bersani e_casiniChe la linea di demarcazione tra i vari "partiti" politici, come quella ideologica, non costituisse più una differenza sostanziale tra gli stessi è oramai chiaro da tempo. Di conseguenza non si fa sorpresa ad alcuno se si sostiene che "non esiste più nè la Destra nè la Sinistra". Infatti, oggi, l’unica differenza tra i vari schieramenti è percepibile nei nomi, che benissimo potrebbero essere mischiati in un grande ed unico calderone, ambiziosi nel loro insieme di applicare alla luce del sole una dittatura ora solo celata.

La cosa che però fa più rabbia è l’insulto che la "politica", quella attuale, mina nei confronti dell’intelligenza umana.

A livello nazionale, la grande coalizione che sostiene il governo dei tecnici è stata ampiamente ostentata nell’appoggio incondizionato dei partiti principali del paese, Pdl, Pd e Udc, alle scelte di Monti. Ma cosa succedeva prima dell’avvento dei tecnici?

Il Pdl, troncato del fondatore Fini ma forte della sua maggioranza con la Lega aggrappata alla tetta del Federalismo, portava avanti il suo show, "ostacolato" (se così è giusto dire), da Pd, Udc (altro ex alleato) Idv e quant’altri, tutti accomunati dall’antiberlusconismo ma poco interessati al bene del Paese.

Alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2012, l’Udc vibonese sostiene Giuseppe Scopelliti (Pdl), presentando come candidato l’imprenditore Francescantonio Stillitani, altro stinco di santo, impegnato politicamente a levare i sigilli del suo futuro centro commerciale (socio Plumeria) costruito con l’ausilio della bacchetta magica all’entrata dell’imbuto autostradale di Pizzo, sotto il cavalcavia ferroviario e sulla valle del lago Angitola… non usciamo fuori tema.

Quindi, si registra già da subito un’incongruenza tra politica locale e nazionale… ma cosa importa, sono i numeri che contano. Nel frattempo, in casa Pdl, Maria Limardo, scontenta della vittoria di Nazzareno Salerno (suo collega di partito), lascia la compagine berlusconiana per passare a Fli. E se invece avesse vinto? Il fatto è che si cerca sempre lo scranno più alto e nel Pdl la Limardo s’è vista fuggire la possibilità di scalata. Ma forse il rammarico della stessa fu quello di aver perso al fianco di un politico ormai al tramonto, risorto solo con i "voti" che note intercettazioni telefoniche attesterebbero. Si ricorda che alla presentazione dei candidati del Pdl alla Regione, il coordinatore provinciale Valerio Grillo parlava così dei suoi uomini (Crupi compreso): «Persone di primissima qualità, per i quali rivendichiamo il primato della legalità, dell’onestà e della trasparenza, che con l’impegno hanno lasciato, nella nostra provincia, un segno significativo della loro presenza». Sicuramente Stillitani avrebbe preferito la Limardo a Salerno, ma non si può avere tutto e in una volta. E poi, non dimentichiamo che lo stesso Salerno fu al fianco di Casini nel fu Ccd.

Stillitani nel frattempo diventa assessore al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, niente male per un indagato per abusivismo edilizio. Col suo potere e la sua "credibilità" comincia a fare un lavoro certosino, reclutando una miriade di giovani che credono nel suo savoir faire. Nascono sezioni (fantasma) Udc su tutto il territorio provinciale. Vengono organizzati convegni attraverso i quali l’assessore lancia fumo negli occhi sventolando i primi bandi regionali che portano la sua firma mentre a palazzo Campanella si decide la fine della Sanità calabrese.

A Serra San Bruno per esempio, i rappresentanti del partito di centro, finiti in liste diverse alle ultime amministrative, gridavano, ognuno da parte loro, lo stretto rapporto con l’assessore Stillitani, decretando però una spaccatura del partito a livello comunale: con due rappresentanti, Antonio Andreacchi e Pisani Davide, finiti nella lista "Al lavoro per il cambiamento" (con candidato a sindaco Mirko Tassone esponente della lista "Scopelliti Presidente" ex Pdl) e con uno, Biagio Vavalà, nella lista "La Serra" (con candidato a sindaco Giuseppe Raffele, allora in rottura col Pd, passato da poco nelle file dell’Udc).

