Giovedì, 26 Aprile 2012 17:18

Siamo tutti impiegati

mini storia_di_un_impiegato“Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza, fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni, da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”. Lo diceva, o meglio lo cantava negli anni ’70 Fabrizio De Andrè in un concept album, “Storia di un impiegato”, le cui canzoni ruotano intorno ad un unico filo conduttore come fossero i capitoli di un romanzo. Attraverso la storia di un trentenne, impiegato alle poste, il compianto cantautore genovese, ripercorreva la vicenda umana e politica dell’italiano medio, di quell’essere piccolo borghese che, in cambio del rispetto delle regole di chi detiene il potere, ha la possibilità di godere quei pochi “privilegi” (“banca e famiglia danno rendite sicure”) che la “maggioranza” parlamentare gli concede, fino a quando decide di ribellarsi e viene messo in carcere dove acquista la coscienza collettiva di appartenere tutti alla stessa classe di sfruttati. Già, perché io non credo che “il potere logora chi non ce l’ha”, quando vi è la ribellione chi detiene il potere ne esce sconfitto, logorato, un po’ come quel genitore spossato dopo aver atteso per ore che il proprio figlio, minorenne, rientri a casa durante le tarde ore della notte. Il termine stesso “maggioranza” che deriva dal latino majores è assai ambiguo. E’ curioso vedere come le parole spesso mutano significato col tempo, ed oggi questo stesso termine identifica la minoranza che detiene il potere. Lo stesso popolo, cioè la maggioranza, è chiamato in causa esclusivamente nel momento in cui è giunta l’ora di conferire, attraverso il voto, i privilegi a questa minoranza di privilegiati. Oggi, col Governo Monti è nata una nuova minoranza che è giunta in soccorso di quella politica, la minoranza dei tecnici che, sul presupposto di un pareggio di bilancio, sta mettendo in croce la maggioranza dei tanti italiani che non li aveva delegati a governare. Non si tratta certamente di un governo illegittimo perché gode sempre di una maggioranza-minoranza che lo sostiene ma di un governo non rappresentativo, cioè di un governo prestanome che governerà in nome e per conto del potere economico. E oggi siamo un po’ tutti impiegati, con la voglia di ribellarci ma senza alcuna intenzione di perdere quei minimi privilegi che una vita piccolo borghese ci regala.

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mini consiglio prov. 21 dic 2011Riceviamo e pubblichiamo: Ormai da diverse sedute di Consiglio Provinciale ci troviamo ad assistere al persistente “inciucio” tra le forze di opposizione che si riconoscono nel Pdl e nella Lista Scopelliti e la maggioranza di centrosinistra guidata dal Presidente De Nisi. Un comportamento che avevamo già denunciato nel corso della recente seduta di Bilancio e che si è appalesato ulteriormente anche nel corso della seduta consiliare di ieri sera, durante la quale si è definitivamente consumata, a causa dell’irresponsabile condotta politica dei Gruppi Consiliari che fanno riferimento al Pdl/Lista Scopelliti, la rottura definitiva del fronte delle forze di opposizione. La decisione pressoché unanime (ad eccezione di un solo consigliere) assunta dai gruppi consiliari del Pdl/Lista Scopelliti di avallare lo scippo perpetrato dall’esecutivo De Nisi a danno delle popolazioni del comprensorio di Tropea

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mini thumbfalsecut1333476731591_475_280riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Rubbettino editore:

La notizia dell’avviso di garanzia a Belsito, giunta come un fulmine a ciel sereno sui cieli della Padania non ha certo colto di sorpresa Enzo Ciconte, autore del libro “Ndrangheta padana”, edito da Rubbettino e disponibile sia in libreria che in formato ebook. “Ho denunciato tutto due anni fa – ha dichiarato ai nostri telefoni Ciconte – la ‘ndrangheta è sempre più un problema del Nord.

