mini acqua_serraSerra San Bruno si scopre un'altra volta arida, prosciugata all'improvviso del suo bene più prezioso. Quasi da due giorni senz'acqua, i serresi si ritrovano esasperati dai disagi che sono costretti ad affrontare. Dall'amministrazione comunale il buio totale: nessuna informazione ufficiale, nessun avviso ai cittadini, solo qualche parola confusa, condita da timide rassicurazioni poco credibili anche alle orecchie di chi le pronuncia. Al solito, quando si tratta di acqua, nessuno ha idea di cosa fare, di come risolvere il problema. Un paese allo sbaraglio, in balìa degli umori velenosi dell'Alaco, dell'inefficienza di Sorical e dell'ignavia dell'amministrazione Rosi.

L'anno scorso ci trovammo all'improvviso a secco sotto un metro di neve.

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mini rosi-mammeSERRA SAN BRUNO – Con la neve ancora adagiata sulle montagne, negli ultimi giorni il tipico freddo sferzante dell'inverno serrese si sta facendo sentire non poco sulla cittadina bruniana. Chiaramente, ad avvertirlo più intensamente sono i più piccoli. E' il motivo che ha spinto le mamme degli alunni della scuola elementare “Nazzareno Carchidi”, del quartiere Spinetto, a recarsi in Municipio e rivolgersi al primo cittadino Bruno Rosi per esporre, con una protesta civile e pacata, l’ormai annoso problema del riscaldamento scolastico. Da alcuni giorni infatti, come lo scorso anno durante l’eccezionale nevicata, nel plesso scolastico di Spinetto si registra ad un cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento. I bambini delle elementari soffrono il freddo

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mini autobus-ferrovie-della-calabria-300x225SERRA SAN BRUNO - Con l' inizio del nuovo anno scolastico, si pensava che qualcosa potesse cambiare. E invece, più anni passano, e maggiore sembra essere l'entità del problema, se di questo realmente si tratta. Quello dell' affollamento degli autobus delle Ferrovie della Calabria è un inconveniente che, ormai, si ripresenta, puntuale, da più di qualche anno. Eppure, nonostante le lamentele degli studenti, nessuno si è fatto avanti, cercando di risolvere il disservizio. Con il passare dei giorni, la situazione si è aggravata ulteriormente. E alla fine, gli studenti che frequentano gli istituti superiori a Chiaravalle Centrale hanno pensato bene di inscenare una protesta nei pressi di piazza Salvi, a Novalba di Cardinale, bloccando di fatto la corsa e denunciando nel contempo una situazione a tratti inverosimile, ma che non deve sorprendete più di tanto, se consideriamo che, in Calabria, la scarsità di servizi offerti alla popolazione è soltanto uno dei tanti problemi ai quali bisogna venire incontro. Secondo notizie in nostro possesso - ed in base a quanto raccontato da alcuni pendolari - l'autobus può contare di circa quarantasette posti a sedere su un fabbisogno di settantacinque unità. Dalle Ferrovie della Calabria sono arrivate rassicurazioni in tal senso. Almeno così sembra. I vertici della società, infatti, hanno promesso che, a breve, sarà messo a disposizione un altro automezzo. Ad oggi, però - sempre secondo quanto raccontato dagli studenti- del secondo autobus non c'è traccia. Anzi, nei giorni scorsi, il problema si è ripresentato nella sua più totale gravità: autobus sovraffollato e passeggeri costretti a scendere nei pressi di Simbario. Questo, nonostante i ragazzi siano tenuti ugualmente a pagare un servizio che, in realtà, non viene offerto in maniera dignitosa. 

(articolo pubblicato su Calabria Ora)
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mini acqua_serraRiceviamo e pubblichiamo: 

Ormai è un tormento. Una situazione insostenibile che non accenna a rientrare. Il problema connesso con la potabilità dell’acqua è una vera e propria emergenza che l’amministrazione comunale non sembra avere la forza o la volontà per affrontare e risolvere. Al di là dei proclami e della politica parolaia ed inconcludente cui i serresi sembrano essersi rassegnati,  il problema rimane insoluto. Nonostante le innumerevoli e mirabolanti promesse la situazione diventa giorno dopo giorno più preoccupante.

