Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Alla fine Vibo e Crotone sono salve. L'eccesso di emendamenti e i tempi stretti imposti dalla crisi di Governo determinata dall’atto di “infedeltà” a Monti, da parte del sempre più ringiovanito e rampante Berlusconi, hanno mandato in fumo il tanto chiacchierato riordino delle Province. Ne hanno preso atto in una riunione notturna, iniziata ieri sera alle 20.30, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, e quello per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda. Si tratta quindi di un’emblematica marcia indietro volta alla conservazione dello status quo obsoleto e dolente dell'organizzazione statale, che mantiene così in vita le Province 
VIBO MARINA - C’è un capitolo di un film che torna sempre di moda, quasi come se fosse divenuto un cult. E la visione è ogni volta diversa da quella precedente, scoprendo a poco a poco quei particolari che erano passati inosservati. A Vibo Marina, per esempio, i ragazzi del “Facciamo Rumore” hanno scoperto la totale disinformazione della cittadinanza sulla saga dell’acqua sporca. La maggior parte dei presenti, per esempio, era convinta che l’acqua era sporca solo per via della rete colabrodo del Comune e che le analisi dell’Asl erano attendibili solo perché erano loro stesse ad emanarle. E mentre per alcuni, vedi magistratura e associazioni varie, la pellicola è quasi consumata, per altri invece si tratta di una prima visione assoluta.
I carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, coadiuvati dai colleghi del nucleo Elicotteri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori, hanno scoperto una piantagione di cannabis nelle campagne di Filandari, piccolo centro del Vibonese. I militari, in particolare, durante un sopralluogo, hanno notato delle strane piante messe a dimora su un terreno demaniale ubicato in località Spana. Una volta giunti sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto 300 piante di cannabis, irrigate da un sistema che attingeva acqua direttamente da un piccolo ruscello presente nell'area. Gli uomini dell'Arma, in oltre 3 ore di lavoro, hanno rimosso tutta la piantagione, in cui alcuni esemplari erano gia' arrivati alla ragguardevole altezza di 2 metri. Tutta la coltivazione, d'intesa con la Procura della Repubblica del capoluogo, e' stata quindi immediatamente distrutta dopo gli accertamenti del caso.
Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso dei coniugi sorianesi Giovanni Battista Tassone e Teresa Mancuso contro il provvedimento con cui il Gip, il 3 maggio scorso, ha sequestrato i loro beni per un valore di 4,5 milioni di euro. I congiugi Tassone-Mancuso sono coinvolti nell'operazione antiusura "Business cars". Tassone è stato arrestato il 3 novembre 2011 insieme ad altre 10 persone accusate di far parte di due distinte organizzazioni di 'cravattari', operanti una nel reggino e l'altra nel vibonese. Il Riesame ha quindi rigettato il ricorso della coppia e ha confermato il provvedimento che ha portato al sequestro di 4,5 milioni di euro beni (2 appartamenti, 7 magazzini commerciali, un terreno, un supermercato e un ingrosso alimentari, tutti a Soriano) che non erano giustificati rispetto alla loro capacità reddituale.
SERRA SAN BRUNO - Stavano festeggiando il giorno tanto atteso, e intanto i ladri gli stavano scassinando casa. Ha dell'incredibile l'ultimo episodio di criminalità verificatosi a Serra nella tarda serata di ieri. M.P., carabiniere 31enne in servizio a Roccella Jonica, proprio ieri pomeriggio ha coronato la sua unione con la sua giovane sposa: riso, confetti e festeggiamenti, e come da tradizione un banchetto insieme ad amici e parenti. Ma mentre gli sposi stavano festeggiando in un ristorante a Spadola, i ladri si stavano introducendo nella casa materna del carabiniere, che si trova su Corso Umberto I a pochi passi dalla chiesa dell'Assunta di Spinetto. Del furto si è accorto il cognato dello sposo, che intorno all'una di notte è tornato a casa della suocera e si è subito reso conto che i ladri erano entrati in azione approfittando dell'assenza dei padroni di casa.
Ci prepariamo un bel bando su misura, lo pubblicizziamo poco o nulla, e poi io stabilizzo te e tu stabilizzi me. Era così che funzionava, secondo la Procura di Vibo, la gestione dei concorsi del Parco Naturale Regionale delle Serre sotto la presidenza di Gregorio Paglianiti. La segretaria dell’ente, Gabriella De Marco, e il responsabile dei servizi finanziari, Giuseppe Preiti, sono così passati da precari a dipendenti a tempo indeterminato, vincendo due concorsi in cui si sarebbero favoriti a vicenda: uno presiedeva la commissione di concorso in cui era candidata l’altra, e viceversa. Concorsi “su misura”, dice la Procura, che si svolgevano contemporaneamente nel marzo 2008. I reati contestati, a vario titolo, sono falso ideologico e abuso d’ufficio. L’avviso di conclusione delle indagini, condotte dal Pm Santi Cutroneo, è stato recapitato a 7 persone.
Riceviamo e pubblichiamo:
SERRA SAN BRUNO – Quella schiuma marrone e putrida che gli attivisti dei comitati civici hanno fotografato sulle sponde della diga Alaco, secondo i tecnici Sorical era dovuta semplicemente alla pressione dell’acqua. Se l’acqua arrivava gialla e maleodorante nelle case dei serresi e dei vibonesi, poi, la colpa era delle condotte dei comuni. I funzionari, gli ingegneri e gli operatori che rispondevano così ai cittadini che hanno potuto visitare l’impianto di potabilizzazione dell’Alaco, oggi sono sotto indagine in seguito al sequestro dell’invaso e di altri 57 siti da parte della procura di Vibo. La situazione che emerge dalla carte dell’inchiesta del pm Michele Sirgiovanni, condotta da Nas e Cfs, è ben diversa da quella che prospettavano gli uomini di Sorical e di Veolia di fronte alle comprensibili proteste dei cittadini. Intanto sono state riscontrate lacune molto consistenti nei controlli: è chiaro, da una parte, come gli uomini Sorical, pur capendo le difficoltà che presenta l’acqua dell’invaso, evitassero di comunicare i problemi ai comuni
Beni per un valore di 4,5 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri e dai finanzieri di Vibo Valentia ai coniugi Giovanni Battista Tassone, di 57 anni, e Teresa Mancuso, 42 anni, coinvolti nell'operazione 'Business Cars' per i reati di usura ed estorsione. I beni sequestrati sono 2 appartamenti, 7 magazzini commerciali, un terreno, un supermercato e un ingrosso alimentari, tutti a Soriano Calabro. Nell'operazione "Business Cars" erano stati tratti in arresto 10 persone e, contestualmente, ai coniugi Tassone-Mancuso erano stati sequestrati quattro autovetture, di cui due di lusso, un appartamento e denaro contante per un valore di oltre 400.000 euro. Oltre a quello che ha riguardato Tassone, nell'ambito dell'inchiesta era già scattato un altro sequestro di 1,2 milioni di euro di beni all'imprenditore lametino Adriano Sesto. Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno