ospedale serraSono giunte direttamente all’attenzione del nuovo direttore generale dell’Asp, Florindo Antoniozzi, le richieste dei pazienti in cura presso i reparti Dialisi di Serra San Bruno e Soriano. I due centri, da tempo, sono divenuti oggetto di una concitata discussione per via del totale degrado a cui gli stessi locali sono abbandonati. Gli utenti dei due punti dialisi – nefropatici, trapiantati e dializzati -, infatti, da anni chiedono all’Azienda sanitaria provinciale maggiore attenzione sulle strutture, in modo da poter ricevere, legittimamente, migliori cure erogate in locali più confortanti.

A riguardo è arrivato quindi l’impegno del neo manager Antoniozzi, alla guida dell’Asp Vibonese da poche settimane, in successione al Commissario straordinario Maria Pompea Bernardi. L’accordo è stato suggellato durante il faccia a faccia tenuto martedì scorso, tra lo stesso Direttore generale ed il segretario regionale dell’Aned, Pasquale Scarmozzino, durante il quale il manager sanitario si è ufficialmente impegnato a visionare il progetto di ammodernamento dei due centri dialisi di Serra e Soriano e a reperire – di conseguenza – i fondi necessari per la copertura degli interventi, in modo da poter offrire quindi condizioni strutturali adeguate, ma anche un maggior numero di posti letto, a disposizione dei reparti e avviare politiche sanitarie di prevenzione delle insufficienze renali.

È stato proprio Scarmozzino, quindi, a soffermarsi sulla condizione strutturale dei due punti dialisi dichiarando: «La dialisi di Serra è una priorità improcrastinabile. Non si possono e non si devono lasciare malati terminali in ambienti con infiltrazioni d’acqua piovana e spifferi dalle finestre. Non possono attendere la terapia salvavita dall’astanteria del Pronto soccorso e non possono rimanere quattro ore al giorno senza neanche un televisore». Disagi anche al centro di Soriano dove «in questo caso – conclude Scarmozzino – chiediamo rispetto e attenzione a partire dai parcheggi riservati alle autovetture dei dializzati».

 

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mini Arrivo_Ciclosi_in_ProvinciaIl capitolo finale, forse, lo scriverà il Parlamento, che sarà chiamato a discutere il disegno di legge costituzionale approvato dal governo Letta pochi giorni fa. Il grosso della trama, però, è ancora tutto da sviluppare, e un contributo corposo in questo senso potrebbe venire fuori anche dalle aule giudiziarie. A ogni modo la storia ventennale della Provincia di Vibo Valentia – che è tra quelle che l'esecutivo delle larghe intese vorrebbe tagliare – è densa di avvenimenti, non tutti proprio esaltanti, che hanno determinato, in buona parte, una sorte per cui l'eventuale soppressione potrebbe risultare come una sorta di eutanasia istituzionale, una morte indotta che però ha ben poco di dolce.
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mini ospedale_serraRiceviamo e pubblichiamo:

Questa vuol essere una lettera di sincero ringraziamento per tutto il personale medico e paramedico dell’ospedale di Serra San Bruno. Ormai siamo abituati a sentire parlare di malasanità, ma non è certo quello che ho trovato presso l’Ospedale di Serra San Bruno, a partire dai medici del pronto soccorso a finire con quelli del reparto di medicina generale. Tangibile è la professionalità e la serietà, ancor di più la cordialità e la serenità riservata ai pazienti. Tutto ciò mi ha aiutata ad uscire da una situazione medica di grande sofferenza. Dopo un mese e mezzo di visite specialistiche e ricoveri presso presidi ospedalieri grandi, dove il paziente spesso è solo un numero, ho avuto la “Fortuna” di essere curata presso l’ospedale di questa piccola cittadina dove ho trovato medici e paramedici che lavorano con passione oltre che con grande professionalità..
E’ una grande famiglia al servizio dei cittadini, che forse non sanno o hanno dimenticato quanto sono fortunati a vivere in un paese dove vi è una struttura ospedaliera, con bravi medici, quelli che spesso in tanti cercano al nord. Sarò per sempre riconoscente all’equipe di questi medici, in particolare del reparto di medicina generale, che con le loro cure e la loro immensa pazienza mi hanno restituito la salute e quel benessere fisico che ormai avevo dimenticato facesse parte della mia vita.
Non ci sono parole per ringraziare tutti, porterò con me e testimonierò quello che ho trovato presso l’ospedale “San Bruno”: non solo competenza e professionalità, ma umanità, disponibilità, volontà di aiutare il paziente. A tutti voi che vivete quotidianamente questa realtà, tutto ciò sembrerà ovvio; per me è stato come trovarmi di colpo in un altro mondo e questo ha generato in me sensazioni contrastanti: sollievo e gratitudine da un lato, ma anche sgomento e tristezza al pensiero che tale struttura possa essere ancora una volta ridimensionata o addirittura chiusa per l’ormai conosciuto “Piano di rientro” della sanità.
L’esperienza, la capacità e la preparazione che contraddistinguono il lavoro di questi medici e paramedici sono accompagnate da una distintiva componente umana e di profondo rispetto del paziente; peculiarità queste, mai contate, ma senz’altro necessarie e benefiche, che influiscono positivamente sulla ripresa psico-fisica dell’ammalato. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo eccellenze di buona sanità che come tali meritano tutto il nostro appoggio e supporto. In un periodo in cui l’opinione pubblica tende a sottolineare soprattutto gli aspetti negativi, io vorrei spezzare una lancia in favore di coloro che riportano in alto gli standard qualitativi delle professioni sanitarie.
R. C.

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mini eliporto_vibo_marinaVIBO VALENTIA - Un uomo, di cui ancora non si conoscono le generalità, è stato vittima di un grave incidente sul lavoro a circa 30 miglia dalla costa tirrenica vibonese, direzione Stromboli. Da quanto si apprende da fonti interne, l'uomo, ingaggiato da alcune cooperative marinare attive in questo periodo sul fronte della pesca del tonno, si è immerso in mattinata in una delle gabbie di allevamento poste a largo per svolgere le solite mansioni di conta e monitoraggio del cosiddetto "pinna rossa" quando, pare, sia stato vittima per causa ancora da accertare di un'embolia polmonare. Gli altri operai in superficie, accortisi immediatamente dell'incidente, hanno allertato i soccorsi che hanno raggiunto il sommozzatore via mare, con le vedette e le lance della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza di Vibo Marina e per via aerea, con un primo elisoccorso giunto da Catanzaro

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mini asp-viboIn concomitanza con la scadenza del mandato della commissione ministeriale che ha gestito l'Asp vibonese per due anni, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ieri, con Decreto n.212 del Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti (nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario), ai sensi degli artt. 143 e 146 del D.L.vo. 267/2000, è stato nominato Commissario straordinario dell'Azienda sanitaria vibonese, per un periodo di trenta giorni, prorogabili una sola volta, salvo anticipata nomina del Direttore Generale, il Dott. Bruno Zito, dirigente della Regione Calabria. Smentite, almeno per il momento, le voci che vedevano favorito, per la nomina, l'attuale direttore sanitario Francesco Miceli

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mini precari_4Si sono dati appuntamento alla stazione ferroviaria di Villa San Giovanni i precari calabresi che hanno aderito allo sciopero generale organizzato per oggi dall'Unione sindacale di base. In riva allo Stretto si stanno radunando diverse centinaia di precari costretti a scendere nuovamente in piazza per chiedere certezze su un futuro lavorativo costellato ormai solo di dubbi e promesse non mantenute dalla politica. "Mai come in questi giorni – si legge in una nota dell'Usb –  c’è una grande rabbia ed una grande determinazione da parte dei lavoratori, decisi a porre fine a soprusi che si trascinano da oltre dieci anni, per cui gli Lsu-Lpu, stanchi di essere considerati lavoratori senza diritti.

