Venerdì, 06 Aprile 2012 21:34

Vibonese, è il giorno di Fofò Ammirata

mini Ammirata_e_dirigenzaA Vibo è ufficialmente iniziata l’era di Alfonso Ammirata, neo tecnico rossoblu subentrato al posto dei dimissionari Elio Ferrante e Franco Viola. Un intensa mattinata di lavoro per l’allenatore palermitano: lunga chiacchierata con la squadra nel chiuso dello spogliatoio, quindi eccolo dinnanzi alla stampa e, subito dopo, di nuovo al lavoro per la seduta pomeridiana di allenamento.  Diversi gli argomenti trattati nel corso della conferenza stampa di presentazione.
La società - «Se sono qui - ha detto il tecnico – è soprattutto per la dirigenza della Vibonese, formata da gente che fa calcio per passione. E sia chiaro che questa non è la squadra di Ammirata, ma è la squadra di tutti. Della società in primo luogo, ma anche dei tifosi, della città. Ecco perché per salvarci servirà l’aiuto di tutti. Ed io chiedo aiuto a tutti».
I tifosi - «Stamattina una delegazione di tifosi mi ha fatto il classico “in bocca al lupo” e mi ha regalato una sciarpa. Questa cosa mi ha fatto molto piacere: mi hanno fatto sentire uno di loro ed anche a loro dico di starci vicino». 
L’obiettivo - «Non sono venuto qui per stravolgere le cose. Con cinque settimane di tempo non sarebbe opportuno, da parte mia, fare rivoluzioni, anche perché in questa fase del campionato si correrebbe il rischio di fare danni. Naturalmente ci metterò anche delle mie idee, ma prima devo capire bene tante cose. La salvezza? Ci proviamo, anche se in cinque gare dovremo ottenere ciò che non si è ottenuto in un intero campionato. Non sono un mago, però sono uno che potrà dare tanto a questi ragazzi per raggiungere il nostro obiettivo».
La squadra - «Per quel che ho avuto modo di vedere, qui c’è un gruppo che ha cuore, ma che ha perso un po’ di autostima. Ho visto, inoltre, che questa è una squadra che prende diversi gol nelle fasi finali della partita ed anche su calcio da fermo. Devo capire il perché e dovremo lavorare molto sulle palle inattive, non solo in difesa, ma anche in attacco. Questo perché abbiamo un calciatore di qualità come Corapi, che ho sempre ammirato e che ha un piede difficile da trovare anche in Serie C1. In generale, però, tutto il gruppo in queste ultime gare dovrà dimostrare di avere tanta faccia tosta e pure un pizzico di incoscienza». Alfonso Ammirata sarà coadiuvato in questa sua avventura da Renato Mancini, tecnico dei Giovanissimi. Allo stesso tempo la società al più presto gli metterà a disposizione un preparatore dei portieri. «Non sarebbe stato giusto, da parte mia, pretendere l’assunzione di uno staff. Per quanto riguarda la parte atletica, a parte rare eccezioni, l’ho sempre svolta da solo, senza preparatore. Devo, però, aggiungere di aver trovato una squadra che ha una buona condizione atletica». 
Modulo - «Il calcio non è una scienza esatta – ci tiene a sottolineare il nuovo allenatore rossoblù – e quindi ogni cosa va presa per il verso giusto. In questi giorni dovrò individuare qual è il modulo più consono alle caratteristiche dei giocatori, ma ribadisco che ciò avverrà senza grossi stravolgimenti, perché a questo punto della stagione non avrebbe senso operare delle rivoluzioni, altrimenti sarei un presuntuoso. La mia onestà intellettuale mi dice, oggi, di lavorare in questa maniera».

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mini fortapascNella notte tra martedì e mercoledì l’auto di Ilario Filippone è saltata in aria. L’aveva acquistata pochi mesi fa: l’hanno incendiata, dopodiché hanno sfasciato la cassetta della posta di casa sua. Filippone è un cronista di nera e di giudiziaria, scrive di ‘ndrangheta dalla Locride per Calabria Ora. Le prime a vedere la sua auto in fiamme sono state sua madre e sua sorella. Un attentato gravissimo, l’ennesimo, alla libertà di informazione in Calabria. Una frase banale, questa, ipocrita, che ogni volta che accade un fatto simile rimbalza nei comunicati sfornati in serie dagli uffici stampa di politici e sindacalisti, rappresentanti delle istituzioni e predicatori della “società civile”. Eppure fatti gravi, come quello accaduto a Filippone, a queste latitudini sono all’ordine del giorno. E sempre fiumi di solidarietà vomitevole.