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simbarioSIMBARIO - Non si placano le proteste dei cittadini all’interno del palazzo comunale. Infatti, come segnalato da alcune famiglie, continua a non esserci l’acqua nella zona alta del paese. Principalmente, i luoghi colpiti dal problema sono via Giacomo Matteotti e le abitazioni nei pressi del Calvario. Una storia quella dell’acqua che si ramifica in mille intrecci ai quali i cittadini cercano di far fronte: dalla chiusura sei serbatoi comunali, all’allaccio all’acqua avvelenata dell’invaso dell’Alaco, alle secche estive ecc. Insomma, l’approccio dell’essere umano con prezioso liquido diventa sempre più difficile. E la confusione in merito ai problemi sopra elencati regna sovrana, dato che gli amministratori dei vari Comuni sono sempre di più impegnati nell’infinito balletto di ordinanze che un po’ ne attestano la bontà e un po’ l’impossibilità di utilizzo della stessa per uso umano

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Venerdì, 24 Agosto 2012 17:40

Ma l’Alaco, esiste?

mini schiumaSERRA SAN BRUNO - Ma l'Alaco è ancora lì? Esiste ancora quel serbatoio di veleni e di affari torbidi e maleodoranti, proprio come l’acqua che arriva ai serresi e ai vibonesi? Ad assistere ai dibattiti del Pd serrese, penseresti che l’Alaco non esiste, o che forse non è un problema che ci tocca piu' di tanto. Poi ti viene da chiederti chi mai può aver fatto assumere quei tecnici che cercavano di seminare i Nas per andare a nascondere la famigerata schiuma marrone dai sedimentatori, e allora capisci che, per chi sosteneva la giunta Loiero, oggi è meglio parlare dei massimi sistemi, o inseguire alleanze con chi sostiene il “modello peggio”, oppure dissertare su quello che ha scritto l’Economist. Gli stessi dubbi ti assalgono osservando l’operato del Mpa: silenzio totale.

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Giovedì, 16 Agosto 2012 18:44

Acqua, interpellanza di Mirko Tassone

mini acqua_serraSERRA SAN BRUNO – Il consigliere comunale di minoranza della lista civica “Al lavoro per il cambiamento” torna sul problema dell’acqua potabile e lo fa con una interpellanza indirizzata al sindaco serrese Bruno Rosi sottolineando come «da alcuni anni i cittadini residente nel comune di Serra San Bruno sono costretti a subire gravi disagi a causa della non potabilità dell’acqua; che nello scorso mese di Maggio è stato posto sotto sequestro l’invaso Alaco che rifornisce la gran parte delle utenze cittadine; che alcuni serbatoi comunali sono stati posti sotto sequestro». Inoltre lo stesso consigliere di opposizione fa menzione di come in questi giorni su via G. M. Pisani, via Catanzaro e strade limitrofe si stia riproponendo il problema dell'acqua sporca, aggiungendo le continue segnalazioni pervenutegli in merito alla quasi assoluta mancanza di acqua per la gran parte della giornata. Tutto ciò premesso, poiché «durante l’anno in corso sono state emanate numerose ordinanze di non potabilità dell’acqua; l’ultima ordinanza risale allo scorso 2 agosto; le continue ordinanze hanno generato paura e sfiducia nei cittadini; le ordinanze emanate nel periodo estivo danneggiano gravemente l’immagine della cittadina nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su una nota TV locale, il sindaco ha assicurato un investimento di “oltre un milione di euro per risolvere definitivamente il problema dell’acqua non potabile», Mirko Tassone interpella il sindaco Rosi per conoscere «se nel corso di questi mesi, dalla data del suo insediamento, l’attuale Amministrazione abbia effettuato una ricognizione conoscitiva, al fine di individuare le cause dei ripetuti episodi di non potabilità dell’acqua verificatasi negli ultimi anni e negli ultimi mesi; quali siano gli agenti inquinanti presenti nell’acqua; quali siano i rischi per la salute dei cittadini per l’aver utilizzato per lungo tempo acqua non potabile; quali azioni, anche di carattere legale, codesta Amministrazione abbia intrapreso contro la società che gestisce l’invaso dell’ Alaco; quali siano stati i provvedimenti intrapresi da codesta Amministrazione per risolvere in maniera definitiva l’increscioso problema; quanti e quali pozzi comunali in disuso siano stati riattivati per alleggerire la dipendenza dalle forniture provenienti dall’invaso dell’Alaco; a che punto sia l’intervento “da oltre un milione di euro” di cui Ella ha parlato in occasione della menzionata trasmissione televisiva».