Udc dappertutto, in accordo con tutti ma sempre più diviso al proprio interno. E la divisione si fa ancora più interessante quando decide di spostarsi all’interno del partito centrista un altro "colosso" della politica provinciale e regionale, Ottavio Gaetano Bruni, eletto al Consiglio Regionale sotto il simbolo di Autonomia e Diritti. Uno stile che oramai non scandalizza più nessuno, nemmeno l’elettorato gregge, che dopo aver votato per un candidato, da una parte lo vede passare all’altra.

Questo passaggio causa una nuova spaccatura all’interno delle sezioni Udc locali. Ad esempio, a Capistrano, il giovane esponente di Autonomia e Diritti Marco Martino, fedele a Bruni, comunica il suo passaggio all’Udc. Alle ultime amministrative di Capistrano si ripete dunque ciò che è successo a Serra: Martino sostiene l’ex sindaco e consigliere provinciale Renato Arone (eletto alla Provincia sotto il simbolo del Pd, passato dopo le elezioni regionali al gruppo consiliare "Scopelliti Presidente", e non lontano da un salto nell’Udc) mentre l’altro esponente locale, Domenico Mesiano, si ricandida a sostegno del sindaco uscente Caputo, che riconferma nella squadra i pidiellini Manduca e Potami.

Comunque, nonostante le spaccature locali, l’Udc continua a crescere a vista d’occhio, ma questa volta sono 2 i leader e non più 1, e, nonostante i malumori e le paure di Stillitani, non si può certo dire di no a Bruni. Due uomini così, pur rivali nella leadership possono però spartirsi belle fette della torta. Che ne so, tra i due per esempio può esserci stato un discorso del tipo "Facciamo crescere il partito, prendiamo reclute in ogni dove, a destra a manca, sopra, sotto… la posta in gioco potrebbe essere la presidenza della provincia e il parlamento…". Ipotesi? Bah! E se così fosse, con i giorni contati della provincia di Vibo, cosa succederà nel futuro prossimo?

Il partitino di Casini ha preso una rampa di lancio che dalla vetta rischia di finire nuovamente a valle per mano dei suoi stessi vertici. E ce ne sarebbero politici attualmente intenzionati ad entrare nell’Udc, a conferma del fatto che Pd e Pdl sono oramai snobbati da tutti, giustamente.

Ad esempio, il passaggio di Raffaele Lo Iacono, ex sindaco di Serra, nel Mpa, appare a mio avviso una scelta alquanto forzata, e il non passaggio all’Udc è stato magari ponderato forse per il ritaglio di una certa rilevanza all’interno di un gruppo e per non tenere inutili contropiedi all’amico Giuseppe Raffele.

Altro esempio, pur avendo sostenuto di abbandonare la politica attiva, se ce ne fossero i presupposti, la leadership regionale nell’Udc potrebbe vedere l’arrivo di Loiero, completamente lontano dal Pd e dal suo caro ed innocente amico Adamo. Ma i cani all’osso sono troppi e non conviene più. Meglio essere opinionisti del Quotidiano.

In ultimo, ci mancava il connubio tra il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, e il capogruppo dell’Udc alla Regione Alfonso Dattolo. Matrimonio annunciato sabato scorso a Serra San Bruno alla chiusura della 2 giorni di incontri organizzati dal Pd locale. Ma Censore (l’amministrazione comunale guidata da Lo Iacono insegna) non è nuovo a questi sodalizi trasversali.

E chi più ne ha più ne metta…

Alla fine dei conti, tutti gli altri come si comporteranno: corrente Bruni o corrente Stillitani? Iconio Massara (segretario provinciale del partito di Casini) tra gli screzi vibonesi avviati in seno al Comune e la Babilonia provinciale, avrà un bel da fare per tenere a bada tutti gli umori. E a quale prezzo?!

Siete d’accordo o no che la politica, per come praticata oggi, è veramente un’offesa all’intelligenza dell’essere umano?

