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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Di seguito il testo dell'interpellanza a risposta scritta presentata ieri mattina da Mirko Tassone, consigliere comunale del gruppo "Al lavoro per il cambiamento":
Al sig. Presidente del Consiglio del Comune di Serra San Bruno
Al Sig. Sindaco del Comune di Serra San Bruno
Serra San Bruno, 26 aprile 2012
INTERPELLANZA A RISPOSTA SCRITTA
OGGETTO: Presenza cani randagi
Il sottoscritto consigliere
Premesso che
Considerato che
Interpella il Sindaco per sapere
Il Consigliere
Mirko Tassone
Di seguito pubblichiamo uno scritto di Marinella Gambino in memoria del padre Sharo, compianto giornalista e scrittore morto il 25 aprile 2008.
Dal giorno della scomparsa di Sharo Gambino siamo stati testimoni di una mobilitazione straordinaria. Il mondo della cultura, la gente comune, la Calabria intera, parte dell'Italia, hanno voluto rendere omaggio alla figura dello scrittore, con una tale ricchezza di sentimenti, quale noialtri familiari non ci saremmo mai aspettata. Una partecipazione ampia e generosa, un affetto travolgente di cui siamo sentitamente grati. Nel mio modo di vedere, ho sempre ritenuto che mio padre, per le sue esequie, immaginasse qualcosa di esattamente eguale ai funerali del suo personaggio Mariano D'Alife, nel romanzo 'Concerto in re maggiore':Di seguito la nota stampa diffusa dal Capitano Stefanio Esposito Vangone, Comandante della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno:
Nella notte del 13.04.2012 i militari del Comando Stazione Carabinieri di Polia (VV), hanno tratto in arresto i fratelli IELAPI Domenico nato a Polia (VV) il 13.11.1975, celibe, disoccupato, pregiudicato e IELAPI Francesco nato a Vibo Valentia (VV) il 04.05.1989, celibe, disoccupato, incensurato, entrambi residenti a Polia (VV) in via Certosa nr.22, per il reato di furto aggravato di rame, in concorso.
I militari, che da giorni stavano effettuando mirati servizi per prevenire i furti nella giurisdizione, sono intervenuti in quella località “Lia” presso lo stabilimento per la produzione di acque minerali “Acqua Certosa”, ove hanno sorpreso i predetti che, unitamente a C.P., classe 1971, allo stato irreperibile perché riuscito a sfuggire all’arresto, erano intenti ad asportare tre quintali di cavi in rame e varie chiavi meccaniche.
Gli arrestati sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre allo stato, continuano le ricerche dello C.P., il quale, durante la fuga, ha perso la propria patente di guida, elemento questo, che ha consentito all’Arma di procedere alla sua denuncia a piede libero.
Numerosi i furti avvenuti durante le scorse settimane nel medesimo stabilimento, quasi tutti sicuramente ascrivibili agli odierni arrestati.
Riceviamo e pubblichiamo:
La Commissione dei Commissari posta ai vertici dell’ASP di Vibo Valentia, dopo mesi di assoluto silenzio nel periodo di ferragosto 2011 ha messo in opera un saccheggio sociale e sanitario senza precedenti ai danni del popolo delle Serre Calabre. Infatti, con le delibere 940 e 941 del 28 luglio 2011 rese esecutive senza rispettare le procedure di legge tra cui la contrattazione e la concertazione con le organizzazioni sindacali, i commissari Rosanna Bonadies, Marco Serra e Gerardina Basilicata (oggi trasferita), hanno illegittimamente privato migliaia di cittadini dei servizi sanitari essenziali perseguendo la demolizione violenta di quello che rimaneva delle conquiste sociali degli abitanti delle Serre, costate anni di lotte, sangue e sacrifici, riportando di fatto indietro di oltre 50 anni il territorio delle Serre.
Una demolizione imposta da un’accozzaglia di usurai e politicanti, mentre aumentano le privatizzazioni, si mantengono i privilegi e si continuano a finanziare parassiti e speculazioni. Ci si attendeva legalità e trasparenza da una commissione nominata per il ripristino della legalità e invece hanno calpestato leggi, regole e regolamenti che sono alla base di una società civile. Dovevano fare in fretta e per l’eroico compito hanno chiamato Mario Tarabo, che da sedicente esperto di guerra utilizza la strategia del caos per battere i potenti ammalati delle Serre. Il super eroe vuole risolvere in fretta la partita per dimostrare di far bene il suo compitino e calpesta tutti e tutto, considera carta straccia la normativa nazionale ed europea sulla mobilità, addirittura trasferisce personale già trasferito o in pensione e personale che non può essere trasferito per legge avendo a carico familiari con handicap (L. 104/92) e figli minori (L. 151/01).
