Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
L’inchiesta denominata “Acqua sporca” relativa alla gestione dell’invaso dell’Alaco e condotta dalla Procura di Vibo Valentia, di cui nelle ultime ore sono state rese pubbliche le conclusioni chiama pesantemente in causa i vertici della Sorical, società che nella nostra regione si occupa della gestione e distribuzione di una risorsa come l’acqua pubblica, di fondamentale importanza per le nostre comunità e l’intero sistema economico. In attesa degli ulteriori sviluppi di questa inchiesta, che comunque già allo stato ingenera nei cittadini non poche preoccupazioni e perplessità sulla reiterata condizione di rischio della salute pubblica qualora le ipotesi investigative dovessero trovare ulteriori riscontri probatori, mi preme evidenziare la lungimiranza dimostrata su questa spinosa vicenda dall’Amministrazione comunale da me guidata.
Che, sin già dal suo insediamento avvenuto a giugno 2010, come primo atto amministrativo qualificante decideva di sciogliere la convenzione in essere con la Sorical perché riteneva del tutto insoddisfacenti in rapporto agli onerosi costi sostenuti le modalità di gestione del servizio di distribuzione dell’acqua potabile nel comune capoluogo di Acquaro e nelle frazioni di Limpidi e Piani. Fu quella di allora una scelta fortemente a rischio di impopolarità, che comunque ritenemmo con convinzione e responsabilità di assumere in quanto la qualità complessiva del servizio fornito dalla Sorical non giustificava assolutamente l’onere finanziario sostenuto dall’ente, e quindi dalla comunità, ammontante a ben 30mila euro che annualmente venivano previsti in fase di redazione del bilancio di previsione per fronteggiarne il costo.
Avevamo infatti presente in quel momento la possibile ondata di proteste e accuse di inadeguatezza e/o irresponsabilità che sarebbero potute provenire sull’Amministrazione comunale da parte di cittadini che, abituati ormai da anni a non registrare alcun tipo di carenza idrica, avrebbero dovuto fare ora i conti con una più equa e soprattutto razionale distribuzione dell’acqua. Fortunatamente, invece, la nostra intuizione andò a buon fine e - smentendo i soloni di turno che predicevano chissà quali problemi e carenze nell’approvvigionamento idrico - il servizio autogestito di erogazione, sostitutivo di quello fornito dalla Sorical, andò subito a regime grazie anche e soprattutto ad un più razionale utilizzo delle nostre sorgenti e ad una ottimizzazione della rete di distribuzione dell’acqua resa di nuovo efficiente, dopo anni di abbandono e degrado, dagli interventi di ripristino prontamente attuati dai nostri operatori Lsu con la supervisione dello storico fontaniere cittadino che non ha esitato a rendersi disponibile pur se ormai da qualche anno in pensione.
In considerazione di tutto ciò viene oggi facile affermare che due anni fa non solo “abbiamo visto bene, ma soprattutto abbiamo agito bene!”, anche se rimane forte il rammarico per il tanto, troppo denaro pubblico speso invano negli anni precedenti senza per questo, stando almeno alle indagini in corso, tutelare adeguatamente il bene fondamentale della salute dei cittadini! Da parte nostra oggi, pur sentendoci solidali e vicini con tutte le popolazioni che guardano con apprensione e timore all’inchiesta in corso per le possibili conseguenze sulla salute pubblica, la soddisfazione di aver in quell’occasione saputo assolvere all’imperativo primario che dovrebbe ispirare l’azione di ogni buon amministratore e cioè la consapevole e coerente convinzione di aver operato nell’interesse generale!
Un compiacimento rafforzato dalla considerazione che almeno per una volta una decisione amministrativa saggia ed esemplare sia stata adottata da una piccola comunità dell’entroterra vibonese. Una realtà territoriale troppo spesso dimenticata e marginalizzata, che almeno in questa occasione ha saputo proporsi come esempio di amministrazione lungimirante ed a misura di cittadino!
