Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SERRA SAN BRUNO – Fanno scorribande notturne, in pieno giorno e non sono ladri d’appartamento. Potrebbe essere l’inizio di un indovinello se non fosse che la risposa è fin troppo facile e conosciuta dagli abitanti del centro storico del popoloso centro montano: sono i topi! Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere pare che ieri sono passati addirittura sulle scarpe di alcuni lavoratori. «Situazione intollerabile» fanno sapere alcuni abitanti di via Silvio Pellico dove proprio ieri un grosso ratto è stato fatto fuori dalla rabbia di qualche proprietario di case. «Abbiamo più volte denunciato la questione in periodi estivi ed ora anche d’inverno, ma non è stata mai risolta». Ora però il vaso è colmo e i cittadini serresi promettono battaglia. Diverse famiglie del centro storico sia di Terravecchia che di Spinetto lamentano l’inattività dell’amministrazione comunale che dovrebbe interessarsi del problema chiedendo l’intervento dell’Asp per la derattizzazione. Tanti i residenti del paese che rischiano di trovarsi con i ratti in casa o in negozio. La storia dei topi, delle fogne e della convivenza con i serresi è una questione annosa. Impossibile eliminare il problema senza un intervento radicale sulla fognatura e su alcuni fossi, da dove probabilmente, i grossi roditori escono in quanto trovano un terreno fertile per la loro proliferazione. Bene. Immaginate un gruppo di turisti che passeggia e incappa in un topo morto, con l’altissimo rischio di schiacciarlo. Non è un bello spettacolo, vero? Ecco, a Serra San Bruno non serve l’immaginazione, perché questo ‘’spettacolo’’, ultimamente, è andato in scena più volte. Insomma, i cittadini lamentano che in pieno centro - ormai da tempo - è possibile vedere ratti in circolazione, oltretutto a pochi metri da tanti esercizi commerciali molto frequentati. Chissà che come la fiaba dei fratelli Grimm, a soccorrere la popolazione non giunga da qualche paese sconosciuto un uomo che, al posto di trappole e disinfestatori, non porti con se un semplice piffero, con buona pace del borgomastro.
(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")
SERRA SAN BRUNO Nello studiolo c’è poca luce. Il volto di dom Jacques Dupont si illumina a intermittenza mentre parla di povertà, di amore, di fragilità, di bellezza. Pesa ogni parola, ma ha la passione che non si immaginerebbe in un eremita. L'anno appena iniziato ha un'importanza particolare. Ci si appresta a celebrare i cinquecento anni dell’autorizzazione al culto di San Bruno e del ritorno dei certosini a Serra, dopo che dal 1192 al 1514 l’abbazia era passata sotto la regola cistercense. Al priore abbiamo chiesto com’è, nel 2014, la vita in Certosa, e come ci si appresta a celebrare questi anniversari nel monastero. «La vita del monaco – spiega dom Jacques – è definita dalla liturgia, che è scandita da ricorrenze. Non le viviamo come feste mondane, ma toccano la nostra esistenza. Queste ricorrenze ci portano a ringraziare Dio per questa realtà che è viva ancora oggi».
Un’idea tanto geniale quanto utile: una webcam ancorata alla finestra del Palazzo municipale per mostrare, in tempo reale, il cielo di Serra San Bruno. Un’iniziativa buona soprattutto per i tanti emigrati non più domiciliati nel paese natio, che con un semplice clic sul portale web del Comune, possono ritornare a scrutare con malinconia lo stesso cielo che li ha accompagnati nei lunghi e spensierati pomeriggi adolescenziali. Ma soprattutto, un occhio insistente sul cuore del centro urbano, spalancato costantemente – 24 ore su 24 - sulla cittadina per tenere bene in vista la situazione meteorologica locale. “Le immagini della webcam sono trasmesse in presa diretta e non costituiscono archivio storico. Le riprese sono effettuate da una distanza tale da non permettere il riconoscimento dei tratti somatici dei soggetti, come previsto dalla vigente normativa sulla Privacy” si legge nella didascalia dell’immagine aperta su uno degli snodi cruciali della viabilità urbana, dove si intersecano Corso Umberto I e via De Gasperi .
Non sembra, però, che l’amministrazione comunale sia tanto avvezza a gestire per il meglio il servizio, infatti la webcam risulta rovesciata ormai da due giorni. Ribaltata su sé stessa, forse, da una forte raffica di vento e non, piuttosto, sistemata nella sua posizione naturale. In attesa di un pronto intervento, deciso magari grazie alla convocazione di una seduta consiliare ad hoc, rimaniamo in attesa di una Serra San Bruno verticale.
Il gup distrettuale di Reggio Calabria ha pronunciato ieri il verdetto con rito abbreviato sul caso dell’omicidio di Damiano Vallelunga, boss delle Serre vibonesi, ucciso a Riace nel 2009. La sentenza - riguardante una vicenda cruciale della decennale Faida dei Boschi - pronunciata nell’ambito dell’operazione “Confine”, avviata nell’agosto del 2012 per far luce sull’omicidio, ha deciso la pena all’ergastolo per Angelo Misiti (residente a Stignano) ritenuto l’esecutore materiale dell’attentato. Le altre pene minori sono state di 8 anni di reclusione per Luigi Vallelonga (di Campoli di Caulonia) e Cosimo Franzè (di Caulonia); 6 anni e 8 mesi per Domenico Ruga (di Monasterace); 6 anni e 4 mesi per Bruno Vallelonga (di Monasterace); 6 anni per Renato Comito (di Caulonia); 4 anni ed 8 mesi per Vincenzo Franzè (di Caulonia); 2 anni ed 8 mesi per il collaboratore di giustizia Michael Panaija (di Placanica). Assolto invece Piero Vallelonga (di Stilo) Tutti i Vallelonga sono cugini dello stesso defunto boss Damiano Vallelunga, ritenuto il capo indiscusso del clan dei “Viperari”. L'accusa era sostenuta dai pm Nicola Gratteri e Sara Ombra. Parti civili nel processo figuravano la Provincia di Vibo Valentia ed i Comuni di Serra San Bruno, Stilo, Caulonia, Monasterace e Riace.
