Martedì, 26 Giugno 2012 14:46

Il mio regno per un cucchiaio

mini 20120625_pirlo2C’è qualcosa di anomalo in Andrea Pirlo. Uno a cui, a vederlo passeggiare pigro in mezzo al campo, non daresti neanche un euro. Sembra assente, quasi spento. Con le braccia flaccide lungo i fianchi e gli occhi semichiusi come se si fosse appena svegliato. Ma quando il pallone gli rotola addosso Andrea lo raccoglie e si trasforma, sale di livello come Goku Super Sayan. Accarezza la sfera elegante e raffinato, ubriaca gli avversari, illumina il gioco. Squadra magicamente il campo, traccia assist, cross e punizioni al bacio. Un genietto. L’Einstein del calcio col cervello grosso, i piedi di cristallo e le spalle robuste di chi sa di essere il leader anche se non lo dice. L’uomo delle responsabilità.

L’Italia avrebbe meritato già nei tempi regolamentari, se non fosse stato per la sterilità di quel ragazzaccio centravanti che gioca bene ma non segna e del Cassano ballerino, troppo lontano dalla porta inglese. Ma alla fine bravi tutti. Damianti, Bonucci, Nocerino, Abate, Buffon passato in pochi giorni da scommettitore milionario ad eroe annunciato e Danielino De Rossi, un guerriero che in campo ci lascia il cuore ed il nervo sciatico. I ragazzi di Prandelli hanno giocato una signora partita contro un'Inghilterra troppo timorosa per essere vera. Ma se non sei in grado di segnare, una gara già vinta può trasformarsi in un’amarissima delusione: ai rigori, si sa, può succedere di tutto. Sennonché con l'Italia sotto di un rigore, un signore col 21 sulle spalle decide di fare il cucchiaio, atto di estro e follia utile a far girare la partita. Soprattutto a livello mentale. Per gli inglesi si mette male: traversa di Young, errore di Cole anzi parata di Buffon e i Leoni, domenica in versione agnelli, sono domati. Ridotti a maggiordomi da tè delle 5. La ‘patria del calcio’ prende l’aereo e torna all’ombra del Big Ben.

Allora tutti pazzi per Pirlo e per quel cucchiaio, che nel traffico della lotteria dei rigori ha il sapore della follia che non ti aspetti ma ti piace. La freddezza nel momento che conta, che soddisfa ogni sportivo tanto da farti credere che tutto è possibile, perfino vincere. Un rigore al rallentatore. Una parabola lenta e sofferta. Da cardiopalma. Il giusto suggello a 120 minuti colmi di emozioni ma avari di gol.

L’Italia avanza. Che la leadership spettasse di diritto al nostro metronomo lo sapevamo già da tempo. Ora lo sa anche il resto del mondo. Soprattutto l’Inghilterra. La sua qualità fa paura, lo eleva su chiunque altro, compreso Gerrard, tanto per fare un nome, che l’altro ieri sera al confronto sembrava un mediano da oratorio. Lo hanno capito anche i pluridecorati Xavi e Iniesta nella partita d’esordio contro la Spagna o, meglio ancora, l’estremo difensore polacco Pletikosa, bucato sul primo palo da una punizione avvelenata del nostro regista. Speriamo giovedì lo capiscano anche i temibili tedeschi.

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mini Serra_San_Bruno_2040-12-57-03-4870Riceviamo e pubblichiamo:
Esattamente un anno fa tutti gli operatori commerciali di Serra San Bruno venivano chiamati a presentarsi nella sede del comune perché convocati dal sindaco Sig. Bruno Rosi per discutere di un nuovo progetto che la allora nuova giunta comunale voleva proporre: ogni esercizio commerciale avrebbe potuto scegliere liberamente un’area verde tra quelle comunali e prendersene cura a sue spese in cambio di un sconto sul pagamento della tassa sull’ occupazione del suolo pubblico e di una piccola pubblicità sull’area curata. L’idea era buona: mettere in ordine il Paese voleva significare che il NOSTRO è un Paese ordinato, curato, ideale per venire a farci una bella vacanza e soprattutto voleva significare un segno di civiltà.
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Riceviamo e pubblichiamo

