mini silvana_riccaSERRA SAN BRUNO - Nell'immagine della signora Silvana Ricca seduta nel corridoio dell'ospedale di Serra San Bruno c’è tutto. C'è la sofferenza di una donna che porta i segni di una vita ingrata. Ci sono gli attimi di incertezza, di paura, di speranza. Di quella speranza che tutto possa risolversi. Ma c'è – anche e soprattutto – la sensazione che qualcosa non vada per nulla nel sistema sanitario calabrese e vibonese in particolare. Se vi siano delle responsabilità in capo a qualcuno lo accerterà la magistratura. Tuttavia rimane il dolore della famiglia, un dolore enorme causato da situazioni ancora tutte da spiegare. Intanto si sa che questa mattina si è svolto l'esame autoptico sul corpo della donna, eseguito dall'anatomopatologa forense Katiusca Bisogni su disposizione del pm Michele Sirgiovanni ed in presenza del perito di parte Massimiliano Cardamone. I responsi di tutti gli esami effettuati saranno disponibili non prima dei prossimi 90 giorni. 
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mini Gall-Campese-CravA gennaio la prima sezione penale della Corte di Cassazione aveva annullato, con rinvio alla Corte d'assise d'appello di Catanzaro, la sentenza di condanna a 18 anni di carcere per Vito Gallè (a sinistra), inflitta in appello il 29 giugno 2009, in quanto ritenuto responsabile del duplice omicidio di Angelo Cravè (a destra), 42 anni, e Giuseppe Campese (al centro), 35, avvenuto a Serra San Bruno la mattina del 18 febbraio 2008. A scatenare l'accaduto furono alcuni dissapori legati ad una servitù di passaggio, tra le due proprietà confinanti. Lo scorso mese di marzo furono anche concessi i domiciliari per il 47enne. La Corte d'Assise d'Appello, però, si è espressa sulla vicenda, condannando Vito Gallè a 19 anni di reclusione.

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mini alcaroNella prima giornata del campionato regionale di serie D maschile la Maxi Sidis Serra San Bruno viene sconfitta in casa dall'Asd Lamezia volley per 3-1. Davanti a un buon pubblico i padroni di casa si schierano con la diagonale palleggiatore-opposto formata da capitan Pisani e da Mazzarelli, le due ali Giurlanda e Galeano, centrali Papillo e Vellone, e Alcaro (foto) - risultato alla fine il migliore in campo - nel ruolo di libero. Primo set poco combattuto, con la squadra di casa molto determinata e che sul 9-7 trova l'allungo decisivo con una serie di battute del proprio centrale Papillo che porta i suoi sul 13/7. Parziale che vede la squadra di casa guidata da coach Barone imporsi nettamente per 25-15 grazie a un ottimo livello di gioco espresso in tutti i fondamentali. Nel secondo parziale il Lamezia scende in campo più agguerrito e anche grazie ai numerosi errori in attacco della Maxi Sidis trova convinzione. Coach Barone prova a cambiare inserendo Bonazza,Celi e Marino ma la squadra ospite riesce lo stesso a far suo il set per 22-25 nonostante un andamento del set giocato punto a punto dalle due squadre. Analogo l'andamento del terzo set, sempre giocato punto a punto, dove la squadra di casa fatica a muro e al servizio e vede nuovamente gli ospiti imporsi per 22-25, grazie anche a delle buone difese e alla buona prestazione del proprio palleggiatore che serve palloni precisi ai propri compagni. Nel quarto e ultimo parziale la Maxi Sidis inizia male e il Lamezia si trova già sull' 1-5. Un break in battuta di Mazzarelli consente ai suoi di arrivare a una sola lunghezza dagli avversari. Coach barone inserisce Valente al posto di Vellone al centro. Il set prosegue con questo andamento che vede il Lamezia trovarsi sempre a +2 dai serresi, e proprio quest'ultimi non riescono a trovare il break decisivo per agganciare gli ospiti che dopo essersi portati sul 20-22, trovano l'allungo decisivo vincendo 21-25. Tutto sommato esordio in campionato non dei migliori da parte della Maxi Sidis, che però ha grandi margini di miglioramento e vuole subito riscattarsi dopo questo "ko" andando a vincere domenica prossima sul campo del Motta San Giovanni. Maxi Sidis Serra San Bruno - Asd Lamezia volley 1-3 (25/15-22/25-22/25-21/25)

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mini ospedale_serra

 

SERRA SAN BRUNO - Avrebbe avvertito dei forti dolori addominali e, una volta giunta al Pronto Soccorso, i medici gli hanno inizialmente somministrato una flebo e, dopo una serie di accertamenti, è stata rimandata a casa. Alle prime luci dell'alba, però, è deceduta. Vittima di un presunto caso di malasanità è una donna di 55 anni, S.R., di Serra. I familiari, ieri sera, hanno lanciato l'allarme chiamando il 118, ma l'ambulanza in dotazione all'ospedale 'San Bruno', in quel momento non era disponibile, perchè impegnata in un'altra emergenza. 

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mini immobile_fatiscienteSERRA SAN BRUNO – I vicoli del centro storico della cittadina montana, non sono unicamente un insieme di case costruite in aderenza dalla bellezza settecentesca, no. Sono anche un insieme di case in disuso, abbandonate dal tempo e colpite dall’incuria dei proprietari che, spesso risiedendo all’estero, dimenticano di possedere uno stabile che, trascurato, potrebbe causare un serio pericolo per la pubblica incolumità. E’ quanto avvenuto nella mattinata di ieri, quando una casa abbandonata e sita in Via Sette Dolori Vico III, ha evidenziato delle gravi e profonde crepe presenti nella struttura ed il crollo di parti sporgente che hanno minato, con serio pericolo, l’incolumità di coloro i quali risiedono nell’immediato vicinato e quanti sono soliti passare dal viottolo dal quale si accede. I cittadini, stanchi della condizione di precarietà in cui sono costretti a vivere quotidianamente a causa dell’imminente pericolo di caduta di ulteriori parti sporgenti, hanno denunciato il grave stato di abbandono alle autorità municipali e ai Vigili del Fuoco. Subito sono giunti sul posto il responsabile del settore urbanistico del comune di Serra San Bruno Graziano Mandaliti insieme ad operai comunali, alla Polizia Municipale ed una squadra dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a constatare l’effettivo stato di pericolo. La struttura, appartenente a più proprietari alcuni dei quali residenti negli Stati Uniti, è stata momentaneamente messa in sicurezza, eliminando in tal modo l’assoluta situazione di pericolo derivante dalla caduta da parti prospicienti dell’edificio. Inoltre, le strade d’accesso alla struttura fatiscente sono state rese inaccessibili con transenne in attesa dell’ordinanza municipale che obblighi i proprietari a ripristinare la sicurezza dell’immobile e dei luoghi di pubblico passaggio.
 
 
(articolo pubblicato su 'Il Quotidiano della Calabria')
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mini ordinanza_acqua_non_potabileCon l’ordinanza n.15, emessa questo pomeriggio dal Comune di Serra San Bruno, è stato disposto - con decorrenza immediata e fino a nuove disposizioni - il divieto dell’uso, ai fini del consumo umano, dell’acqua erogata dal serbatoio ‘Castagnari’.
“Dai risultati delle analisi eseguite dalla ditta Esi Lab s.r.l.” – si legge nell’ordinanza sottoscritta dal sindaco Bruno Rosi – “si evince la non conformità dei parametri microbiologici del campione prelevato in data 15/10/2013 in uscita dal serbatoio ‘Castagnari’”. La non conformità interesserebbe quindi dei parametri microbiologici dell’acqua erogata da un serbatoio comunale, lo stesso in cui il 12 agosto scorso fu rilevata dai laboratori ArpaCal una massiccia presenza di Coliformi (sostanza contenuta negli escrementi umani) per un valore di ben 43 MPN/100mL, mentre il decreto legislativo 31/2001 ne indica un valore riscontrabile limite pari a 0.
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mini sanitRiceviamo e pubblichiamo:
 
Le parole chiave dello spot pubblicitario che in questi giorni viene trasmesso dalle reti radio e televisive locali, tappezzate sui cartelloni pubblicitari, che chiunque avrà visto, sia nella cittadina di Serra San Bruno sia in tutti i grandi centri regionali, avrebbero dovuto essere: Piano di Rientro, Ridimensionamento, chiusura di Strutture e Presidi Ospedalieri, tagli ai Servizi Sanitari, al Personale Medico e Paramedico, ticket e aumento dei farmaci. 
Questa pubblicità viene proposta proprio nel nostro territorio dove per cattiva sanità e per la quasi chiusura del nosocomio serrese siamo ridotti al lastrico. Liste d’attesa lunghissime, pronto soccorso intasati, mancanza di strumentazione adeguata, carenza di personale, mancanza di autoambulanze e mezzi di primo soccorso, casi di malasanità, emigrazione sanitaria.
Un territorio come il nostro ricco di grandi potenzialità versa in uno stato di degrado e abbandono impressionante, colpa delle istituzioni che ostacolano e bloccano ogni possibilità di progresso. 
La nostra classe politica certamente merita la qualifica di mediocre. Di peggio in tutti questi anni non si poteva fare. 
La maggior parte dei mali, nella sanità, sono da attribuire alla cattiva gestione. Purtroppo gli effetti più devastanti ricadono proprio sui cittadini o peggio ancora sui pazienti più deboli, cioè quelli affetti da malattie gravi, spesso costretti ad assurde peregrinazioni da un ufficio all’altro o per chilometri e chilometri alla ricerca di uno sperduto posto in un letto di ospedale dove realmente possano essere  eseguiti i necessari controlli, gli interventi, le visite, gli accertamenti. Ai disagi dovuti alla carenza di adeguate strutture si aggiungono procedure sempre più complesse per procurarsi le opportune impegnative al fine di accedere ai servizi sanitari di base,  per non parlare dei rinnovi dei piani terapeutici o delle esenzioni dal ticket (senza le quali famiglie con difficoltà economiche o con familiari affetti da malattie gravi, o i disoccupati, sarebbero costretti ad aver paura per l’incombere di un malore o di una malattia perché non saprebbero dire se è peggio la malattia o il compenso economico da dare allo Stato e alla Regione). 
A tutta questa misera e disperata situazione, dulcis in fundo, arriva qualche tempo fa la buona novella: l’Ospedale di Serra San Bruno verrà, - o lo è già – o lo è a metà – o più in là verrà -, chiuso. Cose da pazzi!
Non tenendo conto che in campagna elettorale e nelle feste politiche di piazza si era affermato e assicurato che “l’Ospedale di Serra non sarebbe mai stato chiuso, anzi, sarebbe stato potenziato e riqualificato”. Ma alle bufale in questo paese siamo abituati! 
Da umile cittadino voglio rivolgermi alla parte più razionale di chi prende le decisioni dall’alto, mi voglio appellare alla loro clemenza in nome di 30mila persone, malati, anziani, bambini, madri di famiglia, gente sola senza nessuno costretta a convivere con la paura che se dovesse incombere qualcosa di avverso, le possibilità di salvarsi, con l’ospedale chiuso sono davvero limitate e quasi inesistenti. Tenendo conto che ci troviamo in un circuito montano, dove la viabilità è al limite dell’assurdo, senza mezzi di primo soccorso come dovremmo arrivare a Vibo, Catanzaro, Soverato con un arresto cardiaco in corso o con una emorragia celebrale? 
L’episodio dell’80enne pensionato Bruno Pelaggi, ci dovrebbe far riflettere, morto a causa di un infarto nel cortile di un supermercato, situato nei pressi dell’ ospedale “San Bruno”, dopo essere stato colto da malore. L’anziano dopo il malore si è accasciato a terra e i titolari dell’ esercizio commerciale hanno dato subito l’allarme, ma l’unica ambulanza presente al locale nosocomio, che soddisfa le esigenze di oltre 30mila persone, era impegnata in un altro servizio.  A prestare soccorso al pensionato è stata un’ altra ambulanza proveniente da Soriano C., giunta sul posto dopo circa 40 minuti.
Mentre i fatti ci dimostrano, come è successo invece con la signora Rosa Rita Zaffino, colpita da 13 arresti cardiaci e salvata dall’arrivo tempestivo e dall’ottimo lavoro svolto dal 118 dell’Ospedale di Serra San Bruno. Ciò a dimostrazione che anche in Calabria abbiamo eccellenze di buona sanità, e il presidio ospedaliero di Serra in passato è sempre stato fiore all’occhiello della buona sanità calabrese.  
Tenendo anche in considerazione il fatto che non si tratta solo di una cittadina ma che sull’Ospedale di Serra si appoggia gran parte del circondario vibonese e il circondario delle Serre, ben 19 comuni, si parla, quindi, di un bacino di utenza di oltre 30mila persone.
Per tutta questa gente l’ospedale di Serra San Bruno è Vita!
 
Vito Carello
  
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mini spadola-20SPADOLA - Nella notte ignoti hanno imbrattato diversi muri del centro abitato di Spadola con scritte offensive ed insulti a danno del parroco Don Bruno La Rizza. In uno degli sfregi, addirittura, il sacerdote della Parrocchia di S. Maria Sopra Minerva (nonché rettore del Santuario regionale di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno), viene etichettato come “mafioso”. Una vicenda controversa quindi per il piccolo centro abitato delle Serre vibonesi separato dal solo fiume Ancinale dalla dirimpettaia Brognaturo, dove nel corso della scorsa settimana – probabilmente un’altra ‘mano verniciatrice’ – sempre utilizzando lo spray nero, aveva cancellato il nome della cittadina sulla segnaletica stradale che porta dalla stessa Brognaturo fino ai paesi della ionica catanzarese. Un atto vandalico, quindi, che non lede soltanto la figura dello storico parroco, ma il buon nome di tutta la cittadinanza.

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mini weldVertiginoso calo demografico, crisi incombente, accesso al credito impossibile ed il gioco è fatto. Sono questi gli ingredienti di un tracollo economico che sta colpendo in particolar modo l’imprenditoria giovanile, un settore ormai al collasso. Secondo ‘Il Sole 24 Ore’ nel solo ultimo anno avrebbero chiuso i battenti oltre 20 mila giovani impresari, logorati dai colpi lenti ma costanti di una crisi che proprio non vuole saperne di spegnersi. In particolar modo la Calabria rileva un 4,5% di giovani contribuenti in meno rispetto al solo 2011.
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mini carabinieriSORIANELLO - Un incendio, intorno alle 4 di stamane, ha interessato una segheria di proprietà di G.M., del luogo, situata in località Savini, nel comune di Sorianello. Il rogo ha distrutto alcune pedane in legno, custodite all'interno della segheria. I danni, al momento non quantificabili con esattezza, sono ingenti. Quasi certa, invece, l'origine dolosa del gesto. Sul posto, inoltre, non sono stati trovati segni o materiali che possano ricondurre l'accaduto ad un fatto accidentale. Immediato l'intervento dei carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, i quali hanno già avviato le indagini per capire l'origine e, soprattutto, i motivi del gesto. 

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