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Giovedì, 05 Aprile 2012 13:16

Quel sonetto inedito di Garibaldi

mini sonetto_garibaldi«L’ho ricevuta da mio suocero Ferdinando Iorfida che era l’uomo di fiducia di Achille Fazzari per il quale gestiva la “Ferdinandea” a cui l’aveva regalata proprio l’ex garibaldino proprietario delle Ferriere di Mongiana». Si riferisce a quella che lei, la signora Tripodi Giuseppina, chiama “La littira” (abbiamo scoperto sia un sonetto) che per la prima volta viene pubblicata in esclusiva sulle colonne del Quotidiano. Lo straordinario documento storico è stato per lungo tempo custodito gelosamente dalla famiglia Iorfida di Mongiana che oggi ha deciso di renderlo pubblico affidandoci la straordinaria notizia. Si tratta di un componimento vergato su un cartoncino ingiallito dal tempo, scritto da una classica calligrafia ottocentesca con inchiostro nero, prodotta con un pennino metallico. La grana del cartoncino, le macchie, l’inesorabile logorio del tempo non lasciano dubbi sull’autenticità del documento e la firma, chiara e leggibile che l’autore ha tenuto sempre identica fino alla morte, è quella del condottiero più famoso d’Italia, “l’eroe dei due mondi” Giuseppe Garibaldi.

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mini 418110_2825058509933_1363137067_32394325_2041403905_nIn vista della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che l'associazione antimafia Libera celebrerà a Serra San Bruno il 29 marzo (https://www.ilvizzarro.it/a-serra-il-21-marzo-la-giornata-della-memoria-e-dellimpegno-in-ricordo-delle-vittime-innocenti-della-criminalita-organizzata.html), il Vizzarro.it pubblica alcuni scritti degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Einaudi".

Celebrare la XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia, a Serra San Bruno, è davvero un evento straordinario, più unico che raro. Eh già! Perché queste cose non succedono spesso. Serra è un paese ricco di storia e di cultura, di bellezze artistiche e naturali, circondato del verde della natura… A questa terra, sembra proprio non manchi nulla. Ma, ormai, siamo in molti a sapere che non è del tutto così. Questo bellissimo paese riserva anche delle amare realtà e manifestare proprio qui, il primo giorno di primavera, dovrebbe aiutare a risvegliare un po’ tutte le coscienze

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mini dom_jacques_dupontLa visita del 9 ottobre scorso del Santo Padre Bendetto XVI alla Certosa di Serra San Bruno ha offerto alcuni spunti di riflessione sul significato della vita certosina, del silenzio e del ruolo del monaco che vigile come “un mozzo” scruta l’orizzonte e perciò il futuro. Da qui sono nate delle domande che abbiamo posto al Padre Priore della Certosa Dom Jacques Dupont che ha accolto il Papa e che vive la vita certosina fatta di clausura, preghiera e silenzio, ormai da oltre quaranta anni, facendo lo stesso percorso dalla Chartreuse di Grenoble alla Certosa di Serra che oltre mille anni fa, fu quello di Bruno da Colonia.

La recente visita di Sua Santità Benedetto XVI alla Certosa di Serra San Bruno è stata un fondamentale atto di riconoscenza nei confronti della spiritualità certosina, lo stesso Santo Padre ha definito questo luogo come “Cittadella dello Spirito”. Dopo questa visita, nel cuore dei certosini possiamo dire che sia nata qualche consapevolezza in più?

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mini volleyEsordio amaro per la Genix Volley Serra San Bruno, squadra impegnata nel campionato di prima  Divisione Femminile di Pallavolo. Il team serrese, guidato da coach Salvatore Zaffino, cede in casa al tie-break all'ADMO Volley Vibo Marina. Dopo aver perso il primo set (17-25), la Genix si porta in vantaggio aggiudicandosi il secondo (25-22) ed il terzo (26-24). Nel quarto c'è il ritorno degli avversari (20-25) e si va dunque al quinto set dove gli ospiti si impongono con il punteggio di 15-9. Coach Zaffino commenta così l’andamento della gara: "Di positivo rimane la prestazione delle ragazze ed il primo punto in classifica.  Sono soddisfatto in modo particolare per chi esordiva da titolare per la prima volta in questa competizione come Valentina Rachiele e Caterina Damiani, entrambe classe ’96, che pur entrando dalla panchina hanno dimostrato ottime cose; ma in generale un plauso a tutte le ragazze". Prossimo appuntamento martedi 13 alle ore 15:30 con il campionato under 18.