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mini provincia-vibo

Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Quando nel corso dei tanti mesi trascorsi polemizzavo aspramente con i vertici politici ed amministrativi della Provincia, a cui rimproveravo una gestione “libertina” delle risorse, assieme ad una improvvisata e superficiale azione politica venivo letteralmente aggredito dal fuoco di sbarramento che l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale mettevano in campo per difendersi dal rompiscatole Prestia, unico ad avere la voglia, e forse il coraggio, di sfidare i due potenti. Chiedevo ripetutamente la consegna dei bilanci consuntivi, ma mai questo avveniva, solamente nel 2009 riuscimmo ad avere il bilancio preventivo che, anche se rappresentava l’elenco dei buoni propositi, in qualche modo faceva intravedere gli sprechi. Oggi capiamo perché quei bilanci erano cosi segreti e venivano negati alle Organizzazioni sindacali che invece avevano ed hanno il diritto di esaminarli. Chiedevo, a quel tempo, al Direttore Generale di dedicare le proprie energie allo svolgimento dei compiti a lui assegnati che, brevemente riassumo: attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’ente, secondo le direttive impartite dal capo dell’amministrazione;sovrintendenza alla gestione dell’ente,perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza; predisposizione del piano dettagliato degli obiettivi; formulazione del piano esecutivo di gestione; coordinamento dei dirigenti, per le attività di cui sopra. Ed oggi mi chiedo, quei compiti sono stati espletati da tutti coloro che in quelle norme vengono richiamati ? O a gestire la Provincia erano soltanto il Dirigente Vinci e la Dirigente De Sossi ? Nei nostri comunicati denunciavamo le eccessive spese per le collaborazioni degli amici infilati negli staff del Presidente e degli Assessori, quando agli oltre 40 part time dell’ente veniva erogato uno stipendio di poco superiore alle 500 euro mensili,criticavamo gli eccessivi costi della politica, rappresentavamo crudamente all’opinione pubblica, che non reagiva in alcun modo, che a Palazzo ex Enel la cosa pubblica veniva gestita come se fosse cosa propria dal gruppetto di amici che, poveri ingenui compreso me, il popolo di centrosinistra aveva mandato ad amministrare. Quando nel 2008 denunciammo che il Direttore Generale ricopriva impropriamente anche la carica di Segretario Generale, andando a percepire pressappoco l’equivalente del compenso di due Ministri della Repubblica, facendo venir meno le risorse per altri benefici da rivolgere alla collettività, fui diffidato ufficialmente a non parlare più di lui, con frasi sprezzanti tipo “quali titoli hai per permetterti di giudicare e di valutare? Pensa a giudicare le tue incapacità “ e con la maligna insinuazione che se qualcuno, evidentemente arrabbiato per tali disparità, avesse commesso azioni delittuose nei suoi confronti sarei stato considerato come mandante. Naturalmente non rimasi zitto. La preoccupazione era riferita alla eventuale reazione degli oltre cento precari che senza tanti fronzoli furono mandati via perché le risorse disponibili dovevano essere utilizzate per fini più alti. Nessuno fece caso al fatto che la quasi totalità delle somme necessarie a pagare quei lavoratori provenivano dai fondi europei che la Provincia riceveva tramite la Regione. Mestiere difficile a quel tempo stare fuori dal coro, tant’è che mai nessuno osò dire qualcosa su quei potenti. Anzi, per tornare a poche settimane fa con un lapsus freudiano De Nisi affermava che noi denunciavamo fatti ed aggiungo io misfatti, soltanto perché non ci era concesso di partecipare alla spartizione della torta. La sottrazione delle risorse del fondo antiracket per spartirsi quelle quote, è particolarmente odiosa, se è vero come è vero, che chi ne aveva particolarmente bisogno non ne ha potuto beneficiare, ma in quanto a sottrazione di risorse ai più deboli ci sono anche altri casi che gli inquirenti porteranno sicuramente alla luce, ad esempio aver fatto pagare per tanti anni la tassazione Irap ai lavoratori cosiddetti articolo 7 facendogli sottoscrivere contratti-capestro, quando quella era una partita economica che doveva ricadere esclusivamente sull’amministrazione dell’ente. A nulla sono valse le nostre denunce, il livello di supponenza di cui erano pervasi li induceva a ritenere che mai si sarebbe frugato tra quelle carte, e ciò li metteva al riparo da ogni forma di pudore. Oggi che più c’era bisogno di una gestione consapevole ed oculata gli Schettini sono andati via lasciando i lavoratori in un mare di problemi, ma oggi che sembra tutto così nero è invece il momento di farsi forza e di riporre la fiducia nel Commissario Ciclosi che, visto l’ottimo lavoro svolto altrove, sarà sicuramente capace di trarre il meglio da quanto le normative offrono.
Sarebbe bello che la Provincia non venisse cancellata, che i lavoratori restassero al loro posto, e la cosa ancora più bella è che non ci sarebbero più l’ex Presidente e l’ex Direttore Generale.
 