 

 

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Martedì, 21 Agosto 2012 12:24

Il Pd pensa al dialogo con l' Udc

 

festa pdSERRA SAN BRUNO - Ne ha dette di cose Peppe Baldessarro, autore assieme a Gianluca Ursini, del libro sul caso Fallara, la dirigente del settore Finanze e Tributi del Comune di Reggio, morta dopo aver ingerito dell'acido muriatico. La festa del circolo locale del Pd si è aperta proprio con la presentazione del volume su quello che ha rappresentato il "modello Reggio" durante l'era Scopelliti, già sindaco della città dello Stretto e, attualmente, presidente della Regione Calabria. E nel raccontare le vicende che hanno visto come principali artefici l'attuale leader del Pdl calabrese e tanti altri dirigenti di palazzo San Giorgio, Baldessarro non ha risparmiato nessuno. Neppure il centrosinistra. E soprattutto il Partito democratico. A denunciare con forza le presunte irregolarità nella gestione economica delle case comunali, infatti, sono stati proprio due consiglieri del Pd. Il partito, però, come del resto ha affermato il giornalista de "La Repubblica", è rimasto in silenzio. Non ha "mosso un dito". Anzi, i due "coraggiosi" consiglieri, sono stati "lasciati da soli", nonostante abbiano "cercato di fare luce su una situazione senza precedenti". Oltre a Baldessarro, però, ad intervenire nel corso dell'incontro - dibattito c'era anche Gianluca Ursini, corrispondente calabrese del quotidiano "l' Unità", il quale si è soffermato sia sulle  problematiche presenti a Reggio, ma anche sulle tante opere incompiute. Presente anche Mario Valente, segretario regionale dei Giovani Democratici. "Durante l'era da sindaco - ha affermato - Scopelliti tutto ha fatto tranne che amministrare in maniera trasparente. Il modello Reggio, purtroppo, non riguarda soltanto la città dello Stretto. In questi anni si è diffuso anche nelle altre province, come Catanzaro ad esempio". L'esponente dei Gd, durante il suo intervento, ha elencato anche gli errori commessi dal centrosinistra. Errori che "non bisogna ripetere" se "vogliamo far riavvicinare la gente alla politica". Secondo Antonio Castorina, componente della segreteria nazionale dei Giovani Democratici, invece, in Calabria "c'è bisogno di una rottura rispetto al passato", considerando che il centrodestra, soprattutto a Reggio, "ha utilizzato i soldi dei contribuenti esclusivamente per fini propagandistici". A giudizio di Luigi Tassone, segretario provinciale dei Gd, l'operato di Scopelliti "si è ispirato ad un modus operandi di dubbia moralità. Ritengo, inoltre, - ha proseguito il giovane esponente politico - che nei partiti, attualmente, c'è bisogno di un codice etico, anche perchè è impensabile che tutt'oggi ci sia qualcuno che ha stretti contatti con la criminalità organizzata". Raffaele Pisani, componente del direttivo locale del Pd, ha ritenuto che il modello Reggio, ormai, è "tristemente noto alla cronaca giudiziaria ma ancora fortemente nebuloso nel sentire collettivo". Critiche alla gestione di Scopelliti sono arrivate anche da Rosanna Federico, consigliere comunale del Pd. A moderare il tutto, invece, ci ha pensato il coordinatore locale dei democrat, Paolo Reitano. Sabato, invece, si è tenuto un altro dibattito, dal titolo: “L’appennino calabrese: risorsa per lo sviluppo della Regione”. Ha introdotto i lavori il giornalista Gregorio Corigliano. Presenti, inoltre, il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, il capogruppo dell’Udc a palazzo Campanella, Alfonso Dattolo ed il dirigente del Partito democratico, Domenico Dominelli. La presenza del centrista al convegno promosso dal Pd non è stata una pura casualità. In Calabria, infatti, si è già riscontrato un certo feeling tra il Pd e l’ Udc. Feeling confermato tra l’altro dallo stesso Censore che, nel corso del suo intervento, pur precisando che ad oggi "è difficile tracciare una linea di demarcazione tra centrodestra e centrosinistra", ha però dichiarato che, con l’Udc, "vogliamo aprire un confronto su tematiche che interessano a tutta la collettività".

