mini fotoSERRA SAN BRUNO - Inizia male e si conclude peggio il sedicesimo Consiglio comunale della poco prosperosa era Rosi, con lo stesso Sindaco in evidente difficoltà, incollato al cellulare per chiedere “l’aiuto da casa” ed una maggioranza che alla fine sarà anche incapace di mantenere il numero legale determinando così il rinvio degli ultimi 2 punti all’ordine del giorno: una manovra voluta e pilotata che causerà le ire di qualcuno fra il pubblico.

Ma andiamo per gradi. Col primo punto all’ordine del giorno si approvano i verbali del Consiglio precedente. Si passa poi al vero nodo della seduta: il Rendiconto di Gestione dell’esercizio Finanziario 2012. Nello schema emergono diverse incongruenze fra quanto approvato dalla Giunta e quanto invece riportato nella relazione firmata dal Revisore dei Conti

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mini egizianiRiceviamo e pubblichiamo: Ieri è stata domenica. Apparentemente una domenica come le altre, ma non per noi dell’Agriturismo Fondo dei Baroni. Siamo un gruppo di lavoro molto affiatato, amici veri. Personalmente ho impiegato anni a creare questo ambiente di lavoro sereno e professionale, mirato ad arricchire quella parte di Calabria che sa di potercela fare al di fuori degli schemi convenzionali di corruttela e sottogoverno. Ho coltivato, giorno dopo giorno, in chi mi sta accanto la passione per il lavoro, l’etica, il rispetto delle persone e dell’ambiente.
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Domenica, 19 Maggio 2013 15:20

Identità dimenticate

mini Serra_San_Bruno_Le_navi_che_volano_Salvatore_Piermarini_e_Vito_TetiChi ci vive, molto spesso, non fa altro che rimuginare, senza esito, su come fare ad andarsene, mentre chi se n’è andato è condannato a rivivere una nemesi quotidiana fatta di odori, colori e suoni, in un tempo sospeso, irreale, fermatosi al momento della partenza. E non desidera altro che tornarci. Rappresentazione immutabile delle speranze e dei paradossi di un popolo che forse popolo non è mai stato, i paesi delle aree interne custodiscono l’identità culturale della Calabria, o meglio delle Calabrie. La mappa genetica di questa regione si muove, infatti, lungo una ragnatela di storie antiche e culture meticcie: impronte sbiadite e disordinate, distanti tra loro, rimandi di un passato che talvolta è rimasto aggrappato alle rocce di quella Calabria “aspra” dell’entroterra, che pochi hanno saputo raccogliere e mettere a dimora.

 

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mini Pasquale 3SERRA SAN BRUNO - E’ come se Pasquale fosse stato ucciso ieri. Lo ripete come un mantra Giovanna Fronte, legale di fiducia della famiglia Andreacchi. E’ stata lei stessa a dare la notizia: le indagini sul brutale omicidio del 18enne di Serra San Bruno, a più di due anni dall’archiviazione, sono state riaperte. I genitori di Pasquale, Salvatore e Maria Rosa, hanno incontrato il dirigente della Squadra Mobile di Vibo, Antonio Turi, a cui la Procura guidata da Mario Spagnuolo ha affidato il caso. A Turi e al Pm Vittorio Gallucci ora spetta il difficile compito di fare luce su una vicenda terribile, ancora circondata da troppe ombre: la barbara esecuzione di un ragazzo appena maggiorenne estraneo a qualsiasi contesto criminale. Un delitto disumano che finora non ha trovato alcuna spiegazione, solo sospetti, testimonianze infruttuose e a volte ritrattate, reticenze, indifferenza e tanta omertà. Ma gli inquirenti ora sono determinati, lo hanno detto ai familiari e all’avvocato: le indagini ripartono, è come se Pasquale fosse stato ucciso ieri.

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mini scopellitiRiceviamo e pubblichiamo:

«L’art.2, comma 84, della legge n.191/2009 prevede che qualora il Presidente della Regione, nominato commissario ad acta per la redazione e l’attuazione del piano, non adempia in tutto o in parte agli obblighi, il Consiglio dei Ministri, adotta tutti gli atti necessari ai fini della predisposizione del piano di rientro e della sua attuazione».

