Mercoledì, 03 Febbraio 2021 14:25

Le Regionali e la “guerra fredda” serrese, Censore vuole candidarsi ma il Pd punta su Tassone

Scritto da Sergio Pelaia
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Il prequel della “guerra fredda” si muove attorno a strategie ancora tiepide che, però, potrebbero anche condurre a una scissione traumatica. Va detto chiaramente che al momento la rottura non c’è e il dialogo tra il consigliere regionale uscente Luigi Tassone e il suo mentore Bruno Censore non si è interrotto. Ma il fatto che il totonomi in vista delle prossime Regionali abbia generato una sorta di dualismo tra i due è già di per sé una novità che era impensabile fino a qualche mese fa.

Le manovre per ora avvengono sottotraccia, in attesa che il tempo possa magari definire meglio fatti e circostanze. Un aspetto, però, lo ha chiarito già nelle scorse ore proprio il Pd vibonese che ha fatto sapere a tutti che sul territorio punterà sulla ricandidatura al consiglio regionale del sindacalista Raffaele Mammoliti e dello stesso Tassone. I bene informati sostengono che questa uscita abbia un doppio obiettivo: da un lato blindare l’esponente della Cgil da eventuali cambiamenti di rotta dettati dalla doppia preferenza, dall’altro provare proprio ad accentuare il distacco dell’ex parlamentare serrese dal suo delfino.

Lo stesso Tassone sarebbe anche pronto a farsi da parte se il Pd decidesse di tornare a puntare su Censore, ma sa anche che a lui, essendo un uscente alla prima esperienza regionale, la ricandidatura non verrà negata, mentre il Pd calabrese non sembra avere alcuna intenzione di cedere rispetto alla linea del «rinnovamento». Chi regge le sorti del partito regionale, insomma, dopo i veti imposti alle scorse Regionali dall’allora aspirante governatore Pippo Callipo, pare non voglia tornare indietro candidando di nuovo Censore e altri esponenti della “vecchia guardia”. L’ex parlamentare, dal canto suo, stavolta vuole invece essere della partita e non è più disposto a concedere terreno ad altri, tanto che starebbe anche guardando ad altri possibili approdi, che potrebbero essere “Italia Viva” ma anche addirittura il centrodestra, dove però il suo delfino non sarebbe disposto a seguirlo.

Fantapolitica? Forse, ma le ambizioni sono molto reali e la storia recente, col matrimonio tra Censore e Nazzareno Salerno (poi bocciato alle urne dai serresi), insegna che certe dinamiche fanno presto a concretizzarsi quando in ballo ci sono postazioni da riconquistare e un riscatto personale da inseguire. I fatti, per ora, sono abbastanza chiari: il Pd vuole ricandidare Tassone mentre Censore vuole candidarsi in prima persona. A pesare sarà ovviamente anche la scelta del candidato alla Presidenza del Pd: con l’ex presidente del consiglio regionale Nicola Irto Censore potrebbe avere qualche chance, con il deputato Antonio Viscomi la strada per lui, nell’intera coalizione, si farebbe strettissima.

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