mini gdfVIBO VALENTIA - Tre imprenditori di Vibo ed un commercialista di Lamezia Terme sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Vibo con l'accusa di bancarotta fraudolenta . Si tratta dei fratelli Ivano, Emiliana e Giuseppe Ceravolo e di Sergio Scalise. Sequestrate anche due società di distribuzione di prodotti ittici surgelati, la Certesca e la Certesca Ceravolo, per un valore di un milione. Secondo l'accusa, gli imprenditori avrebbero distratto beni della società fallita Food Service per creare le nuove. Dalle indagini, inoltre, - condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Vibo Valentia - è emerso che i fratelli Ceravolo, avrebbero spogliato la società Food service di macchinari e di altri beni, avviandola poi al fallimento, decretato nell'aprile 2011.I beni sarebbero stati poi trasferiti a una nuova società, la Cerpesca. 

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mini acqua_serraAlla fine sono arrivati anche a loro. Non è una sorpresa, a dirla tutta. Non per chi ha seguito l’evolversi del caso Alaco fino al turbinio di eventi di questi ultimi giorni. Roba da sceneggiatori allucinati: black out istituzionali dannosi per la salute pubblica ed equilibrismi da trapezisti funzionali al mantenimento dell’ordine pubblico. Un balletto macabro imbastito attorno al lago dei veleni, che, forse, comincia a non essere più così “gommoso”. Da oggi, in questo vortice di responsabilità istituzionali legate all’acqua pagata “cara e amara” da 400mila calabresi, dopo diversi dirigenti di Sorical, Asp e Arpacal, sono entrati anche 20 sindaci del Vibonese. Altri erano già stati iscritti nel registro degli indagati al momento del sequestro preventivo dell’invaso, avvenuto il 17 maggio scorso. L’accusa, relativa al periodo 2009/2012, per gli amministratori locali, è omissione di atti d’ufficio

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mini giustiziaSono stati sorpresi all'interno di una masseria a Stefanaconi, alle porte di Vibo, nella quale si nascondeva il latitante Saverio Patania, arrestato di recente dagli uomini del Comando provinciale dei Carabinieri. Antonio La Rocca, 35 anni, di Gerocarne, Alessandro Bartalotta, 22 anni, di Stefanaconi, e Valer Dumitras, 50 anni, pastore romeno, erano stati arrestati con l'accusa di favoreggiamento personale al latitante. Il gip Grabiella Lupoli, però, non ravvisando gli estremi per convalidare gli arresti, ha deciso per la scarcerazione delle tre persone fermate. Patania, dal canto suo, durante l’interrogatorio di garanzia non ha risposto alle domande del giudice che ha trasmesso poi gli atti al competente gip distrettuale antimafia di Catanzaro. Saverio Patania è infatti coinvolto nell’operazione antimafia denominata «Gringia» con l’accusa di essere stato il mandante di un omicidio e di quattro tentati omicidi.

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mini luciano_vasapolloContinua il percorso di lotta culturale dell’associazione 'Il Brigante' che, in collaborazione con l’associazione - Rivista 'Nuestra America', ha presentato nei giorni scorsi, nella ricorrenza del 160 anno della nascita del poeta rivoluzionario Josè Marti, il volume dal titolo 'Il risveglio dei maiali'. All’iniziativa hanno preso parte collettivi politici, organizzazioni sindacali, associazioni e cittadini. Ad aprire la discussione è stato Salvatore Albanese, il quale ha illustrato il progetto politico del Brigante ed il suo ruolo nella società come 'punto di riferimento culturale e di protesta nella nostra regione'. 

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mini carabinieriTra le 4 persone arrestate stamattina dai carabinieri della Comnpagnia di Soverato ci sarebbero i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio di Cosimo Ierinò, operaio 39enne di Stignano, freddato a Badolato il 12 agosto 2008 con otto colpi di fucile caricato a pallettoni. Un delitto scaturito, secondo gli investigatori, da forti dissidi tra le cosche di 'ndrangheta del basso jonio catanzarese. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati emessi dal Gip del tribunale di Catanzaro a carico di: Cosimo Spatari, 52 anni; Cosimo Giuseppe Leuzzi, 59; Andrea Sotira, 35; Vincenzo Gallace, 66, ritenuto il capo incontrastato dell'omonimo clan di Guardavalle. Tutti gli arrestati sono già detenuti per altra causa. 

