mini mpa_serraSERRA SAN BRUNO – Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo e Agazio Loiero mette radici nel Vibonese partendo non dalla città capoluogo, ma dal popoloso centro montano che rappresenta il punto di riferimento del Comprensorio delle Serre. Questa una delle novità significative emerse dalla conferenza stampa di presentazione del movimento, nato dalla federazione tra Mpa e Autonomia e diritti, che vede impegnato come esponente di riferimento della zona l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, e che sabato 24 ospiterà, a palazzo Chimirri alle 17, una convention a cui parteciperanno anche la coordinatrice regionale, Bianca Rende, e il coordinatore nazionale, Loiero. E’ stato lo stesso ex primo cittadino a fare gli onori di casa, affiancato per l’occasione dai dirigenti locali e dalla coordinatrice provinciale del suo partito, Angelica Carnovale. Proprio quest’ultima ha avviato la sua analisi incentrandola sulle potenzialità non valorizzate del territorio delle Serre in particolare e del Meridione in generale. “Non è ammissibile – ha spiegato Carnovale – che la Lega faccia gli interessi del Nord e i vari governi agiscano sempre a svantaggio del Sud. E’ necessario che noi prendiamo in mano i territori e facciamo sentire la nostra voce a Roma”. La coordinatrice ha poi rimarcato l’importanza del ruolo dei giovani e delle donne nella formazione di una nuova classe dirigente, argomento su cui le ha fatto sponda Valeria Giancotti, coordinatrice cittadina del Mpa. “Ciò che mi muove, che mi accende – ha spiegato Giancotti – è la passione giovanile per la politica e la volontà di continuare a vivere nel mio paese. Sono orgogliosa di far parte di un partito autonomo e meridionalista che si contrappone alla destra”. Toccando poi argomenti riguardanti il comune i Serra – “un territorio impoverito e un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti” – la coordinatrice ha comunicato che sono state già fatte quasi 200 tessere, “sottoscritte singolarmente”, e che il partito aderirà convinzione allo sciopero del 24 marzo indetto dal Comitato Pro-Serre in difesa dell’ospedale. Quindi è intervenuto il coordinatore di zona, Vincenzo Albanese, che ha chiarito la sua visione della politica come “obbligo del fare”. “Il nostro comprensorio – ha spiegato – vive una situazione di forte disagio sociale, aggravata dall’assenza della politica intesa come servizio. Il territorio, su problemi come l’ospedale ma anche l’acqua potabile, vive forti tensioni sociali ma rimane inascoltato, per questo oggi più che mai va difeso”.

Ad intervenire poi è stato il presidente di circolo, Nazzareno Salerno – solo omonimo del consigliere regionale Pdl – che ha illustrato le linee guida e gli obiettivi programmatici del movimento, concentrandosi sulla partecipazione attiva dei militanti ai processi decisionali del partito. Salerno ha inoltre chiarito che nel Mpa serrese ci sarà, per statuto, incompatibilità tra cariche di partito e ruoli amministrativi. Quindi Alfonso Scoppetta e Bruno Iovine, che si occuperanno della formazione all’interno del partito, hanno sottolineato l’importanza di “condividere percorsi di informazione e conoscenza per rendere esigibili i nostri diritti” (Scoppetta) e il ruolo chiave dei giovani nel partito (Iovine). Ad aprire e chiudere l’incontro, come detto, sono stati Lo Iacono e Carnovale. Spiegata la natura autonoma e meridionalista del partito, i due hanno risposto ad una specifica domanda sulle alleanza ribadendo, con forza, che l’Mpa non andrà mai a destra. Un concetto sviluppato dall’ex sindaco che, sollecitato dal cronista, ha spiegato le prospettive di alleanze future su scala locale. “Innanzitutto è importante costruire il Terzo Polo con i partiti che ne fanno parte”. Sulla rottura con il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, poi, Lo Iacono ha aggiunto che “non bisogna personalizzare la politica, e un problema tra me e Censore non può essere certo di ostacolo all’eventuale dialogo tra dei gruppi dirigenti giovani che discutono di programmi e di idee”. Però il Pd calabrese, secondo l’ex sindaco, è “imploso”, e “anche a Vibo, si assiste solo ad una spartizione di potere tra i maggiorenti. A questa visione politica noi ci opporremo sempre”.

