cavallo 2SERRA - Incidente stradale nella mattinata odierna, attorno alle ore 10, quando un cavallo è stato investito sulla strada statale 110 che conduce verso Mongiana. L’incidente è accaduto a Serra San Bruno, poche centinaia di metri dopo la stazione carburanti Agip, in via Giuseppe Maria Pisani.

Il puledro, secondo i primi riscontri, si trovava libero in compagnia di una cavalla più grande, presumibilmente la madre, sulla carreggiata stradale e sarebbe arrivato a contatto con un veicolo in transito. Il cavallo, finito per terra riverso sul fianco, dopo il forte urto non ha trovato neanche la forza di allontanarsi ed è deceduto, pochi istanti dopo, esattamente nello stesso punto in cui è stato travolto.

Sul posto sono intervenuti gli operatori alle dipendenze del Comune di Serra San Bruno, la Polizia municipale e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Per decidere in merito alla disintegrazione della carcassa dovrà ora pronunciarsi il personale del dipartimento competente dell’Azienda sanitaria.

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mini Uno_dei_momenti_pi_critici_per_MannoRiceviamo e pubblichiamo

Sei, sei sei: 6, il mese, giugno; 6, le riprese del match per il quale si stava preparando prima di essere chiamato per l’europeo; 6, il round al quale ha mollato definitivamente in una sfida che, già agli esordi, si preannunziava impari per via di un gap di preparazione. Volendo fantasticare si potrebbe prospettare lo zampino di Belzebù. Ma, restando coi piedi per terra era così, forse, che il destino aveva già scritto se stesso. A nulla, infatti, sabato scorso a Tolfa, sulle colline romane, è valso il coraggio da leoni di Benoit Manno, il calabrese (di Acquaro, VV), due volte campione italiano dei superpiuma, la cui forza d’animo e intrepidità non sono riusciti a prevalere sulla più accurata preparazione atletica di Emiliano Marsili, il detentore della cintura europea che, meritatamente, ha difeso e riportato in bacheca per la seconda volta. Manno, che ha avuto troppo poco tempo per prepararsi (gli è stato proposta l’opportunità appena 10 giorni prima del match, dopo la rinunzia del francese Anthony Mezaache, mentre il campione si stava preparando da due mesi) ha, inoltre, dovuto affrontare una ulteriore difficoltà, essendo salito sul ring col setto nasale fratturato da un pugno ricevuto nel corso di un allenamento di sparring del martedì precedente. Con la consapevolezza di colui che, qualunque fosse stato l’esito, avrebbe avuto tutto da guadagnare e niente da perdere, la strategia elaborata insieme al maestro Vottero è stata quella di un match di contenimento, per cui Manno ha avuto un approccio cauto sin dal primo round, consentendo, però, al campione in carica di dominare la scena. Così come ad avvio della seconda ripresa, nella quale Marsili, mancino come lo sfidante, ha sfruttato le sue qualità, mettendo in difficoltà Benoit il quale, però, a fine round è riuscito orgogliosamente a reagire sferrando un gancio in pieno viso al campione in carica che, tuttavia, lo ha accusato relativamente. Le successive riprese sono state quasi un deja vu, con un Marsili incalzante ed un Manno che, sebbene costantemente in difesa e ad ogni colpo al volto avvertisse dolori atroci per via del già detto setto fratturato, è comunque riuscito a portare a segno alcuni affondi mancini. Troppo poco per il pugile di Civitavecchia che, intenzionato a riportare a casa la cintura e ad aspirare, nel futuro prossimo, al titolo mondiale, al quinto round manda per ben due volte al tappeto il calabro piemontese il quale, in entrambi i casi, riesce a recuperare, rialzandosi e dimostrando un’audacia ed una caparbietà non convenzionali, come, tra l’altro, suggerisce il suo nomignolo, “The unconventional”. Ma non serve a tanto, poiché, subito dopo l’avvio della successiva ripresa, vittima di un micidiale destro, Manno è nuovamente al tappeto. Trovando quella forza che si riesce a reperire solo nei momenti di estrema criticità, lo stesso si rialza nuovamente ma l’arbitro, intuendo che le energie del valoroso sfidante avevano superato il limite di prolungamento, decreta la fine del match per ko tecnico, re incoronando Emiliano Marsili campione europeo dei pesi leggeri e proiettandolo, a detta degli osservatori esperti, verso un titolo superiore che per il trentottenne laziale rappresenterebbe il naturale prosieguo di una carriera agonistica sin qui impeccabile. Onore al vincitore e, in ogni caso, bravo a Benoit che, come dimostrano i tanti attestati di stima lasciati sulla sua pagina Facebook, rimane l’idolo dei suoi tanti fan e, forte di questo test che, quantunque lo abbia visto soccombente, gli ha dato tanto in termini di esperienza e crescita agonistica, è pronto a risalire in sella e cavalcare nuovamente l’onda dei successi. Con il sogno europeo che, per il momento, rimane nel cassetto, in prospettiva vi è la riconquista, ad ottobre, del titolo italiano contro il vincitore tra Angelo Ardito, attuale detentore, e Nicola Cipolletta (in programma l’11 luglio). Vi era, poi, l’intenzione di combattere, finalmente, un match giù in Calabria, ad agosto, ma l’europeo ha sparigliato tutto, in quanto la federazione gli impone un periodo obbligato di stop. Ad Agosto, ad ogni modo, in Calabria ci verrà comunque, per godersi le meritate ferie nell’azzurro mare della Costa degli Dei. Per i guantoni c’è tempo: ci si rivede ad ottobre.