Il deputato del PD Bruno Censore come primo firmatario assieme ai colleghi: Rosy Bindi, Alfredo D'Attorre, Stefania Covello, Demetrio Battaglia, Vincenza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Ernesto Magorno, Nicodemo Nazzareno Oliverio invocano la rimozione del Governatore Giuseppe Scopelliti dal suo incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro del disavanzo sanitario. E lo fa attraverso un’articolata interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio e ai Ministri alla Salute, degli Interni, dell’Economia e delle Finanze e per gli Affari regionali.

«La legge n.191/2009 - prosegue Censore - prevede che, nei casi di riscontrata difficoltà in sede di verifica e monitoraggio nell'attuazione del Piano, il Consiglio dei Ministri, sentita la Regione interessata, nomina uno o più commissari ad acta di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria per l’adozione e l’attuazione degli atti indicati nel piano e non realizzati».

Il monito di Censore trae spunto dal verbale redatto l’8 aprile dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza.

«L’8 aprile 2013, al termine della riunione congiunta del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza, è stato redatto un verbale che cozza palesemente con quanto asserito da Scopelliti, il quale ha recentemente dipinto un quadro in crescita ovunque per l’intera sanità regionale. Nella suddetta riunione dell’8 aprile scorso, è emersa la scarsa omogeneità dei livelli LEA, con una forte sperequazione dell’offerta sanitaria. Inoltre, l’8 aprile scorso, il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei LEA hanno evidenziato il gravissimo ritardo riguardo agli interventi connessi all’erogazione delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza, invitando il Commissario, al fine di evitare che si creino i presupposti di cui all’art. 2, comma 84, della legge 191/2009 e quindi la sua rimozione, ad attuare tempestivamente ogni utile azione necessaria per garantire l’erogazione dei LEA in maniera uniforme sul territorio regionale. Infine, ma non per ordine di importanza, il Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali e il Comitato permanente per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza hanno ritenuto non risolte le criticità correlate alla necessità di un comportamento collaborativo tra struttura regionale, Commissario e Sub commissari. Appare evidente – commenta ancora Censore - che i fallimenti del Piano di rientro gestito da Scopelliti hanno sostanzialmente messo in discussione il diritto costituzionale alla salute in Calabria, dove una visione miope e ragionieristica ha cagionato una autentica “desertificazione” sanitaria, con servizi esistenti solo sulla carta, con posti letto del tutto inesistenti, con ospedali che chiudono e non vengono sostituiti con i Centri di Assistenza Primaria Territoriale e i pochi che restano risultano depotenziati e lasciati con gravi carenze di personale e di risorse tecniche e strumentali».

Roma 15 maggio 2013                                                                                      

On. Bruno Censore

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mini Carabinieri-sorianelloSERRA SAN BRUNO – Tre proiettili avvolti in un pezzo di carta, lasciati sul cofano dell’auto parcheggiata davanti casa, nel centro storico di Serra. E’ il nuovo inquietante messaggio intimidatorio indirizzato ai coniugi Giuseppe Iennarella e Laura Mamone, testimoni chiave del processo “Business cars”, che ha portato alla sbarra diverse persone accusate a vario titolo di usura ed estorsione. E’ la seconda intimidazione nel giro di poco tempo che i coniugi sono costretti a subire: il 28 aprile scorso ignoti fecero trovare un piccione impiccato al cornicione della loro casa di Fabrizia. Questa volta i malviventi hanno preso di mira l’abitazione serrese dei testimoni di giustizia, a cui hanno lanciato un nuovo messaggio in vista delle prossime udienze del processo.

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mini omicidio_ciconte_sorianello_25_settembre_2012VIBO VALENTIA - Salvatore Lazzaro pensava di essere al sicuro. Nella casa della sua famiglia, nelle Preserre Vibonesi, seduto sul divano al pian terreno, non poteva sapere di essere nel mirino dei killer appostati sotto la sua finestra. Il 23enne di Savini, frazione di Sorianello, era agli arresti domiciliari perchè coinvolto in un’operazione antidroga della Procura di Torino. Aveva dei precedenti, era legato da amicizie e parentele a un gruppo di giovani che adesso qualcuno vuole sterminare. Storie sbagliate, storie di ragazzi uccisi a colpi di lupara, forse da coetanei, in una striscia di terra, tra Ariola di Gerocarne e Savini, insanguinata dal ritorno di una vecchia, feroce, faida di ‘ndrangheta. Che potrebbe non essere circoscritta alle Preserre, ma essere frutto di manovre occulte, di una guerra fredda tra cosche ben più potenti, se non addirittura tra mandamenti.

