wwf-1Riceviamo e pubblichiamo

Serra San Bruno, centro montano famoso per la presenza nel suo territorio dell’antica Abbazia certosina dei SS. Stefano e Bruno, fondata da San Bruno da Colonia, non vorrà passare alla storia per aver distrutto una parte di quel patrimonio forestale che aveva suscitato l’ammirazione dei monaci certosini e che, nonostante il trascorrere dei secoli, rappresenta tutt’ora la caratteristica più importante del paesaggio serrese e il principale richiamo per turisti e visitatori.

Succede infatti che l’amministrazione comunale di Serra, che negli ultimi anni aveva consentito il taglio di migliaia di alberi nel suo territorio, abbia organizzato per il prossimo 25 marzo un’asta pubblica per la vendita di materiale legnoso proveniente dal taglio di tre lotti boschivi, di proprietà del demanio comunale, nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre, il “Bosco Archiforo”, area SIC- Sito di Importanza Comunitaria - zona di riserva generale orientata.

Tra le 2.603 piante delle quali è previsto il taglio, ben 1.090 sono esemplari del raro Abete bianco, tra cui maestosi alberi secolari, tra i più antichi d’Europa, meritevoli di custodia e di tutela assoluta, come testimoniato dalle immagini del naturalista Pino Pisani. Tra gli altri, lo studioso ha individuato un esemplare di abete bianco che presenta delle misure eccezionali: una base di 5,5 metri di circonferenza e un’altezza superiore ai 50 metri. Dimensioni che identificano lo stesso albero come un vero patriarca vegetale, forse il più grande in Europa di questa specie.

Secondo diversi autori l’Abete bianco di Serra costituisce un’entità a sé, tanto da essere descritta come una sottospecie (“apennina”) , con una capacità di resistere all’inquinamento che è di gran lunga superiore a quella degli abeti bianchi di latitudini più settentrionali. Inoltre le abetine di Serra sono considerate come centri di grande variabilità genetica.

Ci si chiede come sia possibile che questi boschi vengano ancora trattati come una qualsiasi merce, volutamente ignorando che il rilevante patrimonio forestale dei parchi e delle aree protette dell’Appennino meridionale costituisce un “unicum” straordinario nel nostro Paese per la ricchezza della biodiversità e la bellezza del paesaggio.

Il caso del comune di Serra San Bruno non è l’unico, purtroppo; fatti analoghi sono avvenuti in questi ultimi anni anche in alcuni parchi nazionali . Per salvare migliaia di alberi dall’abbattimento si sono mobilitati comitati civici ed alcune associazioni.

Le associazioni chiedono alla Regione Calabria di impedire il taglio degli alberi del Bosco Archiforo e di fare rispettare i vincoli previsti dal decreto di attuazione della Direttiva Habitat.

 (Wwf Calabria; Italia Nostra; CNP; LIPU – Rende; Altura; MAN – Associazione Mediterranea per la Natura)

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ambulanzaTragico incidente sul lavoro a Serra San Bruno. A perdere la vita è stato Salvatore Cirillo, autotrasportatore 38enne di Ninfo, frazione di Serra San Bruno. In base a quanto siamo riusciti ad apprendere, Cirillo stava effettuando alcuni lavori di riparazione su un camion ribaltabile, in un cantiere sito sulla Strada Statale 110, alle porte di Serra San Bruno, quando ad un certo punto il cassone del mezzo ha ceduto e il giovane è rimasto schiacciato dallo stesso. Per lui non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della locale compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone ed un'ambulanza del 118. 

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forestale-camionAnche il Corpo Forestale dello Stato e il Wwf Calabria, si sono attivati per avere maggiori delucidazioni in merito al taglio dei 2.603 alberi, tra cui l’Abete bianco più grande d’Europa, bandito dal Comune di Serra San Bruno.