“Eran cento, eran vecchi e forti e sono morti”. Casini si strappava le vesti gridando “… lo spread ha superato 500 punti… occorre un governo tecnico…” il PD, invece, continuava la sua battaglia fatta di  “randellate giudiziarie” contro il presidente Berlusconi.  L’illibata Lega tra una lite ed un’altra grattava il formaggio. E il PDL  annaspava.  Quindi  venne il governo tecnico. Il Governo BARONALE dei tecnici , guidato dal bocconiano Super Mario,  doveva salvarci dal baratro. Un baratro fatto di spauracchi: la Grecia, la Spagna, lo Spread, i mercati, la credibilità…. Una manovra finanziaria da 96 mld di euro per salvarci, naturalmente, a carico di quegli italiani che (secondo Casini e “compagni”) sino al giorno prima delle dimissioni del Governo Berlusconi non arrivano più alla terza settimana, in più, avremmo avuto le tanto osannate riforme. A sei mesi dall’insediamento del  super Governo ci troviamo senza una vera riforma, con una spesa pubblica incontrollata, con una disoccupazione di tipo vulcanico, tutto farcito in una recessione economica come non si vedeva dal dopoguerra; dulcis in fundo, in una dittatura fiscale e politica come non si poteva neanche immaginare. Alla faccia della democrazia! Il risultato dell’inasprimento fiscale esercitato da questo Governo, a livello sociale, è stato un’escalation di furti, rapine, scippi, truffe, estorsioni e corruzione, così tanto elevato, da non fare più notizia. È chiaro che ci stiamo avviando verso l’auto distruzione. Insistere a voler stare nella zona euro a tutti i costi ci sta obbligando a creare architetture sociali ed economiche surreali che presto crolleranno rovinosamente su se stesse. Abbiamo ceduto la nostra sovranità nazionale ai mercati finanziari col risultato di essere contrabbandati come merce speculativamente appetibile su tutti i mercati internazionali. Avere sposato la globalizzazione senza tenere conto che ci sarebbe stata una lotta impari( impossibile da pareggiare, figuriamoci vincere) è stata una follia. Se oggi in Italia manca la classe dirigente è anche perché manca la destra della sovranità nazionale. La sovranità è un valore che difetta ad una sinistra a vocazione internazionalista; che è lontana dai principi di un centrodestra che si è mostrato  più attento a soddisfare bisogni di potere sfumando  i grandi sogni degli italiani  per cui s’era formato:  la sovranità, dunque,è patrimonio esclusivo di una destra che ora spetta a noi far individuare. Si è sovrani perché si decide da sé e non si rinnega nulla di quel che si è scelto di essere. Anche perché siamo orgogliosi di essere quel che siamo.  L’Italia è un Paese sempre in piena contraddizione. Come si fa’? Arriva un Governo che decide di fare il Piano Casa e, una Regione, come quella della Calabria, che dopo tre anni non è riuscita a partorire una legge sul Piano Casa. Arriva il Governo successivo ed impone l’IMU una tassa incostituzionale perché viola apertamente l’art. 53 della Costituzione e che ha come conseguenza una flessione del mercato immobiliare nazionale del 30%. Quindi “anche” chiusura della Italcementi di Vibo Marina. Poi arrivano le lacrime dello stesso Governo col decreto sviluppo (una barzelletta da 80 MLD) che riduce le tasse a carico delle ristrutturazioni. Mentre in Consiglio regionale il PD  piange insieme al PDL la chiusura dello stabilimento della Italcementi, dopo che loro sono gli artefici della chiusura. È una follia o no!? Nel frattempo, sta arrivando la tempesta: i grillini sono sotto le mura! Il PDL si sta sciogliendo come neve al sole, mentre il PD è immerso in una serie di faide correntizie senza precedenti. Mentre i sagrestani della politica non esistono più, la Lega è in catalessi. Anche se nessuno le vuole, le elezioni, sono dietro l’angolo, la legge contro la corruzione farà cadere questo Governo fantoccio in mano da troppo tempo al presidentissimo Napolitano. La domanda è: siamo sicuri che una volta toccato il fondo cominceremo a risalire?  Il Problema è: grillini oltre a una buona volontà, hanno qualcosa da offrire? Noi siamo sicuri di no!  La politica non si può e non si deve improvvisare. Noi di fiamma tricolore siamo quelli che non tradiamo. Con noi c’è il popolo che teniamo unito nel nome della sovranità, del diritto alla autodeterminazione, a decidere con la nostra testa e non eterodiretti da un computer di Wall Street. Nella politica italiana c’è stata troppa presunzione, arroganza, delirio di onnipotenza e contraddizione. Noi non ci rassegniamo al bipolarismo tra Bersani e Beppe Grillo, al dominio della BCE e di Equitalia, alla fine delle nostre speranze.  E se a noi  ci tengono in tutti i modi possibili e immaginabili al di sotto del 5% attraverso la negazione spazi sui giornali, nelle cronache, in TV è perché i brontosauri della politica che, dominano il mondo dell’informazione, hanno paura di sparire, ma spariranno lo stesso, Grillo compreso.