(articolo pubblicato su Calabria Ora)

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mini pd_logoRiceviamo e pubblichiamo:

I recenti fatti di cronaca nera che hanno profondamente segnato la cittadina di Serra San Bruno non possono che portare il circolo Serrese del Partito Democratico ad assumere una posizione di forte preoccupazione e di crescente allarme per ciò che da più parti viene considerato il momento storico più buio per la società serrese. La preoccupazione maggiore – viene affermato dalla segreteria del Pd – riguarda gli obiettivi verso cui si rivolge l’escalation criminale: si tratta, per lo più, di  anziani che vivono da soli, di  furti e danneggiamenti contro la proprietà privata e la cosa pubblica.

Tale recrudescenza criminale altro scopo non ha se non quello di annullare la tranquillità dei cittadini che all’unisono chiedono maggiore sicurezza e rispetto della legalità.

Il PD di Serra San Bruno affida al proprio consigliere comunale, Rosanna Federico, l’iniziativa di un’interrogazione indirizzata al Sindaco Rosi e volta a capire quali iniziative intenda assumere il primo cittadino e  la sua amministrazione per contrastare i ripetuti episodi criminali di queste settimane.

“E’ ora che il sindaco Rosi rompa il silenzio per dire ai cittadini cosa sta succedendo nella nostra cittadina - ha affermato la Federico. Sicuramente le forze dell’ordine stanno svolgendo una importante opera di intelligence ma i cittadini hanno bisogno anche di sapere se le motivate preoccupazioni di questi giorni possono presto finire. Ricordo ancora – ha commentato il consigliere del Pd - che il Sindaco è anche responsabile della sicurezza nell’ambito del territorio comunale, pertanto lo invitiamo ad assumere un atteggiamento più  comunicativo con i cittadini e rassicurarli sullo stato delle cose. Mi auguro - ha aggiunto la Federico - che il primo cittadino abbia una sua propria idea e che presto voglia convocare un consiglio comunale ad hoc.  Il contenuto della mia interrogazione vuole proprio verificare questo e sollecitare azioni più incisive per far vivere i cittadini in tranquillità”.

Partito Democratico Serra San Bruno

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Mercoledì, 13 Giugno 2012 18:03

La coda del Grillo

grilloDai palchi dei teatri a quelli elettorali. Svestiti i panni del comico, Grillo prosegue imperterrito nel suo secondo tempo da padre-padrone di una creatura ancora amorfa, capace di attrarre i delusi della politica e di parlare alla pancia di un partito che non c’è. Il movimento 5 stelle dilaga. I sondaggi lo danno al 16%. A gennaio contava il 4. Un fenomeno alimentato dalla passione di studenti, disoccupati ed impiegati da 1000 € al mese che fanno politica per civismo, ma che cozza con le incoerenze del guru Grillo. Lo stereotipo perfetto del genovese commerciante furbetto, paladino dell’anticonsumismo che gira in Porsche, trascorre le domeniche da vip in Costa Smeralda ed i lunedì fra le barricate con i No Tav. Mette alla gogna i politici in attesa di giudizio, lui leader di un partito in cui per candidarsi non bisogna avere la fedina penale macchiata, ma si trascina sulle spalle una condanna per triplo omicidio colposo. 10 anni fa a teatro spaccava i computer a martellate, oggi si spaccia per vate del web. Tutto e il contrario di tutto.

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mini municipio serraRiceviamo e pubblichiamo:

Certamente, se si vuole essere seri, non si può giudicare un’amministrazione comunale ad un anno dal suo insediamento, ma quanto fatto vedere fino ad oggi dalla maggioranza pidiellina non lascia presagire nulla di buono per il futuro. A distanza di un anno i cittadini serresi sono in attesa delle tante promesse fatte durante la campagna elettorale: cento posti di lavoro al parco, mutui per le giovani coppie, ospedale del futuro, ecc…Ma, al di là, di questa fantomatiche promesse l’azione dell’amministrazione si è caratterizzata per un netto ritorno al passato. In questo paese, da tempo, era stata avviata una raccolta differenziata “porta a porta” ed erano stati rimossi i cassonetti dalle vie cittadine, certo essa poteva essere migliorata, meglio strutturata, ma tutto poteva essere fatto tranne che eliminarla quasi totalmente. Perché questo passo indietro che ha portato anche all’aumento della tarsu del 43%? Non sarebbe stato opportuno proseguire con un progetto di raccolta differenziata seria, che avrebbe avuto una duplice funzione e cioè quella di tutelare l’ambiente e riuscire, magari, ad abbassare la tariffa della tarsu anziché aumentarla?

Forse, anche questo rientra in uno dei tanti doveri morali di quest’amministrazione, così come recitava uno spot utilizzato in campagna elettorale dal Pdl. Oltre a questo, non è stato possibile capire, pur presentando come gruppo consiliare del pd un’interrogazione a firma del consigliere Rosanna Federico, il motivo che ha portato alla chiusura della piscina comunale nel pieno della sua stagione (Gennaio-Maggio). Non si è fatto così un danno ai tanti cittadini serresi, e non solo, che per anni hanno aspettato l’apertura di una struttura, che oltre alla sua funzione sociale, rappresenta un centro di eccellenza per il nostro territorio? Anche questo sarà stato un dovere morale!

Che fine hanno fatto gli eventi culturali che negli anni passati hanno dato lustro alla nostra cittadina in Calabria ed anche al di fuori dei confini regionali? Il Sindaco e la sua maggioranza, non ritengono l’attività culturale elemento fondamentale dell’agire amministrativo? Ad oggi non ci è dato sapere che posizione ha assunto l’amministrazione Rosi in ordine alla mozione sull’IMU presentata dal partito democratico e per questo auspichiamo che la nostra proposta di applicare le tariffe minime e di aumentare al massimo le detrazioni venga accolta. Se questo dovrà continuare ad essere l’agire amministrativo per i prossimi anni, allora, per il bene della nostra amata cittadina il Sindaco Rosi e la sua maggioranza targata pdl farebbero bene a rassegnare le dimissioni.

Luigi Tassone (Partito democratico Serra San Bruno)                                                                                                                                                                

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Venerdì, 18 Maggio 2012 10:35

Mpa: 'Al bando inciuci o trasversalismi'

mini mpa serraRiceviamo e pubblichiamo: "Le generazioni future non siano vittima della politica attuale. Una politica quella attuale che per accaparrarsi qualche poltrona, rischia di perdere l'ideologia di un tempo che distingueva, ad esempio, un democristiano da un comunista, che cerca disperatamente il potere per essere qualcuno o che è disposta a tutto per acquistare potere, anche a prostituirsi politicamente. Si rimpiange cosi la politica di una volta che utilizzava il partito politico come una vera e propria associazione di persone accomunate da una comune visione sulle questioni fondamentali della gestione delle Stato e della società o anche solo su temi specifici e particolari, mentre, oggi, specie nella concezione di molti individui, appartenere ad un partito politico significa identificarsi in un gruppo di persone che fa riferimento ad un “capo”. Si assiste cosi ad una mutazione della politica. Niente di più sbagliato, venendosi molto spesso a confondere la politica con il personalismo che racchiude molto spesso sentimenti negativi come l'odio, il tradimento, la malvagità, la malafede, che nulla hanno a che fare con la politica. Il personalismo rischia di condizionare gli accoliti ed offre un cattivo esempio alle generazioni future che intendono fare una politica basata sulla comunanza di idee e valori, su un progetto di tutela, salvaguardia e rilancio del territorio. In tale contesto, in un clima di bene per Serra San Bruno, in un momento dove la politica deve dimostrare di essere pilastro di democrazia, difesa del territorio, il dialogo con altre coalizioni politiche è davvero possibile, eliminando non l'albero e la mela marcia, ma solo la mela marcia. Al bando dunque inciuci o trasversalismi ed apertura ad intese che poggiano sulla ideologia politica. Sono convinto che chi vuol far politica, debba essere fermamente contrario ai personalismi i quali trasformano l'avversario nel nemico che, trasformano i dialoghi politici, in scontri personali e costituiscono una cattiva educazione per i giovani che vogliono avvicinarsi alla politica con pienezza di speranza e di entusiasmo".