GIUSEPPE BARILARO (sindaco di Acquaro)
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera aperta ai cittadini serresi
Dopo 16 mesi di lungo calvario, dovuto alle vicende e beghe politiche verificatosi in questa cittadina, finalmente la Pro Loco di Serra San Bruno riapre. Questo evento è stato possibile grazie alla disponibilità di uno dei nostri soci più assidui, Vincenzo Vavalà, che ha messo a disposizione ad uso gratuito la propria abitazione. Ricordo ancora quando circa un anno fa, in campagna elettorale, le quattro forze politiche scese in campo promettevano, dai rispettivi palchi, mari e monti per questa associazione ma alla fine della sfida elettorale sono rimasti solo “MONTI”.
La Pro Loco è un’associazione dove i volontari affrontano con coraggio improbi compiti economici ed organizzativi per valorizzare le loro località. Un esercito di gente onesta, appassionata, capace, disinteressata, che crea manifestazioni, iniziative, campagne pubblicitarie, incontri sociali quasi dal nulla e con microscopiche disponibilità finanziarie. Come tutte le associazioni è libera ed indipendente in cui l’unica regola scritta è l’impegno e il volontariato, con gente disposta a lavorare senza pretendere nulla in cambio, orgogliosi del loro passato e con la speranza di meritare la fiducia della gente anche per il futuro.
In questo ambito cerca di operare la Pro Loco di Serra San Bruno con un impegno quotidiano, con l’amore che lega tutti gli associati a questo territorio, cercando di restituire dignità ad un movimento troppo spesso ignorato in un momento in cui il turismo si afferma come asse portante dell’economia.
La tutela dell’ambiente, i boschi, i centri storici, i beni culturali, i servizi devono essere fatti per noi stessi prima che per il turista. La ricomposizione del territorio non significa pulire la casa perché arriva l’ospite; la casa deve essere pulita ogni giorno, per noi.
Il nostro paese deve tornare ad essere vivo tutti i giorni dell’anno non solo d’estate. Tutto deve tornare ad essere vero: la festa sia la nostra festa, la cucina sia la nostra cucina, la piazza sia la nostra piazza. E quando arriverà il nostro amico forestiero non ci sarà bisogno di grandi messinscena, è tutto a posto in qualunque momento, non ci sarà bisogno di nascondere la scopa nel ripostiglio, basterà aprire la porta appena suona il campanello. E saremo orgogliosi di dirgli: “Vieni facciamo una passeggiata”.
Sembra incredibile che ci siano ancora delle preclusioni verso le pro loco. In un momento in cui il turismo si afferma come asse portante dell’economia nazionale, la politica continua ad ignorare l’instancabile opera di queste associazioni.
Naturalmente questa è e deve essere una sede provvisoria e si chiede alla politica di dare il giusto riconoscimento a questa Associazione con l’impegno di trovare una giusta e degna collocazione dove si possa operare per il turista e soprattutto per tutta la comunità serrese.
Il presidente
Francesco Giancotti
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di "Fiamma Tricolore" a firma del responsabile di zona Francesco Pastore
Regione-Comune un binomio che, quando ha lo stesso colore politico, dovrebbe acquistare un valore esponenziale. Ahimè! Nel caso di Serra San Bruno, invece, sembra essere una iattura. Una politica politicante, arrogante e inconcludente a cui da fastidio qualunque tipo di opposizione, compresa anche quella che compare sui web. Un paese caduto nell’oblio. Alcune opposizioni definiscono l’Amministrazione ingessata, ma, più che ingessata pare essere caduta nel peggiore ghetto del malcostume politico. Non un solo punto delle proposte fatte in campagna elettorale è stato avviato. La differenziata? La video sorveglianza? L’acqua? Paese albergo? L’ospedale? I posti al parco? La Piscina? e così via.