Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
L’organizzazione IN.CA.STRI presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione dell'associazione Risveglio Ideale presieduta dall'On. Angela Napoli e del coordinamento antimafie “Libera”, indice il “Living memorial PASQUALE ANDREACCHI – giornata in memoria delle vittime di mafia” , che avrà luogo domenica 5 maggio 2013 c/o Serra San Bruno (VV), all'anfiteatro piazza Guido. A 3 anni dai funerali del diciottenne serrese vittima della barbarie umana - uscito da casa l'11ottobre 2009 e ritrovato due mesi dopo, a brandelli in un cassonetto della spazzatura - IN.CA.STRI, Risveglio Ideale e Libera si uniscono per dare voce, non solo alla famiglia Andreacchi e alla sua disperata ed incessante battaglia di giustizia, ma a tutte le innocenti vittime di mafia e alle loro mutilate famiglie spesso abbandonate.
Relazioneranno:
– On. Angela Napoli, membro della Commissione Antimafia e Presidente di “Risveglio Ideale;
– Avv. Giovanna Fronte, Legale della famiglia Andreacchi ed attivista antimafia;
– Avv. Fernanda Gigliotti, attivista per i Diritti Civili;
– Ignazio Cutrò e Pietro di Costa, testimoni di giustizia;
– Rocco Mangiardi, imprenditore sotto scorta che ha fatto condannare i suoi estorsori;
– Mimmo Nasone, coordinatore regionale Libera;
Gli interventi saranno introdotti e moderati da Donatella Cristiano, Presidente dell'organizzazione IN.CA.STRI. Il Living memorial PASQUALE ANDREACCHI avrà inizio alle h 15:00 con una breve marcia della memoria. Proseguirà alle h17:00 con testimonianze e racconti di genitori di vittime di mafia e
attivisti.
SERRA SAN BRUNO - Erano da poco passate le 19 dell’ 11 ottobre di tre anni fa. Pasquale Andreacchi, dopo essersi ritirato dal maneggio in compagnia del padre Salvatore, esce per comprare le sigarette ad un distributore poco distante dalla propria abitazione. Purtroppo, però, non fa più ritorno. La mattina seguente, la madre Maria Rosa non vedendo Pasquale a letto, si preoccupa e così inizia il tam-tam di telefonate a parenti e amici per capire se qualcuno lo avesse visto. Non avendo notizie, i familiari del gigante buono, amante dei cavalli, si recano presso il commissariato di Polizia per sporgere denuncia. Dopo una serie di attività investigative, è emerso che Pasquale avrebbe avuto dei problemi con un pregiudicato della zona per la compravendita di un cavallo non pagato.
SERRA SAN BRUNO - Un incontro disputato a viso aperto da entrambe le squadre. Un derby, quello andato in scena ieri tra Real Serra e Ancinale che, alla fine, ha premiato i ragazzi di mister Albano. 3 a 0 il risultato finale, con le reti messi a segno tutte nella ripresa. Il vantaggio dei serresi arriva grazie ad un calcio di punizione di Pasquale Andreacchi. Raddoppio sempre ad opera dell’attaccante giallorosso, che sfrutta al meglio un lancio dalla destra, si invola sotto porta e da buona posizione, infila la palla dove il portiere non può arrivare. Il 3 a 0 che chiude definitivamente l’incontro lo firma Daniele Valente, che sfrutta al meglio una respinta dell’estremo difensore dell’ Ancinale su un tiro di Andreacchi, senza dubbio uno dei migliori in campo. Un elogio, però, va sia al Real Serra che all’ Ancinale, per il progetto che stanno portando avanti nel territorio delle Serre vibonesi, che mira soprattutto ad insegnare ai ragazzi i valori dello sport, tra questi il rispetto nei confronti dell’avversario. Da sottolineare, inoltre, l’ottima prova dei serresi ed, in particolar modo, di Andreacchi e Costa, che si sono contraddistinti più di ogni altro nel corso del match. L’estremo difensore del Real Serra, infatti, ha neutralizzato un rigore nel secondo tempo, mantenendo dunque la porta inviolata. Andreacchi e Costa, dunque, hanno ancora una volta dimostrato di essere forti tecnicamente e poter cointivare un sogno, quello di disputare categorie ben superiori rispetto a quella che stanno affrontando. Per gli ospiti, invece, ottima prova di Raffaele Tassone, tra i più affidabili del suo reparto.