Vincenzo Albanese

Coordinatore Comprensorio delle Serre MPA-AD

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mini rosanna federicoRiceviamo e pubblichiamo: Il fantasioso articolo apparso domenica è stato sicuramente utile a ridestare un po’ il chiacchiericcio politico domenicale ma ha paventato scenari che appartengono più alla fantapolitica che alla politica reale. Se è pur vero che la politica ci ha abituati a continui cambiamenti, un accordo tra PD e PDL, in un momento in cui l’Europa intera sta andando a sinistra e i risultati delle ultime amministrative hanno evidenziato una voglia di certezze ideologiche e di bipartitismo, sarebbe, oltre che inverosimile, alquanto antistorico e sicuramente poco opportuno. Della simpatica e curiosa ricostruzione fatta dal giornalista - che ha giustamente utilizzato un condizionale rafforzato - né io, né il Consigliere regionale Censore, né il partito - né, ritengo, il Sindaco – siamo, pertanto, reali attori. Nelle scorse competizioni elettorali la mia candidatura ha voluto rappresentare un’idea di rinnovamento, ma un rinnovamento non solo nei nomi o nelle facce, bensì nel modo di fare politica. Proprio in quest’ottica, il mio agire è e sarà sempre chiaro, limpido, lineare ed ossequioso del mandato popolare che oltre mille cittadini serresi mi hanno consegnato nel votarmi.

Come ho fatto sinora continuerò a portare avanti un’opposizione civile, democratica e a viso aperto, senza personalismi, senza faziosità e solo con gli strumenti istituzionali che la legge mette a disposizione. Un’opposizione che parta, non dallo spirito di rivalsa o di vendetta, ma dai bisogni reali della comunità che in questo particolare momento storico, politico e sociale, chiede alla classe politica di mettere da parte beghe ed interessi personali e di lavorare per alleviare gli effetti di una crisi economica che sta seriamente minando il tessuto sociale. E, finora, pur seguendo questa linea, non ho fatto sconti all’amministrazione su quelli che,ritengo, siano i temi più importanti da affrontare.

Assieme al partito abbiamo promosso azioni volte alla tutela dell’ospedale - presidio non solo di salute, ma di civiltà - e criticato duramente qualunque aumento della pressione fiscale sui cittadini protestando contro l’innalzamento della tassa sui rifiuti e chiedendo la determinazione al minimo delle aliquote IMU. Da consigliere ho presentato interrogazioni al Sindaco sul problema dell’acqua chiedendo lumi sulla qualità di un bene fondamentale e sollecitando continui controlli; sullo stato della raccolta differenziata che, ormai, sembra un lontano ricordo; sulla salubrità della “isola ecologica” di Fillò che potrebbe ripercuotersi sulla salute dell’ambiente circostante e dei cittadini; sulla sospensione dell’attività della piscina comunale, che per oltre sei mesi è rimasta inspiegabilmente chiusa privando i serresi di un servizio di grande rilievo. Ho presentato al Sindaco una mozione chiedendo, in considerazione della crisi economica che gli italiani ed ancor più i serresi stanno vivendo, la determinazione al minimo dell’aliquota IMU e l’innalzamento al massimo delle detrazioni per la prima casa. E, nell’ultima conferenza stampa, indetta presso il circolo del PD, abbiamo evidenziato gli argomenti sui quali, accanto a quelli già menzionati, continueremo a pressare l’Amministrazione Rosi (ambiente; rilancio turistico ed economico del paese; rilancio dell’edilizia con l’approvazione del PSC; tutela dei diritti dei lavoratori LPU ed LSU; decoro urbano…).

Su questi grandi temi continueremo a lottare sia in seno al Consiglio Comunale, sia dal di fuori perché l’obiettivo del PD serrese non è certo quello di “correre in soccorso del vincitore” ma svolgere degnamente il proprio ruolo, vigilando sull’operato di chi amministra e lavorando per il bene della comunità in modo da potersi proporre come valida forza alternativa di governo.

Rosanna Federico (consigliere comunale Pd)

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mini conf_stampa_PdSERRA SAN BRUNO – Una conferenza stampa per parlare della crisi economica e di come le famiglie sempre più oberate da tasse e alle prese con i bisogni di ogni giorno, debbano rispondere all’ennesima e beffarda trovata da un governo che comunque il Partito Democratico sente il bisogno di sostenere. All’incontro con i giornalisti c’erano tra i maggiori rappresentanti locali del partito di Bersani e ad aprire gli interventi è stato il coordinatore cittadino Paolo Reitano che ha dedicato un ricordo al compianto Alberto Sgrò, recentemente scomparso, definendolo «figura fondamentale della nostra formazione politica che ha lasciato un’importante eredità da portare avanti». Lo stesso Reitano dopo aver bollato l’Imu come «l’ennesima stangata nei confronti delle classi meno abbienti»

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mini pd_logoRiceviamo e pubblichiamo: 

La scomparsa di Alberto Sgrò lascia un vuoto incolmabile nella società Serrese

Grave lutto nelle fila del partito Democratico di Serra San Bruno. Il professore Alberto Sgrò, storico militante e dirigente del Partito Comunista e poi dei Democratici di Sinistra, oggi impegnato attivamente nel Partito Democratico è venuto a mancare lasciando un vuoto incolmabile tra i dirigenti, gli iscritti ed i simpatizzanti democratici.

“Alberto Sgrò ha rappresentato un baluardo di saggezza e trasparenza per tutti noi

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mini giovani_comunistiRiceviamo e pubblichiamo:
In un periodo di crisi economica come quello attuale, il governo Monti, piuttosto che combattere la recessione incentivando pensioni, salari e stipendi, mette le mani in tasca degli italiani con l’applicazione di una ulteriore imposta che, come di consueto, graverà sulle spalle di milioni e milioni di famiglie, lavoratori e pensionati, la stragrande maggioranza dei quali stenta ad arrivare alla fine del mese. Ebbene, il governo tecnico, sostenuto a spada tratta da Pd, Pdl, Udc, ha introdotto di recente la cosiddetta Imu, che in realtà non fa altro che sostituire la precedente imposta comunale sugli immobili, l’ ICI. L’Imu si pagherà in tre rate: 18 giugno, 17 settembre e 17 dicembre. Anche i serresi, dunque, dovranno sopportare il peso derivante dall’applicazione di questa nuova imposta. Una vera e propria rivoluzione, però, arriva da Polistena, dove il primo cittadino Michele Tripodi, del Partito dei Comunisti italiani, ha stabilito un principio di equità e giustizia sociale: l’assise cittadina del comune reggino, infatti, ha approvato l’applicazione delle nuove aliquote per l’ Imu, stabilendo altresì che la maggior parte dei polistenesi non pagherà, di fatto, l' imposta sulla prima casa. Ciò è stato possibile grazie alla decisione assunta dall’ Amministrazione comunale di Polistena di abbattere l’Imu sulla prima casa allo 0,2%. A questo punto, lanciamo un appello al primo cittadino di Serra San Bruno, Bruno Rosi, affinchè prenda esempio dal collega Tripodi, con l’auspicio che il capo dell’esecutivo si dimostri sensibile alle problematiche dei nostri concittadini. A tal proposito, vorrei ricordare, inoltre, che la Federazione provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, guidata dal nostro segretario, Nicola Arcella, ha già provveduto ad inviare una lettera a tutti i sindaci del Vibonese invitandoli ad adottare per l'Imu la percentuale più bassa prevista dalla legge, prendendo in considerazione, ovviamente, il fatto che, in Calabria, come nel resto del Paese d'altronde, c'è una situazione di estrema difficoltà, con lavoratori che minacciano di suicidarsi perchè non percepiscono lo stipendio; o per le giovani generazioni che non riescono ad avere alcuna prospettiva occupazionale. 
Alessandro De Padova
Coordinatore Provinciale Giovani Comunisti - Prc Vibo Valentia
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