Francesco Pastore

Fiamma Tricolore

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mini veduta_fabriziaDi seguito, pubblichiamo il resoconto integrale del convegno tenutosi nei giorni scorsi a Fabrizia dal titolo “Dall’isolamento allo sviluppo”, redatto da Maria Cirillo
Il convegno è servito a fare un remake delle insufficienze e delle inefficienze a cui la classe dirigente politica ci ha ormai da tempo abituati. E' stata, comunque, una bella carrellata di proposte, di esempi da imitare ed, in alcuni casi, di cortesi dichiarazioni di intenti.  L'erudita relazione del Prof. Perna, ha tenuto conto delle caratteristiche e potenzialità del territorio, ponendo l'accento su quanto nelle zone interne sia possibile fare per migliorare l'economia del territorio attraverso le sue ricchezze. Infatti, tema centrale dell'analisi, è stata l'agricoltura ed il patrimonio boschivo. Ha rivolto l'invito di fare come nel Reventino. Utilizzare beni demaniali, case abbandonate e ripartire con prodotti agricoli di qualità, utilizzando anche la manodopera degli immigrati. Il commercio però, si dovrebbe risolvere facendo appello a quelle risalenti teorie canoniche dell'economia, che mettono l'etica al primo posto. Prezzo equo, prezzo che permette di vivere, salari e contratti etici comprendenti, ad esempio, l'impegno e la garanzia delle coltivazioni biologiche. Inoltre, intervenire nel campo del dissesto idrogeologico, recuperando terre abbandonate e, contemporaneamente, recuperare risorse.
 Anche nell'ambito del patrimonio boschivo, un'attenzione nuova potrebbe realizzare quell'utilizzo migliore e più efficiente, mediante l'introduzione di contratti di responsabilità territoriale, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni. La proposta conclusiva del Prof. Perna si incentra sull'idea che occorre fare comunità, riunire tutti i soggetti attivi disponibili, e preparare un progetto di rinascita e recupero, da discutere e far condividere - lui si impegna - con il ministro Barca, titolare di un fondo apposito per le aree interne.  
Anche il dott. Luciano Belmonte, Segretario regionale FILCA Cisl, si è soffermato sulla problematica del dissesto idrogeologico. Ha definito la Calabria un “territorio bizzarro” perché le persone solo nell'emergenza si uniscono, mentre passata questa, tornano all'individualismo. Sottolinea che non è più tempo di aspettarsi finanziamenti a pioggia, ma occorre creare lavoro utilizzando le risorse disponibili, a cominciare dai beni confiscati alla ‘ndrangheta. La bonifica dei siti dall'amianto, la gestione dell'acqua - che deve essere restituita alla comunità - sono attività idonee a creare lavoro. La proposta è, ancora, quella di fare comunità, mettendo insieme la progettualità di diversi comuni.
Il Dott. Mirko Tassone, giornalista, mette in evidenza la situazione dell'isolamento e del mancato sviluppo, che non solo ha comportato la grave carenza dei servizi essenziali, ma anche l'insufficienza cronica di altri, di minore visibilità, quali, ad esempio, i servizi legati alla velocità virtuale. L'idea vincente è quella di proiettarsi al futuro, anticipando i tempi, così com'è avvenuto all'epoca della realizzazione dell'autostrada del sole, sulla cui utilità erano in molti ad essere restii, sbagliandosi clamorosamente. La giusta ambizione, secondo il giornalista, è quella di recuperare il mancato sviluppo verificatosi finora.
L'Assessore alla Provincia di Vibo Valentia, Dott. Pasquale Fera, definendosi uno “zappatore della politica”, mette subito in chiaro le proposte di sviluppo, che riguardano, essenzialmente, l'agricoltura e l'artigianato. Propone di utilizzare un modello cooperativistico (che potrebbe essere destinatario di appositi finanziamenti), simile a quello del nord-est. Per quanto riguarda il suo paese, San Nicola da Crissa, del quale è attualmente Sindaco, ha già avviato una sperimentazione del genere, provando ad implementare questo sistema, per la produzione e la commercializzazione dei prodotti tipici del territorio.
Il Dott. Perrotta, in rappresentanza dell'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria propone di pensare ad un progetto di Area, che esca fuori dai confini dei piani strutturali, in vista di un concetto di città metropolitana, abbandonando le concezioni campanilistiche. A tal proposito si dichiara disponibile ad impegnarsi presso le sedi istituzionali provinciali.
Le nutrite relazioni, sapientemente riassunte, precisate e commentate dal Prof. Ugo Mollica, Presidente della Pro-loco di Sant'Ilario dello Ionio, hanno preceduto le doverose estrinsecazioni dei sette sindaci presenti, fitte di proposte, ma anche di sconforto per l'assoluta insufficienza di fondi persino per la normale manutenzione delle infrastrutture, soprattutto viarie.