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mini DSC00330Riceviamo e pubblichiamo: 

In attesa di capire se sarà possibile rompere il muro di silenzio sollevato dalla maggioranza per tenere nascoste le inconfessabili motivazioni che hanno portato alla defenestrazione dell’assessore Zaffino, a sentire le dichiarazioni, più o meno ufficiali, rilasciate dal sindaco, a Serra non ci sarebbe nessun problema acqua. Il liquido che sgorga dai rubinetti, a suo dire, sarebbe potabile, quindi, buono da bere. In questi giorni, inoltre, sul sito ufficiale del comune sono stati pubblicati i risultati delle analisi dell’acqua, dai quali risulta che tutto è in regola, non c’è nessun problema, tutti i parametri sono perfettamente nella norma. Eppure qualcosa non torna. Da quasi dieci giorni, diversi cittadini continuano a segnalarmi l’acqua sporca che sgorga dai rubinetti delle loro case. Soprattutto dalle utenze situate tra via G.M. Pisani e viale Certosa continua sgorgare acqua sporca, giallognola e limacciosa. Le ultime segnalazioni, in ordine di tempo, risalgono, una, alla mattinata di venerdì scorso, quando un cittadino mi ha consegnato un campione prelevato dal rubinetto della propria abitazione (vedi foto) situata in prossimità di via G. M. Pisani, l’altra, di ieri mattina proveniente da un’abitazione ubicata in una delle traverse di via Catanzaro Nonostante le rassicurazioni dell’amministrazione comunale che, inspiegabilmente, continua, a minimizzare, la situazione dell’acqua desta allarme e preoccupazione. Viene da chiedersi, quindi, come, alla presenza di prove incontrovertibili, si possa continuare a sostenere la bontà dell’acqua. Al contrario, ciò che sgorga nelle case di molti serresi non può essere assimilato in nessun modo all’acqua potabile. Tutti sanno che l’acqua gialla non esiste neppure nei cartoni animati dei Simpson, a Serra, invece, sta diventando la norma. Di fronte ad un problema di tale rilevanza non ci si può limitare a leggere i risultati della analisi che, con tutta evidenza, sono quotidianamente smentiti dalla realtà. A ciò si aggiunga, che quella dell’acqua, purtroppo, è una vicenda spinosa che si trascina da diverso tempo. Non è un caso, infatti, che il tema sia stato oggetto della campagna elettorale, tant’è che l’attuale sindaco aveva assunto impegni precisi, per quanto ridicoli, ovvero l’individuazione di nuove sorgenti mediante l’impiego di “boscaioli armati di piccone”. Viene, quindi, da chiedersi sulla base di quali elementi, gli attuali amministratori, possano, oggi, rassicurare i cittadini pur avendo candidamente ammesso di non aver fatto assolutamente nulla per risolvere il problema. Tanto più, se il problema era presente nel passato, non si capisce bene come possa essersi magicamente risolto. In ogni caso, per fugare ogni dubbio, sindaco ed assessori potrebbero sorseggiare pubblicamente l’acqua. Ovviamente quella gialla che sgorga dai rubinetti!

Mirko Tassone ("Al lavoro per il cambiamento")

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mini enzo ciconteTerremoto politico a Catanzaro, dove il rebus della candidatura a sindaco del neo costituito Terzo Polo, o Polo di Centro, continua a non sciogliersi. Martedì Enzo Ciconte, consigliere regionale, aveva ricevuto l'investitura ufficiale dall'Udc romano, direttamente da Casini e Cesa. Sembrava ormai tutto deciso, e invece oggi è arrivato il ritiro di Ciconte, che ha annunciato di rinunciare alla candidatura. I partiti del Terzo Polo catanzarese, Udc compreso, avevano già ufficializzato la decisione di correre in autonomia con un proprio candidato, ma adesso la rinuncia di Ciconte getta nell'insicurezza la coalizione centrista. ''Ad un cartello elettorale vincente - ha detto Ciconte - deve corrispondere una visione unitaria. Poiche' conosco la mia determinazione ritengo che non vi siano le condizioni necessarie perche' cio' possa realizzarsi''.

