Venerdì, 07 Novembre 2014 12:20

Allarme maltempo, vertice in prefettura a Vibo

allagamenti 12Per prevenire ogni potenziale pericolo all'incolumità pubblica e, soprattutto, per porre in essere provvedimenti adeguati rispetto all’ondata di maltempo che da diverse ore sta interessando anche il territorio provinciale, nel primo pomeriggio di ieri, si è tenuto un vertice operativo tra il prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, ed alcuni dei sindaci dei comuni del Vibonese.

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de raffele giuseppe2Già nell’aprile 2012 vennero resi pubblici i dettagli dell’operazione “Resort”, che portò all'iscrizione nel registro degli indagati di ben 63 persone, imputate di aver commesso una maxi-truffa ai danni dell’Unione Europea, per i quali i reati contestati vanno dalla truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici, al falso ideologico, alla dichiarazione fraudolenta mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Come riportato questo pomeriggio dall'Agi, a circa un anno e mezzo di distanza, il pm della Procura di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, ha avanzato al gup una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 56 indagati, stralciando di fatto le posizione di soli sette soggetti, per i quali i relativi atti sono stati trasmessi alla Procura di Lamezia Terme, territorialmente competente.

L’attività investigativa è stata condotta dalla Guardia di finanza che ha fatto luce sui fatti inerenti alla realizzazione di 23 strutture ricettive diffuse sull’intero territorio provinciale (diverse di queste non furono però mai realizzate). Per finanziare i Bed & Breakfast in questione, secondo gli inquirenti, fu percepita illecitamente la somma di 1,3milioni di euro. Fra le richieste di rinvio a giudizio arrivate questo pomeriggio, oltre a quella che interessa l’ex presidente del Consiglio comunale di Serra San Bruno, Giuseppe De Raffele, oggi semplice consigliere di maggioranza passato di recente da Ncd a Forza Italia, vi sono altre 18 posizioni riguardanti i tecnici inviati dalla Regione Calabria per le operazioni di collaudo dei Bed & Breakfast.

Nel dettaglio l’ex presidente del Consiglio comunale, nonché amministratore di una società operante nel campo dell’informatica con sede a Catanzaro Lido, Giuseppe De Raffele, è accusato di aver emesso una fattura per un'operazione considerata inesistente dall'accusa, conseguente all’acquisto di computer da parte di un titolare di una struttura di ricezione turistica. L’emissione della fattura, secondo l’accusa, avrebbe permesso al beneficiario dei fondi per l’approntamento di un Bed & Breakfast, di documentare una spesa mai realmente sostenuta. Secondo le risultanze investigative, le persone destinatarie dei finanziamenti europei non solo non avrebbero realizzato le strutture ricettive, ma avrebbero speso i fondi percepiti per ristrutturare le proprie abitazioni o, peggio ancora, per l’acquisto di regali di nozze a congiunti, amici e conoscenti. Regali di una certa entità come, ad esempio, camere da letto o vasche idromassaggio.

In una nota inviata alla nostra redazione, De Raffele ha precisato di risultare coinvolto nell'inchiesta solo in maniera marginale rispetto ai fatti, «non già per una pluralità di fatture, ma per un'unica fattura di appena euro 874,00 oltre iva, per la quale, peraltro, vi è stata regolare registrazione e consegna del computer nonché tracciabilità dei pagamenti in quanto saldata con bonifici bancari, per come documentato e certamente il Gup rileverà».

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de seta«Può sembrare incredibile, ma in Calabria ci sono ancora persone che vivono come all’origine dei tempi». Nonostante la frase, in apparenza, trasmetta un significato quasi spregiativo, è l’elogio più grande che questa regione abbia mai ricevuto da un maestro come Vittorio De Seta, per il quale l’aspetto primordiale di questa terra rappresenta la sua stessa essenza.

La frase è l’incipit di “In Calabria”, documentario girato da De Seta nel 1993 e distribuito dalla Rai. Il regista racconta la sua Calabria, che diede i natali alla madre e dove lo stesso morì – a Sellia Marina – il 28 novembre 2011.
L’occhio del grande documentarista si apre attraverso lo sguardo nostalgico su un popolo “martoriato” dal progresso. Ogni ripresa è pulita, quasi rituale, è una pura narrazione del rapporto che l’uomo per millenni ha consolidato con la natura: «Ritmi fissati, ritualizzati attraverso i millenni. Cambiare sarebbe stato un rischio».