 

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mini Elezioni-amministrative-2012_01Si avvicina la primavera e con essa le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che interesseranno 1024 comuni dello stivale di cui 87 calabresi, 14 dei quali nella provincia di Vibo. Tante le novità che caratterizzeranno questa tornata elettorale: le leggi in materia di contenimento della spesa degli enti locali obbligano ad una riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli assessori comunali rispetto all'ultima volta. Per i comuni fino a 10.000 abitanti sarà applicata un'ulteriore riduzione che vedrà nei comuni fino a 1.000 abitanti, l'abolizione della figura dell'Assessore comunale attribuendo così le competenze di Giunta al Sindaco. Il Vicesindaco sarà, dunque, nominato fra i Consiglieri.  Non si terranno invece le Elezioni Provinciali per le 9 province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi. Queste saranno commissariate secondo quanto previsto dal decreto "Salva Italia".

A meno di un mese dalla presentazione ufficiale delle liste che parteciperanno alla competizione elettorale, iniziano a circolare le prime indiscrezioni che, come è facile prevedere, ci accompagneranno fino a Pasqua. 

In quel di Brognaturo la situazione appare, sempre secondo le voci che circolano, oramai  abbastanza definita. Scontata la presenza della lista civica vincitrice dell'ultima tornata che però, sempre secondo indiscrezioni, pare non confermerà al comando il sindaco uscente ma punterà tutto su un volto nuovo della politica, pescato comunque sempre dal serbatoio storico del sindaco Tassone. Immancabile anche la presenza dell'eterno secondo Bruno Papa che, per la terza volta, capeggerà una squadra con apparentemente ben pochi cambiamenti rispetto alle ultime elezioni. A differenza di 5 anni or sono sarà presente una terza compagine che, nel segno del rinnovamento, proverà a sconvolgere gli equilibri politici del paese. Pare sia Mimmo Salerno il leader di questa squadra di volti nuovi pronti a battersi contro la stasi politica che da sempre caratterizza il piccolo borgo montano. Una cosa è certa, in un paese che conta circa 500 votanti, con tre compagini agguerrite, pronte a sfidarsi senza esclusione di colpi, nulla è scontato.

Decisamente più incerta la questione spadolese che vede confermata la scadenza naturale della legislatura con conseguente chiamata alle urne per i cittadini, ma il cui sindaco è stato eletto soltanto nel 2010 al turno di ballottaggio, ribaltando il risultato delle elezioni del 2007. Anche qui pare saranno tre le compagini che si daranno battaglia. Dovrebbe essere riconfermato, a capo di una delle liste, Giuseppe Barbara, attuale sindaco anche se, negli ultimi tempi si registra il serpeggiare di qualche malumore. Sicura, pare, appaia anche la presenza di Michela Tassone, vincitrice dell'elezioni del 2007, ma che, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe alle prese con una diaspora interna al proprio gruppo dalla quale potrebbe nascere una terza lista.

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mini rdt_no_tavCaro direttore, nel bel mezzo di una nostra riunione, leggiamo il suo editoriale “Una strana gioventù che odia la velocità” comparso su Repubblica del 4 marzo. Ci colpiscono, in particolare, le sue affermazioni riguardo gli studenti dell’Università della Calabria che si sono mobilitati per esprimere la loro solidarietà alla battaglia del popolo della Val Susa. Lei si chiede come mai, con tanti problemi chevive la Calabria, gli studenti scelgano di urlare nelle piazze e nelle strade della loro terra: "No Tav!". Leggendo le sue parole tutti noi ci siamo guardati negli occhi, incrociando anche gli sguardi di tanti giovani studenti universitari presenti all’assemblea della Rete difesa del Territorio intitolata alla memoria di Franco Nisticò, un militante deceduto, nel dicembre 2009, durante una manifestazione No Ponte.