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mini comitato_pro_serreSERRA SAN BRUNO - Il fantomatico balletto delle ordinanze, mandato in scena dall’amministrazione comunale serrese negli ultimi mesi, ha contribuito a rendere ancora più paradossale la questione acqua potabile. Si tratta, infatti, di un problema grave, che incide sulla salute oltre che sulle tasche dei cittadini, causato per larga parte dalla responsabilità delle amministrazioni comunali alla guida del paese dal 2004 (anno di insediamento di SoRiCal) e che viene malamente gestito oggi dall’amministrazione Rosi, che nell’arco degli ultimi 3 mesi ha tenuto un atteggiamento contraddittorio e fuorvianteper i cittadini, che oggi appaiono esasperati

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De-Nisi 3Un consiglio comunale e provinciale congiunto sulla vertenza Italcementi. È quanto propone il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, che oggi ha partecipato alla manifestazione di protesta indetta dai lavoratori dello stabilimento di Vibo Marina, che ha chiuso i battenti venerdì scorso. «Occorre mantenere alta l’attenzione, coinvolgendo tutti i rappresentanti istituzionali e della società civile presenti sul territorio - spiega De Nisi -. Su questa vicenda serve un impegno corale, una sinergia che vada al di là di ogni steccato ideologico e divisione politica. In quest’ottica, un’assemblea consiliare congiunta, aperta alla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori coinvolti, può servire per focalizzare con precisione i termini della questione e offrire una sintesi che favorisca la ricerca di possibili soluzioni. Inoltre, in questo modo, ognuno può assumersi le proprie responsabilità dinnanzi a un problema che ora dopo ora assume proporzioni rovinose per la già asfittica situazione occupazionale». Ottantadue sono i dipendenti dello stabilimento vibonese dell’Italcementi messi in mobilità, ma molti di più sono i lavoratori impegnati nelle ditte che orbitano intorno alla cementeria per la fornitura di manutenzione e servizi; un indotto che è stato quantificato in circa 400 posti di lavoro, oggi a rischio quanto quelli dei dipendenti interni.

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mini manifesto_mirko_acquaRiceviamo e pubblichiamo:

La recente indagine “Acqua sporca”, che ha portato al sequestro dell’invaso dell’Alaco e le ordinanze con le quali il sindaco di Serra ha vietato l’uso dell’acqua, ripropongono, per il quarto anno consecutivo, il problema connesso con la potabilità del prezioso liquido. Un dato singolare per una cittadina come la nostra, immersa nel verde e nel cuore del Parco Regionale delle Serre. Un fatto grave che sta generando apprensione nei cittadini che desiderano conoscere quali siano gli agenti inquinanti ed i rischi per la salute. Un problema che si trascina da tempo, senza, che allo stato, siano stati attuati adeguati provvedimenti da parte delle amministrazioni che si sono succedute. La vicenda, purtroppo, é stata sottovalutata anche dall’attuale maggioranza. A dimostrarlo due fatti, il primo: fino a pochi giorni addietro, lo stesso presidente del consiglio continuava a rassicurare i cittadini preoccupati invitandoli a consumare l’acqua del rubinetto. Il secondo: nel corso del primo anno di attività, l’amministrazione non ha messo in campo nessuna attività finalizzata a contrastare e prevenire l’insorgere del problema. Ora, al di là, delle diverse posizioni, giudichiamo opportuno lasciare da parte le polemiche per contribuire ad individuare una necessaria via d’uscita. Innanzitutto, invitiamo, l’amministrazione: a far apporre i necessari cartelli informativi sulle fontane pubbliche indicate nell’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua; ad indicare, magari, sul sito del comune, le vie nelle quali viene distribuita l’acqua, ancora potabile, proveniente dalle sorgenti comunali; a predisporre un calendario della distribuzione con autobotte dell’acqua, al fine di far conoscere preventivamente ai cittadini il giorno, l’ora ed il luogo in cui avverrà la distribuzione. In attesa della programmazione e realizzazione di interventi che richiedono tempi lunghi, riteniamo necessario suggerire una strategia che, in tempi brevi, possa assicurare alle famiglie acqua finalmente potabile e buona da bere. Per tale ragione, suggeriamo al sindaco di attivarsi tempestivamente per interrompere la dipendenza da Sorical; ripristinare i pozzi comunali inutilizzati; programmare la realizzazione di nuovi pozzi; pianificare un piano d’intervento finalizzato ad eliminare gli sprechi d’acqua mediante la manutenzione straordinaria della rete idrica. Una serie d’interventi, per i quali, sono necessarie risorse economiche che possono essere recuperate attraverso la riduzione dei costi connessi alle forniture erogate da Sorical. Infine, riteniamo necessario ed opportuno che il comune citi in giudizio Sorical per tutelare i propri diritti, anche di natura economica, oltre che per il danno d’immagine arrecato alla nostra cittadina che, ancora una volta, si ritrova alle prese con un problema indegno di un paese civile.

Mirko Tassone (consigliere comunale 'Al lavoro per il cambiamento')

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