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mini giuseppe-barbaraSPADOLA – Ad una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, la situazione appare, ancora, nebulosa, precaria, impossibile da decifrare. Le uniche certezze, come segnalato nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla ricandidatura, alla carica di primo cittadino, di Giuseppe Barbara (foto) e dalla frammentazione di quello che è stato lo zoccolo duro di Michela Tassone. Se in casa di “Identità spadolese”, la lista che sostiene l’attuale maggioranza, le cose sembrano procedere nel migliore dei modi, così non sembra sul versante dei potenziali antagonisti, dove, allo stato, si registra una situazione di stallo che rischia di regalare una facile vittoria al gruppo capitanato da Giuseppe Barbara.

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mini mpa_serraSERRA SAN BRUNO – Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo e Agazio Loiero mette radici nel Vibonese partendo non dalla città capoluogo, ma dal popoloso centro montano che rappresenta il punto di riferimento del Comprensorio delle Serre. Questa una delle novità significative emerse dalla conferenza stampa di presentazione del movimento, nato dalla federazione tra Mpa e Autonomia e diritti, che vede impegnato come esponente di riferimento della zona l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, e che sabato 24 ospiterà, a palazzo Chimirri alle 17, una convention a cui parteciperanno anche la coordinatrice regionale, Bianca Rende, e il coordinatore nazionale, Loiero. E’ stato lo stesso ex primo cittadino a fare gli onori di casa, affiancato per l’occasione dai dirigenti locali e dalla coordinatrice provinciale del suo partito, Angelica Carnovale. Proprio quest’ultima ha avviato la sua analisi incentrandola sulle potenzialità non valorizzate del territorio delle Serre in particolare e del Meridione in generale. “Non è ammissibile – ha spiegato Carnovale – che la Lega faccia gli interessi del Nord e i vari governi agiscano sempre a svantaggio del Sud. E’ necessario che noi prendiamo in mano i territori e facciamo sentire la nostra voce a Roma”. La coordinatrice ha poi rimarcato l’importanza del ruolo dei giovani e delle donne nella formazione di una nuova classe dirigente, argomento su cui le ha fatto sponda Valeria Giancotti, coordinatrice cittadina del Mpa. “Ciò che mi muove, che mi accende – ha spiegato Giancotti – è la passione giovanile per la politica e la volontà di continuare a vivere nel mio paese. Sono orgogliosa di far parte di un partito autonomo e meridionalista che si contrappone alla destra”. Toccando poi argomenti riguardanti il comune i Serra – “un territorio impoverito e un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti” – la coordinatrice ha comunicato che sono state già fatte quasi 200 tessere, “sottoscritte singolarmente”, e che il partito aderirà convinzione allo sciopero del 24 marzo indetto dal Comitato Pro-Serre in difesa dell’ospedale. Quindi è intervenuto il coordinatore di zona, Vincenzo Albanese, che ha chiarito la sua visione della politica come “obbligo del fare”. “Il nostro comprensorio – ha spiegato – vive una situazione di forte disagio sociale, aggravata dall’assenza della politica intesa come servizio. Il territorio, su problemi come l’ospedale ma anche l’acqua potabile, vive forti tensioni sociali ma rimane inascoltato, per questo oggi più che mai va difeso”.

