremo un solo passo indietro. Non abbandoneremo le nostre posizioni - aggiunge Ammendolia - che coniugano la lotta alla 'ndrangheta a quella per una società più giusta e al rispetto della Costituzione repubblicana".

"Ribadiamo ciò che abbiamo sempre detto: la lotta alla criminalità deve essere condotta senza quartiere ma sempre nel rispetto delle garanzie costituzionali e senza criminalizzare la nostra terra e il nostro popolo. Continueremo senza esitazioni a percorre la nostra strada. Alla violenza - continua - si risponde con il massimo di unità possibile. Questo abbiamo ricercato in passato e questo continueremo a ricercare con la massima determinazione. In questi anni, a Caulonia e in tutta Italia, come sindaco e come esponente del tessuto democratico meridionale, ho cercato di delineare la possibilità di costruire nel Sud una società diversa. L'accoglienza, la solidarietà, l'impegno come parte essenziale di un progetto di rinascita del Sud. Ho avuto modo di farlo ovunque da Lampedusa a Udine, ad Aosta. Lo farò ancora il 13 gennaio a Trieste. Credo che oggi come ieri abbiamo bisogno di uscire fuori dal ristagno culturale e morale e da una politica asfittica e provinciale basata su una conflittualità permanente. La 'ndrangheta si sconfigge rilanciando la politica da non confondere con il mero impegno elettorale. Nelle prossime ore - conclude il primo cittadino di Caulonia - concorderemo una risposta democratica, la più larga possibile alla intimidazione subita. Ovviamente a tale manifestazione inviteremo tutti a intervenire".

 

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sergio gencoLa procedura per la costruzione dei 4 nuovi ospedali calabresi (Vibo, Piana, Sibaritide, Catanzaro), con la convenzione tra la Regione Calabria e Infrastrutture Lombarde Spa, ha scatenato uno scontro durissimo tra il presidente Scopelliti e la sua maggioranza da una parte e la Cgil calabrese dall'altra. La convenzione con la società in house della Regione Lombardia era stata censurata dal sindacato, che aveva interessato della questione l'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato, sostenendo in sostanza la non regolarità di un accordo che avrebbe, secondo il sindacato, prodotto vantaggi ingiusti per Infrastrutture Lombarde a discapito di qualsiasi altra azienda. Pochi giorni fa le tesi della Cgil sono state rigettate dall'Autorità garante per la concorrenza e dall'organismo di Vigilanza sui contratti pubblici, che hanno confermato invece la regolarità delle procedure seguite dalla Regione. A quel punto Scopelliti, nell'annunciare il parere favorevole dei due organismi indipendenti, si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. Ha attaccato frontalmente, il presidente, non risparmiando frecciate e allusioni ad una presunta volontà di difendere interessi particolari, chiedendosi provocatoriamente chi ci sarebbe dietro agli attacchi del sindacato. La Cgil ha risposto con altrettanta durezza annunciando querele per calunnia: "Rispediamo al mittente - dice il segretario generale Sergio Genco (foto) - le farneticazioni del presidente Scopelliti e le sue affermazioni gravi e calunniose rispetto alla Cgil e agli interessi che la Cgil rappresenterebbe. Ne dovrà rispondere alla magistratura. Intanto lo rassicuriamo - aggiunge - noi rappresentiamo solo gli interessi legittimi di lavoratrici, lavoratori e cittadini calabresi che aspirano ad una diversa e migliore sanita'. Questi sono i nostri soli interessi. E' inutile che il governatore sollevi polveroni per nascondere problemi, le difficolta' e i suoi fallimenti nel governare la Calabria e, in particolare, la sanita' pubblica di cui e' commissario per l'emergenza. L'azione della Cgil continuera' ad essere forte affinche' i quattro ospedali possano essere realizzati nel rispetto delle norme e seguendo percorsi limpidi. Detto questo - continua Genco - non comprendiamo le ragioni della convenzione siglata con Infrastrutture Lombarde e per questo continueremo a contrastarla anche perche' nel momento in cui con il Piano di rientro dal deficit si chiedono sacrifici ai calabresi e nuovi esborsi economici per assicurare i livelli minimi di assistenza non si possono regalare decine di milioni per consulenze. Ci batteremo con decisione per la realizzazione degli ospedali, il diritto alla salute, il lavoro e il rispetto delle regole e della legalita. Per quanto e' accaduto in tutti questi anni sul versante della sanita' - sostiene ancora il leader della Cgil calabrese - bisogna infatti liberare il settore dai comitati d'affari, dalle collusioni e dall'azione tremenda della 'ndrangheta cosi' come quotidianamente ci evidenzia l'azione forte della magistratura. Non e' un caso che in Calabria, negli anni, abbiamo dovuto assistere allo scioglimento di Aziende sanitarie come quella di Locri, Palmi, Reggio e di Vibo. Per parte nostra combatteremo questa palude che sta affossando la Calabria. Di pari passo - conclude Genco - continueremo la nostra azione forte di proposta, mobilitazione e denuncia, a tutti i livelli, delle cose che non vanno. E tra queste c'e' lo svuotamento del ruolo e delle funzioni della Stazione unica appaltante''. A rispondere, in difesa di Scopelliti, tutti i capigruppo di maggioranza (Luigi Fedele del Pdl, Alfonso Dattolo dell'Udc, Giovanni Bilardi di Scopelliti Presidente, Giulio Serra di Insieme per la Calabria) che con una nota congiunta accusano il sindacato di voler tutelare qualche impresa: "Siamo vicini e solidali al Presidente Scopelliti per quanto affermato oggi dal sindacato della Cgil nel corso di una conferenza stampa. Condividiamo in pieno l’azione politica-amministrativa del Governatore, che ha finalmente reso possibile l’avvio dell’iter per la costruzione dei nuovi ospedali calabresi. Le pronunce dell' Autorità del Garante della concorrenza e dell' Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, rappresentato la più limpida conferma di correttezza e trasparenza del suo operato. Alla luce della conferenza stampa della Cgil, ci sembra sempre più chiaro ed evidente che, non entrando nel merito della questione, la battaglia del sindacato non sia in favore dei lavoratori.Ci chiediamo quindi se le ripetute azioni e dichiarazioni della Cgil, sull’argomento, siano piuttosto intraprese per tutelare qualche impresa".

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