Si fa un po' di fatica ad intendersi sul significato da attribuire alla parola sviluppo, dato l'attuale contesto macro-economico, in cui abbiamo assistito al fallimento di metodi e strategie fino a poco tempo fa oggetto di celebrazione indiscutibile. Dobbiamo tornare con i piedi per terra, guardarci intorno, e ripartire avendo cura di ciò che la terra ci offre . Rivalutare nella sua vera essenza il concetto di sviluppo, ripensare al concetto di sostenibilità, liberandolo dai laccioli di natura esclusivamente tecnica e burocratica, avendo riguardo a coniugarlo con la necessaria idea di solidarietà presente e futura.
Tuttavia il titolo impostato come tema di discussione, ci sta bene, se l'occasione è serve a far seguire azioni coerenti con la discussione che ne è scaturita. Le personalità che abbiamo ascoltato hanno detto certamente delle cose interessanti e piene di spunti di speranza. L'accenno che ha fatto il Prof. Perna su strumenti etici (prezzi e salari etici, contratti ed impegni etici ecc.), sono effettivamente quelli che, pur con un po' di scetticismo circa la loro probabile realizzazione, forniscono ancora la linfa culturale su cui costruire la discussione del futuro dell'umanità e su una giustamente inseguita nuova speranza .
Attraverso l'ottima organizzazione dell'evento da parte dell'Associazione Fabrizia in movimento, coordinata dal suo Presidente Virginio Randò, è stata data l'opportunità ai Sindaci invitati al convegno, di esprimersi e confrontarsi, creando un'occasione pratica, utile per mettere a frutto le idee.
Tra i Sindaci presenti, il primo ad esporre il suo giudizio sull'attuale sistema, frutto di molte contraddizioni del passato, è stato Antonio Minniti, Sindaco di Fabrizia, il quale ha puntualizzato l'inadeguatezza delle politiche di sviluppo della Regione, che perpetuano l'annosa “questione meridionale”. I progetti di sviluppo cozzano contro i gravi limiti strutturali, potendosi notare, per di più, come l'accesso al credito sia precluso alle piccole imprese ed ai giovani. Avvalendosi della disponibilità del Prof. Perna rimarca l'idea circa l'invito da fare al Ministro Barca, nonché per la canalizzazione di altre istituzioni. Naturalmente, come precisa il Prof. Perna, il giusto contesto deve essere creato dai Sindaci che devono organizzarsi fra loro.
Il Sindaco di Brognaturo Giuseppe Antonio Iennarella ha testimoniato che il ritorno ad un'agricoltura sana – così come da parte dei più avveduti si sta già attuando – sarebbe il canale di sfruttamento idoneo per i nostri territori. Anche l'artigianato dovrebbe ritornare come nei tempi in cui rappresentava un grande pregio di queste zone, sembra essere sparito. Si domanda, ma in Calabria, hanno tutti preso l'impiego pubblico? Per l'Assessore del Comune di Dasà, il ritardato sviluppo dei piccoli centri, è colpa dell'inadeguatezza viaria, che è preliminare ad ogni tentativo di mettersi al pari degli altri. Testimonia come, l'impervietà di alcune strade, quale quella di Sant'Angelo, le curve di Fabrizia e di tutte le zone interne, scoraggiano persino gli autotrasportatori di merci che, giunti all'uscita dell'Autostrada, farebbero volentieri a meno di percorrere quelle strade così difficili ed insicure.
La positività e praticità maggiore arriva dal sindaco di Giffone, che ha le idee molto chiare anche su quanto si può fare da subito per mettere il territorio in condizioni di costruire un'opportunità reale. L'intervento così propositivo merita di essere ulteriormente spiegato. Per adesso anticipiamo il fatto che egli ritiene che questa è un'area geografica di grande interesse, grazie alla ricchezza di boschi.
L'idea che deve essere promossa, secondo chi scrive, è che le esigenze delle popolazioni, anziché essere messe in campo con aprioristiche e generiche dichiarazioni di un necessario sviluppo, dovrebbero essere prima studiate attentamente, attraverso l'analisi delle situazioni territoriali, in modo obiettivo e leale, allo scopo di portare al competente livello di governo, quella progettualità realistica ed utile, che finora non ha neppure sfiorato i sonni dei nostri politici, che sulle questioni irrisolte, hanno continuato a costruire la loro fortuna elettorale.