E ancora oggi insiste sulla medesima strada: infatti, in una recentissima intervista rilasciata ad una emittente locale definiva tali normative “lacci e lacciuoli che gli impediscono di attuare il programma”. Quale programma? Oggi, dopo i trasferimenti illegittimi operati dalla Commissione straordinaria, non viene garantita più la continuità assistenziale pediatrica, ginecologica, radiologica, cardiologica, chirurgica, anestesiologica, riabilitativa e fra non molto anche quella medica. In sostanza, non viene garantito neanche quel minimo previsto dal decreto regionale n. 18/2010.
L'intero popolo delle Serre è stato privato del diritto alla salute, mentre sono stati salvaguardati gli sprechi e le speculazioni e infatti a tutt’oggi la Commissione Straordinaria antimafia non ha prodotto e/o adottato nessun provvedimento in merito. Ad un anno dall’insediamento della Commissione Straordinaria possiamo considerare fallimentare la sua gestione sia dal punto di vista della qualità e della quantità dei servizi erogati, sia dal punto di vista del rispetto della legalità - il che è ancora più grave visti i ruoli che ricoprivano e che sono stati rimandati a ricoprire i suoi membri, garanti della legalità quali rappresentati territoriali del governo (vedi la D.ssa Basilicata) o militari.
Ribellarsi a questa situazione è giusto e doveroso, realizzando un fronte di lotta che utilizzi anche il terreno giudiziario. Il 28 febbraio prossimo infatti, dopo un primo rinvio, si svolgerà l'udienza presso il tribunale di Vibo Valentia per il comportamento antisindacale tenuto dai vertici dell'ASP di Vibo. E’ necessaria dunque la più ampia unità di azione del popolo delle Serre, di tutti coloro che vogliono combattere e difendere in maniera intransigente gli interessi di questo territorio. Il tempo delle illusioni è finito e siamo chiamati a mettere in campo una vasta e prolungata mobilitazione in cui devono convergere tutti.
SLAI – Cobas Serre Autonome
Una coppia di bulgari Atanas Atanasov Tyankov, di 47 anni, e la moglie Pavlina Atanasova Zhekova, di 40, e il loro figlio Tihomir, di 20 anni, sono stati arrestati dai carabinieri a Vibo Marina con l'accusa di tentato furto. La donna, con la scusa di andare a trovare per una visita un anziano pensionato presso cui in passato aveva lavorato come badante, si e' fatta aprire consentendo a marito e figlio di intrufolarsi nell'abitazione in cerca di soldi. Il tre, pero', sono stati sorpresi da una pattuglia di carabinieri.
DINAMI – I carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, coordinati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno denunciato due nuclei familiari di Dinami per abusivismo edilizio, una delle piaghe che affliggono il vibonese, sempre più difficile da debellare. Più in particolare ad essere deferiti all’Autorità Giudiziaria sono stati C.A. classe 1982, C.G. del 1986 e C.C. classe 1967 che avrebbero costruito una struttura abitativa di 35 mq avente base in cemento armato su di un terreno avente una destinazione d’uso diversa da quella edificatoria prevista per le costruzioni di civili abitazioni. Nel corso dei controlli a cura dei carabinieri della Compagnia di Serra inoltre, sono stati sempre denunciati all’Autorità Giudiziaria due coniugi, G.D. classe 1946 e P.M.C. del 1948, che avrebbero costruito una struttura di 100 mq in legno con base in cemento armato su di un terreno risultato di proprietà comunale. In entrambi i carabinieri hanno provveduto a denunciate le attività illecite alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per il reato di abusivismo edilizio e contestualmente è stata fatta richiesta di demolizione alle autorità municipali. L’operazione dei militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno, rientra nell'ambito di predisposti servizi di controllo del territorio, finalizzati proprio al contrasto del fenomeno delle costruzioni illegali, uno di quei fenomeni che si stanno espandendo a macchia d’olio colpendo tutta la provincia, indistintamente dalle marinate alla montagna.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)
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