«Ci auguriamo che coloro i quali hanno deciso il taglio di questa pianta ritornino sulla decisione presa e, spinti da una sensibilità naturalistica, facciano un passo indietro» ha dichiarato il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato della Calabria, Giuseppe Graziano, proprio in merito alla vicenda legata all’Abete bianco del bosco “Archiforo”. «Attualmente stiamo verificando le caratteristiche di questa pianta e il suo stato vegetativo affinché venga censita. I “Patriarchi”, capostipiti dei nostri boschi, rappresentano un patrimonio per la biodiversità e per le generazioni future che devono essere individuati e tutelati, e che rappresentano per la Calabria un patrimonio da rispettare, salvaguardare e godere».

Tutt’altra strada quella intrapresa invece dal Wwf Calabria che questa mattina ha presentato, proprio presso gli uffici comunali di Serra San Bruno, un’istanza di accesso agli atti per avere maggiori delucidazioni sul caso.

Da ricordare che negli ultimi 13 mesi l'amministrazione comunale di Serra San Bruno, ha già disposto il taglio di ben 9.291 alberi, in pratica una media di 25 al giorno.

 

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dominickPer la serie “a volte ritornano”, il “Forcone delle Serre” non si da per vinto e riscende in piazza, o meglio in strada. Domenico Gallè, 42enne residente a Serra San Bruno, già noto per la singolare protesta “anticasta” inscenata nel dicembre scorso - quando rimase per due giorni consecutivi ai piedi del palazzo municipale di Serra San Bruno con un voluminoso cartello legato al collo - torna adesso, ancora una volta, a rendersi autore di un gesto eloquente, utile a palesare tutto il suo sdegno verso l’operato dell’amministrazione guidata dal primo cittadino Bruno Rosi. La stessa amministrazione che, direttamente dai palchi della scorsa campagna elettorale, fra le altre cose, aveva anche lanciato la promessa di provvedere alla bitumazione di tutte le strade serresi entro e non oltre i primi 100 giorni dalla data delle elezioni. Promessa, per un motivo o per l’altro, chiaramente non mantenuta.

E così, verso le 12.00 di oggi, ci ha pensato “l’abituè della protesta” Domenico Gallè a riscaldare gli animi della altrimenti dormiente cittadina della Certosa e a mantenere vivo un malcontento reclamato ormai da più parti contro i rappresentanti politici serresi. Gallè, ancora una volta, cimentandosi in una manifestazione solitaria, è passato dalle parole ai fatti, presentandosi in una delle più importanti arterie della viabilità cittadina armato di carriola, cazzuola e di un sacco di catrame. Inginocchiatosi, quindi, sul manto stradale ha provveduto a riparare una buca creatasi su via Alcide De Gasperi, strada che costeggia il cuore del centro storico. Alla sua destra un grosso cartello bianco con l’eloquente messaggio “viva la politica del fare” attraverso cui Gallè oltre a esortare la cittadinanza a non farsi più prendere per i fondelli si è anche guadagnato la visibilità dei media locali.

 

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scrittoreFermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocentiche si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.

È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!

Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.

Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”

 Mimmo Stirparo


 

 

 

 

 

 

 

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testa pecora simbarioNon si tratta di un inopportuno scherzo di carnevale, ma piuttosto di una vera e propria intimidazione in perfetto stile ‘ndranghetistico. Una testa di capra mozzata ed in stato di decomposizione, con accanto un lenzuolo insanguinato con la macabra scritta "La testa del sindaco arriverà", è stata rinvenuta stamane in località "Calavari", alla periferia di Simbario. Il primo ad avvistare il singolare cimelio sarebbe stato un automobilista, che avrebbe prontamente contattato i carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, arrivati in seguito sul posto per effettuare i rilievi del caso.

Il raccapricciante messaggio sarebbe dunque inequivocabilmente indirizzato al primo cittadino Francesco Andreacchi, 54anni, medico in servizio presso il 118 del nosocomio di Serra San Bruno ed in carica, alla guida dell’amministrazione comunale simbariana, da due legislature consecutive. L’assise del piccolo centro montano del Vibonese verrà fra l’altro chiamata al rinnovo nella tornata elettorale del prossimo maggio.