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mini manifesto_La_SerraDi seguito il testo del manifesto (foto) affisso ieri sera per le vie di Serra San Bruno dal movimento politico-culturale "La Serra":

IMMOBILISMO ED INCAPACITA', DUE PAROLE PER RIASSUMERE IL FALLIMENTO DEL SINDACO ROSI

Ha vinto le elezioni promettendo 100 posti di lavoro, un ospedale futuristico, acqua potabile nelle nostre sorgenti, un efficiente raccolta differenziata ecc. ecc. Ed invece...ecco i risultati:

LAVORO: Non solo ha consapevolmente e spudoratamente mentito sulla reale possibilità di creare 100 posti di lavoro, ma non è riuscito nemmeno a farsi approvare dalla Regione Calabria il nuovo piano regolatore generale (Psc) mettendo così in ginocchio tutta l'economia serrese con imprese ed attività artigianali che chiudono lasciando a casa decine di padri di famiglia.

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mini fotoRiceviamo e pubblichiamo:

Il Sindaco di Simbario non perde occasione per vantare pateticamente e falsamente i vari successi della sua Amministrazione e intanto lascia al freddo i bambini delle scuole. Da diversi giorni ormai le scuole Simbariane vanno avanti con stufette del tutto inadeguate a causa della mancanza di gasolio per riscaldamento e i piccoli alunni rischiano seriamente di ammalarsi tra la totale indifferenza degli organi istituzionali. Sulla falsa riga di un comportamento ormai noto a tutti il politico da strapazzo che guida il governo Comunale decide di non decidere e si tira fuori, con la consueta ipocrisia, da quelle che sono responsabilità peculiari del suo ufficio. Lo fa nel modo più subdolo  adducendo a giustificazione della mancanza di gasolio varie "motivazioni"

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mini foto_16SERRA SAN BRUNO – Alla riunione dei 13 sindaci componenti la Comunità Montana delle Serre, indetta dal presidente Bruno Tassone, hanno partecipato soltanto 3 primi cittadini. Il sindaco di Serra San Bruno Bruno Rosi, il sindaco di Spadola Giuseppe Barbara e quello di Capistrano Marcello Roberto Caputo. Oggetto dell’incontro era la situazione economica dell’ente montano e il credito che vanterebbe nei confronti di alcuni poco virtuosi e che si aggirerebbe a 370 mila euro circa. Avrebbe anche dovuto discutersi del costo della messa in funzione del mezzo polifunzionale, 48 mila euro, che servirebbe come spazzaneve, spargisale e come mezzo per il taglio della vegetazione ai margini delle strade, ma di tutto questo non si è parlato e la discussione ha preso ad oggetto il tema dell’ospedale. In  occasione di tale punto è intervenuto il presidente del comitato civico Pro-Serre che per sabato 24 marzo ha indetto uno sciopero generale di concerto con sindacati e partiti politici. «L’emigrazione sanitaria di pazienti è raddoppiata – ha detto Salvatore Albanese – col piano di rientro si vorrebbero togliere gli sprechi ma in realtà si spende il doppio, la verità è che si sta andando nella direzione sbagliata». Lo stesso Albanese ha sottolineato quali sono gli intenti dello sciopero generale «vogliamo gridare sdegno – ha commentato – e chiedere la modifica di due decreti, del decreto 18/2010 e del decreto 106/2011, nel contempo chiederemo di far giungere al più presto un’altra ambulanza con a bordo il personale completo». Il comitato Pro-Serre per voce del suo presidente ha quindi ringraziato la Comunità Montana per l’aiuto nell’organizzazione dello sciopero. Il presidente dell’ente montano Bruno Tassone dal canto suo si è augurato che ciascun comune montano faccia un consiglio comunale straordinario per discutere su questo problema. Il sindaco di Serra Bruno Rosi ha sottolineato come sul tema dell’ospedale e delle richieste alla Regione «bisogna stare con i piedi per terra e capire cosa e come possiamo ottenere, non si tratta di andare contro nessuno. Non esiste la volontà di chiudere l’ospedale – ha detto Rosi – ma bisogna essere realisti, come amministrazione comunale lotteremo fino alla fine per il presidio ospedaliero serrese. Chiederemo – ha fatto sapere - un pronto soccorso adeguato, stiamo lavorando all’adeguamento della pista dell’elisoccorso affinché sia operativa di giorno e di notte mettendo fondi del bilancio comunale perché sia attiva da subito». Rosi ha anche avvisato la sala che si farà promotore di una riunione con i sindaci del distretto sanitario «per stilare delle proposte concrete da portare avanti ed avanzare delle richieste».

