piecuriedhuPrima dell’introduzione del calendario gregoriano, nel giorno della natività di San Giovanni Battista, si celebrava l’arrivo della stagione estiva. La notte del solstizio d’estate (23 e 24 giugno) è la più corta dell’anno e ci introduce di conseguenza al giorno più lungo in termini di luce.

Oltre alla celebrazione di San Giovanni, nella concezione pagana, questa notte viene ricordata anche come la notte del raduno delle streghe intorno all’albero di noci, pianta prediletta per compiere sortilegi. Persino i contadini in passato facevano crescere il noce lontano dalle altre piante pensando che lo stesso avesse una natura quasi velenosa.
Lo strano connubio tra sacro e profano è un mistero per la tradizione ma rappresenta anche il disvelamento di un’antitesi che in passato si traduceva con l’unione di due opposte polarità, ossia quella che in età precristiana si credeva fosse lo sposalizio tra il Sole e la Luna.
A livello astrale, il Sole, che rappresenta il fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo dell’Acqua, dominato dalla Luna. Non a caso, alcuni degli attributi iconografici del Battista sono il Fuoco e l’Acqua.

Il 24 giugno appunto, giorno in cui si festeggia uno dei più importanti santi della cristianità, i serresi si avviano nella campagna circostante alla ricerca dei malli di noci utili alla preparazione del Nocino di San Giovanni. Questa singolare bevanda, diffusa un po’ su tutto lo Stivale, nella fase preliminare si prepara con le noci non ancora mature, che conservate nell’alcool proprio nel giorno di San Giovanni, vengono lasciate maturare per diversi mesi prima che il Nocino sia pronto per essere gustato. Durante il solstizio d’estate, la guazza presente sulle piante si pensava avesse un potere particolare tanto da preservare dalle malattie. Infatti, in Campania, il Nocino preparato con i malli raccolti durante la notte di San Giovanni viene chiamato “a merecina” (la medicina).

Gli abitanti di Serra San Bruno sono particolarmente legati a questo giorno anche per motivi storici. Il 24 giugno del 1084, San Bruno, alle porte di Grenoble, fondava la Grande Chartreuse, casa madre dell’ordine dei certosini. Nel periodo che va dalla fondazione della Certosa francese fino all’arrivo a Serra, Brunone di Colonia viene chiamato a Roma da Papa Urbano II (suo allievo) del quale diviene guida spirituale. Quando Urbano II è costretto a riparare nel meridione d’Italia a causa dell’invasione dei territori pontifici da parte di Enrico IV, a Brunone di Colonia viene offerta la possibilità di diventare arcivescovo. Lo stesso, non completamente nelle corde del sistema ecclesiastico, rifiuta di indossare la mitra per dedicarsi alla vita eremitica e contemplativa. Così, nel 1091, giunto nei territori della Torre (attuale Serra San Bruno) Brunone dimostra la sua profonda devozione nei confronti del Battista menando vita eremitica come lo stesso fece nel deserto. La data di fondazione della Grande Chartreuse e la vita eremitica di Brunone giustificano dunque il protettorato di San Giovanni nei confronti dell’Ordine Certosino.
La chiesa matrice di Serra (ossia madre di tutte le chiese) è stata la prima eretta dalla popolazione, durante la nascita del centro urbano, che di una costruzione in legno fece il proprio luogo di culto. Ma in realtà, la prima vera chiesa sorta in muratura nella cittadina fu quella di San Giovanni, (divenuta chiesa dell’Assunta in Terravecchia con la nascita dell’omonima Confraternita). Nella stessa, il visitatore non mancherà di imbattersi nelle bellissima tela dedicata al Battista e conservata proprio a sinistra dello splendido altare maggiore e nella statua lignea di manifattura serrese che oggi viene esposta all’adorazione dei fedeli.