Foto Cosmo Tassone, pubblicata su Weboggi.it


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addolorata vitantonioSi sono chiuse pochi minuti fa le votazioni per il rinnovo del seggio priorale dell’Arciconfraternita Maria SS dei Sette Dolori di Serra San Bruno. A partecipare sono stati 123 votanti iscritti alla Confraternita. A spuntarla, terzo nome della prima terna proposta, è stato Vincenzo Vavalà, eletto con 67 voti favorevoli e 56 astenuti, mentre a meritarsi il ruolo di primo e secondo Consultore sono stati rispettivamente Bruno Rachiele (74 voti favorevoli) e Antonio Gallè (93 voti favorevoli).

La nuova terna succede quindi a quella in carica dal 26 dicembre 2011 fino a questa mattina, guidata dall’ormai ex priore Giorgio Raimondo e che per i ruoli di primo e secondo Consultore annoverava Luigi Drago e Luigi Averta. Nelle prossime settimane si dovrebbe votare anche nelle altre due Confraternite serresi, quelle di Maria SS Assunta in Cielo di Spinetto e di Terravecchia, dove al momento rimangono in carica rispettivamente i priori Rosa Vellone e Tonino Errigo.

'Chiesa Addolorata' di Vitantonio Tassone - Acrilico su tela

 

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ambulanzaUn 28enne residente a Squillace, è stato ricoverato poche ore fa in prognosi riservata dopo essere rimasto coinvolto in un grave incidente stradale verificatosi a Copanello di Stalettì, in provincia di Catanzaro. Il ragazzo stava quindi percorrendo un tratto della strada statale 106 a bordo di una Golf Volkswagen e, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe scontrato con un’altra auto che procedeva nel senso di marcia opposto. Proprio alla guida della seconda vettura, vi era il dirigente del commissariato di polizia di Serra San Bruno, intento, pare, a recarsi verso la cittadina della Certosa per prendere servizio.

Ad avere quindi la peggio nell’impatto sarebbe stato il 28enne - ricoverato attualmente a Catanzaro in prognosi riservata - mentre il funzionario della Polizia di Stato è rimasto ferito in maniera non grave. Sul posto sarebbero prontamente intervenuti i carabinieri della Compagnia di Soverato, la polizia stradale, i vigili del fuoco e diverse autoambulanze. Proprio sul tratto interessato dall’incidente, verificatosi nelle prime ore del pomeriggio odierno, si sono registrate, in entrambi i sensi di marcia e per diversi chilometri, lunghe code e blocchi al traffico.

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certosino Il 2014 è l’anno, si potrebbe dire, giubilare per San Bruno e la sua città che lo ha sempre amato e venerato, Serra San Bruno custode gelosa della Certosa che accoglie le sacre reliquie del Santo. Infatti, in questo anno di grazia, ricorrono i cinquecento anni della beatificazione del Santo Patriarca ed o cinque secoli del ritorno dei frati certosini nel sacro convento serrese dopo un’assenza di ben quasi quattro secoli.

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Mercoledì, 26 Febbraio 2014 15:30

Addio a Mastro Bruno Tassone

bruno tassone MSe n’è andato soffrendo in silenzio. Con il garbo e l’eleganza che per tutta la vita lo hanno contraddistinto. Se n’è andato da uomo “vecchio stampo” quale era, forbito nel linguaggio, signorile nei comportamenti e nei modi. La comunità di Spadola e quella di Serra San Bruno, paesi che forse più di altri hanno giovato del piacere di conoscere e vivere Bruno Tassone, si stringono oggi in un pianto senza fine che nasce dalla consapevolezza che a lasciarci questa volta è una vera e propria personalità simbolo dei nostri territori.

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