Avevamo interrotto la carrellata delle idee esposte dai sindaci intervenuti al convegno, facendo accenno alle potenzialità del territorio espresse dal rappresentante di Giffone. Il sindaco Alvaro, dopo aver testimoniato sulle difficoltà del comune a vendere i boschi, e preso posizione chiara contro la ‘ndrangheta, che ne sarebbe l'artefice, punta direttamente a dichiarare il suo impegno per promuovere i progetti di sviluppo per il comprensorio. Il primo di questi sarebbe la strada Trasversale della Piana, che interessa Giffine, Serra San Bruno, Fabrizia e gli altri centri attigui, per la quale ha già avviato dei contatti presso l'Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, che ha già preso impegni fattivi, inserendo il progetto nel suo programma triennale. L'interesse dimostrato per questa area territoriale dal Sindaco appare autentica. dimostrata, come sembra, dai tentativi di incidere razionalmente sull'attuazione di questo legame territoriale. La credibilità delle dichiarazioni è supportata dall'acclarato interesse per il territorio. Si sa, infatti, che il legame dei giffonesi alla terra fabriziese è abbastanza risalente – non solo in virtù dell'irrinunciabile devozione al nostro Patrono Sant'Antonio, da sempre coltivata – ma anche a motivo delle pregresse relazioni economiche barattiere tra il nostro paese ed il loro. Se questo è solo un inizio, e se viene portato avanti l'invito alla coesione, alla legalità, ad una valida e democratica gestione economica delle ricchezze della zona, congiuntamente alla volontà di essere portatori di innovazione, se non altro ci si avvicina, non certo al traguardo, ma almeno alla partenza.
Pessimismo, invece, viene espresso dal dott. Iorfida, intervenuto per il Comune di Mongiana, che scaglia le sue accuse contro l'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, la quale sarebbe responsabile del mancato ammodernamento delle strade, causa principale dell'assenza di sviluppo nella zona. L'epoca in cui Mongiana era al centro dell'economia, con la famosa fabbrica d'armi, l'epoca in cui i Borboni costruirono, in soli 7 anni, la strada Mongiana-Pizzo (1835-1842), è tramontata definitivamente. Senza strade - dice - non c'è sviluppo possibile: non solo il turismo, ma pure lo sviluppo di cultura e tradizioni, passano attraverso l'adeguatezza del sistema trasporti.
Un modo nuovo di fare politica, fare sinergia, fare sistema per risolvere le problematiche che i sindaci si trovano ad affrontare, sono le congetture che il Sindaco di San Giovanni di Gerace mette in campo, con l'invito ad essere sinceri con i cittadini. Le persone vedono la politica come quell'insieme di persone colte che sanno risolvere i loro problemi, ma non è sempre così. Si rende necessario un approccio non illusorio, che consenta onestamente di dire no alle richieste cui non sia possibile aderire, nonchè ridimensionare la mentalità assistenzialistica e considerare i servizi frutto di un moderno metodo di ragionare.
Il tema affrontato dal sindaco di Spadola, Ing. Barbara, che ha concluso gli interventi, si sviluppa nell'ambito del turismo. Soprattutto il turismo spirituale, di straordinario interesse, rafforzato dalle ripetute visite del Papa alla Certosa di Serra San Bruno, ma non solo. E' altresì possibile un turismo ambientale e culturale, stante le attrattive presenti in tutto il territorio, a partire dalle Ferriere e Villa Vittoria a Mongiana, il Parco delle Serre, la Vallata dello Stilaro. Persino - dichiara - un turismo gastronomico, all'altezza di attrarre visitatori sarebbe potenzialmente attuabile, salvo, però, che questo entroterra non si presenta competitivo a causa della inadeguata viabilità e di un diffuso "parastato criminale" che non fa crescere l'economia.
In chiusura del convegno, Luciano Belmonte lancia l'idea di fare a Fabrizia un incontro con l'associazione del Progetto San Francesco, che nasce da un bene sequestrato alla mafia affidato alla CISL. Chiede all'associazione Fabrizia in Movimento di promuovere l'incontro ed invita i sindaci a mettersi insieme costruendo una rete antimafia e, attraverso il contrasto e la denuncia, diventare ambasciatori di legalità.
Un' interrogativo sorge spontaneo. Si può riprendere dall'idea di sviluppo che era stato prefigurato dai Costituenti, che hanno inteso puntare alla centralità della persona, cittadino e lavoratore, che stiamo constatando degenerare a causa di una politica culturalmente e moralmente scadente, che ha snobbato gli irrinunciabili principi di legalità, imparzialità ed uguaglianza? L'imperante corruzione ed il malaffare pubblico, i metodi clientelari ed antidemocratici hanno contribuito a mettere in ginocchio l'economia. Ora si è arrivati al culmine ed è, assurdamente, al cittadino povero che viengono imposti sproporzionati sacrifici. Non ci si può, perciò, meravigliare di quest'ondata traboccante ed esasperata di disamore verso la politica.