Caro direttore lei si chiede che senso ha la mobilitazione degli studenti dell’Uni.Cal. rispetto alla apparentemente lontana lotta No Tav, e per quel motivo gli stessi non si attivino, invece, rispetto a questioni molto più vicine ai loro territori. Ebbene, siamo molto felici di poterle rispondere che se oggi gli studenti calabresi, negli scorsi giorni scesi in piazza a Cosenza come a Reggio Calabria, al fianco di tanti ambientalisti, esponenti di diverse realtà, collettivi e centri sociali, per dire no al treno ad alta velocità, lo hanno fatto consapevoli di numerose questioni.In tutta la Calabria, pur non balzando quasi mai agli onori della cronaca, c’è gente che quotidianamente lotta per la difesa dei propri territori, cerca di creare dal basso forme di tutela della propria terra per evitare che interessi privati, legati al profitto e non alla difesa e alla valorizzazione dell’ecosistema, erodano terreni, costruiscano o amplino inceneritori o centrali a carbone, non sfruttino risorse energetiche veramente alternative, continuino a invadere di cemento le città dove, di contro, aumentano i numeri dei senza casa. Ogni giorno ci sono cittadini che operano contro le mafie non nascondendosi dietro una generica bandiera dell’antimafia bensì costruendo, nel silenzio, alternative reali anche se piccole per sottrarre manovalanza mafiosa, soprattutto composta da giovani inoccupati, attraverso una socialità altra e soprattutto cercando di incidere sulla cultura della delega e della raccomandazione che dalle nostre parti chiamiamo, significativamente, “pastetta”. Le mafie a nostro avviso, sono tutte quelle forme di sopraffazione, sfruttamento, imbarbarimento e disumanizzazione legate al dio denaro e al potere: ebbene noi, ogni giorno, lottiamo per operare un significativo cambio di rotta di questa mentalità che poi non è affatto tipicamente calabrese ma, possiamo dirlo concertezza, investe tutta la Penisola.

Lei forse non sa, che sulla Valle c'è anche l'ombra dei servizi segreti e delle 'ndrine calabresi, quel grumo, questo si nero della non democrazia, che operò ai tempi delle 397 pistole della Brown and Bess, l'armeria di Susa coinvolta in una vicenda di pistole sparite che era di proprietà di una donna e disuo figlio. Il marito e padre era un noto neofascista latitante. I due ottennero la licenza per l'armeria,

nonostante le imbarazzanti parentele. Silvano Pellissero aveva il "fisico per il ruolo": ancora oggi, in Val Susa, ben pochi sono disponibili a parlarne. Gli attentati di quell'epoca erano legati ai grandi interessi per la costruzione della A32, all'epoca il Tav era solo un'idea di carta, contrastata persino da settori delle FS. Bardonecchia è fra i Comuni commissariati per mafia. Alcune delle pistole "sparite" alla Brown and Bess ricomparvero in mano alle 'ndrine calabresi. Sempre in odore di legami poco legali sembrano anche alcune delle ditte valsusine implicate oggi nei (non) cantieri di Chiomonte (Italcoge e Martina).

Ma, tornando a noi, di tutte queste piccole ma significative lotte calabresi, spesso non si trova traccia sui giornali mainstream, fa notizia però che giovani studenti universitari calabresi blocchino dei treni insieme a realtà di movimento, ambientalisti, cittadini. Questo, forse, dimostra che ci sono dei problemi di comunicazione e di informazione.Quello che realmente ha spinto alla solidarietà verso il popolo No Tav è la consapevolezza che grandi infrastrutture come questa o anche il ponte sullo stretto non faranno altro che gravare sulle tasche di tutti i cittadini italiani e dei figli che ancora, magari devono venire senza determinare però dei significativi benefici alla cittadinanza tutta.Effettivamente  i discorsi che sentiamo fare sullo sviluppo legato alla Tav ci ricordano tanto quei beceri comizi sullo sviluppo che avrebbe portato in Calabria tanti e tanti posti di lavoro ma che invece, oggi ha di fatto determinato l’avvelenamento di intere città: valga Crotone come esempio per tutti.Lottare oggi al fianco del popolo No Tav significa, non solo in Calabria, lottare per il principio di autodeterminazione dei popoli che dovrebbero aver garantita la possibilità di scelta, rispetto ai territori che vivono. L’imposizione del tunnel della TAV, attraverso l’attuazione di forme repressive dicontenimento delle volontà popolare, rappresenta una palese negazione di tale principio.Lottare oggi al fianco del popolo No Tav significa ribadire e sottolineare che mentre si investono ingenti quantitativi di denaro per infrastrutture simili, in zone come la Calabria non è possibile spostarsi agevolmente. Gli ambientalisti, gli studenti i cittadini calabresi intendono collegare la lotta No Tav a quella per la difesa del territorio che comprende, senza dubbio, la mobilità territoriale, vero e proprio diritto oggi sempre più negato alle popolazioni calabresi.Vogliamo ricordarle, direttore, che noi calabresi abbiamo assistito ad un pauroso ridimensionamento della mobilità su rotaie, proprio in questi ultimi anni. Tale ridimensionamento ha determinato perdita di posti di lavoro, chiusura di numerose stazioni, isolamento di piccoli e medi centri. Oggi, per spostarsi in Calabria si è costretti ad utilizzare mezzi propri su strade sempre più disastrate e malmesse.Se dunque a Reggio Calabria come nel più internato dei paesi della Sila si può sentire l’urlo che risuona all’unisono No Tav, caro direttore non si deve sorprendere. Se anche nella lontana Calabria anche noi urliamo No Tav lo facciamo convinti del fatto che ci stiamo battendo per un futuro sostenibile, per una reale democrazia, per una informazione non univoca, per dare una speranza a questo Paese alla nostra terra alle nostre vite e a quelle dei nostri figli.Abbiamo letto il suo pezzo e concluso la nostra assemblea dove, guarda caso, parlavamo di quello che significa la lotta No Tav: una metafora dell’Italia che resiste, ci spiace constare che lei e il suo giornale non abbiate per niente colto o sottovalutato il senso di questa battaglia.Ci auguriamo che almeno ci venga garantito il diritto di replica, proprio per dare spazio a quellapluralità delle voci che è la linfa vitale di una democrazia.

