scrittoreFermati tempo / chiudi i tuoi occhi / tempo perchè esisti?/ Tempo / dov'è la mia infanzia?/ dov'è mia madre ?/ dov'è mio padre?/ Tempo / hai rapito la mia giovinezza/ hai rubato i miei sorrisi:/ Tempo/ tu che uccidi/ tu che tradisci/ tu che sconvolgi/ nessuno mai prova a ferirti/ nessuno ti colpisce al cuore/ nessuno ti condanna/ Tempo/ io voglio fermarti/ io voglio ferirti / io voglio annientarti./ Tempo / perchè le mie mani ti cercano? / perchè il mio cuore ti ama?/ Tempo del mio tempo/ tempo del mio vivere/ tempo del mio...morire.”: così, come da lontananza che rende imprendibile la conchiglia di mare pur quando nella mano la stringi, come suono di antiche maree, così arriva l’invito di Bruno De Raffaele e arriva contenuto, come in un prezioso scrigno, nella silloge ancor più arricchita, non solo in quantità, che rimane ancora inedita e che meriterebbe comunque fortuna editoriale, “Desideri innocenti”. È un invito che ti coinvolge “silenziosamente, piano” come quando “arriva la sera./ Ti avvolge con tenerezza”. È il racconto che si svela, ti prende e ti cattura come un filo dolce e suadente. È “la voglia d’amare/…sottile, delicata,profonda malinconia/…il cuore infinitamente giovane/ attinge/ dai ricordi più belli/ attimi di vita/ avvolti nel tempo”. Sono “Desideri innocentiche si animano sotto una mal celata malinconia. Il ricordo e la speranza metabolizzati dai sentimenti, con liricità, riescono a suscitare emozioni come “quando l’anima /si veste di poesia / il mondo ti sorride. / Una dolce musica invade il cuore / di chi beve alla fonte / di questo meraviglioso nettare./ Preziosi sapori penetrano l’essere / nella profondità più assoluta / scavano la parte più vera di noi”.

È il verseggiare garbato e raffinato ma tanto tanto umano del poeta crotonese che da sempre va scolpendo, nel suo giornale di bordo, le sue riflessioni, le sue ansie, i suoi fremiti di nostalgia e di lontananza e ritorna “la gioia/ di quando bambini felici/ correvamo i sentieri/ di fantasie e di giochi/ m’invade/ ancora oggi/ che, adulti, per strade diverse/ affrontiamo la Vita”. Sono versi che ti raccontano il suo pacato senso di solitudine, i suoi abbandoni tra le sere stellate e gli orizzonti al largo degli oceani. Proprio così, perché De Raffaele, pur di origini montane (essendosi educato, negli anni infantili, all’ombra della millenaria Certosa di Serra San Bruno) ha amato il mare e con esso ha condiviso ben 10 anni d’imbarco su un Incrociatore della Marina Militare in quanto Maresciallo dello stesso Corpo ed insignito della Croce commemorativa per la Forza militare di pace in Libano. E il suo mare, l’amico Bruno lo dipinge con una bella lirica che è tutto andamento dolce e suadente, un’immagine realisticamente malinconica che si snoda fra versi di raffinata arte ed intensità emotiva. Leggiamola “Mare in tempesta”: “Intensi riflessi di luce / accecano lo sguardo / giochi di onde blu / s’infrangono impetuosi / sulla scura barriera di scogli. /Spettacolo di immane bellezza / per chi ha il mare nel cuore. / La natura si scatena / ed esprime la sua potenza / L’uomo è immobile ed assiste / con emozione / a questa irripetibile / immagine azzurra / che affascina la sua anima!