Ad intervenire poi è stato il presidente di circolo, Nazzareno Salerno – solo omonimo del consigliere regionale Pdl – che ha illustrato le linee guida e gli obiettivi programmatici del movimento, concentrandosi sulla partecipazione attiva dei militanti ai processi decisionali del partito. Salerno ha inoltre chiarito che nel Mpa serrese ci sarà, per statuto, incompatibilità tra cariche di partito e ruoli amministrativi. Quindi Alfonso Scoppetta e Bruno Iovine, che si occuperanno della formazione all’interno del partito, hanno sottolineato l’importanza di “condividere percorsi di informazione e conoscenza per rendere esigibili i nostri diritti” (Scoppetta) e il ruolo chiave dei giovani nel partito (Iovine). Ad aprire e chiudere l’incontro, come detto, sono stati Lo Iacono e Carnovale. Spiegata la natura autonoma e meridionalista del partito, i due hanno risposto ad una specifica domanda sulle alleanza ribadendo, con forza, che l’Mpa non andrà mai a destra. Un concetto sviluppato dall’ex sindaco che, sollecitato dal cronista, ha spiegato le prospettive di alleanze future su scala locale. “Innanzitutto è importante costruire il Terzo Polo con i partiti che ne fanno parte”. Sulla rottura con il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, poi, Lo Iacono ha aggiunto che “non bisogna personalizzare la politica, e un problema tra me e Censore non può essere certo di ostacolo all’eventuale dialogo tra dei gruppi dirigenti giovani che discutono di programmi e di idee”. Però il Pd calabrese, secondo l’ex sindaco, è “imploso”, e “anche a Vibo, si assiste solo ad una spartizione di potere tra i maggiorenti. A questa visione politica noi ci opporremo sempre”.

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mini tassone_1_1Riceviamo e pubblichiamo:

 

Il circolo del partito democratico di Serra San Bruno ed il movimento giovanile, esprimono soddisfazione e apprezzamento per l’elezione del giovane democrat Luigi Tassone alla carica di segretario provinciale dei GD. Questa elezione sintetizza l’esigenza di unità voluta dall’intero gruppo dei giovani democratici della provincia di Vibo Valentia.

Siamo orgogliosi di avere all’interno del nostro circolo il nuovo segretario giovanile che da sempre si è contraddistinto per l’impegno politico e per la costanza con la quale ha portato avanti i valori democratici. Auguriamo al neo eletto segretario e al presidente dell’assemblea, Antonio Carchedi, di svolgere buon lavoro, con la speranza che si possa ripartire immediatamente dalla riapertura dei circoli sul territorio dove coinvolgere le nuove generazioni in un percorso di crescita politica.

Il congresso appena celebrato ha visto la partecipazione di tanti giovani, si è contraddistinto per l’elevato livello del dibattito politico e per l’ importanza dei temi trattati. La sala della federazione provinciale vibonese, che ha visto anche la partecipazione di un nutrita delegazione serrese, era carica di entusiasmo, di passione e di una grande voglia di fare, di mettersi al servizio del partito e della gente di Calabria.

I GD, senza dubbio alcuno, hanno dimostrato grande senso di responsabilità attraverso la costruzione di un percorso unitario e condiviso, leitmotiv dell’intera serata, che dovrebbe essere d’esempio e d’ispirazione anche per il partito dei “grandi”. Per questo il clima che si respirava ieri sera presso la federazione provinciale del PD fa ben sperare, nella piena consapevolezza che solo attraverso un’azione unitaria si possono raggiungere importanti traguardi come quello di diventare forza di governo.  

In questo momento particolare per il Paese, caratterizzato da una profonda crisi politica, economica e sociale,  è importante che un partito popolare come il nostro si organizzi e si strutturi su tutto il territorio per prestare ascolto alle istanze della popolazione e per cercare di creare una valida e seria alternativa alla destra e alla sua politica fallimentare portata avanti a tutti i livelli. 

Come circolo, inoltre, rinnoviamo l’augurio a tutta la federazione giovanile provinciale invitandoli a proseguire sulla strada che in maniera egregia da ieri sera hanno iniziato a tracciare.

Pd Serra San Bruno

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mini mimosaL’associazione “Attivamente Coinvolte” (www.attivamentecoinvolte.org), con sede in Tropea ed attiva nelle province di Vibo Valentia e di Catanzaro, attraverso tre sportelli di ascolto, è specializzata nell’accoglienza donne in difficoltà e vittime di violenza, al fine di sostenere l’impegno e l’attività che offre alle donne che, quotidianamente, si ritrovano a subire le conseguenze della spirale della violenza, già al terzo anniversario dalla propria costituzione, comunica, ripercorrendo i ragguardevoli traguardi raggiunti dalla sua Presidente, l’avv. Luigia Barone, dalle sue socie, in linea con una politica circolare su base democratica, l’avvicendamento nella carica dell’avv. Stefania Figliuzzi, che si adopererà con determinazione e motivazione alla realizzazione della mission.