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mini Elezioni-amministrative-2012_01Si avvicina la primavera e con essa le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che interesseranno 1024 comuni dello stivale di cui 87 calabresi, 14 dei quali nella provincia di Vibo. Tante le novità che caratterizzeranno questa tornata elettorale: le leggi in materia di contenimento della spesa degli enti locali obbligano ad una riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli assessori comunali rispetto all'ultima volta. Per i comuni fino a 10.000 abitanti sarà applicata un'ulteriore riduzione che vedrà nei comuni fino a 1.000 abitanti, l'abolizione della figura dell'Assessore comunale attribuendo così le competenze di Giunta al Sindaco. Il Vicesindaco sarà, dunque, nominato fra i Consiglieri.  Non si terranno invece le Elezioni Provinciali per le 9 province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi. Queste saranno commissariate secondo quanto previsto dal decreto "Salva Italia".

A meno di un mese dalla presentazione ufficiale delle liste che parteciperanno alla competizione elettorale, iniziano a circolare le prime indiscrezioni che, come è facile prevedere, ci accompagneranno fino a Pasqua. 

In quel di Brognaturo la situazione appare, sempre secondo le voci che circolano, oramai  abbastanza definita. Scontata la presenza della lista civica vincitrice dell'ultima tornata che però, sempre secondo indiscrezioni, pare non confermerà al comando il sindaco uscente ma punterà tutto su un volto nuovo della politica, pescato comunque sempre dal serbatoio storico del sindaco Tassone. Immancabile anche la presenza dell'eterno secondo Bruno Papa che, per la terza volta, capeggerà una squadra con apparentemente ben pochi cambiamenti rispetto alle ultime elezioni. A differenza di 5 anni or sono sarà presente una terza compagine che, nel segno del rinnovamento, proverà a sconvolgere gli equilibri politici del paese. Pare sia Mimmo Salerno il leader di questa squadra di volti nuovi pronti a battersi contro la stasi politica che da sempre caratterizza il piccolo borgo montano. Una cosa è certa, in un paese che conta circa 500 votanti, con tre compagini agguerrite, pronte a sfidarsi senza esclusione di colpi, nulla è scontato.

Decisamente più incerta la questione spadolese che vede confermata la scadenza naturale della legislatura con conseguente chiamata alle urne per i cittadini, ma il cui sindaco è stato eletto soltanto nel 2010 al turno di ballottaggio, ribaltando il risultato delle elezioni del 2007. Anche qui pare saranno tre le compagini che si daranno battaglia. Dovrebbe essere riconfermato, a capo di una delle liste, Giuseppe Barbara, attuale sindaco anche se, negli ultimi tempi si registra il serpeggiare di qualche malumore. Sicura, pare, appaia anche la presenza di Michela Tassone, vincitrice dell'elezioni del 2007, ma che, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe alle prese con una diaspora interna al proprio gruppo dalla quale potrebbe nascere una terza lista.

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Riceviamo e pubblichiamo:

Ci chiediamo cosa si nasconda dietro il conclamato torpore amministrativo del sindaco Rosi di fronte al problema della raccolta dei rifiuti. Pensavamo che questo problema dovesse essere il cavallo di battaglia dell’amministrazione che oggi guida il Comune, tant’è che qualche giorno dopo le elezioni lo stesso sindaco aveva indossato i guanti da netturbino per dimostrare ai cittadini che lui l’avrebbe spuntata nella lotta contro il sacchetto selvaggio. Oggi ci accorgiamo che quel gesto solitario era solo una piccola messa in scena di un copione abilmente ingegnato ed intriso di una subdola propaganda populista che anima chi è vuoto di contenuti ed agita le acque della propaganda per annebbiare la vista dei suoi cittadini. Il problema, invece, per il decoro di Serra è immensamente grande, al pari dell’indignazione dei suoi cittadini che a più voci giudicano insostenibile continuare a pagare le tasse, anche maggiorate del 43%, ed allo stesso tempo vedere il proprio paese ridotto ad una vera e propria pattumiera. Mentre altrove le amministrazioni comunali di ogni colore avviano campagne di sensibilizzazione sulle tematiche di tutela ambientale e cercano nuovi strumenti per trasformare la raccolta dei rifiuti da problema in opportunità economiche e lavorative, l’amministrazione di Serra sembra prediligere tapparsi gli occhi e le orecchie e tuffarsi nel trapassato remoto quando la spazzatura non era neanche materia di riflessione. Ciò che ci indigna e ci preoccupa maggiormente mini municipio serraè l’assoluta incapacità dell’amministrazione comunale di attivare azioni a difesa ed a tutela del patrimonio storico, artistico e naturalistico che viene sbandierato nelle parate istituzionali e che poi viene ignorato nelle politiche dell’ amministrazione quotidiana, almeno in materia di pulizia e decoro. Questo è un ipocrita controsenso di chi agisce senza una linea programmatica e senza approfondita conoscenza delle problematiche che vive una comunità. Hanno visto i signori dell’amministrazione comunale in che stato versano le strade dei quartieri di questo paese e le condizioni in cui si trovano i punti di raccolta dove sono ubicati i cassonetti? La discarica a cielo aperto di località Fillò è stata classificata come centro di raccolta e come tale, nel rispetto delle normative ministeriali, dovrebbe essere presidiata ed allestita unicamente per l’attività di raccolta, mediante raggruppamento per frazioni omogenee per il trasporto verso gli impianti di recupero e trattamento e, per le frazioni non recuperabili, di smaltimento. Possiamo dire che sia veramente così? Il sindaco Rosi e la sua giunta si sveglino dal torpore in cui sono caduti il giorno dopo il brindisi elettorale ed affrontino a viso aperto i problemi del paese, a cominciare da quello della pulizia e del criterio di raccolta dei rifiuti che ha posto gli stessi operatori ecologici in una condizione di estrema difficoltà dovendo essi svuotare senza alcuna protezione i nauseabondi cassonetti sparsi per le vie del paese. Noi crediamo che Serra meriti di più. Questo i cittadini, di ogni colore politico, lo hanno ormai capito. 

Raffaele Pisani (componente segreteria Pd Serra San Bruno)

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mini quotidiano_29_marzo_2011_1SERRA SAN BRUNO – Assume contorni sempre più controversi il caso Zaffino scoppiato in seno all’amministrazione comunale serrese targata Pdl. La cronistoria dei fatti è chiara: Bruno Zaffino, imprenditore alla prima esperienza in politica, viene cercato e candidato dal Pdl serrese in una lista ufficiale del partito; il Pdl vince le elezioni; Bruno Zaffino – iscritto al partito – ha un boom di consensi (oltre 200) e viene nominato assessore dal sindaco Bruno Rosi; il 29 novembre in Consiglio comunale i vertici dell’amministrazione affermano che la giunta Rosi è il meglio che il partito vincente possa esprimere; il 22 dicembre, all’improvviso, Zaffino viene estromesso dalla giunta con una motivazione banale, la necessità di rilanciare l’attività amministrativa. Si torna in Consiglio giovedì 1 marzo, e la bomba scoppia: il sindaco comunica l’avvicendamento in giunta, tutti nella maggioranza sperano che sia finita lì e invece Zaffino prende la parola

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mini minoranza_serraRiceviamo e pubblichiamo: 

Ci riteniamo ampiamente soddisfatti dall’esito del colloquio avuto con S.E. il prefetto in merito all’ormai famigerato “caso Zaffino”. Gli elementi emersi nel corso dell’incontro, durato oltre un’ora, rappresentano la garanzia che desideravamo ricevere prima di  procedere alla revoca della nostra autosospensione. Possiamo, pertanto, ritornare in consiglio con la consapevolezza di non essere soli a combattere l’indispensabile battaglia per la legalità. Del resto, la tempestività con la quale siamo stati convocati in prefettura ed il tempo dedicato, nonostante gli innumerevoli impegni, da S.E. il prefetto, rappresentano la prova provata dell’allarme destato dal “caso Zaffino”.

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