Insomma un “vecchio lupo di mare” che è tutto generosità e desiderio di sentirsi qualche volta “passerotto smarrito” o “fiore candido” davanti “allo sguardo umano”. Leggendo, ancora, altre poesie che compongono la silloge ci si trova davanti ad un poetare che si snoda in un dire elegante e coinvolgente nel quale si evidenziano le molteplicità degli stati emozionali e la voce va oltre il silenzio. Sono pagine belle e per certi aspetti drammatici, dalle intense sollecitazioni alla ricerca di se stessi in mezzo ai dolori e alle amarezze del mondo. Tutta la poetica di De Raffaele comunica sentimento e bellezza, religiosità e contemplazione, vita e passionalità. Poesia che punta all’anima delle cose e degli uomini trasmettendo conforto e speranza. Così nella lirica “Offri il tuo immenso dolore” laddove ti invita, ci invita ad offrirci, ad accostarci con animo sereno e speranzoso “a colei che con cuore di mamma / ci ha generato e che accoglie / fra le sue dolci braccia / i nostri figli con un amore / che supera ogni limite umano. / Accetta il disegno di Dio / che su ognuno di noi / è perfetto nell’amore. / Abbraccia la fede / che ti permette di raggiungere / tutto ciò che hai perso sulla terra”.

Ora il nostro poeta vive il meritato riposo nella sua casa di Crotone tra buoni libri, tanto scolpire sul foglio bianco le emozioni del passato per regalarle a noi, molti amici che amano conversare con lui e tanta voglia di fare e trasmettere il suo essere marinaio come “Nostalgia d’immenso” parlando al mare e chiedendogli “…dove sono / le tue onde di cristallo ?/ Non sento l’odore degli scogli / quando tu li accarezzi!/ Inconsapevole sofferenza del mio Essere / dov’è il profumo dei tuoi colori! / Non avverto il tuo abbraccio di vita / i miei occhi / cercano il tuo azzurro / cercano / la luce del sole / che tu rifletti! / Mi manchi / dolce presenza! / Oh mare / giammai mi priverò / di te in eterno.”

 Mimmo Stirparo


 

 

 

 

 

 

 

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moschetto2Nella giornata di ieri i carabinieri della stazione di Soriano – guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca – nel corso di una perquisizione effettuata preso il domicilio di I.L., 23 anni, residente a Sant'Angelo di Gerocarne, hanno rinvenuto un moschetto da guerra calibro 91/38.

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, aveva celato l’arma sotto al proprio letto. Per lui, nella serata di ieri, è scattata la denuncia a piede libero per detenzione illegale di arma.

 

 

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certosino Il 2014 è l’anno, si potrebbe dire, giubilare per San Bruno e la sua città che lo ha sempre amato e venerato, Serra San Bruno custode gelosa della Certosa che accoglie le sacre reliquie del Santo. Infatti, in questo anno di grazia, ricorrono i cinquecento anni della beatificazione del Santo Patriarca ed o cinque secoli del ritorno dei frati certosini nel sacro convento serrese dopo un’assenza di ben quasi quattro secoli.

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Mercoledì, 26 Febbraio 2014 15:30

Addio a Mastro Bruno Tassone

bruno tassone MSe n’è andato soffrendo in silenzio. Con il garbo e l’eleganza che per tutta la vita lo hanno contraddistinto. Se n’è andato da uomo “vecchio stampo” quale era, forbito nel linguaggio, signorile nei comportamenti e nei modi. La comunità di Spadola e quella di Serra San Bruno, paesi che forse più di altri hanno giovato del piacere di conoscere e vivere Bruno Tassone, si stringono oggi in un pianto senza fine che nasce dalla consapevolezza che a lasciarci questa volta è una vera e propria personalità simbolo dei nostri territori.

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mattoniNella giornata di ieri gli uomini della Stazione dei Carabinieri di Soriano Calabro, hanno tratto in arresto V.S., 30 anni, residente a Gerocarne. L’uomo - accusato di furto aggravato plurimo e danneggiamento - è stato colto in flagrante dalle forze dell’ordine mentre era alla guida di un furgone nel tratto di strada che conduce da Soriano a Gerocarne. A bordo del mezzo, risultato rubato, sono stati trovati dei mattoni, che lo stesso V.S. avrebbe sottratto da una casetta rurale in costruzione sita in un podere ubicato nella periferia del comune di Gerocarne.