… . L’elenco è davvero molto lungo. È penoso vedere come due anni di commissariamento al Parco delle Serre abbiano dato un contentino a dei loro sostenitori senza tener conto dell’inutilità dell’incarico. Altri posti verranno dispensati più in avanti, al solo scopo clientelare. Vergogna! Sono 10 anni che questo parco assorbe soldi pubblici e non produce un solo fico secco. Sarebbe ora di calare il sipario su questo costoso e pietoso carrozzone politico. E voglio dirlo con forza in particolare al sen. F. Bevilacqua che chiede pietà per l’Ufficio di Governo vibonese. Che né direbbe il Senatore di sopprimere questa vergogna al posto della Prefettura? Oppure, indirizzare i fondi ad esso destinati alla Sanità da terzo mondo che ci viene proposta? La tutela ambientale non centra nulla con la politica, soprattutto con questa. Ed in merito bisogna dire che, sia il WWF che le altre associazioni naturalistiche hanno gravi responsabilità nel avere consegnato l’ambiente a questi politici che dell’ambiente né hanno fatto “cosa loro”. È necessario, anzi, urgentemente, restituire questi territori al controllo e alla vigilanza di chi né ha coscienza e competenza. Il Corpo Forestale dello Stato ha sia la competenza che la capacità. Lo ha dimostrato per oltre un secolo, soprattutto, al tempo in cui, certi politici “liberaldemocristianiegocentriansti” non erano in libera circolazione. Tornando a noi, non è facile riassumere tutte le deficienze di questa Amministrazione comunale, pertanto ci dobbiamo limitare a parlare solo di alcune. La piscina. Una struttura sportiva molto importante che ora è “più o meno” chiusa. Un altro errore politico. Analizzando i costi d’esercizio di questa tipologia d’impianti era facile capire che non era facile sostenere il costo del suo esercizio. Le piscine sono tra gli impianti sportivi più costosi da mantenere, soprattutto ora che il costo dell’energia sta crescendo a dismisura. Quindi incompetenti coloro che hanno pensato di realizzarla ed ancora più incapaci coloro che l’hanno realmente realizzata. È facile quando i soldi non sono i tuoi! Ora è fatta ed è chiusa! Malgrado ciò, l’amministrazione non sembra scomporsi più di tanto. Piuttosto che vederla cadere in rovina, come il fatidico palazzetto dello sport, chiunque a loro posto si darebbe da fare per fare in modo che la piscina possa riprendere a funzionare regolarmente. Magari chiedendo un finanziamento alla regione, anche per dimostrare che il consigliere regionale Nazareno Salerno, ormai lontano dagli echi elettorali, esiste ancora. Cosi facendo si potrebbe dotare la piscina di una batteria di pannelli solari, oppure, costruire un mini termovalorizzatore, o semplicemente, dotarla di collettori solari per accorciare il salto termico e ridurre i costi d’esercizio. In aggiunta o in alternativa, il Consigliere regionale, in qualità di Presidente della Commissione Sanità, potrebbe farla accorpare, tramite un’apposita convenzione, alla struttura ospedaliera e convertirla in centro terapeutico di riabilitazione. Ma è chiaro a tutti: il nostro Consigliere regionale / Presidente di commissione / Consigliere comunale / … non è in grado di gestire nulla aldilà delle sue numerose candidature.
Il Prisma (rubrica fotografica settimanale a cura di Filippo Rachiele).
La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".
"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto..."
Questa settimana una foto dell' amico Biagio Tassone.
Chi abbia avuto modo di conoscerlo, non può non ricordarsene. Mastru Cuosmu è quello che si può definire il Mastro serrese per antonomasia, il suo famoso e sempre presente mezzo sigaro stretto tra le labbra sempre sorridenti. Lo scandire del tempo, la musicalità di chi racconta dando il giusto tempo e la giusta ritmica al discorso, sapendo bene quali siano i tempi della vita. Perché, e questo ve lo dico per esperienza personale diretta, lo scalpellare va fatto a ritmo, come in una passata di zampogna. Il battere della mazzetta, o la raspa come se fosse uno “zuco”. Il nostro Mastru Cuosmu poi, è un direttore d’orchestra, e da quel poco che le foto possano rendere omaggio, potete ammirare il pregio e il gusto dell’ultimo scalpellino. L’ultimo dei “ mohicani” di questa oramai mia ossessionante “Mastranza di la Serra”
Di seguito la nota diffusa da Vincenzo Varone, sindaco di Mileto (VV), dopo lo scioglimento, da parte del Consiglio dei Ministri, a causa di infiltrazioni mafiose del del Consiglio Comunale.
"E’ il mio ultimo saluto da sindaco alla mia città che quasi tre anni fa mi ha eletto a furor di popolo (un risultato che nessun decreto prefettizio e ministeriale potrà mai cancellare), con una promessa che per me è un debito sonante. “Questa storia non finisce qui; questa macchia indelebile che è stata appiccicata addosso alla nostra Mileto prima o poi potete starne certi sarà cancellata. La verità un giorno verrà fuori tutta intera.Il Vizzarro.it - quotidiano online
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