L’associazione, vuole porre l’accento, al già citato concetto di “politica circolare” al suo interno, ciò al fine di rendere più efficace lo scambio di conoscenze e di esperienze, tutto teso ad una politica di coinvolgimento, poiché l’influenza reciproca favorisce il processo di una maggiore efficacia del gruppo stesso. In sintesi se l’obiettivo di ciascun componente del gruppo sarà congruente con quello degli altri e la collaborazione prevarrà sulla conflittualità si riuscirà a lavorare meglio ad un progetto in comune.

Attivamente Coinvolte, già da tempo è entrata a far parte di un circuito internazionale di grande importanza, ha aderito alla CEDAW (Convenzione per l’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne): si tratta di una convenzione approvata 30 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ad oggi sottoscritta da 186 Stati e composta da 30 articoli che identificano aree specifiche di discriminazione e indicano gli strumenti per eliminarla (www.womenin.net). In particolare la CEDAW chiede di rimuovere le discriminazioni che limitano la partecipazione delle donne alla vita pubblica e lavorativa e ai processi decisionali, di contrastare la violenza di genere e di impegnarsi per modificare la diffusa accettazione degli stereotipi associati ai ruoli tradizionali di uomini e donne nella famiglia e nella società, incoraggiando un’immagine paritaria di uomini e donne, cambiando la percezione tradizionale delle donne come oggetti sessuali, responsabili principalmente della crescita dei figli.

In linea con l’adesione alla CEDAW, lo scorso 17 gennaio 2012, la neo-Presidente, l’avv. Stefania Figliuzzi, unitamente a numerose socie dell’associazione, hanno partecipato all’evento di divulgazione del Rapporto Ombra e delle Raccomandazioni che il Comitato CEDAW ha rivolto all'Italia in occasione della 49° sessione di valutazione tenutasi lo scorso Luglio 2011 presso le Nazioni Unite a New York. L’evento si è svolto presso la Camera dei Deputati (Sala Mappamondo), alla presenza di centinaia di donne delle Istituzioni e della società civile.

L’evento, organizzato dalla Fondazione PANGEA onlus, per La piattaforma "Lavori in corsa: 30 anni CEDAW", ha sollevato le questioni critiche più rilevanti e le problematiche emerse dall’analisi sullo studio dei diritti delle donne in Italia e delle politiche per la loro attuazione.

Sono intervenuti presentazione, Violeta Neubauer (Membro Comitato ONU CEDAW), On. Rosa Maria Villecco Calipari, On. Barbara Saltamartini, On. Anita Di Giuseppe, On. Benedetto Della Vedova e la Dott.ssa Alessandra Servidori Consigliera Nazionale di Parità.

L’evento è stato seguito dalla visita della rappresentante ONU di un centro antiviolenza gestito da Differenza Donna, associazione che attualmente presiede la rete Nazionale dei Centri Antiviolenza e con la quale Attivamente Coinvolte lavora in stretta sinergia.

Purtroppo le storie tragiche di donne rientrano a pieno titolo nei principi espressi e perseguiti dalla CEDAW, gli stessi che coinvolgono ogni singola donna, ieri come oggi, in Calabria come nel resto d’Italia, d’Europa e del mondo. Le discriminazioni, le violenze e l’impossibilità di godere dei diritti fondamentali purtroppo si verificano per le donne in ogni Paese, sotto diverse forme e con intensità differenti, indipendentemente dallo status, dal reddito, dal livello di istruzione, dalla religione o etnia di appartenenza.

L’auspicio, da calabresi, è che tante altre realtà del nostro territorio, Enti pubblici e privati, associazioni, Istituzioni aderiscano alla CEDAW contribuendo ad informare e sensibilizzare sull’esistenza della piattaforma, assumendo una posizione chiara e inconfutabile sulla questione della discriminazione e della violenza di genere, per non vanificare le conquiste ottenute fino ad oggi e promuoverne di nuove.