Per impossessarsi dei mattoni l’uomo ha dovuto abbattere una parete della stessa casa, fatto che gli è costato, di conseguenza, anche l’imputazione di danneggiamento. Il mezzo rubato a bordo del quale era stata caricata la refurtiva è risultato di proprietà di un commerciante del luogo.

 

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uiciLo scorso venerdì 21 febbraio è stato celebrato il settimo anniversario della “Giornata nazionale del Braille”. A Serra San Bruno, per l’occasione, l’Unione provinciale ciechi e ipovedenti ha incontrato gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi”. Il Dirigente scolastico Antonio Ceravolo ha raccolto quindi con prontezza ed entusiasmo l’invito dell’Uici, per l’organizzazione di un incontro atto a favorire la promozione sociale e culturale, oltreché la diffusione informativa, su questo fondamentale sistema di lettura per non vedenti. Un’iniziativa quindi per richiamare l'attenzione sull'importanza che il Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di tutti gli altri soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nella loro quotidianità, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.

Il presidente della Upci, Giovanni Barberio, ha aperto l’evento portando all’attenzione degli studenti nozioni, appunto, sul sistema di lettura e scrittura Braille e più in particolare sull’importanza della comunicazione e dei mezzi che ne consentono l’accesso ai ciechi ed agli ipovedenti. Inizialmente, lo stesso Barberio, si è quindi soffermato su alcuni cenni storici e sul percorso di integrazione sociale che negli ultimi anni ha interessato l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. A tal proposito sono stati proiettati due diversi filmati: il primo, un documentario sintetico ed incisivo su Luis Braille, ha quindi illustrato nozioni riguardanti proprio l’ideatore del sistema di lettura; il secondo filmato ha invece riguardato un’illustrazione analitica.

Nel corso dell’incontro è stata rievocata anche la figura di Augusto Romagnoli, iniziatore della tiflopedagogia italiana, personalità fulcro per l’avvio dell’ostico processo di emancipazione che ha visto protagonisti i disabili in Italia e più in particolarmente i ciechi e gli ipovedenti. Un percorso, che nel tempo ha centrato grossi passi in avanti, posto in essere – nella prima metà del Novecento - soprattutto per l’introduzione degli studenti non vedenti nel contesto scolastico, anche se ancora la figura del tiflopedagogista non è stata riconosciuta come obbligatoria negli istituti italiani.

Particolare è stata la seconda parte dell’iniziativa, durante la quale si è permesso agli studenti dell’Einaudi di maturare un’esperienza diretta con il sistema di lettura Braille, grazie all’ausilio di una tavoletta, di un foglio di carta ed un punteruolo. In seguito si è passati all’altrettanto interessante sperimentazione di alcuni sistemi e pratiche utilizzate in genere dai soggetti affetti da disabilità visiva.

 

 

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premio letterario tropeaIl Premio Internazionale di poesia "Tropea: Onde mediterranee" è giunto alla sua XI edizione. Ideato dal professore, nonché scrittore, Pasquale De Luca, lo stesso nasce con l'obiettivo di scoprire nuovi talenti della poesia anche tra i più giovani. Il Premio si articola in sei sezioni alle quali ogni aspirante poeta può partecipare. Ogni sezione viene denominata "Onda": nella prima confluisce la poesia inedita dei bambini della scuola elementare; nella seconda la poesia inedita in lingua italiana per adulti; nella terza la poesia inedita in vernacolo (che può essere inviata in qualsiasi forma dialettale purché italiana); nella quarta la poesia edita in lingua italiana; nella quinta la poesia inedita in lingua straniera; nella sesta la poesia inedita italiana per adulti e studenti di ogni età con tema specifico "I valori della donazione e della vita", ideata per sensibilizzare le persone alla donazione e promuovere l'attività sociale portata avanti dall'associazione Avis.

L'associazione "Tropea: Onde mediterranee", nella persona del prof. De Luca, attraverso il Premio Internazionale vuole «promuovere l’amore per la poesia, far conoscere nuovi poeti, le loro opere e la loro libertà espressiva, senza condizionamenti ideologici, politici, religiosi, di nazionalità, o di altro genere» come previsto anche dall'art. 4 dello Statuto dell'associazione stessa.