 Maria Cirillo

 

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mini Nuova_immagine.jpgL’analogico va in pensione. La cara è vecchia TV che da anni ci fa compagnia sta per spegnersi per sempre. Al suo posto, ad intrattenerci sarà quella digitale. Le modalità per ricevere i programmi cambiano considerevolmente e, di conseguenza, anche le nostre abitudini. Ecco, quindi, le 10 cose da sapere a proposito del digitale.

1 Analizzare gli apparati di ricezione. Prima di fare nuovi acquisti è bene verificare gli apparati di ricezione televisiva che avete già in casa. I televisori di ultima generazione sono provvisti di decoder digitale incorporato quindi non si dovrà effettuare alcun acquisto. Mentre i TV-color più attempati, privi di presa scart, sono a questo punto inutili, perché senza questa particolare presa non si potrà collegare neanche un decoder esterno e bisognerà acquistare una TV nuova. Se avete una TV con presa scart basterà acquistare soltanto il decoder. Occorre un decoder per ogni televisore.

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mini Premio_LetterarioDi seguito pubblichiamo il regolamento del concorso letterario bandito dall'associazione "L'Officina: idee per la cultura" di Chiaravalle Centrale (Cz).

                                   Quarta edizione

Concorso letterario “L‘Officina: Idee per la Cultura”

Regolamento

Concorso e sezioni

È indetto il concorso letterario di poesia, quarta edizione, “L‘Officina: Idee per la Cultura”.

Il concorso si articola in due sezioni, tutte a tema libero:

  • lingua italiana;
  • lingua dialettale calabrese.

I componimenti devono contenersi, orientativamente, entro i cinquanta versi.

Possono essere presentate al concorso solo composizioni inedite.

Ogni concorrente può presentare un solo componimento, pena l’esclusione del concorso.

La partecipazione al concorso è gratuita.

Modalità d’invio delle opere

Gli elaborati devono essere presentati in sei copie, cinque anonime, la sesta recante anche:

• dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, indirizzo) recapito telefonico ed eventuale indirizzo email;

• titolo componimento e indicazione della sezione di concorso

Il plico, così completato, deve essere inviato tramite posta, al seguente indirizzo: Associazione “L’Officina: Idee per la Cultura”, c/o “Bar del Corso – Via Gregorio Staglianò – 88064 Chiaravalle Centrale (Cz), o consegnato a mano allo stesso indirizzo.

Gli elaborati possono, inoltre, essere inviati per posta elettronica all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Al messaggio dovranno essere allegati due files, uno con il solo testo della poesia, l'altro con testo e i dati anagrafici su indicati.

Gli elaborati dovranno pervenire all’Associazione entro il 15 luglio 2012.

Commissione giudicatrice e Premi

L'Associazione nominerà un’apposita Commissione giudicatrice alla quale consegnerà, in forma anonima, gli elaborati, per la redazione della classifica.

Il giudizio della Giuria è insindacabile. I lavori presentati non saranno restituiti.

Per ciascuna sezione, agli autori delle migliori composizioni saranno consegnati:

  • 1° Premio “Officina: Idee per la Cultura”
  • 2° Premio “Officina: Idee per la Cultura”
  • 3° Premio “Officina: Idee per la Cultura”

La Commissione e l’Associazione potranno stabilire eventuali menzioni speciali.