In linea con una sempre maggiore partecipazione e sostegno da parte della società civile nei prossimi giorni, Attivamente Coinvolte promuoverà la nuova campagna di tesseramento per gli “Amici dell’associazione” attraverso la quale si prefigge di ampliare la rete di solidarietà che è essenziale per perseguire le molteplici attività poste a sussidio delle vittime di violenza.

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mini Giardina-Colonnello-carab-processo-MetaDal modello Reggio al "sistema Reggio". E' così che il colonnello dei carabinieri Valerio Giardina (foto), ex comandante del Ros in riva allo Stretto, descrive, nella sua deposizione al processo "Meta", la "lobby affaristico-massonica in cui ci sono i vertici delle cosche e della politica". Un gruppo di potere politico-mafioso, dunque, di cui, secondo l'ufficiale dei carabinieri, sarebbero parte integrante l'attuale presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e il fratello Consolato (Tino). Per l'ex sindaco di Reggio, le parole che Giardina ha pronunciato ieri nell'aula bunker in cui si svoge il processo, sono pesanti come macigni: Scopelliti avrebbe un ruolo di primo piano nella "zona grigia"

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mini 5neve2012 ridNon ci si fa mancare nulla, a Serra. Si perde sempre tanto tempo a prendersi troppo sul serio, e poi finisce che si dimenticano le cose davvero serie. La nevicata record, la “macchina dei soccorsi”, le polemiche, le strumentalizzazioni, i comunicati stampa, le conferenze stampa, i controcomunicati, e poi gente sempre pronta ad incatenarsi, a maledire ‘li previti l’avaru e lu guviernu’, ma anche ad autoincensarsi, a lodarsi e ad imbrodarsi, ad autocomplimentarsi per il gran lavoro fatto. Ridicolo. Il risultato è ridicolo, solo che non c’è niente da ridere. Ormai è una settimana che è scoppiata l’emergenza neve. Qualcuno dice che è finita, che è ormai storia: speriamo, ma vale la pena liberalizzare ogni tipo di scongiuro, perché il cielo si presenta ancora minaccioso. E comunque: il Vizzarro.it in questi giorni ha fornito aggiornamenti costanti sulla zona delle Serre, dando rilevanza alle emergenze e alle criticità, dando voce alle popolazioni dei paesi dell’interno, aggiornando continuamente il quadro di notizie che abbiamo raccolto su un territorio ferito e abbandonato. Abbiamo dato conto, però, anche dello squallido balletto della politica locale che litiga sulle responsabilità in piena emergenza. Balletto che si è riprodotto su facebook con liti inenarrabili tra sostenitori delle opposte fazioni, pubblici scambi di idee di una bassezza tale da far provare vergogna al peggior Borghezio. Da una parte alcuni militanti del Pd locale e il consigliere comunale Mirko Tassone (‘Al lavoro per il cambiamento’) hanno criticato aspramente l’amministrazione comunale per la gestione dell’emergenza, ma per farlo non hanno atteso che l’emergenza terminasse. E giù comunicati stampa facendo la gara a chi arriva per primo. Dall’altra il sindaco Rosi, l’amministrazione, il Pdl, hanno subito risposto con, in ordine cronologico: un comunicato del sindaco, un comunicato del coordinatore cittadino del Pdl, una conferenza stampa del sindaco. Il tutto in piena emergenza, per dire che cosa? Che il comune ha gestito tutto al meglio, che tutto è andato bene madama la marchesa, e che chi lo ha messo in dubbio dovrebbe andare a spalare la neve invece di scrivere comunicati stampa. Appunto. Un paradosso che si ripropone anche su fb con parallelismi disarmanti: “Invece di criticare e di scrivere su facebook, andate a spalare la neve, come me”. Si fa il comunicato per attaccare chi passa il tempo a fare comunicati; si scrive su fb per attaccare chi scrive su fb. Ma il problema è sempre lo stesso: la politica ridotta a discorso da bar, a lotta tra tifoserie, ad insulto personale. Tutto il resto è una conseguenza.