Rete per la Difesa del Territorio "Franco Nisticò"

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www.difendiamolacalabria.org

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Martedì, 21 Febbraio 2012 15:36

Lamezia, raid vandalico nella scuola antimafia


mini don_g._panizzaRaid vandalico, questa notte, nella scuola media statale "Don Saverio Gatti", nel quartiere Capizzaglie a Lamezia Terme. Ignoti sono entrati nella scuola forzando una finestra e hanno allagato le aule con gli idranti di servizio. Ingenti i danni provocati all’intero edificio. I carabinieri di Lamezia Terme, diretti dal capitano Stefano Bove, hanno trovato i registri e il materiale didattico danneggiato e sparso un po' ovunque. Nei bagni della scuola è stato rinvenuto anche del sangue. L'istituto, un luogo simbolo poiché si trova in una delle zone più difficili della città, ospiterà una parte della manifestazione “Il giorno che non c'è” organizzata dalla Cgil e dalla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza (foto). Al momento nessuna pista viene esclusa, ma l'ipotesi più accreditata è che il blitz di questa notte rappresenti un inequivocabile messaggio contro un luogo simbolo dell’educazione alla legalità in aree difficili e contro la manifestazione antimafia prevista per il prossimo 29 febbraio, che è comunque confermata.

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Martedì, 21 Febbraio 2012 10:08

Il Premio letterario Tropea adotta l'e-book

tropea3La sesta edizione del premio letterario Tropea, promossa dall'Accademia degli Affaticati, adotta l'e-book. Ai 409 sindaci calabresi che compongono la giuria popolare saranno consegnati in formato elettronico i tre libri finalisti che saranno decretati entro la fine del prossimo mese di aprile.
«È il primo Premio letterario in Italia – è scritto in una nota - che ha deciso di abbracciare questo moderno approccio alla lettura e ai libri, un evento unico almeno fino a questo momento. Una vera piccola rivoluzione quindi per i giurati, anche per i 41 componenti della giuria popolare, fra cui studenti, e per il Premio che ancora una volta si modula ed espleta insediandosi nel cuore di questo nuovo trend».
«Secondo gli analisti del settore - è scritto in una nota - infatti l'editoria digitale è ormai una realtà concreta, gli editori stanno adeguandosi a questo nuovo orientamento offrendo al pubblico di lettori numerosi titoli in formato digitale facilmente scaricabile sui supporti di ultima generazione quali tablet o e-reader, oltre che naturalmente su computer portatili. Il libro in formato elettronico non è più dunque un'idea futuristica ma un nuovo modo di intendere la lettura. Attraverso questa piccola rivoluzione il "Tropea" dunque intende riaffermare il senso del fare cultura attraverso differenti canali di ricezione libraria, utilizzando le nuove tecnologie e i nuovi modelli culturali per diffondere in modo ancora più capillare il gusto del leggere».
«La giuria tecnico-scientifica – conclude la nota – presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, e tutti i suoi componenti, citiamo fra gli altri Giuliano Vigini, hanno fortemente voluto questa innovazione al Premio Tropea, sicuri che sarà proprio questo il punto forte di questa sesta edizione».
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