Durante questa festività, parenti e amici concordavano il cosiddetto “San Gianni”, ossia l’accordo orale durante il quale avveniva la scelta del padrino e della madrina per i propri figli. Questa forma di unione deriva appunto dal Battesimo che il Battista officiò nei confronti di Gesù nel fiume Giordano. In particolare le donne, per il “San Gianni”, donavano alla prescelta un vaso pieno di fiori e una stoffa dalla quale la futura madrina ne avrebbe ricavato una camicia o altro, abito che sarebbe divenuto simbolo dell’unione delle due famiglie.
Fino al non lontano 1965, era tradizione per il seggio priorale della chiesa dell’Assunta portare in processione per le vie del paese il cosiddetto “piecuriedhu” (agnello), statua lignea anch’essa di manifattura serrese. I confratelli dell’Assunta, con a capo il priore e al seguito degli zampognari, portavano in processione “lu piecuriedhu” nelle case dei serresi in segno di benedizione. Una sorta di prelazione era riservata alle promesse spose, che prima di ogni altro ricevevano l’Agnus Dei. A benedizione avvenuta “allu piecuredhu” veniva lasciata un’offerta. Le famiglie più abbienti ma non solo, davano in dono dei monili piuttosto preziosi, che col tempo vennero applicati alla statua e ancora oggi la decorano seppure molti sono andati perduti.

Nel 1965, durante il mandato del priore pro-tempore Luciano Cordiano, la tradizionale processione “di lu piecuriedhu” viene dallo stesso abolita perché ritenuto di matrice pagana l’atto di adorazione di un animale. In realtà, i fedeli col rito processionale dell’agnello ligneo, non partecipavano affatto ad un rito paganeggiante, tutt’altro, dato che l’Agnello di Dio non è altro che la rappresentazione più prossima a Gesù nonché il principale riconoscimento iconografico del Battista che predisse l’arrivo del Messia.Secondo i fedeli, l’abolizione della processione “di lu piecuriedhu” da parte del priore pro-tempore, deriverebbe da un fattore prettamente sociale. Il priore Cordiano, proveniente da una delle famiglie più abbienti della cittadina, si sarebbe rifiutato di portare in processione l’effige sacra, provando vergogna a partecipare all’atto caritatevole dei fedeli.
Se la seconda ipotesi abbia una matrice di verità non lo sapremo mai… ma, in fondo, come si dice, “Vox populi vox Dei!”.

Foto di Bruno Tripodi, pubblicazione Assumpta est

 

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rischio idrogeologico1L’Aitec (Associazione italiana tecnico economica cemento) ha presentato di recente, al Maxxi di Roma, una ricerca sui territori soggetti a maggiore rischio idrogeologico e sismico. Secondo i riferimenti statistici riportati dall’associazione confindustriale è nel Meridione che si individuano le zone da considerare a maggiore rischio sismico e idrogeologico di tutta Italia. I dati sono stati resi noti durante il convegno annuale del sodalizio a cui ha partecipato questa volta anche il numero uno di Viale dell’Astronomia, Giorgio Squinzi.

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comune serraRiceviamo e pubblichiamo

Speriamo solo che la lezione sia servita e che il Comune di Serra San Bruno ne faccia tesoro, decidendo per il futuro di tenere una linea di comportamento più rispettosa del ruolo e delle prerogative dello Slai-Cobas e dei suoi rappresentanti.

Se non altro per favorire il dialogo, ci si augura sereno e costruttivo, senza trincerarsi dietro manifestazioni di arroganza e dimostrazioni di forza destinate prima o poi ad essere smentite ed a lasciare il tempo che trovano. Perché fino a prova contraria viviamo in uno Stato di diritto e la giustizia spesso riesce a mettere le cose a posto. Questi i fatti che vedevano, all’epoca, il Comune guidato dalla Giunta Lo Iacono.  

Con sentenza n. 368 del 12 marzo 2014, notificata al Comune il 28 aprile 2014, il Giudice del Lavoro di Vibo Valentia, in persona della dott.ssa Annalisa Gualtieri, ha dichiarato l’illegittimità di un provvedimento disciplinare con cui il Comune di Serra San Bruno aveva a suo tempo sanzionato un proprio dipendente LSU/LPU per non aver ottemperato ad un ordine di servizio con cui il Comune, con l’evidente scopo di impedirgli di partecipare allo sciopero indetto per la giornata del 9 maggio 2008 dallo Slai-Cobas, aveva tentato di imporgli lo svolgimento di un servizio.

Comportamento questo che già di per sé estremamente grave nei confronti di un semplice lavoratore diventava aberrante ove diretto come nel caso di specie nei confronti di un lavoratore, che ricopriva anche la carica di rappresentante sindacale.

Angelo Carchidi - questo il nome del nostro rappresentante - legittimamente rifiutava di ottemperare ad un ordine di servizio chiaramente illegittimo e connotato da evidenti caratteri di antisindacalità, partecipando allo sciopero. Da qui la reazione del Comune che apriva un procedimento disciplinare sanzionando il lavoratore con una multa.