L’uomo ha fatto tanto per trovare un giusto equilibrio con la natura, per armonizzarsi con essa nel tempo, fin quando non si è sentito come spinto a determinare un cambiamento brusco, andando perfino contro se stesso.
Il racconto della Calabria di De Seta può essere suddiviso in due parti. Nella prima, la macchina da presa valorizza ogni movimento generato dal lavoro manuale: il pastore che pulisce gli arbusti dalla neve per permettere alle pecore di cibarsi, la produzione della cagliata per fare il formaggio, il lavoro dei carbonai, i telai in azione. Uno scambio equo che l’uomo si accingeva a fare con la natura, alla quale attribuiva un «senso divino», basato su principi di solidarietà collettiva. Il bicchiere stracolmo di vino all’osteria – luogo sociale per antonomasia della classe contadina – fa pensare al senso di appagamento condiviso che una persona provava alla fine della propria giornata lavorativa, in netta contrapposizione con l’attuale società sempre più individualistica.

I vicoli dei paesi, quasi semivuoti durante il giorno, sono rusticamente disegnati, ma puliti e accoglienti sentieri che conducono il visitatore alla fervida attività delle botteghe e dei lavori casalinghi. In questo mondo, dove tutto è necessario e niente si spreca, sembra non esserci spazio nemmeno per la spazzatura, sconosciuta alla classe contadina e artigiana. Oggi invece, ogni centro urbano calabrese, spolpato fino all’osso, somiglia alla triste Leonia concepita da un profetico Calvino ne “Le città invisibili”.
Una rara suonata di chitarra battente e mandolino segna la fine del mondo ideale, fatto di agricoltura e artigianato, che cede il passo all’industrializzazione selvaggia, principale causa dell’abbandono e del proliferare dei “non luoghi”.

«L’anima calabrese ha un’impronta orientale. Qui, 5 secoli fa, quando il loro paese fu invaso dai turchi, arrivarono anche gli albanesi. Per quanto abbiano dimostrato un forte attaccamento alle tradizioni e abbiano mantenuto gelosamente la loro lingua, i costumi, il rito greco-ortodosso, hanno convissuto pacificamente con gli abitanti del posto. Quando nessuno soffia sul fuoco delle differenze fra i popoli, la gente semplice è portata a vivere in pace».
Il sogno industriale calabrese è andato distrutto e con esso la genuinità dei rapporti tra uomini e tra uomo e natura. Il centro siderurgico di Gioia mai avviato, sovrastato dalla Corale Greco-Albanese di Lungro, denota un «vuoto spirituale» ed è sintomo del «pericolo incombente sull’umanità». Per De Seta, la Calabria ha solo bisogno di riacquistare la propria identità.

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ALLAGAMENTISERRA SAN BRUNO - Dando seguito ad una nota diffusa dal centro funzionale multirischi dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria, il Comune ha disposto, per la giornata di domani, giovedì 6 novembre, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Serra San Bruno. La disposizione dell’Arpacal ha diramato, infatti, un avviso di criticità per la giornata di domani di codice "arancione" che corrisponde ad un'allerta di secondo livello in una scala che ne prevede tre.

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mini xfilippoSORIANO CALABRO - Volti squarciati dal dolore. Quello di un padre e di una madre, che non rivedranno mai più il proprio figlio. Quello di due sorelle, che non avranno più un fratello con il quale condividere i momenti più belli. Ma soprattutto quello di un'intera comunità che, per un errore, uno sbaglio, una tragica fatalità, da due anni ha perso un figlio. Si, perchè Filippo era un po' così con tutti. Un ragazzo tranquillo, che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Lavorava sodo, andando in giro con il padre Martino nei mercati della zona. Un adolescente come tanti altri, che aveva ancora una vita davanti a sé. In casa Ceravolo, però, è come se l'orologio si fosse fermato a quella maledetta sera del 25 ottobre 2012. Filippo, infatti, aveva deciso di recarsi a Pizzoni per trovare la fidanzata. A separare i due paesini poche, decine di chilometri. Arrivata una certa ora, il 18enne ha pensato fosse il momento di rincasare e, nel fare ritorno a Soriano, evidentemente Filippo non si sarebbe mai aspettato di rimanere vittima in un agguato di mafia. La sua colpa, quella di chiedere un passaggio a Domenico Tassone. Quella sera, infatti, a morire doveva essere proprio Tassone ma chi ha sparato non avrebbe mai immaginato che in quella macchina ci fosse anche Filippo.

A due anni di distanza dalla scomparsa, il movimento Ammazzateci Tutti, in collaborazione con l'associazione ConDivisa e la Consulta sicurezza dei sindacati autonomi delle forze dell'ordine, hanno organizzato una giornata in sua memoria. Dopo la Santa Messa celebrata da don Pino De Masi i presenti hanno tenuto una fiaccolata che ha percorso le vie del paese per poi arrivare in piazza dove ci sono stati tutta una serie di interventi. All'iniziativa c'erano numerose autorità civili e militari, rappresentanti delle forze politiche, il testimone di giustizia Rocco Mangiardi ed i familiari di Pasquale Andreacchi, giovane come Filippo ucciso brutalmente nel 2009.