Valerio Colaci

 

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mini matteo_renzi_pollice_thumb400x275Il Pd ha “trionfato” alle elezioni europee trascinato dal suo giovane (ma solo anagraficamente!) segretario. D’altra parte, quando a competere contro di te ti ritrovi la vecchia Forza Italia, il gruppo di “rivoluzionari” del Nuovo Centro Destra e un Movimento 5 Stelle che non può reggere sui ritmi di una sola persona, ciò che si definisce “epopea” è in realtà un gioco da ragazzi. Già la Storia ricorda il poveretto Bersani che alle ultime governative faceva la parte del Milan nella finale di Champions League del 2007 contro il Liverpool… ma mentre in quel contesto lo “psico-nano” veniva recuperato e sconfitto, nel secondo recuperava e quasi sconfiggeva.
 
Mentre tutto ciò accadeva, Renzi, l’accademico oratore, rottamatore e aspirante Sindaco d’Italia, studiava la propria scalata, tant’è che, sulla scia di un tecnico (Monti) e di una marionetta (Letta) conquista la segreteria del Pd e, per gentile concessione del Presidente della Repubblica diviene Presidente del Consiglio, con il popolo italiano costretto ancora una volta ad assistere alla staffetta del potere… nel proprio “democratico” Paese.
 
Il rottamatore studia e talmente tanto da rendersi conto che, per andare avanti deve comportarsi come tutti coloro che vorrebbe rottamare.
 
Il sistema dello psico-nano è infallibile, perché non adottarlo? Vi direte, l’uomo del Pd, che vuole cambiare le cose non potrebbe mai essere come l’uomo di Forza Italia nelle sue scelte di governo. Sì, è infatti un paradosso, quasi come se un democristiano durante un suo comizio dicesse ai convenuti che quando qualcuno nomina Berlinguer deve prima sciacquarsi la bocca… Una barzelletta!
 
Arriva dunque il Decreto Legge n. 66/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 aprile 2014… in pieno fermento per le elezioni europee, ci voleva proprio la soluzione “populista” per andare contro l’ancora retorico reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle. Una tantum, in un periodo in cui gli italiani soffrono e credono “80 euro al mese almeno Renzi ce li dà…”. Un pensierino non lungi dalla famosa Social Card, come il “maestro” insegna. E immagino già i lupi di quartiere dove il Pd è radicato, a differenza del Movimento 5 Stelle, lì a dire, “Votateci e vi daremo 80 euro al mese per sempre!!” senza specificare che gli ipotetici 80 euro sono solo per l’anno 2014 e a partire dal mese di maggio.
 
Ma poi, chi avrà i famosi 80 euro? Secondo quanto previsto dal decreto e come spiega l’Agenzia delle Entrate, il bonus Renzi è in realtà un credito «riservato a chi guadagna dagli 8mila ai 26mila euro» e riscuotibile «in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente». E per i redditi dai 24 ai 26mila euro diminuirà proporzionalmente.
 
O tramite autocertificazione al datore di lavoro o in sede di dichiarazione dei redditi, 4 gatti – e forse nemmeno! – potranno usufruire del grande bonus. I più, la gente che ha veramente bisogno, rimarrà delusa quando scoprirà che in realtà l’elemosina renziana non gli spetta…
Il fumo negli occhi è comunque arrivato e il 40% degli elettori ne è rimasto come folgorato. In fin dei conti, oggi non esistono sconfitte in politica… purtroppo a perdere è sempre e comunque il Popolo.
 