Sanzione questa oggi annullata dal Giudice del Lavoro di Vibo Valentia che, in totale accoglimento delle argomentazioni difensive presentate dal legale dello Slai-Cobas, ha accertato l’illegittimità del comportamento tenuto dal Comune riconoscendo esplicitamente il diritto del lavoratore /rappresentante sindacale a partecipare allo sciopero attesa la non riconducibilità del servizio richiesto all’interno dei servizi pubblici essenziali e riconoscendo espressamente la rappresentatività sindacale dello Slai-Cobas ed il conseguente diritto dell’organizzazione di nominare ed individuare “delegati in seno agli enti ed organismi locali, tra cui appunto il Comune di Serra San Bruno” (pag. 2 sentenza).

Diritto questo esplicitamente negato dall’Amministrazione e che rappresentava, di fatto, il fine ultimo della condotta messa in atto da questa. Paventando la necessità di un inesistente servizio pubblico essenziale, infatti, il Comune di Serra San Bruno di fatto mirava a screditare la scrivente organizzazione nei confronti dei propri iscritti impedendo al suo rappresentante di partecipare allo sciopero indetto dalla stessa organizzazione sindacale cui apparteneva ed appartiene. Per la serie: non esistete, non avete diritti e non vi riconosciamo.

Invece, purtroppo per il Comune, lo Slai-Cobas esiste eccome, opera, rivendica diritti e tutela i propri iscritti. E’ questa è la verità, piaccia o meno al Comune di Serra San Bruno. Speriamo solo, si ripete, che la lezione sia servita.

Noi, come sempre, continueremo a lavorare ed svolgere il nostro ruolo che, ci rendiamo conto, per qualcuno possa risultare scomodo e dare fastidio. Ma questo non è un nostro problema e, detto francamente, non ci spaventa. Tutt’altro. Ed i fatti lo dimostrano.

Slai – Cobas Serre Calabre


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mini Manno_sferra_un_destro_in_un_precedente_incontroIl boxer calabrese Benoit Manno, dopo aver conquistato nel 2011 la Cintura italiana superpiuma, è chiamato a vivere una nuova “notte magica”. Il pugile 32enne, con origini vibonesi, sarà chiamato questa notte a sfidare il campione europeo in carica dei leggeri, Emiliano Marsili, di Civitavecchia, impegnato nella seconda difesa del titolo conquistato lo scorso anno.
 
Manno, noto per una caparbietà tutta calabrese e per il raffinato stile di combattimento, sarò dunque impegnato in un’impresa ardua ma più che abbordabile, contro il detentore dell’ambita cintura. Una serata quindi da incorniciare a coronamento di una carriera già di alto livello, per il pugile “nostrano”. Originario di Acquaro, ha abitato in Calabria fino all’adolescenza, prima di trasferirsi in Piemonte, a Torino, dove ha avuto il primo felice incontro con la “nobile arte” del pugilato. Fin da subito, forte di una mancino d’oro, ha conquistato la ribalta della boxe che conta, grazie, in particolar modo, ai titoli raggiunti da dilettante prima e da professionista a partire dal 2009. 
 
Attualmente in forza all’Opi 2000 di Salvatore Cherchi, Manno si è preparato con passione e sacrificio all’incontro di scena questa notte, allenandosi intensamente per raggiungere la soglia dei 61kg del peso di categoria e per presentarsi con la migliore forma fisica all’importante match. Benoit è il terzo pugile calabrese, dopo atleti del calibro di Parisi e Laganà, a cimentarsi in una competizione così importante. 
 
L’incontro si svolgerà al palazzetto dello sport di Tolfa, in provincia di Roma, sarà trasmesso sul canale satellitare “Fox sport 2” a partire dalle 22.00 nell’ambito di un’ampia rassegna pugilistica che avrà inizio alle 20 con 3 match cosiddetti di “sottoclou” ma comunque di tutto rispetto, disputati in preparazione a quello principale (Mirko Largetti Vs Andrea di Luisa; Catalin Paraschiveanu Vs Andrea Scarpa; Andrea Manco Vs Alessio Iacopucci). 
 