Per tutti coloro che volessero partecipare, Il termine ultimo per l'invio delle opere è il 28 febbraio. Ulteriori notizie sul Premio sono disponibili sul sito-web ufficiale www.tropeaondemediterranee.it.


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mini serra_san_bruno_2SERRA SAN BRUNO – Quella di rendere i saluti di cordoglio, in chiesa, appena terminata la celebrazione del funerale, è una tradizione notevolmente consolidata nel corso degli anni. Tuttavia, pare non sia di questo avviso l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Vincenzo Bertolone, che in questi giorni ha impartito delle nuove regole che vanno nella direzione opposta. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, non sarà più possibile manifestare il proprio cordoglio ai parenti del defunto, in chiesa, immediatamente dopo la celebrazione della messa. 

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mini coppacalabriaIl pareggio rimediato nell'ultimo incontro disputato al palasport di via San Brunone contro il Five Falerna è soltanto un ricordo per il Futsal Serra, che ieri è sceso in campo per l'andata dei quarti di finale di coppa Calabria “Memorial Stefano Gallo”. Il programma ha visto i ragazzi del tecnico Gerardo Pisani affrontare una delle potenziali finaliste, l'Edilferr Cittanova, capolista tra l'altro nel proprio girone, così come il Futsal Serra.

Match di alto livello, dunque, quello che si è disputato ieri pomeriggio, tra due squadre ben organizzate e desiderose di fare bene sia in campionato che in coppa.

Tra le fila del Futsal Serra da sottolineare anche l’esordio di Francesco De Caria, neo acquisto della società biancoverde, che già in passato ha avuto esperienze in D, C2 e C1 con la maglia del Serra Calcio a 5.

Il primo tempo termina con gli ospiti in vantaggio per tre reti a due, in virtù dei gol di Condrò su calcio di rigore (il portiere Carrera, in questo caso, intuisce soltanto); poi, a distanza di tre minuti, ecco il meritato pareggio del Futsal Serra (che nel frattempo si era reso pericoloso in almeno 5-6 occasioni) con Domenico Zaffino (tiro diagonale sul secondo palo e la palla dopo aver colpito entrambi i pali si infila in rete). Sempre il numero 2 biancoverde dopo un po’ porta in vantaggio i vibonesi, sfruttando una respinta corta del portiere. Poco dopo Zaffino si rende protagonista – suo malgrado – di una sfortunata deviazione, spedendo dunque il pallone nella propria porta dopo una conclusione da parte di un giocatore ospite. Quasi nei minuti finali, momentaneo vantaggio del Cittanova con Fiumara.

Nella ripresa, i padroni di casa scendono in campo più determinati rispetto ai reggini con l’intenzione di capovolgere la situazione e, nel giro di cinque minuti, una doppietta di Ciconte ed il gol di Domenico Zaffino, consentono al Futsal Serra di portarsi sul momentaneo 5 a 3. Un errore in difesa, però, manda nuovamente in gol l’Edilferr con Foti. Nel frattempo, da segnalare anche due legni colpiti dall’ Edilferr. Il Futsal Serra non perde la concentrazione ed in pochissimi minuti la squadra di mister Pisani va in gol in altre tre situazioni: prima Ciconte realizza un calcio di rigore, fischiato per fallo su De Padova, poi il portiere Carrera realizza una punizione diretta, dopodiché sempre Ciconte realizza l’ 8 a 4, su assist di De Padova. Nei minuti finali, l’Edilferr batte per la quinta volta Carrera con Maurici e, sempre Carrera, realizza un’altra punizione diretta per il definitivo 9 a 5.

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s nicolaUn territorio alla mercé del dissesto idrogeologico e che, più di molti altri, frana costantemente, moralmente e fisicamente verso l’abisso. Un po’ a causa delle ecomafie, un po’ per la negligenza delle istituzioni, ancora una volta, all’indomani dell’ennesima “tempesta”, il Vibonese si sveglia devastato, con lividi ovunque ed il viso ammaccato come un pugile suonato, messo duramente ko nell’incontro del giorno prima.

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