Se questa non è compravendita di voti, allora come si chiama?!
 
 
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mini comprensorio_serreE’ iniziato il 30 aprile scorso, presso il campetto sintetico di Via Matteotti a Serra S. Bruno, il “torneo dell’amicizia Comprensorio delle Serre”, riservato alla categoria Pulcini. Un evento dedicato quindi ai piccoli e che guarda al calcio come forma di aggregazione e di amicizia. 
 
Quattro le società che prenderanno parte al’evento: due provenienti da San Nicola da Crissa, quella dell’ASD Real Serra e una di Pizzoni. Una scelta operata da tre società sportive, utile a dare la possibilità ai bambini dagli 8 ai 10 anni di poter conoscere nuovi ragazzi e mettere a frutto quanto di buono hanno seminato durante i mesi invernali di scuola calcio. 
 
Il torneo, con gare d’andata e ritorno, terminerà a fine maggio. Il turno conclusivo del campionato sarà caratterizzato da  una giornata di sport con la presenza di altre squadre ospiti, nel corso della quale saranno premiati tutti i piccoli calciatori partecipanti all’iniziativa. “Questo è un primo passo - hanno sottolineato gli organizzatori - verso una nuova collaborazione tra alcune delle scuola-calcio del comprensorio. L’unione fa la forza, soprattutto in un territorio dove le strutture sportive e le risorse economiche necessarie allo svolgimento delle attività sono carenti ”. 
 
A breve le società si incontreranno per organizzare nuove manifestazioni e nuove collaborazioni inerenti al settore giovanile. Per la cronaca, la partita d’esordio si è conclusa con la vittoria del San Nicola da Crissa A contro il Real Serra per 9 a 6 in un match che ha entusiasmato genitori, parenti e appassionati che hanno potuto guardare i piccoli atleti incontrarsi su un campo da gioco per correre dietro a quel pallone che suscita entusiasmo ovunque. 
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mini studenti_sorianoRiceviamo e pubbichiamo:

ll Partito democratico ed i giovani democratici della provincia di Vibo Valentia aderiscono alla manifestazione indetta per Sabato p.v. in memoria di Filippo Ceravolo, giovane vittima innocente della mano armata della criminalità organizzata, che con la sua efferatezza e sanguinaria modalità tenta di tenere in ostaggio un intero territorio. Saremo accanto alla società civile ed alla famiglia di Filippo e assieme cercheremo di affermare i principi di legalità e per dire con forza: MAI PIU’!

Pertanto, l’iniziativa volta alla costituzione del circolo dei GD di Vibo Valentia, prevista per le ore 17, sarà anticipata alle ore 15 per consentire ad una delegazione dei GD di prendere parte alla fiaccolata che si svolgerà a Soriano Calabro.

Michele Mirabello (Coordinatore Provinciale PD VV)

Luigi Tassone (Segretario Provinciale GD VV)

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mini figli_di_un_dio_minoreIl vento piange. La terra asciuga. Le urla e le lacrime rimbalzano tra i vicoli vuoti del centro abitato. Tra le case e le strade. Poi si frantumano. Si sciolgono nel silenzio. Gemono. Si spengono. Le vite non hanno ovunque lo stesso peso, figuriamoci le morti. L’unità di misura cambia al variare delle latitudini geografiche, in una nazione spaccata nei sentimenti e discorde nelle opportunità.  C’è la vita di chi muore ammazzato in una pineta di Ripe di Civitella, in fondo ad un pozzo nella campagna di Avetrana o tra la fitta vegetazione di un campo incolto alle porte di Brembate Sopra. E poi ci sono le “altre” morti. Quelle che non valgono la prima pagina dei quotidiani, il plastico di “Porta a Porta”, le poltrone bianche di “Domenica In” o l’indignazione sintetica della Barbara D’Urso di turno. Storie di microfoni spenti che uccidono ancora. Per la seconda volta. Come per Filippo Ceravolo, 19 anni, innocente. Sparato in un agguato ‘ndranghetista fra Pizzoni e Soriano Calabro. A bordo di una macchina che non era la sua macchina.