La marcia in più di Manno, come sempre, saranno il fratello Florian, il preparatore tecnico Bruno Vottero ed il coach atletico Andrea Pirrello, oltreché i suoi numerosi fan, pronti anche questa volta a dare sostegno al campione calabrese. Lo stesso avverrà ad Acquaro, dove, su iniziativa di un gruppo di volontari, i concittadini si raduneranno in piazza Marconi per assistere all’incontro su maxi schermo. 
 
 
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guardi di finanza123Gli uomini della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno emesso, questa mattina, un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un imprenditore del luogo. L’uomo, titolare di un’azienda edile, si sarebbe reso autore di un’evasione fiscale pari a oltre 2,5milioni di euro. L’inchiesta sarebbe stata aperta in successione all’operazione “Lapis Niger”, effettuata proprio dalla Guardia di Finanza nel corso dello scorso anno, a conclusione della quale erano state accertate violazioni sia di carattere amministrativo che penale.

Le fiamme gialle avevano segnalato alle autorità giudiziarie i nominativi del rappresentante legale della società, che avrebbe omesso addirittura la presentazione della dichiarazione dei redditi. In seguito le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, avrebbero permesso di acquisire elementi di prova tali da indurre il gip ad emettere il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche con la formula per equivalente, da applicare sui beni che risultano nella disponibilità dell'indagato.

La misura restrittiva, necessaria a garantire il credito nei confronti dell'erario, impedirà all'indagato di alienare i propri beni e rimanere quindi insolvente nei confronti dello Stato e della comunità. Questa mattina, dunque, il sequestrato di beni immobili, conti correnti, e disponibilità finanziarie per l'importo di 2.556.113 euro.

 

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mini announo12Questa sera, come ogni giovedì sera, su La7 dalle ore 21.00 il pallino della diretta televisiva passa in mano alla squadra di Michele Santoro. Dopo la stagione, appena conclusasi, targata Servizio Pubblico, ora tocca ai ragazzi di AnnoUno. Il programma - andato in onda a partire da giovedì 8 maggio, proprio in sostituzione di Servizio Pubblico - diretto da Giulia Innocenzi, apre una interessante “finestra” sulle opinioni, i pareri e le idee della generazione dei ragazzi. Il format, che nel titolo ricorda il fortunato AnnoZero di Santoro, prevede la presenza di due politici in studio a rappresentare due visioni opposte sull’argomento della puntata, con ventiquattro ragazzi ospiti fissi per commentare i temi più caldi dell’attualità e confrontarsi con gli ospiti.

Durante la puntata in onda questa sera, largo spazio sarà lasciato agli elaborati in concorso nella terza edizione del premio per videoreporter emergenti, GenerazioneReporter.

Nella prima fase del concorso, i candidati - di età compresa tra i 18 e i 30 anni - hanno inviato alla redazione di ServizioPubblico un reportage realizzato esclusivamente da loro, della durata massima di 7 minuti. Poi, una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale ha selezionato i tre finalisti tra le decine di video pervenuti.

Tra i concorrenti in gara Angelo De Luca, 30enne di Vibo Marina, che ha superato la selezione preliminare ed ora è stato scelto tra i tre finalisti. De Luca, come gli altri due video reporter finalisti, ha avuto la possibilità di realizzare dunque un ulteriore reportage girato e montato, però, questa volta, con mezzi tecnici e personale messi a disposizione proprio dalla redazione di ServizioPubblico.

Il giovane giornalista ha deciso di puntare alla prima posizione con un reportage titolato “L’abbicci”, della durata di sette minuti incentrato sul caso Alaco e sulla lotta No Alaco che trova il suo cuore pulsante nell’Associazione Culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno e negli attivisti del “Comitato Civico pro Serre”. Il reportage, girato proprio fra la gente ed i luoghi delle Serre, in pochi minuti, è capace di far emergere una spaccato - fedele ai tempi giornalistici, asciutto e diretto - in grado di evidenziare tutto il dissenso e la rabbia nutrito da un territorio che quotidianamente viene vessato e avvelenato da multinazionali e dirigenti politici capaci di lucrare sulla salute di centinaia e centinaia di calabresi. Le speranze di quella stessa gente sono ora affidate al lavoro svolto dalla magistratura nell’ambito del Processo “Acqua Sporca” che dovrebbe aprirsi nelle prossime settimane e che vede tra gli imputati 36 soggetti, alcuni dei quali inquisiti per avvelenamento colposo delle acque. 

I tre reportage prodotti, tra i quali, dunque, "L’abbicci” di Angelo De Luca verranno giudicati attraverso una votazione on-line. Ad esprimersi sarà una giuria popolare - composta dalla "Rete dei Donatori di Servizio Pubblico" e dagli "Abbonati de Il Fatto Quotidiano" - che decreterà il vincitore.

 

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zerbiEra uno dei calciatori simbolo del calcio dilettantistico calabrese. Francesco “Lupo” Zerbi, in questa ultima stagione in forza al Cittanova Calcio, è deceduto questa mattina in seguito ad un violento incidente stradale subito ieri.

Dopo l’impatto, Zerbi era stato trasportato all’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena. Le sue condizioni si erano rivelate critiche fin da subito, tanto che l’attaccante era stato ricoverato in riabilitazione in stato comatoso e prontamente sottoposto ad un intervento di massima urgenza per l’asportamento della milza. Questa notte purtroppo le  condizioni del 34enne, originario proprio di Polistena, sono progressivamente peggiorate fino alle prime ore di oggi quando si è registrato il decesso. Zerbi lascia una moglie e tre figli.

Fresco vincitore del campionato di Prima Categoria con il Cittanova Calcio, si era anche meritato il titolo di capocannoniere stagionale con all’attivo ben 42 gol, realizzati tutti su azione, senza mai calciare un rigore o una punizione. Nella sua trionfale carriera aveva messo a segno una valanga di reti, indossando negli anni le maglie delle squadre di Marina di Gioiosa, Roccella, Rosarnese, Brancaleone, Polistena, Taurianovese e Cittanovese per un totale di 19 campionati disputati, di cui 9 vinti, dalla Prima categoria all’Eccellenza.

Ciccio “Lupo” Zerbi ha lottato fino all’ultimo ma non è riuscito a mettere a segno il suo gol più importante. Tutto il calcio dilettantistico calabrese si stringe attorno al dolore che ha colpito la famiglia.


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a3L'Anas ha reso noto che dalle 22.00 di questa sera, venerdì 16 maggio, fino alle ore 6.00 di sabato 17, il tratto dell'autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria, compreso tra gli svincoli di Vibo Valentia/Sant'Onofrio e Rosarno, sarà chiuso in entrambe le direzioni. Nelle ore di chiusura i veicoli diretti a sud saranno quindi costretti ad uscire allo svincolo di Sant'Onofrio, proseguire lungo la strada statale 18, per rientrare poi in autostrada allo svincolo di Rosarno. Percorso identico, ma in senso inverso, per i veicoli diretti a nord.

Il provvedimento sarà causato dai lavori di completamento della nuova “carreggiata nord”, riaperta al traffico proprio alla conclusione delle attività in configurazione provvisoria di cantiere. Secondo le scadenze fissate, entro il prossimo esodo estivo la nuova carreggiata dovrà essere disponibile. Fino ad allora - nello stesso tratto - verrà istituito un doppio senso di circolazione, in modo da permettere proprio la conclusione dei lavori.

 

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termosifoniA distanza di diversi mesi dall’ultimo furto, dopo un lungo periodo di apparente calma, ieri sera si è verificato un nuovo misterioso caso di rapina, anche questa volta, a danno di un’abitazione ubicata nel centro storico di Serra San Bruno. L’ondata di furti, improvvisamente interrottasi da alcuni mesi, si era registrata in passato per il corso di diversi anni con frequenza quasi settimanale. La maggior parte degli episodi aveva interessato decine e decine di edifici ubicati nella parte più antica del rione “Terravecchia”, svuotati di denaro, quadri, argenteria, mobili e monili, proprio quando i rispettivi proprietari non si trovavano fra le mura domestiche.

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carabinieri ricercheHa fatto rientro alla propria abitazione questa mattina Damiano Ciancio, 32enne di Acquaro. I genitori avevano lanciato l’allarme per la sua scomparsa nel pomeriggio di ieri. La preoccupazione era legata soprattutto al fatto che il giovane, poco prima di sparire, avrebbe annunciato alla madre la ferma intenzione di togliersi la vita. Scelta legata, pare, ai problemi sentimentali con la ex moglie.

Ciancio, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, ha trascorso la notte vagando nelle campagne alla periferia del centro abitato di Acquaro, riuscendo ad eludere le ricerche di familiari, conoscenti e forze dell’ordine. Questa mattina, attorno alle 4.00, ha fatto poi ritorno alla casa dei genitori.

 

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