 

 

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Venerdì, 11 Gennaio 2013 19:02

Banconote senza valori

mini Soldi-PoveriL’undici gennaio del 1960, solo 53 anni fa, la Lira vince l’Oscar delle monete per il 1959, assegnato dal giornale londinese «The Financial Times». A distanza di mezzo secolo, la lira, oramai morta e sepolta, viene sostituita dall’euro, moneta comoda solo per gli stati forti come la Germania o l’Inghilterra, la quale non entra a far parte dell’euro e comanda con le sue quote azionarie la BCE, che a sua volta stampa euro a mò di tipografia. Lo stato tedesco, per garantire la propria produzione e il proprio commercio, e soprattutto per contrastare il dollaro, diventato moneta egemone mondiale dopo la “dollarizzazione” del mercato petrolifero, ha bisogno di una supermoneta, e gli Stati come l’Italia, dove la malapolitica, il malaffare, e i soliti costumi che conosciamo, avevano intanto spolpato quanto possibile, si sono trovati a combattere contro dei nemici terribili quanto invisibili, il terrore di un nemici astratti e violenti che stanno affamando la popolazione, i ceti medio bassi di quell’Europa che in tanti avevano visto come la soluzione economica di tutti i problemi di questo continente. Ora viviamo una situazione che non riusciamo ancora a capire di quale gravità sia intrisa. Una classe dirigente connivente con il capitale e con la grossa imprenditoria è riuscita a distruggere il tessuto economico di una nazione che per le ricchezze paesaggistiche e monumentali, per il clima, per posizione geografica dovrebbe e potrebbe essere il centro del mondo. La Calabria, il meridione d’Italia che si trovano al centro del mediterraneo, sono adesso la periferia dEeuropa, in balia delle mafie e delle banche. L’assoluta mancanza di produzione, e l’assoluta mancanza di una progettazione seria che possa nel giro di qualche anno cominciare a ricostruire quelle piccole produzioni, quel micro tessuto fatto di artigiani, contadini operai, fa mancare una cosa importante nelle popolazioni colpite dal dramma crisi. La speranza.

Autorganizzazione, questa l’unica strada possibile, cercando di creare un contro-capitale frazionato e locale, che permetta il reinserimento nelle fasi produttive e commerciali di quelle piccole aziende divorate da una globalizzazione selvaggia. Una giusta ed equa condivisione dei beni comuni come acqua, energia o infrastrutture. Cinquantatrè anni per distruggere una nazione, avremo bisogno di altro mezzo secolo per rimettere le cose a posto. A cominciare da oggi.

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mini primarie_pdManca ancora il crisma dell’ufficialità, ma la corsa verso il parlamento, secondo le prime indiscrezioni, per l’ex Presidente della provincia di Vibo Valentia finisce qui. Ad avere la meglio sarebbe stato il Consigliere regionale Bruno Censore. Si è trattato comunque di un fitto testa a testa risolto sul filo del rasoio. A fare la differenza sarebbero stati i seggi di Serra San Bruno e Filadelfia, roccaforti rispettivamente di Censore e De Nisi. In entrambi i casi i seggi sono stati presidiati per tutta la durata del voto da reciproci fedelissimi dei due candidati. Si è trattato quindi di primarie al veleno, caratterizzate da accuse tra i due candidati favoriti e dal conseguente lavorio per spostare consensi nel sottobosco politico locale.

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mini Carabinieri-sorianelloSono clamorosi gli effetti delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Daniele Bono sulla faida tra i Patania di Stefanaconi e la cosca emergente di Piscopio. Il pentito accusa il maresciallo Sebastiano Cannizzaro, l'ex comandanate dei carabinieri di Stefanaconi, di aver passato notizie riservate ad alcuni membri della cosca Patania. Il carabiniere, secondo le accuse di Bono, avrebbe rivelato informazioni coperte da segreto (come luoghi di intercettazione e date di perquisizioni) al parroco di Stefanaconi, don Salvatore Santaguida. Il prete e il maresciallo sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Dda di Catanzaro con la pesante accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

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mini IMG_9621Doveva essere un fine settimana di gelo intenso, e così è stato. Come le previsioni meteorologiche avevano puntualmente annunciato, la Calabria del post Immacolata, si sveglia nel gelido abbraccio della morbida coltre bianca. La perturbazione che fino alla mattinata di sabato aveva principalmente interessato le regioni del centro-nord Italia, già nel tardo pomeriggio di ieri ha finito per invadere il meridione, in particolar modo la nostra regione che risulta ovunque innevata, dal crotonese alle Serre fino alla Sila cosentina e catanzarese. La neve ha interessato quindi tutte le cittadine con altitudine superiore ai 650 metri s.l.m., mentre gli altri centri, in particolare quelli ubicati sulle fasce tirreniche e ioniche, sono stati colpiti da intense grandinate e forti raffiche di vento. Invaso anche il manto autostradale, dove ovunque è stata disposta la circolazione con pneumatici da neve o l’obbligo di catene a bordo, anche se al momento sembra non si sia registrato alcun incidente o limite alla circolazione.