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mini foto_28Il Coordinamento Provinciale di LIbera-Associazioni Nomi e Numeri Contro le Mafie esprime preoccupazione per il gesto che vede coinvolta una scuola superiore della Città di Serra San Bruno. Il ritrovamento di tre cartucce e il gesto inqualificabile di sigillare il cancello d'ingresso alla scuola nonché la scritta minacciosa, ci preoccupano molto. Ma allo stesso tempo ci danno ulteriore forza per continuare a stare accanto ai ragazzi,agli insegnanti ed agli operatori del mondo della scuola con cui abbiamo intrapreso rapporti di collaborazione per costruire percorsi condivisi di legalità,responsabilità e corresponsabilità. Fiduciosi che il lavoro delle Forze di Polizia e della Magistratura possa fare luce sul grave fatto, siamo vicini all'Istituzione Scolastica e ci attiveremo per reagire con forza a questi gesti di violenza con i ragazzi e con quanti vorranno condividere una reazione decisa e ferma per l’accaduto.

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Sabato, 30 Giugno 2012 10:08

Un centravanti made in Italy

 

mini balotelli-gol-italia-germania-euro-2012Eccolo finalmente. Il discolo è tornato, come il figliol prodigo. Balotelli mostra al mondo cosa vuol dire essere Balotelli. Dal colpo di testa a quello di collo, dall’esultanza da Hulk che non fa paura a nessuno, se non ai tedeschi, fino al tenero abbraccio alla madre. In 90 minuti l’antologia di un italiano di colore. Di un centravanti scontroso per vocazione,  con la corteccia dura del fuorilegge ed il midollo tenero come quello di ogni ventenne. A Varsavia in campo c’era anche lui, e si è fatto sentire. C’era il ribelle che per una volta tanto riesce a domarsi. A sfogare tutta la rabbia e la carica che ha in corpo nella maniera più bella. In quello che sa fare meglio di qualsiasi altra cosa.

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mini stivalaNon riesco, per quanto possa sforzarmi, a pensare di vivere in un luogo che sia più distante di un quarto d’ora di cammino dal bosco. Come ogni buon serrese, sono innamorato della montagna, del faggio e dell’abete bianco. L’abete il grande saggio, scrive Corona ne “Le voci del bosco”, il faggio l’operaio. Mi piace l’odore del muschio e l’odore dei funghi, mi piace il suo silenzio assordante fatto di tanti piccoli suoni che assieme, poi, formano uno sfondo musicale che è talmente armonizzato con l’orecchio e lo spirito umano che è quasi silenzio, rumori impercettibili. Quando ero piccolo a casa, il suono della Olivetti di mio Padre era talmente continuo che oramai non lo sentivo più….din! A capo…trrrrrr...

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mini movimento_forconiIn questi giorni non si parla d’altro: il movimento dei forconi paralizza la Sicilia. E, come se ciò non bastasse, la protesta dei “camionisti” si sta estendendo anche nelle altre regioni. Loro, i forconi, hanno sin da subito precisato di essere un movimento "apartitico"  per poi aggiungere che "chiunque si dovesse presentare alle nostre manifestazioni con bandiere di partito verrà preso a calci". All’apparenza sembrerebbe un movimento composto da cittadini, stanchi di una crisi economica che colpisce sempre i ceti più deboli del nostro Paese (mentre chi ci governa se ne sta li seduto a percepire fior fior di quattrini). Solo all’apparenza, appunto. Alla guida del movimento, infatti, c’è un certo Mariano Ferro, ex MpA (il partito guidato da Raffaele Lombardo). Nel corso del corteo tenutosi nei giorni scorsi a Catania, poi, era presente anche il leader etneo di Forza Nuova (formazione di estrema destra), Gaetano Bonanno. Ma come, i partiti non dovevano rimanere fuori dalla protesta? Per quale motivo è stata fatta un’ eccezione nei confronti di Forza Nuova? Siamo sicuri che si tratta di semplici ed umili lavoratori o dietro il “Movimento dei Forconi” c’è l’ombra della criminalità organizzata siciliana? Non è facile a dirsi. Intanto,  però, i commercianti dell' isola hanno già denunciato una serie di intimidazioni da parte dei protestanti per costringerli a chiudere. "Sono organizzati in squadre e girano in motorino. Appena vedono un negozio aperto, chiamano gli altri e arrivano in dieci a chiederti di chiudere. Ma sempre gentilmente, eh", ha spiegato un esercente di Lentini. "Come posso rischiare? – si chiede un altro commerciante siciliano – Un incendio al negozio distruggerebbe in pochi minuti il sacrificio di anni". Ecco chi c’è dietro il movimento dei Forconi: la borghesia, i colletti bianchi dell’isola, con un pizzico di Cosa Nostra. Loro sono i veri artefici della protesta. 

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