 

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mini radunozampognariLa neonata associazione “Peter Pan”, fondata da 11 ragazzi residenti nella cittadina di Pizzoni, si è fatta promotrice del “Raduno degli zampognari”, evento per il quale – come comunicato dagli attivisti – attualmente hanno dato l’adesione 46 zampognari provenienti da tutta la Calabria. Il raduno si terrà sabato 1 novembre, quando, i veri detentori della musica tradizionale calabrese si incontreranno nella Villa del paese per conoscersi e confrontarsi sui metodi di costruzione del famoso strumento popolare e sulle suonate che variano in base alla provenienza di ognuno. Partendo dalla Villa, i suonatori si esibiranno di seguito per le vie del paese.

Questo singolare raduno – in passato tenutosi anche nella cittadina di Serra San Bruno e curato dall’associazione “Il Brigante” – coinvolgerà suonatori provenienti dalla provincia di Vibo fino a quelli provenienti dalla provincia di Reggio. Per fare qualche esempio, i partecipanti potranno assistere alle suonate dei fratelli Tassone di Serra e a quelle dei fratelli Battaglia di Cardeto.

«Sarà il primo raduno di zampognari in assoluto a Pizzoni – hanno detto i membri dell’associazione “Peter Pan” – che si terrà in contemporanea con la “Sagra dell'autunno”, all’interno della quale sarà possibile gustare le nostre caldarroste. Abbiamo organizzato questo evento – hanno detto infine – per recuperare e promuovere antiche tradizioni e i prodotti tipici del territorio». L'associazione “Peter Pan”, presieduta da Simone Sette, è nata con l’intento di essere un punto di riferimento culturale per il territorio. Gli stessi attivisti, si faranno promotori in futuro di nuove manifestazioni di carattere culturale e sportivo.

 

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mini premiomastrubrunuRiceviamo e pubblichiamo

Il concorso poetico “ Premio MASTRU BRUNU” indetto dalla Pro Loco Serra San Bruno con la collaborazione della Rivista Santa Maria del bosco, ha come obbiettivo quello di promuovere epremiare le migliori poesie pervenute in dialetto serrese. Il concorso si suddivide in due fasce di età (juniores fino a 16 anni e adulti da 16 anni in poi) ognuna delle quali comprendente quattro categorie, in base al tema oggetto dell'opera, cosi suddivise: Religione, Satira, Natura, Amore. Il concorso si articolerà in due fasi:

A)Nella prima fase le poesie ammesse verranno messe in busta chiusa dove verrà assegnato per ognuno un numero identificativo in modo da non far trapelare l'identità dell'autore. Le poesie così identificate per numero e non per autore verranno vagliate dalla giuria (composta da studiosi e scrittori del luogo) che deciderà le vincitrici per rispettiva fascia di età e categoria.

B)La seconda fase o premiazione si svolgerà presso Palazzo Chimirri in Serra San Bruno in data 15 novembre 2014 alla presenza del pubblico, in questa fase verranno annunciate le poesie vincitrici, alle quali verrà riassegnato il nominativo dell'autore. Gli autori vincitori verranno invitati a ritirare il premio ed a recitare la propria poesia. Saranno premiati i primi tre autori per categoria. Tutte le poesie partecipanti verranno successivamente pubblicate online dalla rivista Santa Maria del bosco, inoltre i vincitori potranno partecipare al concorso di poesia dialettale anche a livello nazionale.

N.B. l'abbinamento tra numero identificativo ed autore sarà trascritto e conosciuto solo dagli organizzatori e reso noto dopo la proclamazione delle poesie vincitrici.

La partecipazione al concorso è totalmente gratuita. Potrà partecipare chiunque sia interessato consegnando l'opera presso la sede della Pro loco Serra San Bruno o inviandola al seguente indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. accompagnata dal modulo di iscrizione corredato dal presente regolamento che dovrà essere accettato e firmato (in caso di minori occorrerà la firma dei genitori). E' possibile partecipare inviando solo una poesia per categoria.

L'opera per essere ammessa dovrà avere i seguenti requisiti:

1)Dovrà pervenire entro e non oltre il 10 novembre 2014.

2)Dovrà essere redatta esclusivamente in dialetto serrese ed avere un titolo.

3)Dovrà essere originale, e quindi non violare diritti d'autore o di proprietà intellettuale di terzi.

4)Dovrà essere attribuibile esclusivamente all'autore che partecipa al concorso.