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Domenica, 12 Maggio 2013 15:27

Serra, due auto date alle fiamme nella notte

mini Serra San Bruno centro storicoSERRA SAN BRUNO – Due autovetture andate in fumo, distrutte da incendi probabilmente dolosi. E’ il bilancio della notte scorsa, un’altra notte di criminalità che ha risvegliato nei serresi la consapevolezza di non vivere più nella cittadina tranquilla che conoscevano fino a qualche anno fa. Il primo incendio si è verificato intorno alle 23 di ieri sera: ad andare in fiamme è stata una Minicar di proprietà di N.S., minorenne di Savini, che era parcheggiata a pochi passi dal Municipio e dall'asilo "Chimirri", in pieno centro. Il secondo episodio, invece, si è verificato poco prima delle 2, in via Aldo Moro. Qui una Bmw è stata incendiata proprio sotto casa del proprietario, G.C., di Serra San Bruno, titolare di un esercizio commerciale. La sua auto è stata completamente distrutta dalle fiamme.

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Giovedì, 09 Maggio 2013 13:17

Lsu/Lpu: Censore (Pd) si rivolge al governo

mini CensoreBruno
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
«Spettabile Ministro, mi sia consentita, preliminarmente, una constatazione oggettiva: l’autentica polveriera che sta assumendo i connotati di una vera e propria bomba sociale, che potrebbe esplodere da un momento all’altro, richiede risposte immediate e ineluttabili per eliminare il disagio sociale e per ridare dignità e prospettive a migliaia di lavoratori calabresi».
E’ questo l’incipit di una lunga, accorata ed articolata lettera che il Deputato del Partito Democratico Bruno Censore, assieme ai colleghi Vincenza Bruno Bossio (PD) e Ferdinando Aiello (SeL), ha indirizzato al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On.Prof. Enrico Giovannini, per chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico per la stabilizzazione degli Lsu/Lpu, al fine di studiare e individuare soluzioni definitive per il problema dei cinquemila Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità calabresi.
«Il riferimento - scrive Censore - è alla vicenda, annosa, insoluta e per certi versi paradossale, che riguarda gli oltre 5.000 Lsu/Lpu Utilità calabresi. La loro condizione di precarietà risulta sempre più grave tanto che in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato l’art.55 del collegato alla Manovra finanziaria 2012 della Regione Calabria i rischi per il loro futuro sono improvvisamente divenuti elevatissimi».
Bruno Censore, insomma, intende investire del caso la politica nazionale. «Assieme ai Consiglieri regionali Carlo Guccione e Nino De Gaetano che da sempre assieme al sottoscritto con molta attenzione seguono la questione, vigileremo affinché le rassicurazioni e gli impegni della Regione Calabria, almeno questa volta, siano mantenuti. Bisogna scrivere la parola fine su questa inaccettabile precarietà mettendo in campo tutte le iniziative necessarie ad arrivare ad una soluzione, ecco perché - conclude Bruno Censore - assieme ai colleghi Enza Bruno Bossio e Ferdinando Aiello abbiamo chiesto al Ministro del Lavoro l’immediata istituzione di un tavolo tecnico per la stabilizzazione degli Lsu/Lpu, senza i quali, lo ricordo, sarà messa in ginocchio non solo l’economia di oltre 5.000 famiglie ma anche la normale gestione dei servizi essenziali in molti enti locali calabresi».
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mini menchov caduta romaIl Giro è una giostra felice imbottita di sudore e passione. Una guerra di strategia contro l’asfalto ed il tempo. E’ un circo. Una città nomade fatta di giornalisti, biciclette e starlet che accarezzano in lungo ed in largo il Bel Paese. E noi lì - tutti in rosa - ad aspettarlo col cuore oltre le transenne e gli occhi incollati su un traguardo che poi, alla fine, ci racconterà che è stato il giorno di Enrico Battaglin. Ventitreenne di Marostica che dopo 6 ore ed un quarto di falsopiani e tornanti, con una volata veloce 50 chilometri orari, sbanca Serra San Bruno: la quarta città di tappa del 96° Giro d’Italia.

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