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Riceviamo e pubblichiamo

Al sig. Sindaco del Comune

di Serra San Bruno

 Al sig. Presidente del Consiglio

di Serra San Bruno

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 Lavori “Manutenzione straordinaria viali cimiteriali”

 Serra San Bruno, 5 novembre 2012



  Il sottoscritto consigliere

 

             Premesso che 

 

  • Con deliberazione n. 80 del 18 maggio 2012 è stata emanata direttiva generale per “l’esecuzione di lavori in economia di manutenzione straordinaria dei viali cimiteriali che costituiscono via di accesso alle varie tombe gentilizie”;

  • Nella premessa alla richiamata deliberazione “è stato rilevato che la stagione invernale appena passata ha reso difficoltoso l’accesso dei visitatori alle tombe dei loro defunti”

  • i lavori, allo stato realizzati, non possono essere definiti semplice manutenzione straordinaria, dal momento che i vecchi viali in terra battuta sono stati sostituiti da strade in cemento;

  • in ragione delle cappelle gentilizie monumentali che sorgono nell’area in sui sono stati realizzati i lavori, il cimitero di Serra San Bruno è sottoposto a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici

  • L’art. 10 del codice dei beni culturali e del paesaggio definisce “beni culturali” le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle ragioni, agli enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico”;

  • L’art. 12 del medesimo codice al comma 1 prescrive che: “le cose immobili e mobili indicate all’articolo 10, comma 1, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni”, sono sottoposte alle disposizioni della richiamata normativa

 

             Considerato che

 

  • I commi 4 e 5, dell’art. 22, del citato “codice” prescrivono, tra l’altro, che: “ l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente”, che “l’autorizzazione è resa su progetto o, qualora sufficiente, su descrizione tecnica dell’interevento, presentati dal richiedente, e può contenere prescrizioni”;

  • agli atti, non risulta essere stato redatto alcun progetto per la realizzazione dei lavori in parola;

  • I lavori sono stati eseguiti in assenza di un direttore dei lavori;

  • Non è stata richiesta alcuna autorizzazione, tantomeno inviata alcuna comunicazione, alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici;

  • Allo stato, gli uffici competenti non sono stati in grado di quantificare il costo effettivo dei lavori;

  • agli atti risulta una sola determinazione ( n. 167 del 4 settembre 2012) con la quale sono stati liquidati € 3614,83 ad una ditta di Cittanova (RC) per la fornitura di materiali di “vario genere per la manutenzione delle strade comunali e viali cimiteriali”

 

             Interroga il Sindaco per sapere


  • Quali e quante siano le segnalazioni dei cittadini, del custode del cimitero o dei responsabili del servizio competente con i quali sono state segnalate le difficoltà di accesso alle tombe richiamate nella premessa alla deliberazione n. 80 del 18 maggio 2012;

  • le ragioni per le quali, nelle more della realizzazione dei lavori in oggetto specificati, non si sia provveduto a redigere apposito progetto;

  • alla luce della presenza di cappelle gentilizie di indubbio pregio artistico, le ragioni per le quali non è stata effettuata alcuna comunicazione alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici;

  • se la realizzazione di viali in cemento sia compatibile con la presenza di cappelle ed opere scultore in marmo e granito realizzate tra il XIX e la prima metà del XX secolo;

  • se tali lavori siano stati completati o siano ancora in fase di esecuzione;

  • le ragioni di opportunità ed economicità che hanno indotto l’Ente ad acquistare “materiale di vario genere per la manutenzione” presso una ditta di Cittanova (RC);

  • se lo stesso materiale non poteva essere fornito da ditte locali;

  • il costo previsto, impegnato e già sostenuto per l’esecuzione dei lavori in parola;


    Il Consigliere comunale


    Mirko Tassone

 

 

 

 

 


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