5)Non dovrà contenere parole offensive o ingiurose l'altrui reputazione.

Per info, contattare su Facebook la Proloco di Serra San Bruno cliccando qui


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mini santa_mariaSul caso della centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere a Serra San Bruno, nel cuore del bosco di Santa Maria, a poche centinaia di metri dall’omonimo santuario e dalla Certosa di San Bruno da Colonia, a pronunciarsi sul fatto è stato Pino Paolillo, responsabile del Wwf Calabria. 

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striscione festafungoOrmai ci siamo. Domani, venerdì 3 ottobre, avrà inizio la prima edizione della Festa del Fungo, promossa dalla Pro Loco di Serra San Bruno. L’evento, svolto in concomitanza con la ricorrenza dei cinquecento anni della canonizzazione di San Brunone di Colonia - fanno sapere gli organizzatori - «si svolgerà dal 3 al 5 ottobre. Il primo giorno sarà dedicato ad un'escursione in montagna alla ricerca dei funghi; nel giorno successivo sarà realizzato invece un convegno micologico presieduto da alcuni esperti in materia, con l’esposizione dei funghi raccolti» tenuto nei locali di Palazzo Chimirri a Serra San Bruno. «Durante il terzo giorno - spiegano ancora i promotori dell’evento - si svolgerà la vera festa».

Infatti, proprio nel giorno di chiusura dell’attesa iniziativa, domenica 5 ottobre, i ristoranti convenzionati, partecipanti alla Festa del Fungo, segnalati da apposite locandine, offriranno a pranzo e cena un menù completo a base di funghi alla modica cifra di 15 euro, mentre, nel pomeriggio, lungo Corso Umberto I, l’arteria principale di Serra San Bruno, saranno allestiti stand enogastronomici per la degustazione e vendita di funghi freschi e lavorati. Sempre nell’ambito del programma organizzato dalla Pro Loco, verrà predisposto inoltre il percorso “Artigianando lungo le vie dell'arte” che si snoderà attraverso il cuore del caratteristico centro storico cittadino, arricchito dall’allestimento di botteghe nelle quali gli artigiani faranno bella mostra delle proprie creazioni e manufatti. Sempre domenica 5, nel centro storico, in cooperazione alla Pro Loco, anche le associazioni Il Brigante e Civitas Bruniana promuoveranno distinte iniziative culturali per arricchire ulteriormente l’evento.

Lungo il percorso delle botteghe, inoltre, saranno presenti diversi suonatori pronti ad allietare la giornata e dare il giusto contorno musicale all’iniziativa. «A tal fine – conclude la nota diffusa dei promotori della Festa del Fungo- la Pro loco Serra San Bruno invita tutti coloro i quali vorranno rivivere quelle che erano le maestranze locali o gustare i funghi delle montagne delle Serre, prodotto principe e celebre sia in ambito regionale che nazionale».

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Martedì, 30 Settembre 2014 12:54

Domani i precari calabresi di nuovo in piazza

lsu reggioBen 30mila lavoratori calabresi in mobilità, si riverseranno domani nelle piazze di Cosenza, Catanzaro e Reggio. «Stanchi di aspettare», operai, impiegati, operatori dei call center e dei servizi socio-sanitari, si ritroveranno quindi assieme in sit-in, che avranno luogo nelle tre maggiori città della regione.

La richiesta è chiaramente quella di una «soluzione definitiva a questa vertenza che coinvolge tutti». «Per troppi anni – si legge nella nota dei lavoratori e delle lavoratrici in deroga di Reggio Calabria – abbiamo aspettato una risposta positiva, per troppi anni i responsabili e i politici di turno ci hanno preso in giro promettendo un ricollocamento lavorativo, per troppi anni siamo andati a votare in elezioni amministrative, regionali e politiche, sperando in una soluzione. Per troppi anni –prosegue la nota – abbiamo visto colleghi sfrattati come bestie dalla loro umile ma dignitosa casa per trovare rifugio da parenti e amici, mentre i nostri familiari ci chiedevano quando ci avrebbero pagato, se ci avrebbero ridato un lavoro o come avremmo fatto per la spesa e per i libri dei bambini».

Interrogativi resi ancora più pesanti da una crisi ormai insostenibile e che avranno destinatari specifici: i politici regionali e nazionali che, fanno sapere ancora gli interessati, «dovranno discutere sulle nostre richieste, che riguardano il pagamento delle spettanze cui di solito viene sottratto quasi un quarto di Irpef e sono ferme al 2013, il proseguimento della mobilità in deroga per tutti i lavoratori in attesa di una nuova ricollocazione lavorativa e, per l'appunto – hanno concluso – un lavoro».

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