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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
MONGIANA - Un rogo di natura dolosa ha interessato, la notte scorsa, parte della struttura concessa in uso ad una cooperativa operante nel campo dell’accoglienza profughi. L’incendio si è verificato a Mongiana, a danno di un edificio comunale - in passato adibito a sede dell'Afor - in cui sono al momento alloggiati diversi immigrati africani che hanno chiesto il riconoscimento dello status di rifugiati politici.
SERRA SAN BRUNO – Ormai non dovrebbe mancare molto al verdetto definitivo del Consiglio dei ministri sulla sorte dell’amministrazione comunale serrese. La relazione redatta dopo quasi sei mesi di indagini della Commissione d’accesso è arrivata a Roma già da qualche giorno e, a quanto pare, la Prefettura di Vibo avrebbe proposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’amministrazione comunale guidata da Bruno Rosi. L’attuale primo cittadino, fedelissimo del consigliere regionale Nazzareno Salerno – vero dominus politico dell’amministrazione Rosi – alle comunali del 2011 sconfisse gli avversari con una lista targata Pdl.
SERRA SAN BRUNO - Siamo quasi agli sgoccioli. Dopo quattro mesi di attività, la terna commissariale - insediatasi lo scorso 20 novembre - ha concluso gli accertamenti relativi all’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi. Come si ricorderà, il prefetto di Vibo Michele Di Bari, all'epoca decise di inviare i commissari dopo l'arresto del consigliere comunale ed ex assessore Bruno Zaffino nell'operazione 'Saggezza', condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’ex componente della giunta comunale era finito in manette con l’accusa di violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Circostanza, questa, che avrebbe indotto il capo dell’ Ufficio territoriale del Governo a disporre, appunto, l’invio della commissione d’accesso.
Riceviamo e pubblichiamo
'Un uomo è tale più per le cose per tace, che per quelle che dice'. Il sindaco e la sua maggioranza si sono, forse, ispirati all’aforisma di Camus per nascondere ai cittadini i retroscena del caso più inquietante e clamoroso della storia politica cittadina. L’ormai famigerato “caso Zaffino”, tiene banco, da oltre un anno, senza che cittadini e consiglieri di minoranza abbiano la possibilità di conoscere la verità. Sindaco ed assessori continuano a tacere.All’inizio di questa settimana, Vittorio Piscitelli e Michele Di Bari, rispettivamente prefetti di Reggio Calabria e Vibo Valentia, hanno disposto l’accesso agli atti dei comuni di Taurianova (RC), San Calogero (VV) e Gerocarne (VV). In tutti e tre i casi vi è il dubbio che vi siano stati condizionamenti della ‘ndrangheta nella vita amministrativa recente degli enti. Fra tre mesi, così come prescritto dalla normativa vigente, le commissioni dovranno presentare una relazione ai rispettivi prefetti, che in seguito decideranno se procedere all’archiviazione del caso o se si dovrà passare al commissariamento definitivo dei comuni interessati.
In particolare il consiglio comunale di Taurianova vanta un triste primato. È stato infatti sciolto per infiltrazione mafiosa già nel 1991NARDODIPACE – Su proposta del Ministro dell’interno, Anna Maria Cancellieri, ed “in considerazione dei gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata riscontrati nelle istituzioni locali”, il Governo ha sciolto il Consiglio comunale di Nardodipace. La notizia si è diffusa ieri sera, quando al termine della riunione del Consiglio dei Ministri è stato diramato il comunicato stampa in cui, tra le altre cose, si annunciava lo scioglimento del Comune montano e, per gli stessi fini, la proroga dello scioglimento del Consiglio comunale di Nicotera. A pochi mesi dalle elezioni, dunque, si conclude anticipatamente la consiliatura che ha visto governare per più di 4 anni il giovane sindaco Romano Loielo, uscito vincente dalle elezioni del 2007.
Sono stati quattro anni burrascosi, non tanto per la fisiologica dialettica politica tra maggioranza e opposizione, quanto, appunto, per le ombre che sono state gettate sull’amministrazione Loielo con l’invio di due Commissioni d’accesso agli atti che hanno passato al setaccio la vita amministrativa dell’ente. L’ex prefetto Ennio Mario Sodano, infatti, aveva già nominato nel settembre 2008 una commissione d’accesso per verificare eventuali condizionamenti di tipo mafioso sull’attività dell’ente. I lavori di questa prima commissione si conclusero dopo l’insediamento dell’attuale prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, che in base ai riscontri della Commissione chiese al Viminale il commissariamento dell’ente. La pratica però rimase sospesa a Roma per un po’ di tempo, finché non arrivò l’archiviazione del procedimento da parte dell’allora ministro dell’Interno Maroni. Gli esiti della maxioperazione “Crimine”, però, che hanno fatto luce sulla presenza della ‘ndrangheta anche a Nardodipace, hanno prodotto, nell’aprile di quest’anno, il ritorno al Comune dell’organismo ispettivo. Ieri la conclusione, con lo scioglimento del Consiglio comunale. Ora, per avere l’ufficialità del provvedimento, c’è da attendere solo la controfirma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
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