Anche con la neve dunque, il bar Serra è stato frequentatissimo, specie su fb e sui mezzi di informazione. Eppure alcune cose i più le hanno viste con i propri occhi. Difficile smentire, per esempio, che nel momento della nevicata da record, il comune fosse impreparato, nonostante l’allerta meteo continuasse da giorni. Impreparato perché non ha i mezzi, e questo non è colpa di nessuno, ma impreparato anche perché non ha preventivato e organizzato il pronto utilizzo di mezzi privati. Cosa che invece è avvenuta il giorno dopo della grande nevicata. E’ altrettanto innegabile, infatti, che il comune, dopo lo sbandamento iniziale, abbia messo in campo tutte le forze a disposizione, che purtroppo non sono molte. Forse è stato fatto in ritardo, ma è stato fatto. E’ vero dunque che da parte dell’amministrazione comunale, degli operai, degli Lsu, dei volontari della protezione civile, c’è stato un impegno corale e costante, quindi lodevole. La situazione è stata eccezionale, dunque lo sono state anche le difficoltà, ma l’impegno c’è stato, e va detto. Gli attacchi dell’opposizione, che possono piacere o meno nei contenuti, sono inopportuni perché infelici nel tempismo – prima si spala la neve, tutti, sul territorio, poi semmai si critica – e sono anche strumentali, ma è inutile negare che se il Pdl fosse stato all’opposizione, com’è successo in passato, avrebbe fatto lo stesso, se non peggio. E dunque il comune, che si è impegnato al massimo delle proprie possibilità, poteva anche evitare di autoincensarsi, di tacciare come irresponsabile qualunque voce critica, di spendere tempo ed energie in comunicati e conferenza stampa per dire che va tutto bene e che la macchina dei soccorsi ha funzionato al meglio. Non è così, è vero che c’è stato l’impegno, ma ciò che i cittadini hanno vissuto è un’altra cosa. Innanzitutto l’ambulanza è rimasta bloccata per la neve sulla rampa d’accesso dell’ospedale, e questo è un fatto documentato e non è smentibile neanche con mille comunicati fotocopia. Molte abitazioni sono state liberate solo due giorni dopo la nevicata, e in tante ci abitavano anziani soli. Anziani soli rimasti anche senz’acqua, perché le casse di acqua in bottiglia messe a disposizione dal comune se le sono accaparrate solo i più veloci e i più scaltri, nonché i più avidi, ma a chi ne aveva veramente bisogno, perché impossibilitato ad uscire di casa, nessuno ha portato una bottiglia d’acqua.

Tutto ciò non è colpa di qualcuno in particolare, ma vale per dire che un po’ di buon senso e di sobrietà nei comportamenti non guasterebbero, così come non guasterebbe una visione più ampia delle cose: nessuno ha rilevato, per esempio, che i media, dai tg nazionali fino a quelli di provincia, hanno snobbato completamente l’emergenza neve in questa zona, e ne hanno dato qualche accenno solo quando è arrivato l’esercito. E’ un territorio dimenticato, il nostro, eppure la politica, tutta, continua solo a parlarsi addosso. Forse l’emergenza neve è superata, lo si spera, ma con questa classe dirigente, con questa mentalità da bar, da tifo calcistico, sulle Serre continuerà a piovere (sul bagnato) ancora a lungo.

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mini 20120113_010In un giorno quattro tonnellate di rifiuti: il forum delle associazioni, a Vibo Valentia, ha dimostrato come i cittadini con il fai da te possano effettuare quella raccolta differenziata che la politica, a queste latitudini, ha reso una chimera. Reale e evidente, invece, è il fallimento delle amministrazioni pubbliche locali, che finora

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