«Il Natale non si fa se non c’è la zampogna», così recitava in un canto Salvatore Barreca, abile suonatore e cantore della Locride. Fra pochi giorni le zampogne – proprio in attesa del Natale – cominceranno infatti a diffondere nell’aria la loro dolce sinfonia. Ma, quest’anno, si sentirà la mancanza delle note di Pasquale Raffa e di Leonardo Tassone, due esponenti delle famiglie storiche di suonatori e costruttori di quella che è considerata, in Calabria, la mamma di tutti gli strumenti tradizionali. In più di un mese sono venuti a mancare entrambi, lasciando un vuoto incolmabile nella cultura musicale tradizionale.
Il pm Sara Ombra, della Dda di Reggio Calabria, ha formulato ieri la richiesta di tre ergastoli e cinquanta anni e due mesi di carcere complessivi, per i 9 imputati coinvolti nell’operazione antimafia "Confine", tutti giudicati con il rito abbreviato.
L’inchiesta scattò l’8 agosto di un anno fa, con l’intento di far luce sull'omicidio del boss Damiano Vallelunga, ucciso il 27 novembre 2009 a Riace. La condanna all’ergastolo è stata richiesta per Angelo Misiti (di Stignano), Luigi Vallelonga (di Campoli di Caulonia) e Cosimo Franzè (di Caulonia). Richieste invece pene minori per altri sei imputati: dieci anni di carcere nei confronti di Bruno Vallelonga, Domenico Ruga (entrambi di Monasterace) e Renato Comito (di Caulonia); otto anni ciascuno sono stati invece chiesti per Piero Vallelonga (di Stilo) e Vincenzo Franzè (di Caulonia); quattro anni e due mesi, infine, la richiesta per il collaboratore di giustizia Michael Panaija (di Placanica).
Tutti i Vallelonga imputati nel processo sono cugini del defunto boss di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, ritenuto il capo storico dei clan delle Serre. La Provincia di Reggio Calabria e i Comuni di Serra San Bruno, Stilo, Caulonia, Monasterace e Riace si sono costituiti parte civile.
Ancora tre partite per il giro di boa del girone F di seconda categoria. Incontro casalingo per gli uomini di mister Fortebuono dopo la pesante sconfitta di domenica scorsa contro il Real Spilinga. Il momento difficile pare non risparmi il Real neanche fuori dal campo di gioco: con il comunicato ufficiale n°45 del 19 dicembre 2013 la F.I.G.C. – Lega Nazionale Dilettanti delegazione provinciale di Vibo Valentia ha informato le società calcistiche che l’A.S.D. San Costantino Calabro è stata ufficialmente esclusa dal campionato di seconda categoria in corso. Tutte le società che avrebbero dovuto incontrare la squadra del San Costantino osserveranno quindi un turno di riposo e si informa altresì, che in ossequio all’art 53 - comma 3 delle N.O.I.F - considerato che l’esclusione è avvenuta nel girone di andata, tutte le gare in precedenza disputate non hanno valore per la classifica, che viene quindi riformulata senza tenere conto dei risultati ottenuti in precedenza nelle gare giocate dalla società esclusa. Ne deriva una forte penalizzazione per la squadra di Serra San Bruno che era uscita vincitrice dallo scontro a San Costantino, in un campo difficilissimo da espugnare. Dunque obbligo di vittoria domenica pomeriggio presso lo stadio comunale “La Quercia” di Serra San Bruno contro il Galatro. Per quanto riguarda la formazione appare difficile il recupero dell’estremo difensore Franzè, sostituito quindi in porta dal 1’minuto da Pupo. Assente Amato per infortunio, mentre Tassone e Gamo sono acciaccati. Per il resto tutti a disposizione del mister, incluso il nuovo arrivato Domenico Randò, acquisito in prestito dall’A.S.D. Serrese. Una pedina importante che darà sicuramente il suo contributo per tutto il proseguo della stagione.
Buone notizie arrivano dall’infermeria. Il fortissimo centravanti Andrea Maida sta meglio dopo il recente intervento. L’acquisto di maggior caratura dell’estate Real Serra potrebbe rientrare a disposizione di Mister Fortebuono già a Marzo e allenarsi al meglio per gli eventuali play off. Ma per ritornare nei primi posti della classifica occorrono vittorie e punti.
11^ Giornata Andata
Sabato 21 dicembre 2013 ore 14.30
GROTTERIA CALCIO - REAL SPILINGA
HIERAX - ALLARESE
Domenica 22 dicembre 2013 ore 14 :30
JOPPOLESE - MAMMOLA
REAL SERRA - GALATRO
ROMBIOLESE - NUOVA MILETO
VIGOR SANT’ONOFRIO - NICOTERA
Riposa : San Costantino Cal.
Il Museo della Certosa - nato nel ‘94 su impulso della comunità certosina di Serra San Bruno, con lo scopo di rappresentare un importante legame tra la vita monastica ed il resto del mondo – è pronto a ripartite dopo il forte nubifragio che, nel novembre scorso, ha messo a dura prova tutto il comprensorio delle Serre. Infatti, anche i locali del Museo erano stati letteralmente allagati dall’abbondante pioggia caduta circa un mese e mezzo fa.
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