SERRA SAN BRUNO - Un’occasione mancata. L’ennesima per i serresi che, ancora una volta, hanno preferito voltarsi dall’altra parte, preferendo l’apatia e la rassegnazione al riscatto. Quello di una comunità che ha perso il proprio figlio. Pasquale Andreacchi, dunque, è morto un'altra volta a causa dell’indifferenza di coloro i quali, al contrario, si sarebbero dovuti ribellare, esternando tutta la propria condanna, per l’atroce uccisione di un ragazzo nel pieno della maturità. Pasquale, però, non è l’unico ad essere stato dimenticato dai serresi. Perchè ieri, nel corso della prima delle due giornate in memoria delle vittime di mafia, sono state ricordate anche le figure di Gianluca Congiusta, Massimiliano Carbone e Giuseppe Russo. Vittime innocenti. Vittime sì della protervia della criminalità organizzata. Ma, soprattutto, vittime di quella politica che in questi anni ha fatto poco per cercare di arginare questo fenomeno.
L’iniziativa, organizzata dall’ associazione Incastri presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione di Libera, si è aperta con una messa presso la chiesa dell’ Assunta di Spinetto celebrata dal parroco, don Ferdinando Fodaro che, nel corso della sua omelia, ha evidenziato come «per costruire un mondo miglior è necessario il contributo di tutti, a partire dai cittadini per poi arrivare alla classe politica». Al termine delle celebrazione, la giornata è proseguita con un dibattito tenutosi nei locali di palazzo Chimirri, al quale hanno preso parte, oltre a Donatella Cristiano, anche l’onorevole Bruno Censore, il giudice Romano De Grazia, il papà di Pasquale, Salvatore Andreacchi, il giornalista Angelo De Luca, l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, Mario Congiusta, papà della giovane vittima Gianluca ed il testimone di giustizia Rocco Mangiardi. Ad aprire l’incontro, è stato il neo parlamentare Bruno Censore: «Se si lavora e si crede veramente in ciò che si fa - ha affermato il vicepresidente della commissione regionale Antimafia - saremo sempre di più a combattere contro questo male. Famiglie come quella di Pasquale non devono essere lasciate sole dalle istituzioni. Al contrario, bisogna coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini affinché questi episodi diminuiscano e che si ponga dunque un freno a questa situazione». Angelo De Luca, invece, ha incentrato il suo breve intervento sul caso dell’ Alaco e sui problemi relativi alla presunta non potabilità dell’acqua, elogiando il lavoro svolto in questi mesi dall’associazione culturale ‘Il Brigante’ e dal Comitato civico Pro - Serre, oltre a rimarcare l’impegno dello stesso Censore, che si è reso promotore di una interpellanza parlamentare. Salvatore Andreacchi, dal canto suo, ha ripercorso la vicenda di Pasquale, dal giorno della scomparsa, fino al ritrovamento dei resti. Per l’ ex sindaco Lo Iacono «è necessario stare vicino a queste persone che, giorno dopo giorno, vivono tragedie del genere». Presente al dibattito anche l’avvocato Giovanna Fronte, legale della famiglia Andreacchi: «Quando si parla di Pasquale - ha evidenziato - è come se si parlasse di tutti noi, perchè purtroppo, quello che è successo nel 2009 potrebbe accadere a chiunque». Secondo Rocco Magiardi «la legalità non bisogna insegnarla, come qualcuno fa pensando di sconfiggere la ‘ndrangheta. Al contrario, bisogna praticarla con i fatti, anche con piccoli gesti». Critiche alla classe politica sono giunte dal papà di Gianluca Congiusta, Mario, mentre il giudice Romano De Grazia ha posto l’accento sulla Legge Lazzati, approvata di recente e che lo ha visto come uno dei principali promotori.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
L’organizzazione IN.CA.STRI – INterculturali CAmmini illuSTRI, presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione del coordinamento antimafie “Libera”, indice le Giornate della Responsabilità Civile in Memoria delle Vittime di Mafia, che avranno luogo sabato 6 e sabato 13 aprile 2013 c/o Serra San Bruno (VV).
Quale dolore più grande per un genitore scoprire che il proprio figlio è stato ucciso in un modo così barbaro. Lo sanno bene Salvatore e Maria Rosa. Lo sanno bene perchè, ormai, è da più di tre anni che Pasquale non c'è più. E la sua mancanza si sente. Si sente nel quotidiano. Si avverte ogni qualvolta Salvatore e Maria Rosa entrano in casa e non vedono quel ragazzo buono alto due metri. Si avverte nella vita di tutti i giorni, insomma. Loro, però, hanno una forza nel reagire quasi inusuale. Nonostante siano perfettamente consapevoli del fatto che l'assassino di Pasquale è libero. Un omicidio impunito. Salvatore e Maria Rosa, però, non intendono mollare.
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