Il Segretario Provinciale 
Uil Vibo Valentia
Luciano Prestia
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mini autobus-ferrovie-della-calabria-300x225Ennesimo fallimento per la Regione Calabria. Alla malconcia Sanità e al problema di gestione delle risorse idriche, si accoda l’annullamento dei mezzi pubblici. Due assiomi garanti della vita ridotti al lumicino: Salute e Trasporti. E il paradosso si ingrandisce quando ci si rende conto che per raggiungere le strutture sanitarie oramai dilapidate d’organico e strumentazione, in moltissimi comuni bisogna usufruire del servizio di trasporto pubblico. Intorno a Serra San Bruno, ad esempio, sono tanti i cittadini dei comuni limitrofi impossibilitati a spostarsi. Tra questi gli abitanti di Simbario, Spadola, Brognaturo, Mongiana, Fabrizia, Nardodipace e frazioni, la maggior parte lavoratori e studenti. Senza contare chi ogni mattina deve raggiungere Serra San Bruno per recarsi in ospedale o presso gli uffici pubblici quali l’Asp, il Centro per l’Impiego, la Posta, l’Inps ecc.

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mini presidente-provincia-vibo-de-nisiMentre tutta la Calabria aspetta le decisioni del Viminale che, in un senso o nell'altro, segneranno il futuro del famigerato modello Reggio, nella provincia più disastrata della regione ci si comincia ad interrogare sull'esistenza di un ulteriore poco edificante modello Vibo. Si assiste, a meno di clamorose novità, agli ultimi rantoli di un ente che sul territorio è spesso apparso inutile, come però non lo è stato per i vari caporioni della politica che lo hanno usato per spremerne le casse e piazzare i loro pupilli assetati di poltrone ben visibili e remunerate. Questa fine ingloriosa dell'ente però è resa più amara dalla vicenda dell'ammanco milionario che ha portato alle dimissioni un'impiegata dell'ufficio Affari Finanziari, Mirella Currò

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ferrovie della_calabria
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
 
Si è tenuto in modo pacifico il sit-in degli ex dipendenti delle Ferrovie della Calabria che protestavano per il mancato pagamento del TFR dopo un anno dal licenziamento, ricordiamo, con l'accordo dei sindacati, questa mattina, ovviamente, assenti.
C'è stata la presenza delle forze dell'ordine per presidiare il sit-in, ma tutto si è svolto in modo regolare.
All’incontro hanno partecipato, per le Ferrovie della Calabria il Direttore Generale, dott. Giuseppe Lo Feudo ed il Responsabile del Coordinamento Generale Amministrativo (che si interessa del settore finanziario ed economico aziendale), dott. Alfredo Sorace.
Una delegazione dei manifestanti, composta da Franco Paone, Giuseppe Abbruzzese, Giovanni Toscano ed altri, è stata ricevuta dai Dirigenti ai quali hanno esposto il malcontento di tutti gli ex dipendenti per il grave ritardo del pagamento delle loro spettanze, soprattutto considerando anche il grave danno procurato alle loro famiglie per il mancato raggiungimento di progetti prefissati e per il sostentamento della stessa, in questo particolare momento di crisi economica.
Da parte sua, il Direttore Generale delle Ferrovie della Calabria ha dichiarato che i soldi del TFR sono serviti per il pagamento degli stipendi dei dipendenti, ma che comunque si sta attivando per risolvere il caso in tempi brevi, infatti, ha fissato un incontro per il 17 settembre con la delegazione degli ex dipendenti, per stabilire il calendario dei pagamenti, con priorità di pensionamento.
Il dott. Lo Feudo ha precisato che il tutto sarà subordinato alla liquidità disponibile, ma che nell'arco di tre mesi verranno liquidati tutti.
La delegazione ha ribadito che se non verranno mantenuti gli impegni, continueranno con la protesta coinvolgendo le Istituzioni Regionali e Governative.
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