I premi consisteranno in targhe o coppe.

L’Associazione “L’Officina: Idee per la Cultura” provvederà a informare i vincitori.

La proclamazione ufficiale dei vincitori e la consegna dei premi avverranno nel corso di una serata speciale che avrà luogo a Chiaravalle Centrale in data da definire.

Il bando integrale del Concorso potrà altresì essere consultato sul sito www.radioiris.it.

Eventuali ulteriori informazioni potranno essere richieste sempre all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Informativa

La partecipazione al concorso comporta: l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai fini dell’espletamento del concorso, (per la restante disciplina si fa rinvio al decreto legislativo n. 196/2003); il consenso, a titolo gratuito, alla lettura dei componimenti durante la manifestazione di premiazione e ad eventuali riprese video e registrazioni radiofoniche della stessa, alla pubblicazione, con il solo vincolo della citazione del nome, in un eventuale antologia curata dalla stessa Associazione, o su portali telematici dei quali l’Associazione riterrà di avvalersi per la diffusione degli esiti del concorso. I diritti rimangono comunque di proprietà dei singoli autori.

I partecipanti si assumono ogni responsabilità relativa alla paternità dell’opera.

Chiaravalle Centrale lì, 21 maggio 2012                                      

Il presidente

Maria Augusta Giorgio

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mini pd logoRiceviamo e pubblichiamo:

Signor Sindaco,

le note vicende di questi giorni che hanno portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco ci impongono, quale forza politica responsabile, di rivolgerci a Lei, quale massima autorità territoriale in materia, per avere garanzie e chiarezza sulla qualità dell’acqua che ancora oggi sgorga dai rubinetti delle nostre case e dalle nostre fonti.

E’ passato più di un anno dal Suo insediamento e da quella campagna elettorale che vedeva la lista supportata dal nostro partito mettere al primo punto del proprio programma il necessario distacco da So.ri.cal. e quella da Ella capeggiata seguire a ruota tale idea impegnandosi a ripristinare le vecchie fonti e ricercarne di nuove.

Oggi, alla luce dell’emergenza che il nostro paese sta affrontando, ci chiediamo e Le chiediamo, cosa Lei e la Sua maggioranza stiate facendo per ottemperare all’impegno assunto oltre che  confondere i cittadini con proclami quali “io bevo l’acqua del rubinetto” e lacunose e contraddittorie ordinanze di non potabilità.

Considerato che la qualità dell’acqua erogata da So.ri.cal è, quantomeno, dubbia e che il problema non sarà certo di pronta soluzione, esiste, anche in previsione di una possibile interruzione dei rifornimenti, un programma di interventi volto a renderci autosufficienti o quantomeno a ridurre il ricorso all’acqua dell’Alaco?

O la comunità serrese, pur vivendo in un territorio storicamente noto per la qualità e quantità delle sue acque, accanto alla spesa per l’aumento dei tributi (tassa sui rifiuti aumentata del 43% e nuova IMU sugli immobili) dovrà caricarsi la spesa per l’acquisto di acqua minerale anche per l’igiene quotidiana?

I cittadini serresi non possono accettare questo! E’ una vergogna per la nostra comunità oltre che un grave danno in termini economici anche in prospettiva dell’incipiente stagione turistica che, con l’acqua di dubbia potabilità, non può promettere certo nulla di buono.

Nel difendere, quindi, le istanze dei nostri cittadini e del nostro territorio chiediamo e riteniamo indispensabile che il Comune di Serra San Bruno assuma una posizione autorevole, netta e chiara sulla questione acqua potabile e nei confronti della SORICAL, anche nel rispetto della volontà degli oltre 2.600 cittadini serresi che nella scorsa tornata referendaria hanno deciso di votare per l’acqua quale bene pubblico e comune.

E’ evidente, infatti, come la gestione del privato delle risorse idriche e, nello specifico, la gestione portata avanti dalla SORICAL, abbia dimostrato una paurosa inefficienza. Gli anni di privatizzazione del sistema idrico hanno prodotto solo aumenti delle bollette senza un corrispondente miglioramento del servizio.

La salute dei cittadini serresi non può essere messa nelle mani di chi agisce per interessi privatistici e deve essere tutelata da ogni potenziale pericolo. Noi chiediamo e pretendiamo che questo venga fatto da chi, in questo momento, ha l’onore e l’onere di amministrare.

L’acqua è bene primario e comune. L’acqua non può essere fonte di guadagno. L’acqua non può essere gestita dai privati ma deve essere totalmente ricondotta nell’alveo del controllo pubblico. Deve essere gestita come servizio ai cittadini lontana da ogni speculazione di natura economica.

Crediamo e riteniamo indispensabile che il nostro Comune porti avanti una battaglia di equità e giustizia sociale per tornare al sistema di gestione e fornitura dell’acqua potabile attraverso la rete degli acquedotti comunali anche a costo di subire una riduzione dell’erogazione. Meglio poca acqua ma buona!

Sappiamo che una manutenzione attenta della rete esistente e quindi degli acquedotti comunali potrebbe portare ad un aumento della portata dell’acqua. Sappiamo che il territorio serrese è ricco di sorgenti. E’ necessario potenziare i pozzi già esistenti, realizzare nuovi pozzi di adduzione, realizzare nuovi acquedotti per raggiungere la completa autosufficienza e autonomia e staccarsi definitivamente da SORICAL.

Non vogliamo continuare ad avere rapporti con chi, per anni, ha lucrato su un bene primario mettendo interessi economici al primo posto rispetto alla salute dei nostri cittadini.

Tornare alle nostre risorse idriche si può. Si deve fare per il bene della nostra comunità.

Chiediamo allora:

- chiarezza e garanzie sulla qualità dell’acqua; 

- un’immediata programmazione di interventi volti al distacco da SORICAL con il ritorno ai pozzi ed agli acquedotti comunali per una graduale e completa autonomia idrica;

- la sospensione dell’invio delle bollette per il pagamento del servizio idrico;

- la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema;

- che il Comune di Serra San Bruno intraprenda contro la SORICAL ogni azione necessaria ad  ottenere il risarcimento degli ingenti danni subiti con la cattiva gestione del servizio e l’eventuale restituzione delle somme ingiustamente pagate.

Paolo Reitano (coordinatore Pd Serra San Bruno)

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mini diga-alacoConvalidato il sequestro dell'invaso dell'Alaco. Il giudice per le indagini preliminari, Gabriella Lupoli, ha confermato il provvedimento della Procura vibonese che ha riguardato l'impianto che si trova sul monte Lacina e altri 57 siti ad esso collegati. Il sequestro preventivo, scattato il 17 maggio scorso, era arrivato con l'inchiesta condotta dal pm Michele Sirgiovanni e sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. 26 le persone indagate, alcune per avvelenamento colposo di acque, tra dirigenti, funzionari e tecnici Sorical, Asp e Arpacal, e alcuni sindaci. L'impianto investigativo ha dunque retto

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mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO – Come se non bastasse tutta la preoccupazione sorta nei cittadini dopo il sequestro dell’invaso dell’Alaco, l’amministrazione Rosi aggiunge ulteriori tasselli al già confusionario quadro riguardante la potabilità dell’acqua sul territorio comunale. Dopo l’ordinanza emanata in fretta e in furia sabato sera, che vietava il consumo umano dell’acqua in seguito alle comunicazioni telefoniche ricevute da EsiLab, una nuova ordinanza del sindaco, alquanto caotica, conferma che l’acqua non è potabile, ma con delle precisazioni. Innanzitutto l’ordinanza di Rosi dice che l’acqua erogata da Sorical non è potabile, e Sorical, dice sempre l’ordinanza, serve quasi tutto il territorio comunale.

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mini rubinettoScoppia la “Bomba Alaco” e le grandi manovre dei venditori di depuratori domestici hanno il via. Tanto che la redazione de Il Vizzarro e il profilo facebook di Ulucci Ali’ sono tempestati di messaggi di cittadini che vogliono saperne di più. Il sistema è sempre lo stesso. Il primo contatto avviene telefonicamente. Telefonata in cui vi diranno che siete davvero fortunati, perché siete stati selezionati per un’offerta di 100 potabilizzatori. E’ una tecnica vecchia come il mondo, “creazione dell’urgenza”, di scuola padovana. Al potenziale cliente viene proposta la visita di un rappresentante che effettuerà gratuitamente l'analisi dell'acqua di casa. Il risultato è scontato: l’acqua del rubinetto è avvelenata. E fin qui ci siamo. Seguirà una lunga paternale sulle qualità miracolose dell’apparecchio potabilizzante in offerta. Alla fine il promoter vi proporrà  un contratto che comprende la manutenzione pluriennale per una cifra che sfiora i 3000 euro.

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